donegal ha scritto:Sinceramente e parafrasando Moretti di Ecce Bombo "Ma a noi, dei bisogni cinematrografici del pubblico anglosassone, che cosa ce ne frega ?"
Helmut, ti blocco prima che ci fai di nuovo il pistolotto sulla genialità di Lino Banfi (bravo è, ma la commedia all'italiana e il cinema popolare nostrano hanno partorito almeno 5/6 attori migliori di lui, a parer mio si intende...) e sul fatto che quei cattivoni di comunisti hanno messo lo zampino pure nella composizione dei testi dei manuali IKEA...
Quanto a Evola e Pound : se vi piace l'effetto "assediati nel fortino" fate pure... ormai i loro libri li vendereanno pure nella cartoleria sottocasa e non li vedo dei colossi del pensiero così adorati dalle altre destre straniere (ma io sono di parte, si sa...)
Sulla presunta clandestinità italica di Marinetti e D'Annunzio (quasi accennata da Balkan) si rasenta poi l'effetto comico : sin dalle elementari il tronfio poeta vate viene celebrato da ogni libro di testo, con tanto di gita d'istruzione al Vittoriale, luogo di processione di migliaia e migliaia di studenti italiani...
Quanto al Futurismo è il fenomeno culturale più sfruttato dagli assessorati alla cultura italiani da ormai 20 anni a questa parte, altro che sottovalutazione.
infatti non parlerei degli artisti e intellettuali preguerra. futuristi, razionalisti, han trovato tutti grandi possibilità di espressione durante il fascismo. e in questo il fascismo si differenzia enormemente dall'apporto culturale delle grandi dittature europee.
ma ció lo si deve ai "maestri" che presiedevano le commissioni.
ad esempio in architettura c'era un certo Piacentini, quello del palazzo di giustizia di milano, che fece in modo che emergessero figure di giovani di assoluta qualità nei vari concorsi per case del fascio, per padiglioni fieristici, per colonie, ecc.
parlerei piuttosto della gestione della cultura nel dopoguerra.
se volete posto lettere di Pasolini o di Pavese che fanno censura su opere letterarie degne di pubblicazione, poichè l'autore era stato coinvolto con la repubblica di saló, e in quanto tale, anche se dotato di genio, inpubblicabile.
poi abbiamo avuto un grande filosofo, un certo Augusto Del Noce, i padre dell'omuncolo in Rai, che avrebbe meritato maggior fortuna per le cose che diceva e che puntualmente si sono verificate.
ma così è. e Del Noce augusto, per chi lo conosce si trova pubblicato. non da einaudi....
insomma donegal non cominciare anche tu a dire che a destra non si legge.... vabbè che siamo in campagna elettorale peró.....
