È quel che in genere fanno le squadre forti nei tornei brevi, anche se non tutte le ciambelle escono col buco (vedi Francia

Sul gioco, pur con interpreti inferiori a quelli di 10 anni fa, nella Spagna un certo tipo di palleggio è nel DNA, è un fatto culturale ed è un esercizio che praticano da tempo.
L'Italia ha avuto fortune e sfortune ma ha avuto anche occasioni clamorose mangiate anche prima del pareggio spagnolo.
Luigi Enrico ha poi fatto una ottima mossa inserendo inizialmente un "falso nueve" (noi avevamo uno "scarso nueve", l'avranno giá detto altri).
Barella è un centrocampista di movimento, uno che fa tutto, s'inserisce, rincorre, imposta, rientra. Lo fa da un anno e mezzo e giá nella scorsa partita era ravvisabile la sua fatica. Oggi era visibilmente spremuto e si è voluto tenerlo in campo oltre il lecito, perché lo si ritiene giustamente non facilmente sostituibile, gettargli la croce addosso è un po' ingeneroso.
Comunque il cuore c'é stato, la grinta anche, è venuta fuori una gara difficile ma bella, emozionante. L'abbiamo sfangata. Non farei tanto lo schizzinoso, ora spero solo che in finale non pesi troppo lo spreco di forze (essere la squadra che ha corso piú di tutte rischia di essere un titolo tanto platonico quanto beffardamente inutile...)