[O.T.] Donald Trump

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markome
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3496 Messaggio da markome »

GeishaBalls ha scritto:
13/02/2022, 23:38
Ma la NATO ha davvero aperto all’Ucraina? Quando è successo? Io continuo a sentire che Putin vuole che uno Stati sovrano ( Ucraina) si impegni a non fare richieste di adesione a trattati internazionali e altri Stati sovrani (membri NATO garantiscono di non farli entrare). Quindi un ricatto a Stati sovrani e indipendenti non solo a non fare atti spiacevoli ma addirittura impegnarsi a non farli mai in futuro. Processo alle intenzioni, o c’è altro che io non so?
Putin ha chiesto più volte di entrare nella NATO, dicendo che al giorno d'oggi solo un pazzo non vorrebbe un'alleanza fra Russia e Occidente.
Ovviamente gli Yankee non potevano accettare un alleato che minaccasse la loro leedership.

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GeishaBalls
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3497 Messaggio da GeishaBalls »

Putin ha chiesto di entrare nella NATO? Sta ammassando truppe al confine con l’Ucraina per avvicinarsi alla NATO?

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3498 Messaggio da Drogato_ di_porno »

GeishaBalls ha scritto:
13/02/2022, 23:38
Stati sovrano ( Ucraina)
Stati sovrani e indipendenti
Apprezzo l' enfasi sulla sovranità e indipendenza Ucraina (nonostante la forte componente russofona e filo-russa del Donbass che non vuole saperne di Kiev) ma avrei gradito ugual trattamento verso Siria, Iraq, Libia ecc.

Anche in Siria c'era una componente sunnita che non voleva saperne di Assad ma lì della "sovranità e indipendenza" siriana se ne sono impippati.
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3499 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Drogato_ di_porno ha scritto:
14/02/2022, 9:02
GeishaBalls ha scritto:
13/02/2022, 23:38
Stati sovrano ( Ucraina)
Stati sovrani e indipendenti
Apprezzo l' enfasi sulla sovranità e indipendenza Ucraina (nonostante la forte componente russofona e filo-russa del Donbass che non vuole saperne di Kiev) ma avrei gradito ugual trattamento verso Siria, Iraq, Libia ecc.

Anche in Siria c'era una componente sunnita che non voleva saperne di Assad ma lì della "sovranità e indipendenza" siriana se ne sono impippati.
Apprezzate la sovranità di tutti, tranne che la nostra.
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3500 Messaggio da Rand Al'Thor »

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Re: [O.T.] Donald Trump

#3501 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Non c'è bisogno dei carri armati per portare un attacco alla sovranità e' un bene che va monitorato costantemente non ci si accorge della sua mancanza solo quando sei invaso, a quel punto sei nella merda.
E' come per le persone, puoi essere non in prigione ma condizionato e non libero di disporre della tua vita

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Re: [O.T.] Donald Trump

#3502 Messaggio da Drogato_ di_porno »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
14/02/2022, 9:19
Apprezzate la sovranità di tutti
La mia era una risposta ironica. Io non apprezzo la sovranità di nessuno, o apprezzo quella di tutti, che è la stessa cosa. Tradotto: non me ne frega un cazzo della sovranità ucraina, italiana o iraquena.

Le uniche cose che non apprezzo sono propaganda e ideologia.
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3503 Messaggio da Floppy Disk »

Drogato_ di_porno ha scritto:
14/02/2022, 9:02
GeishaBalls ha scritto:
13/02/2022, 23:38
Stati sovrano ( Ucraina)
Stati sovrani e indipendenti
Apprezzo l' enfasi sulla sovranità e indipendenza Ucraina (nonostante la forte componente russofona e filo-russa del Donbass che non vuole saperne di Kiev) ma avrei gradito ugual trattamento verso Siria, Iraq, Libia ecc.

Anche in Siria c'era una componente sunnita che non voleva saperne di Assad ma lì della "sovranità e indipendenza" siriana se ne sono impippati.
E infatti gli USA e i vari stati arabi in quel caso hanno sostenuto proprio la componente sunnita della popolazione, fregandosene dell'indipendenza siriana, anche se va detto che neanche tutti i sunniti volevano la caduta di Assad. Sono d'accordo, gli USA lasciano macerie dove vanno, ma ogni caso fa storai a sé e non possiamo generalizzare. In Siria i russi avevano e hanno ragione, in Ucraina hanno torto.
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3504 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Floppy Disk ha scritto:
14/02/2022, 9:56
In Siria i russi avevano e hanno ragione, in Ucraina hanno torto.
Nelle questioni internazionali non credo esistano "ragione" e "torto", sono valutazioni che vanno bene per i discorsi e le celebrazioni pubbliche. La geopolitica è mossa da altro.
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3505 Messaggio da Floppy Disk »

Drogato_ di_porno ha scritto:
14/02/2022, 10:03
Nelle questioni internazionali non credo esistano "ragione" e "torto", sono valutazioni che vanno bene per i discorsi e le celebrazioni pubbliche. La geopolitica è mossa da altro.
Certo, è ovvio. Però se assumiamo come una sorta di valore condiviso internazionalmente l'integrità e la sovranità degli stati, nel caso siriano i russi si muovevano a favore di questo concetto, mentre in Ucraina stanno procedendo a smembrare un loro vicino.
Poi è ovvio che ci sono dietro tutt'altri ragionamenti, ma personalmente ho letto diversi articoli sulla situazione ucraina e non mi sembra che la popolazione, salvo la minoranza russofona nell'est, sia così ansiosa di abbracciare l'orso russo.
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3506 Messaggio da Drogato_ di_porno »

cmq la situazione etnica e linguistica è alquanto "composita", per usare un eufemismo (anche se sono dati di 20 anni fa): https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_russa_in_Ucraina
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3507 Messaggio da Drogato_ di_porno »

sono d'accordo con Vittorio Emanuele Parsi, nessuno vuole la guerra, da tutte le parti si sta facendo pressione con ampio uso di propaganda per conseguire compromessi accettabili dalla propria opinione pubblica:
Il conflitto ucraino/ La battaglia da vincere con i fucili di legno

https://www.ilmessaggero.it/editoriali/ ... 74245.html
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3508 Messaggio da TeNz »

a me la cosa che spaventa di più, è che gli ucraini non credo che si rendano conto pienamente del ruolo che stanno svolgendo.
nell'avatar un caloroso saluto da Eveline Dellai.

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Re: [O.T.] Donald Trump

#3509 Messaggio da Drogato_ di_porno »

questo articolo di Caracciolo mi sembra il più equilibrato, sostanzialmente in linea con quello che dice Fabbri
Neutralizzare Kiev, l’obiettivo di Putin

Dopodomani, mercoledì 16 febbraio, la Russia invaderà l’Ucraina. L’attacco partirà con bombardamenti aeronavali di preparazione dai distretti militari occidentale e meridionale russo - Crimea e Sebastopoli in prima linea - coinvolgendo probabilmente la Bielorussia (Lukashenka tiene molto al grado di colonnello dell’Armata russa promessogli da Putin). Fra oggi e domani, intanto, i ribelli delle repubblichine di Luhans’k e Donec’k scateneranno l’inferno. Nel giro di una o due settimane Kiev crollerà ai piedi di Mosca. Da venerdì 11 febbraio questo scenario di produzione americana, diversamente dettagliato a seconda dell’affidabilità del ricevente, è sui tavoli dei trenta leader Nato e di selezionati partner. Washington avverte che Mosca la pagherà carissima, a cominciare da devastanti sanzioni finanziarie ed economiche, fino all’esclusione dalle transazioni Swift – nervatura mondiale dei pagamenti elettronici – oltre al boicottaggio delle esportazioni dei suoi idrocarburi verso l’Europa e molto altro. La Federazione Russa verrà declassata dall’Occidente a Stato canaglia. Prima iperpotenza nucleare espulsa dalla “comunità internazionale”. Mosca nega di voler invadere il vicino. O meglio sé stessa, giusta la tesi di Putin per cui russi e ucraini – più bielorussi – sono il medesimo popolo. Russo. Intanto continua ad ammassare truppe e armi in prossimità della frontiera ucraina (russa). Fra poche ore sapremo se l’intelligence americana avrà fatto il colpo del secolo, datando l’aggressione di Mosca, oppure no. Il problema, per Washington, è che sarà Putin a deciderlo. Biden gli ha alzato la palla, a lui schiacciarla dove meglio crede. I casi sono due. L’autocrate del Cremlino è un pazzo suicida e quindi marcerà su Kiev. Così si scaverà la fossa. Non solo l’Armata russa s’esporrà bersaglio perfetto alla guerriglia nazionalista ucraina, sostenuta ed equipaggiata da americani, britannici, polacchi e baltici. Soprattutto, l’opinione pubblica russa non apprezzerà l’aggressione a un popolo comunque intimo, se non fratello. Un russo su tre ha parenti ucraini. Sommando questi fattori alla rappresaglia atlantica, il rischio per Putin è di aprire la crisi finale sua e del suo regime. Morire per Kiev? Oppure il presidente russo conserva l’uso della ragione. Dunque manterrà la pressione sull’Ucraina finché non sarà sicuro di aver raggiunto lo scopo: riportare quella strategica marca nella sfera d’influenza del suo impero. Putin non vuole passare alla storia come lo zar che perse l’Ucraina. Ma sa che per recuperare Kiev deve prima neutralizzarla, inchiodandola nella terra di nessuno fra sé e la Nato. Per poi riassorbirla, almeno in parte, una volta che gli ucraini si saranno resi conto che l’Occidente non intende morire per loro. Nel frattempo, Mosca vorrà approfondire le faglie nello schieramento atlantico, insanabili perché determinate dalle differenze di interessi e di memorie storiche dei suoi soci. Senza sparare un colpo, o quasi. La prima opzione non si può escludere a priori. Anche i leader più scaltri commettono errori fatali, sotto pressione. Oppure qualcuno nelle Forze armate disobbedirà agli ordini o cadrà in una provocazione scatenando un incidente che obbligherà Putin all’offensiva. Contrariamente al cliché, l’autocrate non è onnipotente. Il suo Stato profondo può giocargli brutti scherzi. E’ lui stesso a confessare che l’80 per cento dei suoi ordini non viene eseguito. La seconda ipotesi è invece svolgimento logico del piano russo. Putin vuole portare la Russia in un nuovo concerto europeo fondato sull’equilibrio delle potenze, sovvertendo il primato americano codificato nella Nato. Congresso di Vienna 2.0. Il suo modello è Alessandro I. La neutralizzazione dell’Ucraina e l’assorbimento della Bielorussia ne sono precondizione, non fini in sé. Minsk è già tornata a casa. Successo tutt’altro che secondario. Per Kiev, ammesso sia possibile, ci vorrà molto più tempo, ma Mosca non è disposta a rinunciarvi. Né ha tanta fretta da imbarcarsi in un’offensiva controproducente. L’attacco vecchio stile con bombardamenti, carri armati e stragi di civili porterebbe forse a un provvisorio successo militare, cui seguirebbe certamente la sconfitta strategica. La Nato spingerebbe basi e missili alla frontiera con l’Ucraina russa. Europei e americani metterebbero da parte le differenze, per un periodo. Svedesi e finlandesi, più antirussi di quasi tutti gli atlantici, entrerebbero di corsa nell’Alleanza e chiuderebbero a nord la morsa del più colossale cordone sanitario che storia ricordi. E chissà se Pechino, a quel punto, muoverebbe un dito per Mosca. Putin ha sicuramente letto Sun Tzu. Sa che la vittoria vera si ottiene senza combattere. Semmai usando mezzi ambigui, oggi battezzati ibridi. La guerra attuale si fa alle società, non agli Stati. Per esempio con attacchi cyber, capaci di infliggere danni strutturali al nemico senza che nulla si palesi prima, salvo constatarne poi i drammatici effetti. Quando è troppo tardi. Con queste ed altre azioni coperte, tra cui disinformazione e guerra psicologica, è possibile rendere infernale la vita agli abitanti di Kiev e delle principali città ucraine. Costringendo magari il governo a trasferirsi a Leopoli, epicentro già polacco e asburgico dell’Ucraina russofoba. E impiantando un proprio governo civetta, per esempio a Kharkiv, capitale dell’Ucraina sovietica dal 1919 al 1934. Finora Putin ha potuto contare su un alleato certo involontario, non inatteso: Biden. Gaffe a parte, colpisce come l’approccio del leader americano e dei suoi apparati alla crisi, sempre reattivo, spesso contraddittorio, abbia contribuito alla destabilizzazione dell’Ucraina. Cioè allo scopo di Putin. Sono mesi che Zelensky segnala a Washington come l’enfasi sulla minaccia russa finisca per seminare panico in casa, spingere capitali e capitalisti (oligarchi) alla fuga, convincere i presunti amici a non impegnarsi troppo nel sostenere la causa ucraina. Salvo, al massimo, l’invio di armi non formidabili. Armatevi e combattete per noi. Non quel che ci si attende dagli amici. Ma in guerra, classica o ibrida, è già tanto poter contare su sé stessi.

(Lucio Caracciolo)
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Re: [O.T.] Donald Trump

#3510 Messaggio da Drogato_ di_porno »

i tedeschi si dicono dalla parte NATO ma nei fatti stanno con Putin (gasdotto Nord Stream 2)
Crisi ucraina, il peso di Schröder, uomo di Putin: la Spd (finalmente) saprà liberarsene?
Da quando non è più cancelliere, il «padre nobile» della socialdemocrazia tedesca lavora come lobbista per il gigante petrolifero russo dell’amico Putin. Nella crisi Ucraina si pronuncia solo contro Kiev. Il partito riuscirà a isolarlo?

Il problema è che Schröder non solo non è del tutto isolato nella Spd, bensì intercetta anche l'umore prevalente dei tedeschi: più del 50% è infatti favorevole al completamento del Nord Stream 2 qualunque cosa accada in Ucraina, il 46% chiede una politica di vicinanza con la Russia e addirittura il 75% è contrario a inviare armi a Kiev.


https://www.corriere.it/esteri/22_febbr ... c3bd.shtml
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