Chiedo scusa!
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Roby Bianchi2
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camminatore
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la colpa e' anche di persone come me, che pur avendo qualche cosa da postare si fanno prendere dalla pigrizia.
la prego, rimanga ancora tra noi.
l'esperienza di persone come Lei che hanno scritto pagine importanti nel settore sara' molto interessante per quanti (come me) nutrono la passione del porno da molti anni.
spero di poterLa leggere ancora.
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Meshmellow
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Axel Braun
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Angie_Warez
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Hai perfettamente ragione, adesso che non c'è Fabrizio bisogna pure assorbirsi la maleducazione e l'arroganza di alcuni personaggi che non hanno nulla di meglio da fare se non quello di rompere le cosiddette "scatole"In data 2002-07-24 22:41, Roby Bianchi2 scrive:
Chiedo scusa per aver pensato che questo fosse un forum in cui si potesse parlare di film porno, e di problematiche del settore, attacco il computer al chiodo, auguri e figli maschi!!!
Se l'andazzo del forum sarà questo, per un pó eviteró di leggere i post, fino a quando non verrà fatta un pó di sana pulizia......
Buone vacanze, per chi ci andrà , da Angie!
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Roby Bianchi2
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Meshmellow
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Roby Bianchi2
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Un mio amico spagnolo la chiamava "la cagadora" in sei scene ha riempito tutti, io stesso mentre filmavo ho dovuto fare una capriola veloce per evitare... e poi non si faceva toccare la clitoride (perchè era del marito), comunque diceva che dopo il ritiro di Selen sarebbe diventata lei la numero 1, si è gia ritirata...Jeanette La Douce, comunque ce ne sono altre e altri forse anche peggio...
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Meshmellow
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Peró, non ti facevo così NinjaIn data 2002-07-30 00:06, Roby Bianchi2 scrive:
Un mio amico spagnolo la chiamava "la cagadora" in sei scene ha riempito tutti, io stesso mentre filmavo ho dovuto fare una capriola veloce per evitare...
Tutto è bene quel che finisce bene...
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Meshmellow il 2002-07-30 01:16 ]</font>
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Roby Bianchi2
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Axel Braun
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Caro Roby...visto che si parla di "cagadora"...
CODICE D'ODORE
Da quando, nel 1990, mi trasferii a Los Angeles, ero sempre tornato almeno un paio di volte all'anno in Italia a godermi la neve delle Dolomiti a Natale e le spiagge della Versilia d'estate. Questo fino all'autunno del '96, quando mia madre, in un impeto di demenza senile, decise di vendere la casa di Forte dei Marmi, e la compiacente direttrice del mio albergo a Campiglio venne licenziata per aver autorizzato (pare) forti sconti in cambio di favori sessuali. Crollati gli ultimi baluardi della mia infanzia (e considerati i prezzi allucinogeni degli affitti in entrambe le località ), decisi che non vi era più alcuna ragione di tornare in un paese dove la gente parlava solo di calcio, politica e cellulari... tutte cose delle quali non mi è mai fottuto un beato cazzo.
Ma tre anni e mezzo di esilio volontario in America cominciavano a farmi ricordare l'Italia come un paese meraviglioso, quindi evidentemente era giunto il momento di tornare a toccare con mano la (triste) realtà nostrana, così da apprezzare maggiormente la Città degli Angeli.
L'occasione mi si presentó a metà Maggio, complice l'invito di Massimo Reffi nella meravigliosa villa che aveva affittato in Costa Azzurra, sulle colline circostanti Cannes.
Rufo (no, non è un soprannome... è davvero il secondo nome di Reffi) era rimasto impressionato da una "live performance" del G-Man (non so che cazzo mi continuo a mettere calzamaglia e mascherina a fare, tanto lo sanno tutti che sono io...) ad una festa a Los Angeles qualche mese fa, quando le dita magiche dell'omino nero avevano fatto schizzare copiosamente la passera di un paio di simpatiche volontarie. Da allora si era parlato di fare qualcosa assieme, e farlo al sole della Riviera francese mi sembró un'ottima idea.
All'arrivo all'aeroporto di Nizza vengo accolto con grandi feste da Reffi e dal Barone nella loro consueta tenuta da pescatori metropolitani con gilerini multitasche beige, e subito porto una vigorosa ventata di sfiga causando con la mia perfetta conoscenza del capoluogo Francese una multa per divieto d'accesso. All'ingresso in villa vengo presentato al fior fiore della recitazione pornografica italiana: Betty Anderson (che poi è di Budapest), Lady Rox, Donna D'Enrico e Daniela Ognibene. Daniela è una giovane cantante partenopea, semifinalista a Castrocaro, che a quanto mi dicono ha deciso di lasciare il mondo della musica per lanciarsi nell'hard.
Una scelta azzeccata. Durante una scena con Nacho Vidal suggerisco di farla cantare mentre scopa, e quando la poverina attacca con una straziante cover di Laura Pausini mi rendo conto di quanto saggia sia stata la sua decisione di prendere cazzi nel culo in video invece di pomodori in faccia sul palco. Nonostante la atroce tortura sonora, il grande Nacho miracolosamente mantiene eretti i suoi ottantasei centimetri di minchia, dimostrandosi un solido professionista e facendoci sentire tutti minidotati. Il Barone, unico pazzo ad essersi portato dietro la fidanzata, mi confida la sua preoccupazione per gli eventuali paragoni che la dolce Silvia potrebbe fare dopo aver visto Nacho in azione. Gli spiego che è ora di sfatare il luogo comune secondo il quale le donne preferirebbero uomini ben dotati, e gli assicuro che non è importante la dimensione dell'attrezzo, quanto l'abilita' nell'adoperarlo. Il Barone mi risponde mestamente "Appunto..." e se ne va (da quel giorno, ogni volta che Nacho è sul set, Silvia viene stranamente mandata a far la spesa in paese...). Daniela intanto ce la mette tutta, ed evidentemente le piace parecchio farsi sbattere, ma la sua poca esperienza (ha iniziato nell' hard da pochi mesi) la porta a dire stronzate durante la scopata, tipo: "Guarda che io nun la prendo la pillola... non è che questo mo' mi viene dentro?". Nacho mi chiede di tradurre, ma stendo un velo pietoso di silenzio. Prima dell'anal le ricordo che deve farsi un clistere (che lei, presa evidentemente da un raptus religioso, chiama cristere...), in modo da non cagare addosso al povero Nacho, e sembra che lei capisca.
Sembra. Un paio di sciabolate nel retto, e il set diventa il sogno di un coprofilo (piccolo excursus culturale: il coprofilo è colui che ama la merda, dal greco KOPROS=escrementi e PHILOS=amico... laddove il coprofago è chi si ciba di merda, mentre il coprocultore congloba entrambe le discipline... in fondo fare il Liceo Classico mi è servito a qualcosa, no?). La cantante è visibilmente imbarazzata, Nacho non fa una piega ed io decido che per qualche giorno non mangeró Nutella. Facciamo una pausa per dare il temo alla cagona di farsi un altro cristere, e ne approfitto per spiegare a Lady Rox e Donna D'Enrico in cosa consiste l'eiaculazione femminile. La Lady (che trovo curiosamente somigliante a Ciccio, l'aiutante di Nonna Papera), è piuttosto scettica, mentre Donna è molto incuriosita. Mi dice che è dispiaciuta, in quanto oggi somiglia ad un travestito. Le suggerisco di non cotonarsi i capelli ed usare un trucco meno pesante, senza capire che si riferisce ad un semplice mal di gola che le ha abbassato la voce di un paio di ottave. Capendo il malinteso mi mostra la figa, esibendo un clitoride di una decina di centimetri, al che penso che il chirurgo che l' ha operata dovrebbe essere radiato dall'albo. Comunque Donna è molto gentile e disponibile, e ama far uso di una terminologia forbita, usando termini tecnici tipo "glande" e "sfintere" per descrivere un'inculata. Torno sul set, dove Nacho ha atteso pazientemente intrattenendo la troupe con un esilarante show che spazia dalle flessioni sul cazzo alle erezioni a comando (tanto per farci capire il motivo per cui viene pagato più delle attrici...). Arriviamo addirittura a pensare di farlo venire sul set e pagarlo lo stesso, anche se non fa scene, giusto per farci ridere. Daniela torna, dopo l'ennesima lavanda anale, ma il risultato è lo stesso: una pioggia di merda. Sfiancati dal fetore insopportabile, arriviamo in apnea al cumshot, e Nacho decide di deliziarci estraendole l'uccello dal deretano e piantandoglielo in gola senza pulirlo.
Mi spiega poi che si tratta di un "codice d'onore" degli attori europei: se mi caghi addosso mi pulisci con la bocca. Approvo.
Quella notte arrivano in villa Roberto Milani, una vecchia conoscenza che non vedevo da anni, e Patrixxx, il mio fotografo francese di fiducia che ho invitato per un paio di giorni. Roberto è un ottimo cameraman ed un gran simpaticone, se riuscite a reggere le sue 400 bestemmie al minuto. Io ci riesco tranquillamente, e Patrixxx arricchisce con piacere il suo già vasto vocabolario di profanità in Italiano. L'arrivo dei due ci costringe a stringerci per una notte, fino alla partenza l'indomani di Donna e Ciccio. Rufo mi offre gentilmente di dividere la stanza con lui, ma essendo risaputo che il boss russa come un trombone, opto per quella che (stupidamente) reputo una soluzione più tranquilla. Dormiró con la cantante.
La troupe mormora, dando per scontato che dopo 48 ore di astinenza il sottoscritto sia pronto a scopare qualunque cosa cammini e abbia un buco, ma sfato i loro sospetti passando la maggior parte della nottata al telefono con Chelsea Blue. La mia fidanzata, infatti, mi chiama urlando come una poiana strabica, accusandomi di essere l'amante della figlia di Ugo Ross, una timida e procace ragazzina italiana che ho intravisto qualche volta a cena da Ugo e Carolyn Monroe. Dice di avermi fatto seguire per due settimane da un investigatore privato ed è chiaro che mente (se così fosse stato, il detective avrebbe potuto tranquillamente scrivere due tomi dal titolo: "Le Mille e Una Amante di Axel Braun"). Tamponati gli isterismi di Chelsea, arrivo in camera, dove per fortuna la cagona sta dormendo profondamente. L'aria nella stanza è un po' viziata, forse perchè il suo alito non è dei più freschi (specialmente dopo aver ripulito con la lingua l'osello di Nacho ricoperto di merda...). Mi infilo nel letto di soppiatto e mi giro di spalle. Subito Daniela mi si avvinghia addosso come una cozza. Giustifico la cosa come innocente ed inconscio bisogno d'affetto e la lascio fare. Due ore dopo vengo svegliato di soprassalto da una energica strizzata di palle. Giro la testa e vedo che la Ognibene dorme profondamente, ma questo non le impedisce di palpeggiarmi lo scroto, per poi proseguire tastandomi la minchia centimetro dopo centimetro, misurandola con la precisione di un perito edile. Se stava sognando Nacho, è sicuramente rimasta delusa. Mi alzo per andare a scrivere al computer in sala, ma sulle scale sento dei rumori strani provenire dalla cucina. Mi fermo e cerco di capire, anche se non posso guardare dentro... è la inconfondibile voce baritonale di Miss Clito, al secolo Donna D'Enrico, la quale si sta facendo scopare come una forsennata sul tavolo dove tutti facciamo colazione. Il tempo di udirla mormorare "Minchia, che cazzo che c' hai... eddai, aprimi bene il culo...", e ho sentito abbastanza. Torno in camera e metto due cuscini tra me e la cantante. Il mattino dopo scruto attentamente i presenti, cercando di capire chi abbia fatto la notte brava con la biondazza, ma nessuno tradisce un'emozione, nè un'occhiaia sospetta (a parte Daniela, ma lei era con me e poi le occhiaie ce le ha sempre...). Ne concludo che la D'Enrico si stesse inculando con il suo stesso clitoride. Purtroppo lei e la Lady partono nel pomeriggio, ed io non posso indagare più di tanto...faccio solo in tempo a chiederle con estrema delicatezza: "Donna, ma a te piace di più prenderlo nel buco del culo o nella fregna?", ricevendo da lei una risposta chiara e concisa: " Ma, diciamo che l'inserzione di un membro di carne nello sfintere anale è...sicuramente un momento di grande intimità e... perchè no, di un certo stupore collettivo... ma la vagina in fondo è un muscolo che si contrae e si dilata, quindi indubbiamente il pene trova in un certo senso una sua collocazione più naturale...". La accompagno alla macchina mentre sta ancora parlando, spiegandole che devo prepararmi. Mi aspetta una giornata di duro lavoro: il G-Man deve portare il suo messaggio d'amore tra le gambe di Betty Anderson, due cecoslovacche e... Daniela Ognibene. Betty è tanto carina e disponibile, le due ceche (Linda e Veronica) sono due figone da paura, e tutto fila (più o meno) liscio, a parte qualche episodio di goffaggine del G-Man che si sfracella cadendo da un albero, cade rovinosamente aprendo una finestra e sbatte la testa violentemente contro un lampadario... ma non perdiamoci in dettagli: la cantante sembra gradire le attenzioni dell'uomo nero, e mi sussurra nell'orecchio cose tipo "Merda, quanto sditalini 'bbene...". Dopo aver eiaculato abbondantemente su una brandina, corre dal povero Reffi (che sta mangiando una zuppa di pesce) e gli sbatte sotto il naso il cuscino zuppo di succhi vaginali, urlando: "Minchia, Massimo guarda'cca'... na cos'eppazzi, tutta sta'rrobba dalla fica m'haffatto usci'... ma che è normale?". Rufo trattiene a stento un conato di vomito e le ricorda che deve prepararsi per la scena anale con Hakan (un turco-tedesco amico di Nacho e come lui simpatico, gentile e fornito di un ettometro di bega). Le raccomandiamo una bella peretta, onde evitare di incorrere nell'inconveniente fecale del giorno prima: "Macchè, mo' hoccapito com'è sta cosa... me la faccio 'bbene 'bbene...".
Mente, sapendo di mentire.
Quello che purtroppo non sa è che Hakan è molto più schifiltoso del suo collega spagnolo.
Al primo affondo tra le chiappe il microfono della Canon XL-1 vibra per la fragorosa scoreggia che ci saluta dall'ano canterino della nostra star... Hakan mi guarda schifato. Gli faccio segno di continuare, e lui la pompa per un paio di minuti alla pecorina, ma la diarrea comincia a zampillare inesorabilmente. Il turco si incazza e smette. Mi prende da parte e mi urla in un misto di tre o quattro lingue strane: "Cazzo, Axel, a me l'odore della merda fa schifo!" (come se a me invece piacesse...). Lo calmo e gli garantisco che non succederà più.
Ma anch'io mento sapendo di mentire.
Nonostante l'ennesimo "cristere", la scena è un delirio diarroico, un'apoteosi di liquame, un caleidoscopio di miasmi. Hakan riesce ad andare avanti solo perchè Maometto l' ha dotato di un cazzo stoico e imperturbabile, ma leggo nel suo volto la fiera determinazione alla vendetta.
E la sua vendetta è ben più subdola ed efficace: dopo essersi pulito il bigolo tra le tonsille della cagona (che, ormai, a questo sembra abituata), la prende per la faccia, le spalanca gli occhi e punta la cappella con un ghigno beffardo: sei schizzi nelle pupille.
Povera Daniela, forse tutto sommato erano meglio i pomodori in faccia...
_________________
Axel Braun
http://www.axelbraun.com
<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Axel Braun il 2002-07-30 11:36 ]</font>
CODICE D'ODORE
Da quando, nel 1990, mi trasferii a Los Angeles, ero sempre tornato almeno un paio di volte all'anno in Italia a godermi la neve delle Dolomiti a Natale e le spiagge della Versilia d'estate. Questo fino all'autunno del '96, quando mia madre, in un impeto di demenza senile, decise di vendere la casa di Forte dei Marmi, e la compiacente direttrice del mio albergo a Campiglio venne licenziata per aver autorizzato (pare) forti sconti in cambio di favori sessuali. Crollati gli ultimi baluardi della mia infanzia (e considerati i prezzi allucinogeni degli affitti in entrambe le località ), decisi che non vi era più alcuna ragione di tornare in un paese dove la gente parlava solo di calcio, politica e cellulari... tutte cose delle quali non mi è mai fottuto un beato cazzo.
Ma tre anni e mezzo di esilio volontario in America cominciavano a farmi ricordare l'Italia come un paese meraviglioso, quindi evidentemente era giunto il momento di tornare a toccare con mano la (triste) realtà nostrana, così da apprezzare maggiormente la Città degli Angeli.
L'occasione mi si presentó a metà Maggio, complice l'invito di Massimo Reffi nella meravigliosa villa che aveva affittato in Costa Azzurra, sulle colline circostanti Cannes.
Rufo (no, non è un soprannome... è davvero il secondo nome di Reffi) era rimasto impressionato da una "live performance" del G-Man (non so che cazzo mi continuo a mettere calzamaglia e mascherina a fare, tanto lo sanno tutti che sono io...) ad una festa a Los Angeles qualche mese fa, quando le dita magiche dell'omino nero avevano fatto schizzare copiosamente la passera di un paio di simpatiche volontarie. Da allora si era parlato di fare qualcosa assieme, e farlo al sole della Riviera francese mi sembró un'ottima idea.
All'arrivo all'aeroporto di Nizza vengo accolto con grandi feste da Reffi e dal Barone nella loro consueta tenuta da pescatori metropolitani con gilerini multitasche beige, e subito porto una vigorosa ventata di sfiga causando con la mia perfetta conoscenza del capoluogo Francese una multa per divieto d'accesso. All'ingresso in villa vengo presentato al fior fiore della recitazione pornografica italiana: Betty Anderson (che poi è di Budapest), Lady Rox, Donna D'Enrico e Daniela Ognibene. Daniela è una giovane cantante partenopea, semifinalista a Castrocaro, che a quanto mi dicono ha deciso di lasciare il mondo della musica per lanciarsi nell'hard.
Una scelta azzeccata. Durante una scena con Nacho Vidal suggerisco di farla cantare mentre scopa, e quando la poverina attacca con una straziante cover di Laura Pausini mi rendo conto di quanto saggia sia stata la sua decisione di prendere cazzi nel culo in video invece di pomodori in faccia sul palco. Nonostante la atroce tortura sonora, il grande Nacho miracolosamente mantiene eretti i suoi ottantasei centimetri di minchia, dimostrandosi un solido professionista e facendoci sentire tutti minidotati. Il Barone, unico pazzo ad essersi portato dietro la fidanzata, mi confida la sua preoccupazione per gli eventuali paragoni che la dolce Silvia potrebbe fare dopo aver visto Nacho in azione. Gli spiego che è ora di sfatare il luogo comune secondo il quale le donne preferirebbero uomini ben dotati, e gli assicuro che non è importante la dimensione dell'attrezzo, quanto l'abilita' nell'adoperarlo. Il Barone mi risponde mestamente "Appunto..." e se ne va (da quel giorno, ogni volta che Nacho è sul set, Silvia viene stranamente mandata a far la spesa in paese...). Daniela intanto ce la mette tutta, ed evidentemente le piace parecchio farsi sbattere, ma la sua poca esperienza (ha iniziato nell' hard da pochi mesi) la porta a dire stronzate durante la scopata, tipo: "Guarda che io nun la prendo la pillola... non è che questo mo' mi viene dentro?". Nacho mi chiede di tradurre, ma stendo un velo pietoso di silenzio. Prima dell'anal le ricordo che deve farsi un clistere (che lei, presa evidentemente da un raptus religioso, chiama cristere...), in modo da non cagare addosso al povero Nacho, e sembra che lei capisca.
Sembra. Un paio di sciabolate nel retto, e il set diventa il sogno di un coprofilo (piccolo excursus culturale: il coprofilo è colui che ama la merda, dal greco KOPROS=escrementi e PHILOS=amico... laddove il coprofago è chi si ciba di merda, mentre il coprocultore congloba entrambe le discipline... in fondo fare il Liceo Classico mi è servito a qualcosa, no?). La cantante è visibilmente imbarazzata, Nacho non fa una piega ed io decido che per qualche giorno non mangeró Nutella. Facciamo una pausa per dare il temo alla cagona di farsi un altro cristere, e ne approfitto per spiegare a Lady Rox e Donna D'Enrico in cosa consiste l'eiaculazione femminile. La Lady (che trovo curiosamente somigliante a Ciccio, l'aiutante di Nonna Papera), è piuttosto scettica, mentre Donna è molto incuriosita. Mi dice che è dispiaciuta, in quanto oggi somiglia ad un travestito. Le suggerisco di non cotonarsi i capelli ed usare un trucco meno pesante, senza capire che si riferisce ad un semplice mal di gola che le ha abbassato la voce di un paio di ottave. Capendo il malinteso mi mostra la figa, esibendo un clitoride di una decina di centimetri, al che penso che il chirurgo che l' ha operata dovrebbe essere radiato dall'albo. Comunque Donna è molto gentile e disponibile, e ama far uso di una terminologia forbita, usando termini tecnici tipo "glande" e "sfintere" per descrivere un'inculata. Torno sul set, dove Nacho ha atteso pazientemente intrattenendo la troupe con un esilarante show che spazia dalle flessioni sul cazzo alle erezioni a comando (tanto per farci capire il motivo per cui viene pagato più delle attrici...). Arriviamo addirittura a pensare di farlo venire sul set e pagarlo lo stesso, anche se non fa scene, giusto per farci ridere. Daniela torna, dopo l'ennesima lavanda anale, ma il risultato è lo stesso: una pioggia di merda. Sfiancati dal fetore insopportabile, arriviamo in apnea al cumshot, e Nacho decide di deliziarci estraendole l'uccello dal deretano e piantandoglielo in gola senza pulirlo.
Mi spiega poi che si tratta di un "codice d'onore" degli attori europei: se mi caghi addosso mi pulisci con la bocca. Approvo.
Quella notte arrivano in villa Roberto Milani, una vecchia conoscenza che non vedevo da anni, e Patrixxx, il mio fotografo francese di fiducia che ho invitato per un paio di giorni. Roberto è un ottimo cameraman ed un gran simpaticone, se riuscite a reggere le sue 400 bestemmie al minuto. Io ci riesco tranquillamente, e Patrixxx arricchisce con piacere il suo già vasto vocabolario di profanità in Italiano. L'arrivo dei due ci costringe a stringerci per una notte, fino alla partenza l'indomani di Donna e Ciccio. Rufo mi offre gentilmente di dividere la stanza con lui, ma essendo risaputo che il boss russa come un trombone, opto per quella che (stupidamente) reputo una soluzione più tranquilla. Dormiró con la cantante.
La troupe mormora, dando per scontato che dopo 48 ore di astinenza il sottoscritto sia pronto a scopare qualunque cosa cammini e abbia un buco, ma sfato i loro sospetti passando la maggior parte della nottata al telefono con Chelsea Blue. La mia fidanzata, infatti, mi chiama urlando come una poiana strabica, accusandomi di essere l'amante della figlia di Ugo Ross, una timida e procace ragazzina italiana che ho intravisto qualche volta a cena da Ugo e Carolyn Monroe. Dice di avermi fatto seguire per due settimane da un investigatore privato ed è chiaro che mente (se così fosse stato, il detective avrebbe potuto tranquillamente scrivere due tomi dal titolo: "Le Mille e Una Amante di Axel Braun"). Tamponati gli isterismi di Chelsea, arrivo in camera, dove per fortuna la cagona sta dormendo profondamente. L'aria nella stanza è un po' viziata, forse perchè il suo alito non è dei più freschi (specialmente dopo aver ripulito con la lingua l'osello di Nacho ricoperto di merda...). Mi infilo nel letto di soppiatto e mi giro di spalle. Subito Daniela mi si avvinghia addosso come una cozza. Giustifico la cosa come innocente ed inconscio bisogno d'affetto e la lascio fare. Due ore dopo vengo svegliato di soprassalto da una energica strizzata di palle. Giro la testa e vedo che la Ognibene dorme profondamente, ma questo non le impedisce di palpeggiarmi lo scroto, per poi proseguire tastandomi la minchia centimetro dopo centimetro, misurandola con la precisione di un perito edile. Se stava sognando Nacho, è sicuramente rimasta delusa. Mi alzo per andare a scrivere al computer in sala, ma sulle scale sento dei rumori strani provenire dalla cucina. Mi fermo e cerco di capire, anche se non posso guardare dentro... è la inconfondibile voce baritonale di Miss Clito, al secolo Donna D'Enrico, la quale si sta facendo scopare come una forsennata sul tavolo dove tutti facciamo colazione. Il tempo di udirla mormorare "Minchia, che cazzo che c' hai... eddai, aprimi bene il culo...", e ho sentito abbastanza. Torno in camera e metto due cuscini tra me e la cantante. Il mattino dopo scruto attentamente i presenti, cercando di capire chi abbia fatto la notte brava con la biondazza, ma nessuno tradisce un'emozione, nè un'occhiaia sospetta (a parte Daniela, ma lei era con me e poi le occhiaie ce le ha sempre...). Ne concludo che la D'Enrico si stesse inculando con il suo stesso clitoride. Purtroppo lei e la Lady partono nel pomeriggio, ed io non posso indagare più di tanto...faccio solo in tempo a chiederle con estrema delicatezza: "Donna, ma a te piace di più prenderlo nel buco del culo o nella fregna?", ricevendo da lei una risposta chiara e concisa: " Ma, diciamo che l'inserzione di un membro di carne nello sfintere anale è...sicuramente un momento di grande intimità e... perchè no, di un certo stupore collettivo... ma la vagina in fondo è un muscolo che si contrae e si dilata, quindi indubbiamente il pene trova in un certo senso una sua collocazione più naturale...". La accompagno alla macchina mentre sta ancora parlando, spiegandole che devo prepararmi. Mi aspetta una giornata di duro lavoro: il G-Man deve portare il suo messaggio d'amore tra le gambe di Betty Anderson, due cecoslovacche e... Daniela Ognibene. Betty è tanto carina e disponibile, le due ceche (Linda e Veronica) sono due figone da paura, e tutto fila (più o meno) liscio, a parte qualche episodio di goffaggine del G-Man che si sfracella cadendo da un albero, cade rovinosamente aprendo una finestra e sbatte la testa violentemente contro un lampadario... ma non perdiamoci in dettagli: la cantante sembra gradire le attenzioni dell'uomo nero, e mi sussurra nell'orecchio cose tipo "Merda, quanto sditalini 'bbene...". Dopo aver eiaculato abbondantemente su una brandina, corre dal povero Reffi (che sta mangiando una zuppa di pesce) e gli sbatte sotto il naso il cuscino zuppo di succhi vaginali, urlando: "Minchia, Massimo guarda'cca'... na cos'eppazzi, tutta sta'rrobba dalla fica m'haffatto usci'... ma che è normale?". Rufo trattiene a stento un conato di vomito e le ricorda che deve prepararsi per la scena anale con Hakan (un turco-tedesco amico di Nacho e come lui simpatico, gentile e fornito di un ettometro di bega). Le raccomandiamo una bella peretta, onde evitare di incorrere nell'inconveniente fecale del giorno prima: "Macchè, mo' hoccapito com'è sta cosa... me la faccio 'bbene 'bbene...".
Mente, sapendo di mentire.
Quello che purtroppo non sa è che Hakan è molto più schifiltoso del suo collega spagnolo.
Al primo affondo tra le chiappe il microfono della Canon XL-1 vibra per la fragorosa scoreggia che ci saluta dall'ano canterino della nostra star... Hakan mi guarda schifato. Gli faccio segno di continuare, e lui la pompa per un paio di minuti alla pecorina, ma la diarrea comincia a zampillare inesorabilmente. Il turco si incazza e smette. Mi prende da parte e mi urla in un misto di tre o quattro lingue strane: "Cazzo, Axel, a me l'odore della merda fa schifo!" (come se a me invece piacesse...). Lo calmo e gli garantisco che non succederà più.
Ma anch'io mento sapendo di mentire.
Nonostante l'ennesimo "cristere", la scena è un delirio diarroico, un'apoteosi di liquame, un caleidoscopio di miasmi. Hakan riesce ad andare avanti solo perchè Maometto l' ha dotato di un cazzo stoico e imperturbabile, ma leggo nel suo volto la fiera determinazione alla vendetta.
E la sua vendetta è ben più subdola ed efficace: dopo essersi pulito il bigolo tra le tonsille della cagona (che, ormai, a questo sembra abituata), la prende per la faccia, le spalanca gli occhi e punta la cappella con un ghigno beffardo: sei schizzi nelle pupille.
Povera Daniela, forse tutto sommato erano meglio i pomodori in faccia...
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