non avevo visto il messaggioPrincivalle ha scritto: ↑14/12/2024, 19:59Ciao Giorgio,in amicizia e senza polemica ti chiedo cosa c'e' dietro "il maschilismo" e quello che alcuni chiamano "riduzione della virilita'"..a costo di sembrare un complottista,ti chiedo cosa ne pensi di questo fenomeno..io ho alcune versioni di tipo religioso,non so se pero' sia opportuno parlarne.
Chiedo a te,grazie in anticipo
bho, non so che dirti. secondo me il maschilismo (inteso come comportamento tossico) viene rappresentato da una minoranza della popolazione, decisamente nulla su cui concentrasi piu' di un giornale scandalistico come novella 2000.
Il problema secondo me e' la mancanza di mascolinita', cioe' "virilità, forza, coraggio, indipendenza, leadership e assertività" (cit)
Pensa ai 40enni che vivono ancora con mamma e papa' o pensa ai 30enni che chiedono 50 euro alla mamma per andare in pizzeria al sabato sera. Pensa a quelli che si voltano dall'altra parte quando qualcuno viene preso a botte da dei bulli (o peggio filmano con il telefono). Pensa a chi rifiuta un lavoro perche' e' mal pagato e "conviene" tenersi il sussidio. Pensa a quelli che non emigrano alla ricerca del lavoro perche' non vogliono lasciare gli amici. Pensa a quelli che non accettano una separazione o a quelli che piangono due settimane quando gli muore il gatto.
Un uomo indipendente, confidente e assertivo e' un asset sia per la societa' che per qualunque tipo di relazione.
Chi manca di queste doti, secondo me, sopratutto in una relazione di coppia, non e' un supporto ma un vero e proprio peso. Biologicamente le donne sono diverse, per esempio sono molto piu' sensibili e sono molto piu' soggette a emozioni negative. Un uomo mascolino e' una compensazione necessaria.