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voi complottisti...Due giorni dopo la condanna all'ergastolo, Michele Sindona bevve un caffè al cianuro di potassio (probabilmente preparato da lui stesso) nel supercarcere di Voghera: morì all'ospedale di Voghera dopo due giorni di coma profondo, il 22 marzo 1986.[93] Sindona era stato visitato in carcere da Carlo Rocchi (agente della CIA)[94][95] che lo aveva rassicurato dell'aiuto degli americani per le sue vicende[96][97]. La sua morte è stata archiviata come suicidio poiché il cianuro di potassio ha un odore particolarmente penetrante e quindi ne risulta difficile l'assunzione involontaria; il comportamento e i movimenti di Sindona stesso lo confermavano, facendo pensare a un tentativo di auto-avvelenamento per essere estradato negli Stati Uniti, con i quali l'Italia aveva un accordo sulla custodia di Sindona legato alla sua sicurezza e incolumità. Quindi un tentativo di avvelenamento lo avrebbe riportato al sicuro negli Stati Uniti[22].
L'arresto di Matteo Messina Denaro l'ha vissuto in prima persona. Totò Schillaci, palermitano ex bomber della nazionale e della Juventus tra le altre, è stato testimone diretto del blitz dei Carabinieri alla clinica La Maddalena per l'arresto del famoso latitante. "Stavo aspettando di entrare, dopodiché ho visto tutti i poliziotti incappucciati entrare e ci siamo fermati - ha raccontato a La Repubblica appena fuori dalla clinica -. Non ho visto nulla, eravamo tutti bloccati ma di colpo è diventato il Far West".
Quindi era una clinica specializzata nel curare gente latitante dagli anni '90.
Ti dirò, l'ha pubblicata una simile spinoza 5 minuti fa su facebook.