La diffusione della malattìa nel continente africano viene descritta a tinte foschissime dai nostri cosiddetti esperti, tra i quali primeggia il portavoce dei contestatori. Peccato peró che questa catastrofica epidemia africana fosse una balla già 10 anni fa e tale è rimasta. Già in un libro del 1987 intitolato "Aids, un libro bianco anzi giallo" documentavo l'inconsistenza degli allarmismi propalati da Enzo Biagi e da altri cosiddetti maestri del nostro giornalismo sulla situazione africana.
E nel 1996, in un altro libro scritto a quattro mani con un valente virologo triestino, Fabio Franchi, ed intitolato chiaro e tondo
"Aids, la grande truffa", dedicavamo un intero capitolo alla denuncia delle menzogne terroristiche imbastite sulla presunta "catastrofe africana", denuncia che prendeva le mosse dal rapporto dei due leaders d'un gigantesco programma francese di volontariato, i coniugi Krynen, che dopo cinque anni di permanenza nel presunto epicentro dell'epidemia africana con un'equipe di 150 medici e paramedici europei, avevano smontato totalmente i dati della finta epidemia.
"In Africa, politici, operatori sanitari e utenti dei servizi scrivevano i Krynen hanno tutto l'interesse a gonfiare i dati della malattìa per il semplice fatto che, per chi si occupa di Aids, sono disponibili enormi fondi internazionali".
E continuavano, con un pizzico di humor nero: "Se in Africa sei un semplice affamato, nessuno si occupa di te, ma se sei
un malato di Aids 750 organizzazioni assistenziali occidentali e le Nazioni Unite sono pronte a coprirti di cibo e pacchi-dono".
Il Governo dell'Uganda ha potuto investire, nel 93, solo 57.000 dollari nella prevenzione e nel trattamento della malaria, che uccide un milione di persone l'anno, mentre ha ricevuto ben 6 milioni di dollari per la lotta contro l'AIDS.
Invano alcuni onesti esponenti del mondo sanitario e politico africano hanno tentato di denunciare il colossale imbroglio.
Il Dr. Timothy Stamps, Ministro della Sanità nello Zimbawe, ha accusato l'Organizzazione Mondiale della Sanità di aver dedicato all'immaginaria epidemia di Aids immense risorse, stornandole da problemi reali e gravi come la malaria, la tubercolosi e l'assistenza materna. E anche la prof.ssa Nkandu Lou, direttore dell'Istituto di Microbiologia dell'Università
di Lusaka (Zambia), scrive: "La diagnosi di Aids viene fatta di solito, in Africa, solo su base sintomatica: ma le malattie tipiche dell'Aids africana (dissenteria, tubercolosi, denutrizione) sono da sempre endemiche in Africa".
Per stroncare le balle dei terroristi di lotta e di governo sull'Aids in Africa basta l'argomento con cui, nel '96, demolii il terrorismo sull'epidemia di Aids in America. Negli anni '80 le autorità sanitarie 'competenti' avevano detto e scritto che, negli Stati americani più colpiti (il New York e la Califonia), l'Aids era dilagata come massima causa di morte per
i giovani maschi tra i 25 e i 45 anni. Ma mi bastó l'annuario statistico americano per scoprire che, mentre la spaventosa epidemia dilagava, la mortalità era diminuita (sissignori, di-mi-nu-i-ta !) nei due Stati più flagellati dalla "peste del 2000". Così, dinanzi al terrorismo sulla 'catastrofe africana', ho cercato lo stesso dato per il continente africano e, oplà , le balle degli 'esperti' e dei loro contestatori pacifisti e bombaroli si sono sgonfiate. Confrontando i dati sulla mortalità dei paesi africani (anche dei più colpiti, secondo gli esperti e i contestatori pallonari) è emerso che essa è passata, proprio mentre infuriava la tanto paventata ecatombe dell'Aids, dal 17.7 per mille del 1988 al 15.3 del 1995 e al 14 per mille del 1997: mentre in base ai decessi attribuiti all'Aids in Africa dall'OMS (2.000.000 di morti nel solo '97) sarebbe dovuta passare dal 17.7 per mille dell'88 al 22 per mille nel 1997. E la denuncia della prof.ssa Nkande Lou ci spiega che, come già accaduto in Occidente quando il terrorismo Aids imperversava, anche le autorità sanitarie africane rubricano sotto il nome di Aids una quantità di patologie endemiche da sempre in Africa (dalla dissenteria alla tubercolosi): e lo fanno con consenso e appoggio dei loro contestatori tanto intransigenti a parole.
Perchè? Elementare, Watson! Perchè tanto le multinazionali quanto le autorità sanitarie ed i contestatori spiritati alla Agnoletto hanno molto, molto da guadagnare dai colossali stanziamenti governativi (migliaia di miliardi) per la cosiddetta lotta contro l'Aids, che saranno decisi al tanto deprecato G8 di Genova.
tratto da:
http://www.kontrokultura.org/_public/ta ... es/51.html