Io ho guardato una delle tabelle settimanali. Più o meno il rapporto è quello. (mi sono però scordato di aggiungere la piccola percentuale dei vaccinati con ciclo incompleto dato che avevo aggiunto la loro platea ai "vaccinati", ergo quel 54% in realtà e un 54+3).Fuente ha scritto: ↑13/11/2021, 13:21https://www.ilriformista.it/dopo-6-mesi ... refresh_ce
“In generale – scrivono gli analisti dell’Iss – su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati. Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre e da meno di sei mesi risulta minore.
...
nella fascia d’età tra i 12 e i 39 anni, “i contagiati con due dosi fatte da meno di sei mesi sono 98 contro i 247 che l’hanno fatta da oltre 6 mesi, gli ospedalizzati 0,7 contro 3, ma nessuno in ogni caso è finito in rianimazione. Fin dai più giovani emerge, dunque, come l’efficacia del vaccino vada a diminuire con il tempo.Direi appaiano quali dati un po' grossolani, poco precisi: in primis per il fatto che negli ottantenni una protezione così alta dal contagio (rispetto a gente più giovane), specie nel lungo termine, non è credibilissima perché va contro quello che sia risultato un po' ovunque fin'adesso, e poi pure per altro.12-39enni: dall’80 al 59% per i contagi e dal 95 all’82% contro la malattia severa.
40-59enni: dal 72 al 42% per le infezioni e dal 95 all’87,5% per la malattia severa.
60-79enni: dal 72 al 40% per le infezioni e da 92 a 78% per la malattia severa.
over80: dall’80 a 61% contro le infezioni, e dall’89 a 80% contro la malattia severa.
Ad ogni modo, prendendo sommariamente come buona una media del 50% circa...
... già il 76% direi sarebbe deludente, ma col 50%...
Mi verrebbe da dire che il 50%, rispetto al peso che abbia il comportamento differente, cominci ad incidere in maniera nemmeno così straripante, anzi, quando invece almeno nell'immaginario collettivo, a torto o a ragione, il vaccino dovrebbe comunque rimanere il "fattore principe".
Se uno debba vaccinare tutta la popolazione, compresi quelli che rischino poco, ogni 7 mesi massimo, avendo comunque pure in tal scenario per svariate settimane gente che avrà una protezione dal contagio del, chessò, 62%, la veggo dura.
Tra l'altro, se parliamo di greenpass ecc., uno vaccinato anche da 5 mesi non so come possa essere così indiscutibilmente meno pericoloso per i contagi di uno che si fosse tamponato non giusto 2 ma anche fossero 5-6, giorni, prima. Comincia a divenire molto opinabile.
Ma comunque non è in contrasto con la "media" del 76% che esce dagli analisti (il 50% è appunto dopo 6 mesi che certifica la diminuzione della protezione non che appena fatto non funzioni).
Però qui si sta parlando della validità del vaccino (ora facendo le terze dosi faremo fatica a capire quanto la sua protezione cali nel tempo) e per verificarla fa un po' benaltrismo mettere tutto nello stesso calderone.
Già non è corretto come ho fatto io separando fascia x fascia figurarsi estrapolare una percentuale tra soggetti diversissimi tra loro.
Limitiamoci a giudicare il vaccino sugli over 60. (e se si vuol fare un buon lavoro separando poi over 60 da over 80)
La riduzione delle ospedalizzazioni e dei decessi è quella li.
Il rapporto su tutti gli over 60 è di 1 a 16. Si abbassa un po' se lo prendiamo solo sugli over 80. (a cui persino la TI a volte non serve a nulla)
e guarda non ho nemmeno voluto fare una postilla sul diverso stato di salute di un over 80. Perchè imho fa presumere una validità ancora migliore del vaccino.
Infatti non tutti siamo uguali. Per fare queste comparazioni non dovresti avere solo un gruppo di over 80 vaccinato e un gruppo di over 80 non vaccinato.
No, dovresti averli in condizione di salute simile.
Insomma, se noti che su 1000 vaccinati over 80 ne muoiono 10 e su 1000 non vaccinati ne muoiono 100 hai la tua risposta. (che è già ottima, perchè la differenza è tanta roba). Sugli over 80 il rapporto è di 1 a 10.
Ma se presumiamo, e io lo presumo, che nel gruppo dei 1000 vaccinati ci siano in mezzo un numero maggiore di over 80 più debilitati (perchè sono più propensi a vaccinarsi sentendosi più a rischio) ecco che quel gruppo sconterà una maggiore mortalità non per colpa della inefficacia del vaccino ma per colpa delle condizioni di salute di partenza. Al contrario è presumibile che nel gruppo dei 1000 non vaccinati lo stato di salute di partenza sia migliore. (e quindi già di suo più resistente ad un eventuale contagio).
Quindi, sapendo che i due gruppi, pur entrambi fatti di over 80, danno un risultato di 1 a 10 io credo che il gruppo dei vaccinati sconti una maggiore mortalità per cause non dipendenti dalla vaccinazione. In poche parole, il vaccino funziona ma il fisico debilitato non lo sfrutta. e dato che più si abbassa l'età e più funziona non fa che certificare che a parità di condizioni iniziali la forbice si allarga.
e che quindi la validità del vaccino sia ancora migliore anche se il rapporto si ferma ad 1 a 10.
Oh, si può discutere di tante cose, ad esempio sulla diffusione del contagio si va più per supposizioni che per comparazioni, ma continuare a dire che il vaccino "si mo ma però" non ha senso.
P.s. Che poi possa arrivare un calo drastico della sua efficacia dopo un tot di tempo questo per ora non lo sappiamo e appunto facendo le terze dosi stiamo già annacquando i dati. (come furono annacquati i dati di mortalità per fasce d'età una volta entrati in lockdwon, cosa mai fatta negli anni precedenti).
Sulla mortalità il dato più veritiero è il calo di aspettativa di vita di 1.2 anni. (oltre ad un forte aumento di decessi sulle medie passate).
Un calo di aspettativa di vita che si è mangiato una crescita avvenuta in 10 anni.