balkan wolf ha scritto: ↑02/03/2022, 14:10
Super Zeta ha scritto: ↑02/03/2022, 12:54
ricordo gli stessi discorsi 20 anni fa al boom della borsa, la gente era diventata tutta esperta, pensionati davanti ai monitor delle banche che guardavano gli andamenti. Poi il crollo, tutti in mutande e ciao espertoni di borsa per un po' di anni
Ora conosco baristi che spiegano come diventare ricchi con le crypto, aspetto di rivedere tutti in mutande
Quando anche il tuo barista parla di una azione è il momento giusto per vendere di corsa.

Vabbe', è il vecchio cliché de:
when your taxi driver starts giving you share tips, it’s time to sell.
Tassista, barista, (un tempo) lucida-scarpe, ecc. ecc., cambia poco.
Però non è così facile.
Nel 2016 c'erano tanti che dicevano fosse tempo di vendere proprio osservando che troppi 'digiuni' cominciassero ad esser allettati dalla borsa (oltre ad essere il P/E dello S&P ormai 24 ecc. ecc.)
Ricordo anche un tweet diventato popolarissimo recitante "
quando anche Taylor Swift* inizia parlare di borsa, è tempo di..."
Il problema è che basti vedere cosa sia successo tra il, boh facciamo Maggio ('sell in may and go away'), 2016 e la fine del 2021.
Uno avrebbe venduto a 2100 nel maggio 2016, per rientrare esattamente quando? A gennaio 2019? A marzo 2020?
Meh... non so quanto sarebbe verosimile.
Di fatto, a stare dentro, lo S&P ha raddoppiato in 5-6 anni.
Le crypto sono un discorso diverso.
Su altra roba, anche chi abbia la limitata esperienza di aver giusto voluto comprare una cantina in vita sua, comparando a quante annualità di affitto di una cantina paragonabile potesse costare, almeno una vaga idea la può avere.
Con le crypto, quale sarebbe il riferimento? I parametri? Se anche ci fossero, sarebbero probabilmente astrusi assai.
Perfino Tesla diventa un titolo agganciato alla realtà di domani, al confronto; quasi un 'titolo 'value'', heh.
Invece le crypto vedi tanta gente random comprarla per fede; in quanto senza ne essere del campo dell'informatica, ne avere conoscenze finanziarie, e neppure operando nell'underground/in giri loschi. Quello sì.
Perché, insomma, se si parli dell'altro aspetto: pure le
F.A.A.N.G. nel 2017 erano già sulla bocca di tutti, comprate da ben troppi "casuals", e già prezzate piuttosto care; eppure a comprarle pesantemente nel 2017, si sarebbe arrivati al 2021 con un gain da leccarsi i baffi.
Puntualizzare che certi titoli nasdaq nel 2012-2020 effettivamente fatturassero un botto mentre nella bolla del 1999-2000 spesso no, non fatturassero proprio non fossero minimamente maturi, ci sta; però anche ciò resta più facile col senno del poi, così come sia facile col senno del poi sostenere che le F.A.A.N.G. non fossero poi già sovrapprezzate nel 2017 come potesse sembrare ad alcuni, anzi.
Per non parlare nemmeno del titolo
Tesla e dei suoi
fanboys.
La differenza resta che il valore delle crypto non sia proprio in grado di interpretarlo; inteso proprio addirittura a livelli di un intero ordine di grandezza.
Tesla anche un tizio qualunque, non avendo idea su come prezzarla, può pensare che a 1500 sarebbe cara ma probabilmente a 150 potrebbe essere un affare.
L'oro, il litio, anche semi-novizi...
Invece le crypto (affermate) no: anche tra 100K e 10K, onestamente... ditemi quale siano i parametri.
*perché appunto una popstar - che fosse la Swift, Britney, Ariana Grande, Selena Gomez... poco cambia - quell'anno aveva iniziato a scrivere qualcosa sulle azioni / sullo S&P sui social.