ma alla fine mi ha dato della mignotta?!?!?!?!?Federico Botticelli ha scritto:Dovresti metterti con nikkyblond, per voi le donne sono tutte troie!Paperinik ha scritto:Un Paperinik: Un papero che vive a Paperopoli.
Una Paperinika: una mignotta
O.T. ELEZIONI POLITICHE 2006
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Paperinik ha scritto:Un Paperinik: Un papero che vive a Paperopoli.
Una Paperinika: una mignotta

(modestamente ha casa ho l'albo Paperinik contro paperinika..con 4 storie..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Naaaaa, macche troie...mignotte!Federico Botticelli ha scritto:Dovresti metterti con nikkyblond, per voi le donne sono tutte troie!Paperinik ha scritto:Un Paperinik: Un papero che vive a Paperopoli.
Una Paperinika: una mignotta

"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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"Provaci!", sussurrò il cuore.
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...che non hai capito.Federico Botticelli ha scritto:Direi.Pimpipessa ha scritto:ma alla fine mi ha dato della mignotta?!?!?!?!?Federico Botticelli ha scritto:Dovresti metterti con nikkyblond, per voi le donne sono tutte troie!Paperinik ha scritto:Un Paperinik: Un papero che vive a Paperopoli.
Una Paperinika: una mignotta
P.s. siamo OT.
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Votato.
Verdi alla Camera, Ds al Senato.
Affluenza sostenuta.
Ho notato una cosa piuttosto interessante. La gente in attesa per entrare al seggio normalmente dà un'occhiata ai manifesti con l'eleno dei partiti e dei candidati. Tutti, e dico tutti, guardavano la parte del manifesto con i partiti di centro sinistra.
La cosa mi fa ben sperare.
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Affluenza sostenuta.
Ho notato una cosa piuttosto interessante. La gente in attesa per entrare al seggio normalmente dà un'occhiata ai manifesti con l'eleno dei partiti e dei candidati. Tutti, e dico tutti, guardavano la parte del manifesto con i partiti di centro sinistra.
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"Se pensi che a nessuno al mondo importi che sei vivo prova a non pagare per 2 mesi la rata della macchina"
John Belushi
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E' l'ora di scrivere la parola fine
di EUGENIO SCALFARI
OGGI E DOMANI mattina metteremo le nostre schede nelle urne elettorali. Domani sera conosceremo i risultati. Ciascuno si metta la mano sulla coscienza e faccia le sue scelte.
Inutile e forse sciocco invocare soltanto la ragione, perchè si sceglie anche d'istinto, per simpatie e antipatie, per antiche appartenenze giuste o sbagliate che siano, per interessi, per valori partecipati o per slogan mal digeriti.
Questo giornale non ha bisogno di dichiarare le sue preferenze poichè le scelse nel momento stesso in cui nacque trent'anni fa e da allora non le ha mai cambiate.
Siamo stati e siamo per l'eguaglianza nella libertà , per il mercato che dia a tutti pari punti di partenza, per il sostegno dei deboli e l'inclusione degli esclusi, per l'innovazione, per la crescita, per l'Europa, per lo stato di diritto. Insomma per la democrazia nelle forme e nella sostanza.
Questi sono gli ideali positivi per i quali ci siamo battuti. Quelli negativi sono il loro esatto contrario: l'autoritarismo, il populismo, la demagogia, l'egoismo, l'interesse proprio contrapposto a quello comune, l'autarchia e il protezionismo economico, la menzogna politica, la corruzione, l'insicurezza, la pigrizia intellettuale, il conformismo.
Non sono parole vuote. Ad ognuna di essa corrisponde una visione del bene comune e del paese che vorremmo.
Corrisponde una cultura, un assetto politico, una squadra di governo, un tipo di legislazione. La soluzione di problemi antichi troppo a lungo rimasti inevasi e di malanni e storture più recenti che hanno deturpato la nostra democrazia ancora fragile e incerta.
Mi auguro che domani sera un primo nodo sarà stato sciolto.
Se così avverrà , agli altri si potrà pensare con più serena e pacata attenzione e con il concorso di tutte le persone di buona volontà . Se la nottata sarà passata.
****
Non è retorica dire che il mondo ci guarda: l'Italia non è una sperduta nazione, un segmento irrilevante della comunità internazionale senza storia e senza memoria. Ha dato un contributo di grandissimo rilievo alla cultura antica e a quella moderna. Ha fornito modelli di comportamento nel costume, nella politica, nell'economia, nel diritto, nella scienza.
E' stata ed è una grande nazione, ma da molti secoli le è mancata l'esperienza e la cultura dello Stato. Troppo a lungo siamo stati colonia di questa o quella potenza estera, funzionali a interessi sovrastanti, pedine di giochi altrui. I centri del vero potere erano fuori dal nostro controllo. L'egemonia politica economica militare era altrove. Non c'erano diritti ma favori, non cittadini ma sudditi, non forze politiche radicate e autonome ma consorterie, clientele, oligarchie tributarie di lontane sovranità . Perció lo Stato è stato vissuto come un potere estraneo e potenzialmente ostile, comunque sospettabile.
Questa situazione si è protratta anche quando lo Stato è finalmente nato anche da noi. La nostra lunga storia "coloniale" aveva infatti creato un retaggio di individualismo anarcoide che i centocinquant'anni di storia unitaria e i più recenti sessant'anni di storia repubblicana non sono riusciti a dissipare completamente.
Tracce visibili di quella vocazione anarchica restano tuttora e si rivitalizzano tutte le volte che l'insicurezza etica e sociale evoca la presenza di personaggi che dell'individualismo politico fanno un valore, della demagogia uno strumento possente e della politica un mercato di scambio per gli interessi delle "lobbies" nel quale tutto si puó vendere e comprare. In fondo al tunnel la deriva plebiscitaria.
Quante volte ci capita di ascoltare la frase "io di politica non mi occupo" detta come la manifestazione virtuosa di un rifiuto del male. La politica come sentina delle nequizie anzichè come luogo dove si amministrano gli interessi e il destino della città , della "polis".
I paesi che hanno dato forma alla nazione attraverso la presenza dello Stato danno i loro figli alle istituzioni che dello Stato costituiscono la nervatura, alle scuole dalle quali esce la classe dirigente del Paese. Ma qui da noi questa vocazione non c'è mai stata, questa selezione è inesistente. In politica, ma non soltanto. Il capitalismo italiano è altrettanto debole. La pubblica amministrazione non è motivata ed è priva di spirito di corpo. Di analoghe debolezze soffrono tutti i corpi intermedi, i poteri e le classi dirigenti locali.
Ecco dove dovrà fare le sue prove il riformismo forte evocato da Romano Prodi se il voto di oggi e di domani riuscirà a sgombrare il campo dall'anomalia berlusconiana.
I mali che abbiamo qui elencato sono antichi, appartengono alla nostra storia nazionale e Silvio Berlusconi non ne è certo la causa, così come non fu lo al suo tempo Benito Mussolini. Essi anzi, personaggi dissimili tra loro ma non privi di affinità profonde e analogie sorprendenti, sono stati il prodotto di quei mali. Ma li hanno cavalcati, risvegliati, attualizzati laddove bisognava invece e bisognerà curarli con somma attenzione affinchè le istituzioni pubbliche e il concetto stesso della "res publica" si radichino nella coscienza civile degli italiani.
Da questo punto di vista la Costituzione repubblicana è uno dei pochi punti di riferimento che l'Italia abbia avuto nel sessantennio repubblicano e alcune figure istituzionali che da essa hanno tratto vigore e alla difesa dei suoi valori hanno dedicato la loro opera meritano riconoscenza e ricordo.
* * *
Uso ancora con trepida incertezza la particella dubitativa "se".
L'evidenza della situazione in cui il paese è stato portato dalla pessima squadra che l'ha guidato negli ultimi cinque anni farebbe infatti supporre che in favore del cambiamento si conti domani una valanga di voti. Temo invece che l'auspicata vittoria sia risicata, tanta è stata la violenza emotiva con la quale l'anomalia berlusconiana ha risvegliato gli antichi malanni e vizi nazionali.
E comunque: se quella anomalia sarà rimossa dal voto bisognerà seguire con la massima attenzione lo svolgersi dei fatti fino all'insediamento del nuovo governo nato dalle urne. Ci vorranno infatti non meno di quaranta giorni prima che l'inquilino di Palazzo Chigi e i suoi ministri sgombrino le stanze del governo dalla loro presenza.
Quaranta giorni sono brevi per persone normali, chiamate soltanto a gestire l'ordinaria amministrazione in attesa che il nuovo Parlamento sia insediato, elegga il nuovo Capo dello Stato e questi a sua volta nomini il nuovo presidente del Consiglio e i ministri seguendo le indicazioni del voto popolare. Nel frattempo si svolgeranno alcune importanti elezioni comunali, l'elezione regionale in Sicilia e infine il referendum istituzionale sulla legge cosiddetta della "devolution".
Spero con tutto il cuore di ingannarmi, ma non sono tranquillo pensando a quei quaranta giorni durante i quali la squadra berlusconiana sarà senza più potere ma occuperà ancora le stanze e le manopole del governo. Mi auguro che, almeno alla fine della loro avventura, prevalga il senso dello Stato. Ove mai il loro leader covasse la folle idea d'un gran finale sulla falsa riga del "Caimano", mi auguro che i suoi corrivi compagni di strada glielo impediscano.
Sarebbe almeno un merito, tardivo ma importante, per aprire una pagina nuova e pulita e per ricominciare.
(9 aprile 2006)
di EUGENIO SCALFARI
OGGI E DOMANI mattina metteremo le nostre schede nelle urne elettorali. Domani sera conosceremo i risultati. Ciascuno si metta la mano sulla coscienza e faccia le sue scelte.
Inutile e forse sciocco invocare soltanto la ragione, perchè si sceglie anche d'istinto, per simpatie e antipatie, per antiche appartenenze giuste o sbagliate che siano, per interessi, per valori partecipati o per slogan mal digeriti.
Questo giornale non ha bisogno di dichiarare le sue preferenze poichè le scelse nel momento stesso in cui nacque trent'anni fa e da allora non le ha mai cambiate.
Siamo stati e siamo per l'eguaglianza nella libertà , per il mercato che dia a tutti pari punti di partenza, per il sostegno dei deboli e l'inclusione degli esclusi, per l'innovazione, per la crescita, per l'Europa, per lo stato di diritto. Insomma per la democrazia nelle forme e nella sostanza.
Questi sono gli ideali positivi per i quali ci siamo battuti. Quelli negativi sono il loro esatto contrario: l'autoritarismo, il populismo, la demagogia, l'egoismo, l'interesse proprio contrapposto a quello comune, l'autarchia e il protezionismo economico, la menzogna politica, la corruzione, l'insicurezza, la pigrizia intellettuale, il conformismo.
Non sono parole vuote. Ad ognuna di essa corrisponde una visione del bene comune e del paese che vorremmo.
Corrisponde una cultura, un assetto politico, una squadra di governo, un tipo di legislazione. La soluzione di problemi antichi troppo a lungo rimasti inevasi e di malanni e storture più recenti che hanno deturpato la nostra democrazia ancora fragile e incerta.
Mi auguro che domani sera un primo nodo sarà stato sciolto.
Se così avverrà , agli altri si potrà pensare con più serena e pacata attenzione e con il concorso di tutte le persone di buona volontà . Se la nottata sarà passata.
****
Non è retorica dire che il mondo ci guarda: l'Italia non è una sperduta nazione, un segmento irrilevante della comunità internazionale senza storia e senza memoria. Ha dato un contributo di grandissimo rilievo alla cultura antica e a quella moderna. Ha fornito modelli di comportamento nel costume, nella politica, nell'economia, nel diritto, nella scienza.
E' stata ed è una grande nazione, ma da molti secoli le è mancata l'esperienza e la cultura dello Stato. Troppo a lungo siamo stati colonia di questa o quella potenza estera, funzionali a interessi sovrastanti, pedine di giochi altrui. I centri del vero potere erano fuori dal nostro controllo. L'egemonia politica economica militare era altrove. Non c'erano diritti ma favori, non cittadini ma sudditi, non forze politiche radicate e autonome ma consorterie, clientele, oligarchie tributarie di lontane sovranità . Perció lo Stato è stato vissuto come un potere estraneo e potenzialmente ostile, comunque sospettabile.
Questa situazione si è protratta anche quando lo Stato è finalmente nato anche da noi. La nostra lunga storia "coloniale" aveva infatti creato un retaggio di individualismo anarcoide che i centocinquant'anni di storia unitaria e i più recenti sessant'anni di storia repubblicana non sono riusciti a dissipare completamente.
Tracce visibili di quella vocazione anarchica restano tuttora e si rivitalizzano tutte le volte che l'insicurezza etica e sociale evoca la presenza di personaggi che dell'individualismo politico fanno un valore, della demagogia uno strumento possente e della politica un mercato di scambio per gli interessi delle "lobbies" nel quale tutto si puó vendere e comprare. In fondo al tunnel la deriva plebiscitaria.
Quante volte ci capita di ascoltare la frase "io di politica non mi occupo" detta come la manifestazione virtuosa di un rifiuto del male. La politica come sentina delle nequizie anzichè come luogo dove si amministrano gli interessi e il destino della città , della "polis".
I paesi che hanno dato forma alla nazione attraverso la presenza dello Stato danno i loro figli alle istituzioni che dello Stato costituiscono la nervatura, alle scuole dalle quali esce la classe dirigente del Paese. Ma qui da noi questa vocazione non c'è mai stata, questa selezione è inesistente. In politica, ma non soltanto. Il capitalismo italiano è altrettanto debole. La pubblica amministrazione non è motivata ed è priva di spirito di corpo. Di analoghe debolezze soffrono tutti i corpi intermedi, i poteri e le classi dirigenti locali.
Ecco dove dovrà fare le sue prove il riformismo forte evocato da Romano Prodi se il voto di oggi e di domani riuscirà a sgombrare il campo dall'anomalia berlusconiana.
I mali che abbiamo qui elencato sono antichi, appartengono alla nostra storia nazionale e Silvio Berlusconi non ne è certo la causa, così come non fu lo al suo tempo Benito Mussolini. Essi anzi, personaggi dissimili tra loro ma non privi di affinità profonde e analogie sorprendenti, sono stati il prodotto di quei mali. Ma li hanno cavalcati, risvegliati, attualizzati laddove bisognava invece e bisognerà curarli con somma attenzione affinchè le istituzioni pubbliche e il concetto stesso della "res publica" si radichino nella coscienza civile degli italiani.
Da questo punto di vista la Costituzione repubblicana è uno dei pochi punti di riferimento che l'Italia abbia avuto nel sessantennio repubblicano e alcune figure istituzionali che da essa hanno tratto vigore e alla difesa dei suoi valori hanno dedicato la loro opera meritano riconoscenza e ricordo.
* * *
Uso ancora con trepida incertezza la particella dubitativa "se".
L'evidenza della situazione in cui il paese è stato portato dalla pessima squadra che l'ha guidato negli ultimi cinque anni farebbe infatti supporre che in favore del cambiamento si conti domani una valanga di voti. Temo invece che l'auspicata vittoria sia risicata, tanta è stata la violenza emotiva con la quale l'anomalia berlusconiana ha risvegliato gli antichi malanni e vizi nazionali.
E comunque: se quella anomalia sarà rimossa dal voto bisognerà seguire con la massima attenzione lo svolgersi dei fatti fino all'insediamento del nuovo governo nato dalle urne. Ci vorranno infatti non meno di quaranta giorni prima che l'inquilino di Palazzo Chigi e i suoi ministri sgombrino le stanze del governo dalla loro presenza.
Quaranta giorni sono brevi per persone normali, chiamate soltanto a gestire l'ordinaria amministrazione in attesa che il nuovo Parlamento sia insediato, elegga il nuovo Capo dello Stato e questi a sua volta nomini il nuovo presidente del Consiglio e i ministri seguendo le indicazioni del voto popolare. Nel frattempo si svolgeranno alcune importanti elezioni comunali, l'elezione regionale in Sicilia e infine il referendum istituzionale sulla legge cosiddetta della "devolution".
Spero con tutto il cuore di ingannarmi, ma non sono tranquillo pensando a quei quaranta giorni durante i quali la squadra berlusconiana sarà senza più potere ma occuperà ancora le stanze e le manopole del governo. Mi auguro che, almeno alla fine della loro avventura, prevalga il senso dello Stato. Ove mai il loro leader covasse la folle idea d'un gran finale sulla falsa riga del "Caimano", mi auguro che i suoi corrivi compagni di strada glielo impediscano.
Sarebbe almeno un merito, tardivo ma importante, per aprire una pagina nuova e pulita e per ricominciare.
(9 aprile 2006)
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
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Mah...non credo che con il governo Prodi si apriranno le valli verdeggianti e il lupo pascera' con l'agnello..Piantadinoci ha scritto:Votato.
Verdi alla Camera, Ds al Senato.
Affluenza sostenuta.
Ho notato una cosa piuttosto interessante. La gente in attesa per entrare al seggio normalmente dà un'occhiata ai manifesti con l'eleno dei partiti e dei candidati. Tutti, e dico tutti, guardavano la parte del manifesto con i partiti di centro sinistra.
La cosa mi fa ben sperare.
ma te non dovevi essere sugli Urali?Helmut ha scritto: Mah...non credo che con il governo Prodi si apriranno le valli verdeggianti e il lupo pascera' con l'agnello..

L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perchè provi un senso di benessere quando gli sei vicino - Bukowski
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre - Einstein
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Helmut ha scritto:Mah...non credo che con il governo Prodi si apriranno le valli verdeggianti e il lupo pascera' con l'agnello..Piantadinoci ha scritto:Votato.
Verdi alla Camera, Ds al Senato.
Affluenza sostenuta.
Ho notato una cosa piuttosto interessante. La gente in attesa per entrare al seggio normalmente dà un'occhiata ai manifesti con l'eleno dei partiti e dei candidati. Tutti, e dico tutti, guardavano la parte del manifesto con i partiti di centro sinistra.
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Beh il lupo non pascerà con l'agnello ma almeno Berlusconi non si pascerà più alle spalle degli ingenui che lo votano.
Potrebbe essere già un passo avanti per questa nazione...
"Se pensi che a nessuno al mondo importi che sei vivo prova a non pagare per 2 mesi la rata della macchina"
John Belushi
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Mi fa piacere che segui i miei movimenti...come dovrebbe giustamente fare una futura fidanzata...Berry ha scritto:ma te non dovevi essere sugli Urali?Helmut ha scritto: Mah...non credo che con il governo Prodi si apriranno le valli verdeggianti e il lupo pascera' con l'agnello..

...infatti sto navigando da un internet cafe' di Perm...
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nik978 ha scritto:Paperinik ha scritto:Un Paperinik: Un papero che vive a Paperopoli.
Una Paperinika: una mignotta
(modestamente ha casa ho l'albo Paperinik contro paperinika..con 4 storie..

"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
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06/06/2019 FIRENZE LIBERA
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(ANSA) - MILANO, 9 APR - Piccolo incidente al seggio dove il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha votato insieme con la mamma, signora Rosa. Il premier ha accompagnato la mamma al ritiro delle schede e le ha indicato: "Fai una croce sul simbolo di Fi". Il rappresentante di lista dell'Ulivo lo ha ripreso: "Presidente, non si puo'". Berlusconi ha replicato, sorridendo: "Nemmeno con la mamma? Siete proprio l'Italia che non vuole bene". Alla fine la cosa si e' conclusa con una stretta di mano.
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
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06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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"Provaci!", sussurrò il cuore.
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- Drogato_ di_porno
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Spero che nel collegio ci sia qualche utente superzeta che riconosca il superciuk.nik978 ha scritto:e se non lo conoscono??
Una scrutatrice è una bella tettona mora che pur avendo frequentato le mie stesse scuole non sono mai riuscito ad avvicinare (mannaggia a me)


Aggiungici il cielo plumbeo, la giornata uggiosa, la consapevolezza che mostri come camminatore hanno diritto di voto, il terrore che la destra possa rivincere.
Non una bella giornata.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”