[O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

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HHH
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12661 Messaggio da HHH »

Contano tutti, anche chi muore tuffandosi dalla piscina. Non c'è più mortalità in eccesso, è finita da febbraio con Omicron. Ora con questo caldo è chiaro che le morti in generale aumentino, e quindi ci saranno anche più morti con tampone positivo.

https://www.ansa.it/emiliaromagna/notiz ... d8469.html
Si contano anche 11 morti: fra loro però è stato inserito anche il ventenne morto nei giorni scorsi dopo un tuffo in piscina a Rimini.

La Regione spiega che, come previsto dalla modalità di gestione nazionale dei dati, rientra nel computo anche se la sua positività è stata diagnosticata dopo la sua morte, dovuta ad altra causa. Morta, sempre nel riminese, anche una donna di 47 anni con gravi patologie pregresse.
I fragili morivano facilmente anche prima.

giorgiograndi
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12662 Messaggio da giorgiograndi »

HHH ha scritto:
26/07/2022, 20:29
Contano tutti, anche chi muore tuffandosi dalla piscina. Non c'è più mortalità in eccesso, è finita da febbraio con Omicron. Ora con questo caldo è chiaro che le morti in generale aumentino, e quindi ci saranno anche più morti con tampone positivo.

https://www.ansa.it/emiliaromagna/notiz ... d8469.html
Si contano anche 11 morti: fra loro però è stato inserito anche il ventenne morto nei giorni scorsi dopo un tuffo in piscina a Rimini.

La Regione spiega che, come previsto dalla modalità di gestione nazionale dei dati, rientra nel computo anche se la sua positività è stata diagnosticata dopo la sua morte, dovuta ad altra causa. Morta, sempre nel riminese, anche una donna di 47 anni con gravi patologie pregresse.
I fragili morivano facilmente anche prima.
Ma no, veramente? Vanno i tamponi post-morte?
Fai bene a scriverlo, perche' qualcuno non ci era ancora arrivato.
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SoTTO di nove
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12663 Messaggio da SoTTO di nove »

HHH ha scritto:
26/07/2022, 20:29
Contano tutti, anche chi muore tuffandosi dalla piscina. Non c'è più mortalità in eccesso, è finita da febbraio con Omicron. Ora con questo caldo è chiaro che le morti in generale aumentino, e quindi ci saranno anche più morti con tampone positivo.

https://www.ansa.it/emiliaromagna/notiz ... d8469.html
Si contano anche 11 morti: fra loro però è stato inserito anche il ventenne morto nei giorni scorsi dopo un tuffo in piscina a Rimini.

La Regione spiega che, come previsto dalla modalità di gestione nazionale dei dati, rientra nel computo anche se la sua positività è stata diagnosticata dopo la sua morte, dovuta ad altra causa. Morta, sempre nel riminese, anche una donna di 47 anni con gravi patologie pregresse.
I fragili morivano facilmente anche prima.
Io sto parlando della mortalità in eccesso sugli over 80 e te mi parli di un giovane morto in piscina che viene contato nel totale. Non ci azzecca nulla.

La mortalità in eccesso c'è stata prima dell'avvento del vaccino. Potevano infilarci chiunque ma i numeri non mentono. Il 2020 e parte del 2021 sono stati un disastro.
C'è stata la mortalità evidente per colpa del covid, c'è stata anche quella per colpa dell'intasamento degli ospedali (indiretta ma sempre figlia della lotta al covid) e dall'altra parte questo eccesso è stato anche fortunatamente mitigato da una diminuzione delle cause di morte più frequenti tra i più giovani. (incidenti, morti sul lavoro ecc, ecc. tutto per vari mesi di lockdown duro)

Questo eccesso di mortalità ha fatto si che l'aspettativa di vita alla nascita calasse di quasi 2 anni. (non ho voglia di ricercare il dato esatto). Aspettativa di vita che per uno che aveva già 75/80 anni è calata ancor di più. (relativamente ai pochi anni che gli rimanevano).

Insomma se dalla nascita ti cala da 82 ad 80 è molto ma se ad uno di 80 anni gli cala da 5 a 4 è ancora di più.

Con l'arrivo del vaccino e la continuazione di molte restrizioni (anche se non veri lockdown) questa aspettativa di vita si è in parte ripresa. (è tornata su di 6/8 mesi). Un motivo era anche il precedente eccesso di mortalità che ha evidentemente ridotto il numero dei fragili rendendo i dati successivi migliori.

Quello che sto dicendo ADESSO è che il vaccino ha anche (e soprattutto) ridotto le ospedalizzazioni soprattutto di quella fascia di età che una influenza normale di solito non raggiunge.
e abbiamo deciso che la pandemia è di fatto finita. Possono esserci anche 100 o 200 morti al giorno che faremo finta di nulla.
Proveremo a proteggere i fragili ma il rischio di vedersi ridurre DI NUOVO l'aspettativa di vita anche di solo un anno (che ripeto è tantissimo) imho è molto probabile.
Questo perchè la ripresa dell'aspettativa di vita c'è stata in un periodo di combo vaccino/restrizioni. (o comunque attenzione più alta)
Aspettiamo questo autunno inverno per tirare le somme. Perchè ci stiamo arrivando senza se e senza ma. Vaccini "scaduti", gran parte dei fragili che non si stanno rivaccinando, e diffusione che esploderà di nuovo.
Poi Omicron o chi per lei potrà anche essere poco più di una influenza ma i numeri che raggiunge per forza di cose renderà più precaria la vita degli over 80. (a partire dai più fragili, quelli che comunque avrebbero ancora alcuni anni di aspettativa di vita).
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12664 Messaggio da HHH »

Sotto io ti ho riportato la notizia non tanto per il giovane morto in piscina ma per farti capire che contano tutti, visto che è praticamente la regione ad ammettere che si è sempre contato così e la tv e la stampa hanno sempre omesso questo dettaglio ed anzi hanno enfatizzato le morti a proprio piacimento per fare terrore. Cosa che Bassetti continua a ripetere (l'unico tra quelli che vanno in tv).



Quindi capisci che stare lì a guardare i morti giornalieri, che è un numero totalmente fallato in partenza, è una cazzata? mettiamoci anche che spesso fanno i ricalcoli dei giorni passati e quindi capita quel giorno in cui ce ne sono di più rispetto alla media.

Poi io chiaramente mi riferisco ad ora con Omicron, 2020 e 2021 era un altro virus, e lasciamo perdere i morti evitati in incidenti per i lockdown quando i morti per incidenti domestici sono molti di più.

Poi considera un'altra cosa: già stime INPS del 2018 prevedevano un incremento della mortalità italiana di circa l'1% all'anno per il rapido invecchiamento della popolazione, fino al 2040 (senza covid). E questo lo si deve includere quando si fanno i calcoli della mortalità, cosa anche questa omessa dalle tv (più che altro penso proprio non lo sappiano perchè parlano di cose che non conoscono).

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dboon
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12665 Messaggio da dboon »

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giorgiograndi
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12666 Messaggio da giorgiograndi »

HHH ha scritto:
28/07/2022, 0:47
Sotto io ti ho riportato la notizia non tanto per il giovane morto in piscina ma per farti capire che contano tutti, visto che è praticamente la regione ad ammettere che si è sempre contato così e la tv e la stampa hanno sempre omesso questo dettaglio ed anzi hanno enfatizzato le morti a proprio piacimento per fare terrore. Cosa che Bassetti continua a ripetere (l'unico tra quelli che vanno in tv).



Quindi capisci che stare lì a guardare i morti giornalieri, che è un numero totalmente fallato in partenza, è una cazzata? mettiamoci anche che spesso fanno i ricalcoli dei giorni passati e quindi capita quel giorno in cui ce ne sono di più rispetto alla media.

Poi io chiaramente mi riferisco ad ora con Omicron, 2020 e 2021 era un altro virus, e lasciamo perdere i morti evitati in incidenti per i lockdown quando i morti per incidenti domestici sono molti di più.

Poi considera un'altra cosa: già stime INPS del 2018 prevedevano un incremento della mortalità italiana di circa l'1% all'anno per il rapido invecchiamento della popolazione, fino al 2040 (senza covid). E questo lo si deve includere quando si fanno i calcoli della mortalità, cosa anche questa omessa dalle tv (più che altro penso proprio non lo sappiano perchè parlano di cose che non conoscono).
Ieri ho accesso la TV e... il sottotitolo del servizio era
... a luglio sono morte "100 e qualcosa persone" CON il covid"

CON non PER

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markome
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12667 Messaggio da markome »

Il mio Primario ha ricevuto la notizia del conferimento del titolo di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri , in riferimento all'attività svolta dal nostro reparto nel trattamento e gestione delle forme gravi di COVID.

Una grande soddisfazione per tutto il personale.

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Fuente
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rambo - vaccino bivalente - casi

#12668 Messaggio da Fuente »


:P


Ad ogni modo, almeno si scende:
- 45.621 nuovi casi.
- tasso di positività: 17,8%

Ancora sono molti (specie se ci aggiungiamo i tanti non ufficiali), ma almeno siamo tornati ad un livello che in pratica è a metà strada tra dove eravamo nella settimana 14-20 giugno e quella 21-27.
Immagine
La mia speranza e che la discesa continui e che una nuova forte ondata non ci sarà prima dell'autunno molto inoltrato.
Invece la mia paura è che il vaccino bivalente in Italia ancora al 25 ottobre scarseggerà, e quindi qualcuno rischierà di esser costretto a fare il vaccino vecchio alle porte di Novembre. Spero i miei timori si rivelino infondati, ma su queste cose dell'Italia mi fido ben poco.
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federicoweb
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12669 Messaggio da federicoweb »

Intanto per i morti nelle RSA e son stati tanti, tantissimi verrà richiesta archiviazione
Che schifo !!!!
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12670 Messaggio da HHH »

Ora pur di non passare per incapaci iniziano a confessare e ci si riposiziona, quando però faceva comodo l'altra narrazione, quella del terrore, tutti zitti.

https://qds.it/covid-anomalie-conteggio ... patologie/

giorgiograndi
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12671 Messaggio da giorgiograndi »

https://www.corriere.it/salute/malattie ... c587.shtml

Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%
Il meccanismo con cui l’infezione da Sars-CoV-2 determina uno stato infiammatorio potenzialmente letale è complesso e ancora non del tutto chiaro. Ma dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica concorda su un punto: a uccidere i malati è l’infiammazione (o flogosi), non il virus. L’ipotesi di intervenire precocemente per spegnerla è stata oggetto di diversi studi e un ampio lavoro pubblicato oggi su Lancet Infectious Diseases, condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mette un punto fermo sulla questione: la terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione dell’85-90%. Gli autori — Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis — hanno preso in esame tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche di valore, condotti tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo.
Forme lievi e moderate
I risultati sono di grande interesse rispetto all’efficacia dei Fans nel trattamento delle forme lievi e moderate di Covid che non richiedono il ricovero: accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni scendono dell’80% (dato accorpato), le sole ospedalizzazioni dell’85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si accorcia dell’80% e la necessità di supplementazione di ossigeno del 100%. Se i contagi dovessero tornare a salire, la terapia precoce con antinfiammatori — è importante che sia gestita dai medici di famiglia, per i possibili effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci — potrebbe scongiurare la pressione eccessiva sugli ospedali (e i costi altissimi dei trattamenti, soprattutto in terapia intensiva), uno degli aspetti più drammatici della pandemia. Non solo. I Fans, tra i farmaci più comunemente utilizzati in tutto il mondo, possono rappresentare un’opzione realistica per la cura di Covid nei Paesi a basso reddito, dove le coperture vaccinali sono spesso basse e c’è scarsa disponibilità di altri farmaci più costosi per i sistemi sanitari (antivirali, anticorpi monoclonali).
L’effetto dei farmaci
Gli autori del lavoro, dal titolo suggestivo «La casa come nuova frontiera per il trattamento di Covid-19: il caso degli antinfiammatori», hanno preso in esame in particolare i farmaci inibitori relativamente selettivi della Cox-2 (ciclossigenasi), un enzima coinvolto in diversi processi fisiologici e patologici. Celecoxib e Nimesulide sono risultati particolarmente efficaci contro la malattia causata da Sars-CoV-2; valide alternative sono ibuprofene e aspirina. I Fans inibiscono, oltre alla Cox-2, anche un altro enzima, simile ma non identico, la Cox-1, meno implicata nell’infiammazione e collegata invece al rischio di effetti collaterali a livello gastrointestinale, che si verificano in particolare se gli antinfiammatori vengono assunti in alte dosi per più di 3-4 giorni.
Risposta infiammatoria
La flogosi, che in alcuni pazienti raggiunge livelli parossistici determinando una cascata di eventi che può condurre alla morte, è associata a diversi fattori: il rilascio di citochine e radicali liberi, l’induzione di interferone gamma e l’attivazione di particolari leucociti. È stato inoltre ipotizzato che l’aggravamento possa dipendere da un eccesso di angiotensina-II, proteina che stimola i processi infiammatori. «L’insieme delle prove disponibili — scrivono gli autori — evidenzia il ruolo cruciale della «disregolazione» della risposta immunitaria e della risposta iper infiammatoria nell’avvio e nell’esacerbazione di Covid». I risultati dello studio condotto dagli scienziati del Mario Negri e del Papa Giovanni XXIII ribaltano definitivamente un’ipotesi che era stata avanzata nei primi tempi della pandemia, secondo cui gli antinfiammatori non steroidei (e in particolare l’ibuprofene) potrebbero aumentare la suscettibilità all’infezione da Sars-CoV-2 e aggravare i sintomi di Covid. Diverse indagini condotte negli ultimi due anni hanno contribuito a smontare questa teoria: non è stata rilevata alcuna associazione tra la terapia con Fans e un aumento o peggioramento degli esiti clinici (per esempio ricovero in terapia intensiva, ventilazione meccanica, somministrazione di ossigeno) nei pazienti con Covid, nemmeno in coloro che assumevano farmaci antinfiammatori già prima dell’infezione, per esempio per curare una malattia reumatica.
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12672 Messaggio da katmandu69 »

giorgiograndi ha scritto:
26/08/2022, 11:10
https://www.corriere.it/salute/malattie ... c587.shtml

Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%
Il meccanismo con cui l’infezione da Sars-CoV-2 determina uno stato infiammatorio potenzialmente letale è complesso e ancora non del tutto chiaro. Ma dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica concorda su un punto: a uccidere i malati è l’infiammazione (o flogosi), non il virus. L’ipotesi di intervenire precocemente per spegnerla è stata oggetto di diversi studi e un ampio lavoro pubblicato oggi su Lancet Infectious Diseases, condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mette un punto fermo sulla questione: la terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione dell’85-90%. Gli autori — Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis — hanno preso in esame tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche di valore, condotti tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo.
Forme lievi e moderate
I risultati sono di grande interesse rispetto all’efficacia dei Fans nel trattamento delle forme lievi e moderate di Covid che non richiedono il ricovero: accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni scendono dell’80% (dato accorpato), le sole ospedalizzazioni dell’85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si accorcia dell’80% e la necessità di supplementazione di ossigeno del 100%. Se i contagi dovessero tornare a salire, la terapia precoce con antinfiammatori — è importante che sia gestita dai medici di famiglia, per i possibili effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci — potrebbe scongiurare la pressione eccessiva sugli ospedali (e i costi altissimi dei trattamenti, soprattutto in terapia intensiva), uno degli aspetti più drammatici della pandemia. Non solo. I Fans, tra i farmaci più comunemente utilizzati in tutto il mondo, possono rappresentare un’opzione realistica per la cura di Covid nei Paesi a basso reddito, dove le coperture vaccinali sono spesso basse e c’è scarsa disponibilità di altri farmaci più costosi per i sistemi sanitari (antivirali, anticorpi monoclonali).
L’effetto dei farmaci
Gli autori del lavoro, dal titolo suggestivo «La casa come nuova frontiera per il trattamento di Covid-19: il caso degli antinfiammatori», hanno preso in esame in particolare i farmaci inibitori relativamente selettivi della Cox-2 (ciclossigenasi), un enzima coinvolto in diversi processi fisiologici e patologici. Celecoxib e Nimesulide sono risultati particolarmente efficaci contro la malattia causata da Sars-CoV-2; valide alternative sono ibuprofene e aspirina. I Fans inibiscono, oltre alla Cox-2, anche un altro enzima, simile ma non identico, la Cox-1, meno implicata nell’infiammazione e collegata invece al rischio di effetti collaterali a livello gastrointestinale, che si verificano in particolare se gli antinfiammatori vengono assunti in alte dosi per più di 3-4 giorni.
Risposta infiammatoria
La flogosi, che in alcuni pazienti raggiunge livelli parossistici determinando una cascata di eventi che può condurre alla morte, è associata a diversi fattori: il rilascio di citochine e radicali liberi, l’induzione di interferone gamma e l’attivazione di particolari leucociti. È stato inoltre ipotizzato che l’aggravamento possa dipendere da un eccesso di angiotensina-II, proteina che stimola i processi infiammatori. «L’insieme delle prove disponibili — scrivono gli autori — evidenzia il ruolo cruciale della «disregolazione» della risposta immunitaria e della risposta iper infiammatoria nell’avvio e nell’esacerbazione di Covid». I risultati dello studio condotto dagli scienziati del Mario Negri e del Papa Giovanni XXIII ribaltano definitivamente un’ipotesi che era stata avanzata nei primi tempi della pandemia, secondo cui gli antinfiammatori non steroidei (e in particolare l’ibuprofene) potrebbero aumentare la suscettibilità all’infezione da Sars-CoV-2 e aggravare i sintomi di Covid. Diverse indagini condotte negli ultimi due anni hanno contribuito a smontare questa teoria: non è stata rilevata alcuna associazione tra la terapia con Fans e un aumento o peggioramento degli esiti clinici (per esempio ricovero in terapia intensiva, ventilazione meccanica, somministrazione di ossigeno) nei pazienti con Covid, nemmeno in coloro che assumevano farmaci antinfiammatori già prima dell’infezione, per esempio per curare una malattia reumatica.


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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12673 Messaggio da giorgiograndi »

katmandu69 ha scritto:
27/08/2022, 23:15
giorgiograndi ha scritto:
26/08/2022, 11:10
https://www.corriere.it/salute/malattie ... c587.shtml

Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%
Il meccanismo con cui l’infezione da Sars-CoV-2 determina uno stato infiammatorio potenzialmente letale è complesso e ancora non del tutto chiaro. Ma dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica concorda su un punto: a uccidere i malati è l’infiammazione (o flogosi), non il virus. L’ipotesi di intervenire precocemente per spegnerla è stata oggetto di diversi studi e un ampio lavoro pubblicato oggi su Lancet Infectious Diseases, condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mette un punto fermo sulla questione: la terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione dell’85-90%. Gli autori — Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis — hanno preso in esame tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche di valore, condotti tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo.
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L’effetto dei farmaci
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Risposta infiammatoria
La flogosi, che in alcuni pazienti raggiunge livelli parossistici determinando una cascata di eventi che può condurre alla morte, è associata a diversi fattori: il rilascio di citochine e radicali liberi, l’induzione di interferone gamma e l’attivazione di particolari leucociti. È stato inoltre ipotizzato che l’aggravamento possa dipendere da un eccesso di angiotensina-II, proteina che stimola i processi infiammatori. «L’insieme delle prove disponibili — scrivono gli autori — evidenzia il ruolo cruciale della «disregolazione» della risposta immunitaria e della risposta iper infiammatoria nell’avvio e nell’esacerbazione di Covid». I risultati dello studio condotto dagli scienziati del Mario Negri e del Papa Giovanni XXIII ribaltano definitivamente un’ipotesi che era stata avanzata nei primi tempi della pandemia, secondo cui gli antinfiammatori non steroidei (e in particolare l’ibuprofene) potrebbero aumentare la suscettibilità all’infezione da Sars-CoV-2 e aggravare i sintomi di Covid. Diverse indagini condotte negli ultimi due anni hanno contribuito a smontare questa teoria: non è stata rilevata alcuna associazione tra la terapia con Fans e un aumento o peggioramento degli esiti clinici (per esempio ricovero in terapia intensiva, ventilazione meccanica, somministrazione di ossigeno) nei pazienti con Covid, nemmeno in coloro che assumevano farmaci antinfiammatori già prima dell’infezione, per esempio per curare una malattia reumatica.


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A parte i morti ..
Le politiche del periodo Covid hanno mandato il mondo direttamente in “recessione” e siamo fortunati se si ferma tutto con la recessione solamente
È stata una scelta ponderata e cosciente per tentare di imporre una nuova egemonia culturale (speranza l’ha pure scritto)

Tutti quelli che ci massacravano il cervello per greenpass, lockdown, coprifuoco ecc, dovrebbero pagare di tasca loro.
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"Usare questo o quello studio come bandiera per sostenere una tesi piuttosto che l'altra è sbagliato."
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GeishaBalls
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#12674 Messaggio da GeishaBalls »

katmandu69 ha scritto:
27/08/2022, 23:15
giorgiograndi ha scritto:
26/08/2022, 11:10
https://www.corriere.it/salute/malattie ... c587.shtml
Covid, gli antinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%
Il meccanismo con cui l’infezione da Sars-CoV-2 determina uno stato infiammatorio potenzialmente letale è complesso e ancora non del tutto chiaro. Ma dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica concorda su un punto: a uccidere i malati è l’infiammazione (o flogosi), non il virus. L’ipotesi di intervenire precocemente per spegnerla è stata oggetto di diversi studi e un ampio lavoro pubblicato oggi su Lancet Infectious Diseases, condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mette un punto fermo sulla questione: la terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione dell’85-90%. Gli autori — Giuseppe Remuzzi, Fredy Suter, Norberto Perico e Monica Cortinovis — hanno preso in esame tutti gli studi pubblicati su riviste scientifiche di valore, condotti tra il 2020 e il 2021 (inclusi due lavori dello stesso Istituto Mario Negri), su un totale di cinquemila pazienti, tra gruppi di studio e di controllo.
Forme lievi e moderate
I risultati sono di grande interesse rispetto all’efficacia dei Fans nel trattamento delle forme lievi e moderate di Covid che non richiedono il ricovero: accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni scendono dell’80% (dato accorpato), le sole ospedalizzazioni dell’85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si accorcia dell’80% e la necessità di supplementazione di ossigeno del 100%. Se i contagi dovessero tornare a salire, la terapia precoce con antinfiammatori — è importante che sia gestita dai medici di famiglia, per i possibili effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci — potrebbe scongiurare la pressione eccessiva sugli ospedali (e i costi altissimi dei trattamenti, soprattutto in terapia intensiva), uno degli aspetti più drammatici della pandemia. Non solo. I Fans, tra i farmaci più comunemente utilizzati in tutto il mondo, possono rappresentare un’opzione realistica per la cura di Covid nei Paesi a basso reddito, dove le coperture vaccinali sono spesso basse e c’è scarsa disponibilità di altri farmaci più costosi per i sistemi sanitari (antivirali, anticorpi monoclonali).
L’effetto dei farmaci
Gli autori del lavoro, dal titolo suggestivo «La casa come nuova frontiera per il trattamento di Covid-19: il caso degli antinfiammatori», hanno preso in esame in particolare i farmaci inibitori relativamente selettivi della Cox-2 (ciclossigenasi), un enzima coinvolto in diversi processi fisiologici e patologici. Celecoxib e Nimesulide sono risultati particolarmente efficaci contro la malattia causata da Sars-CoV-2; valide alternative sono ibuprofene e aspirina. I Fans inibiscono, oltre alla Cox-2, anche un altro enzima, simile ma non identico, la Cox-1, meno implicata nell’infiammazione e collegata invece al rischio di effetti collaterali a livello gastrointestinale, che si verificano in particolare se gli antinfiammatori vengono assunti in alte dosi per più di 3-4 giorni.
Risposta infiammatoria
La flogosi, che in alcuni pazienti raggiunge livelli parossistici determinando una cascata di eventi che può condurre alla morte, è associata a diversi fattori: il rilascio di citochine e radicali liberi, l’induzione di interferone gamma e l’attivazione di particolari leucociti. È stato inoltre ipotizzato che l’aggravamento possa dipendere da un eccesso di angiotensina-II, proteina che stimola i processi infiammatori. «L’insieme delle prove disponibili — scrivono gli autori — evidenzia il ruolo cruciale della «disregolazione» della risposta immunitaria e della risposta iper infiammatoria nell’avvio e nell’esacerbazione di Covid». I risultati dello studio condotto dagli scienziati del Mario Negri e del Papa Giovanni XXIII ribaltano definitivamente un’ipotesi che era stata avanzata nei primi tempi della pandemia, secondo cui gli antinfiammatori non steroidei (e in particolare l’ibuprofene) potrebbero aumentare la suscettibilità all’infezione da Sars-CoV-2 e aggravare i sintomi di Covid. Diverse indagini condotte negli ultimi due anni hanno contribuito a smontare questa teoria: non è stata rilevata alcuna associazione tra la terapia con Fans e un aumento o peggioramento degli esiti clinici (per esempio ricovero in terapia intensiva, ventilazione meccanica, somministrazione di ossigeno) nei pazienti con Covid, nemmeno in coloro che assumevano farmaci antinfiammatori già prima dell’infezione, per esempio per curare una malattia reumatica.
bastardi schifosi...tachipirina e vigile attesa...

voglio speranza e soci al gabbio
Ma con chi ce l’abbiamo a questo giro?

A me viene da pensare che le case farmaceutiche hanno fatto ricerca, prima avranno scazzato alcuni tentativi e alla fine hanno trovato qualche farmaco efficace. E che i medici utilizzeranno. Cosa c’è che non va bene?

Immagino qualche “gomblotto- non cielo dikono - fate girare1!1!”

PS che poi di questa disgraziata legislatura, ringrazio solo che al governo da 4 anni ci siano gli idoli dei complottisti: se i 5 stelle non fossero stati al governo ho il disgusto a immaginare cosa avrebbero detto, scritto, cavalcato. Ma è solo un brutto sogno, i 5 stelle sono sempre stati al governo…

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dboon
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

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