Nella narrazione salviniana e di destra in generale, l'imprenditore è un eroe a prescindere, perché si oppone fieramente ai soprusi dello Stato burocratico e predatorio e dà lavoro ai poveri disperati che da quel punto in avanti lo venerano come colui che li ha salvati da una vita di povertà e stenti. Nella stessa narrazione però rientra anche quella del lavoratore che pensa solo a farsi una famiglia e una vita dignitosa e deve essere difeso dai soprusi di un'altra categoria ancora, che per forza di cose non può essere l'imprenditore altrimenti si creerebbe un evidente paradosso. E indovina chi è questa categoria che funge da parafulmine? L'immigrato, la persona gay o trans, la persona di sinistra considerata rincoglionita e cannaiola a prescindere fino ad arrivare ai piani alti dell'amoralità, come i vertici della UE che a loro volta sono manovrati da gente come Soros, Bill Gates ecc. così via. Una narrazione del genere, che a una mente appena normale può apparire davvero assurda, ha avuto in realtà un seguito incredibile perché è stata usata in un periodo di forte crisi economica e sociale, in cui la gente voleva risposte certe e immediate. Salvini gliele ha date, peccato non fossero giuste.hermafroditos ha scritto: ↑31/05/2022, 20:02Peraltro mi fa tornare in mente i tizi con i conti in banca a sei zeri che durante la pandemia si lamentavano per il ritardo dell'accredito dei 600 euro.
Con la pandemia il giocattolo si è parzialmente rotto ed è crollato del tutto con le vicende giudiziarie che hanno interessato Morisi. Ormai Salvini è l'ombra di sé stesso del passato e sta venendo superato dalla Meloni, che può spendere presso il suo pubblico la "coerenza" di essere all'opposizione e di non aver votato insieme al resto del Parlamento Mattarella, bensì il loro candidato, oltre a tutto un background ideologico che per quanto è stato reso più moderato e appetibile ("noi non siamo fascisti, siamo conservatori") fa comunque presa su chi è autenticamente nostalgico del Ventennio, e dico una cosa del genere perché conosco diverse persone che ragionano esattamente così e hanno sempre votato a destra. Mi aspetto per l'anno prossimo un risultato elettorale molto frammentato e la cosa mi terrorizza abbastanza, ma è nella natura degli italiani ripetere gli stessi errori ormai da decenni, anzi da anche più tempo. Se fossimo in psicologia parleremmo di coazione a ripetere (mi pare già DDP una volta usò quest'espressione riferendosi al caso specifico).