[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
lungo ma interessante
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
autobiografia di una nazione
Silvio Berlusconi, autobiografia di una nazione tra eccessi e virtù
Il leader di Forza Italia è stato capace di personificare pregi e difetti di un paese intero
Tutto si può dire di Silvio Berlusconi tranne che sottovalutarne l'importanza storica. Non è stato solo il perno del sistema politico italiano per una ventina d'anni e prima ancora l'imprenditore che, con le sue televisioni, aveva plasmato più di ogni altro il gusto degli italiani, il loro modo di guardare a se stessi e al loro Paese, al punto quasi da creare e costruire, molto prima di “scendere in campo”, il suo futuro elettorato. Berlusconi è stato tutto questo ma anche molto di più: è stato l'autobiografia della nazione, per riprendere la celebre definizione che del fascismo diede Piero Gobetti, l'arciitaliano nel quale ognuno poteva riconoscersi. Anche gli avversari che, non a caso, finirono prestissimo per tallonarlo, imitarne lo stile comunicativo, identificarsi in negativo usandolo come unità di misura: il berlusconismo e l’antiberlusconismo, la coppia gemella che ha segnato e modificato radicalmente il rapporto degli italiani con la politica. Capitano d'industria, leader politico, comunicatore naturale, Berlusconi è stato prima di tutto un grandissimo venditore: per questo identificare le linee guida della sua visione politica è come cercare di afferrare il mercurio. Con l'istinto naturale di chi è nato per vendere e con un'empatia con la pancia del Paese sconosciuta alla stragrande maggioranza dei politici di ogni colore, modificava il prodotto e la conseguente campagna pubblicitaria a seconda delle circostanze, degli umori che avvertiva a pelle, mediati solo con la convenienza politica e spesso personale. Come imprenditore era stato il simbolo stesso del craxismo, dell'imprenditoria rampante e sfrontata degli anni '80. Quando gli toccò fare politica in prima persona, dopo l'imprevisto terremoto che aveva raso al suolo la prima Repubblica, sembrava davvero la figura meno adeguata, una pezzo fondamentale del passato che era stato appena travolto, l'amico leale sino all'ultimo del leader simbolo di tangentopoli, Bettino Craxi. Berlusconi rovesciò i pronostici perché seppe presentarsi, proprio lui, come alfiere del nuovo, campione della rivoluzione liberale ma allo stesso il solo in grado di offrire una sponda all'elettorato rimasto orfano dei partiti della Prima Repubblica e un riparo al loro personale politico. Vinse e durò poco, perse nel 1996 perché in quell'unica occasione non riuscì a unificare le diverse anime della destra, essendosi perso per strada la Lega. Durante quella che lui stesso definì “la traversata del deserto”, Berlusconi cambiò pelle al suo partito, si liberò del “partito liberale di massa” finito rapidamente fuori mercato, si presentò come reincarnazione della Dc, non di quella che aveva al proprio interno di tutto da Andreotti a Donat-Cattin, ma di quella del 1948, la Dc del “nella cabina elettorale dio ti vede Stalin no”, un'operazione che era insieme politica e di mercato, capace di sfruttare l'eterna paura italiana della sinistra ma anche la nostalgia per un passato ormai mitico. Il capolavoro della sua vita politica resterà la campagna elettorale del 2006, quella in cui, di nuovo, i bookmakers lo davano 10 a 1 e i suoi stessi compagni di coalizione e di partito ne parlavano come di una specie di picchiatello: «Ancora ci crede». Ci credeva solo lui in effetti e l'intera campagna gravò solo sulle spalle sue e della carta che sapeva essere vincente agli occhi degli italiani: le tasse. Costrinse il super favorito Prodi a una vittoria di misura che lo portò al governo, in condizioni disperate, per appena 20 mesi. Il cavaliere giocava sulla complicità. Probabilmente nessuno credeva che avrebbe davvero abbassato vertiginosamente le tasse. Però di certo non le avrebbe aumentate e comunque con lui al governo era lecito aspettarsi che lo Stato chiudesse un occhio. Berlusconi mentiva spudoratamente e non era certo l'unico politico a farlo. In compenso era il solo che non volesse essere creduto. Le sue bugie plateali, su tutte la versione boccaccesca della Ruby nipote di Mubarak, erano in realtà una strizzata d'occhio, dispiegava quel “negare anche di fronte all'evidenza” al quale avrebbero fatto ricorso, in circostanze analoghe, i suoi potenziali elettori. Berlusconi è stato paladino del maggioritario e proporzionalista, euroscettico e iper-europeista, securitario e garantista: gli spostamenti non turbavano i suoi elettori perché il rapporto fiduciario tra il leader e la sua gente era di carattere personale, non politico. La garanzia era lui, non il cangiante progetto e a guardare bene in quella garanzia un punto fermo mai dichiarato c'era, vera pietra angolare della complicità tra il Cavaliere e il suo elettorato: la diffidenza nei confronti dello Stato, l'eterna tendenza di una parte enorme della società italiana a guardare con diffidenza e ostilità lo Stato. Il rivoluzionario liberale, il neodemocristiano, l'anticomunista senza più comunismo, il premier che aveva inventato una via berlusconiana alla diplomazia, fatta di “lettoni di Putin”, coreografie gheddafiane da kolossal hollywoodiano, inviti in villa ai massimi livelli, avevano tutti in comune la stessa promessa: limitare il ruolo dello Stato, tenerlo lontano dalla vita delle persone. Un laissez-faire all'italiana che era quanto di più desiderabile per gli italiani come per lui stesso. In questa visione l'autoritarismo non aveva spazio. Berlusconi era democratico tanto per indole quanto per convinzione. Dipingerlo come “il cavaliere nero” che attentava alla democrazia è stato uno dei grandi errori dell'antiberlusconismo, in definitiva più utile che dannoso ai fini di una longevità politica che ha avuto la meglio persino sulle decine di processi, sulla condanna, sulla umiliante cacciata del Senato. La destra di Silvio Berlusconi è stata una destra democratica, per quante responsabilità anche pesanti si possano rinfacciare all'uomo e al leader. Si sa che non lascia nessun erede in grado di reggere un partito, Forza Italia, che si identificava solo con lui.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Visto il tenore dei presenti, a fine messa il prete per sgomberare il duomo al posto di "andate in pace" urlerà "LA FINANZA!!!"
"Gli amici del campetto
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
o "LA BUONCOSTUME!"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
vero interessante e fatto molto bene, è una buona fotografia degli ultimi anni del secolo , grazie
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Come era la storia del silenzio e del rispetto?
Ma andate a cagare voi adulatori del nano mafioso che è morto troppo tardi
il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Le Olgettine hanno chiesto tre giorni di lutto come prevede il contratto per i lavoratori, essendo morto il loro papi.
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Questa sera a reti Mediaset unificate sarà trasmesso il film " Il caimano" di Nanni Moretti.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Sono inconsolabili. I loro cuori stanno pagando un prezzo pesantissimo
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
A che punto siamo?


"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Certo che no, per chi mi hai preso? Però non posso non provare tristezza per il fatto che in poco più di dieci anni si è passati dall'avere come PdC Spadolini (senza considerare tutti i decenni precedenti) all'avere appunto Berlusconi. Diciamo che Silvio è stato sia effetto che causa di molte forze declinanti del nostro Paese, e saranno gli storici a dire quale quota pesa di più. Pan, Est e Geisha hanno sicuramente ragione: non è stato un personaggio banale, e gli effetti del "berlusconismo" dureranno ancora parecchio.Gargarozzo ha scritto: ↑14/06/2023, 0:34Una domanda, forse inopportuna... se la legge lo avesse permesso, tu lo avresti ucciso volentieri?[Scopri]SpoilerFloppy Disk ha scritto: ↑13/06/2023, 23:48Le sue tv non sono certo state le uniche o principali cause di cambiamento del senso etico comune, fenomeno a ben vedere in atto da molto prima, ma credo comunque che Mediaset inondandoci di spazzatura abbia contribuito allo sdoganamento di una volgarità diffusa. Robe che si vedono la sera oggigiorno non le ricordo venti anni fa, e credo che già cosa si vedeva all'epoca fosse un po' diverso da ciò che si vedeva negli anni Ottanta. A ben vedere,si tratta della stessa volgarità e bassezza che più di una volta il compianto Silvio ha dimostrato nel suo ruolo di PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. Perché qui ci si dimentica che lui non era semplicemente presidente di una squadra di calcio e imprenditore con legami più o meno opachi con varie personalità, ma una dannatissima figura istituzionale.SoTTO di nove ha scritto: ↑12/06/2023, 14:43Questa cosa che ha cambiato gli italiani fa acqua da tutte le parti.
Il vero cambiamento, in peggio, c'è stato con l'arrivo dei social network che ha permesso a tutti di apparire e soprattutto di voler apparire.
Le sue Tv, soprattutto negli anni 80, ci hanno portato solo una ventata di freschezza.
Che poi i social abbiano completato e peggiorato l'opera iniziata con la tv privata, è evidente e non sarò certo io a negarlo.
Eh lo so, in questi giorni la nosalgia per la Prima Repubblica è particolarmente forte.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Il degrado era nell'aria, e un po' ovunque. Mediaset lo ha accelerato, e non di poco. Poi oh, non abbiamo la controprova.SoTTO di nove ha scritto: ↑14/06/2023, 10:09[Scopri]SpoilerMa io voglio capire una cosa. All'estero non c'è stato questo cambiamento?
Perchè non metto in dubbio che le sue Tv abbiano cambiato il tipico prodotto che andava in onda prima del suo arrivo, io metto in dubbio che gli italiani siano cambiati per colpa della spazzatura delle sue Tv. (che poi la vera spazzatura è arrivata negli anni 2000, prima c'era solo più "figa")
Senza Mediaset per te oggi vedremmo ancora Gulp in prima serata?
Qua si vuol far credere che siamo diventati tutti degli assatanati perchè la Tv trasmetteva programmi Trash. Io il Trash lo vedevo ovunque quando ho comprato la parabola (inizio anni 90). e programmi "simili" erano molto più trash all'estero, già a quel tempo. O almeno non vedevo documentari a tutte le ore.
La Tv semplicemente è andata incontro ai gusti del pubblico (le tv pubbliche erano allora molto più lente nel seguire il mondo che cambiava).
I social invece hanno avuto un impatto più condizionante. Perchè portano tutti a voler fare quello che vedono fare ad altri. e a farlo sempre peggio.
Edit. Leggo ora che O.V. ha spiegato più o meno quello che voglio dire io.
Sì sì, proprio la stessa identica cosa.Azophfaz ha scritto: ↑14/06/2023, 2:47Aggiungere anche la tesi che era PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINITRI e non si poteva permettere un atteggiamento comportamento libertino è la cappella sulla torta.
Si è tanto tessuto le lodi di quella EX presidente finlandese Sanna Marin che faceva i festini e ballava e si strusciava con chiunque e invece berlusconi non poteva per la carica istituzionale
per difendere Sanna Marin dissero che la carica istituzionale non vuol idre niente, viene prima la persona che ha diritto a rilassarsi e a "svagarsi" quindi anche Silvio aveva diritto a svagarsi.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Sul tema del degrado televisivo da lui generato....beh, è verissimo
La rai aveva svolto un ruolo importante nell'alfabetizzazione del paese e ancora fino agli anni 80 faceva della qualità un tratto distintivo
L'arrivo delle TV commerciali ha cambiato tutto però diciamocela tutta, Silvio ha occupato uno spazio commerciale in cui la domanda di trash era enorme
Silvio ha capito, e lo ha pure detto, che gli italiani sono intellettualmente modesti
Ora però quella roba lì, come diceva non mi ricordo più chi sul forum, sta andando avanti per inerzia da 20 anni prendendo scoppole ovunque a dx e sx
Silvio non era affatto un imprenditore geniale, era un malfattore dell'imprenditoria
La rai aveva svolto un ruolo importante nell'alfabetizzazione del paese e ancora fino agli anni 80 faceva della qualità un tratto distintivo
L'arrivo delle TV commerciali ha cambiato tutto però diciamocela tutta, Silvio ha occupato uno spazio commerciale in cui la domanda di trash era enorme
Silvio ha capito, e lo ha pure detto, che gli italiani sono intellettualmente modesti
Ora però quella roba lì, come diceva non mi ricordo più chi sul forum, sta andando avanti per inerzia da 20 anni prendendo scoppole ovunque a dx e sx
Silvio non era affatto un imprenditore geniale, era un malfattore dell'imprenditoria
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione