Spunti interessanti. McEnroe raccolse relativamente poco anche nel suo tempo, rispetto all'immenso talento che aveva. Sarebbe bastata una condotta di vita più tranquilla. D'accordo su Borg che inspiegabilmente viceva a Wimbledon, ma non su Wilander, monotono pallettaro che Nadal avrebbe preso a pallettate su qualunque superficie.
E' vero. McEnroe, se fosse nato vent'anni prima avrebbe fatto probabilmente lo slam. Ma lo stesso Edberg, se avesse giocato in un'epoca precedente avrebbe vinto molto di più, ma se fosse nato anche solo 10 anni dopo, probabilmente non avrebbe vinto nulla.
Fare un confronto tra generazioni, non solo è difficile, ma è sbagliato. Chi può dire cosa avrebbe fatto Wilander con un fisico "potenziato" come i tennisti di oggi, e con una racchetta come quella che si usa oggi? E chi può dire cosa avrebbe fatto Nadal senza la racchetta ultraleggera e ultrapotente che utilizza e senza il supporto della scienza medica? Semplicemente sono sport diversi, e dire che uno o l'altro è stato più forte in assoluto non ha senso.
Comunque concordo con Pan, Wilander uno dei giocatori più noiosi che ricordi, pallettaro da fondocampo di grande solidità le cui rare venute a rete sono immortalate nei suoi album dei ricordi. Vinceva proprio in virtù di una fisicità diversa e una cura maniacale di tutti i fondamentali (a partire dal servizio, non potentissimo ma molto ben eseguito e lavorato) riuscendo a reggere sforzi e lunghi scambi da fondocampo più degli altri, anche i campionissimi dopo un po' cedevano se nel frattempo non riuscivano a tirare fuori dal cilindro un colpo vincente; lui invece non sbagliava quasi mai.
Si può dire che sia stato un grandissimo giocatore (i risultati parlano chiaro), ma non certo un giocatore divertente e spettacolare.
McEnroe avrebbe potuto fare il Grande Slam anche senza nascere 10 anni prima, gli sarebbe bastato non svalvolare nella famigerata finale del Roland Garros '84. Comunque quella rimane ancora oggi la stagione migliore di un tennista, Federer prima e Djokovic poi si sono avvicinati ma non sono riusciti a fare meglio...
Comunque concordo con Pan, Wilander uno dei giocatori più noiosi che ricordi, pallettaro da fondocampo di grande solidità le cui rare venute a rete sono immortalate nei suoi album dei ricordi. Vinceva proprio in virtù di una fisicità diversa e una cura maniacale di tutti i fondamentali (a partire dal servizio, non potentissimo ma molto ben eseguito e lavorato) riuscendo a reggere sforzi e lunghi scambi da fondocampo più degli altri, anche i campionissimi dopo un po' cedevano se nel frattempo non riuscivano a tirare fuori dal cilindro un colpo vincente; lui invece non sbagliava quasi mai.
Si può dire che sia stato un grandissimo giocatore (i risultati parlano chiaro), ma non certo un giocatore divertente e spettacolare.
Lungi da me definire Wilander un giocatore spettacolare. Resta il fatto che nel 1988 sfiorò lo slam, con i QF (sconfitto da Mecir) a Wimbledon, vincendo AO, Us Open e Roland Garros. Ma il tennis stava cambiando e lui non riuscì a stare al passo con i tempi. L'anno dopo la sua carriera era praticamente finita.
McEnroe avrebbe potuto fare il Grande Slam anche senza nascere 10 anni prima, gli sarebbe bastato non svalvolare nella famigerata finale del Roland Garros '84. Comunque quella rimane ancora oggi la stagione migliore di un tennista, Federer prima e Djokovic poi si sono avvicinati ma non sono riusciti a fare meglio...
E' vero. Nell'84, e probabilmente per un paio di anni dopo McEnroe avrebbe ancora potuto farlo lo slam. Ma le sue priorità lo portarono a fare altre scelte. Oggi sarebbe impensabile che un giocatore come Djokovic, da dominatore del circo mediatico, si prenda un periodo lontano dal business... perché intorno ai giocatori ruota una giostra di centinaia di tecnici che ne costituiscono lo staff.
Ma lo stesso discorso vale per tantissimi altri giocatori del passato. Nicola Pietrangeli ha sempre detto che avrebbe potuto vincere molto di più, e che lui non si allenava molto; ed è passata la leggenda che non lo faceva perché voleva divertirsi. Il che è probabilmente anche vero, ma principalmente in quegli anni il tennis non era una miniera d'oro come oggi, e la necessità di "immolarsi" per fare soldi non era così pressante. Il tennis era una bella gabbietta dorata, in cui i giocatori stavano bene, si divertivano, ma non diventavano ricchi. Per fare un esempio Big Bill Tilden morì in povertà dopo aver dominato il tennis per vent'anni. L'avvento del tennis professionistico cambiò le cose portando più soldi ai giocatori, ma rese i tornei che oggi noi consideriamo i più importanti, tornei di serie B. Anche in questo senso andrebbero valutate le statistiche degli slam con avvedutezza, soprattutto per quanto riguarda gli anni 50 e 60.
Comunque concordo con Pan, Wilander uno dei giocatori più noiosi che ricordi, pallettaro da fondocampo di grande solidità le cui rare venute a rete sono immortalate nei suoi album dei ricordi. Vinceva proprio in virtù di una fisicità diversa e una cura maniacale di tutti i fondamentali (a partire dal servizio, non potentissimo ma molto ben eseguito e lavorato) riuscendo a reggere sforzi e lunghi scambi da fondocampo più degli altri, anche i campionissimi dopo un po' cedevano se nel frattempo non riuscivano a tirare fuori dal cilindro un colpo vincente; lui invece non sbagliava quasi mai.
Si può dire che sia stato un grandissimo giocatore (i risultati parlano chiaro), ma non certo un giocatore divertente e spettacolare.
Lungi da me definire Wilander un giocatore spettacolare. Resta il fatto che nel 1988 sfiorò lo slam, con i QF (sconfitto da Mecir) a Wimbledon, vincendo AO, Us Open e Roland Garros. Ma il tennis stava cambiando e lui non riuscì a stare al passo con i tempi. L'anno dopo la sua carriera era praticamente finita.
Ecco la differenza, tu lo hai definito uno dei giocatori più forti di tutti i tempi sulla terra rossa, più di Nadal; per me non è proprio così, intendo tra i più forti in assoluto, ma a prescindere dal valore (che resta indubbio), per me ha ottenuto risultati massimi per le sue potenzialità e talento, per cui un confronto con Nadal è perso in partenza. Il fatto che il suo gioco fosse noioso in modo imbarazzante è solo un minus.
McEnroe avrebbe potuto fare il Grande Slam anche senza nascere 10 anni prima, gli sarebbe bastato non svalvolare nella famigerata finale del Roland Garros '84. Comunque quella rimane ancora oggi la stagione migliore di un tennista, Federer prima e Djokovic poi si sono avvicinati ma non sono riusciti a fare meglio...
E' vero. Nell'84, e probabilmente per un paio di anni dopo McEnroe avrebbe ancora potuto farlo lo slam. Ma le sue priorità lo portarono a fare altre scelte. Oggi sarebbe impensabile che un giocatore come Djokovic, da dominatore del circo mediatico, si prenda un periodo lontano dal business... perché intorno ai giocatori ruota una giostra di centinaia di tecnici che ne costituiscono lo staff.
Ma lo stesso discorso vale per tantissimi altri giocatori del passato. Nicola Pietrangeli ha sempre detto che avrebbe potuto vincere molto di più, e che lui non si allenava molto; ed è passata la leggenda che non lo faceva perché voleva divertirsi. Il che è probabilmente anche vero, ma principalmente in quegli anni il tennis non era una miniera d'oro come oggi, e la necessità di "immolarsi" per fare soldi non era così pressante. Il tennis era una bella gabbietta dorata, in cui i giocatori stavano bene, si divertivano, ma non diventavano ricchi. Per fare un esempio Big Bill Tilden morì in povertà dopo aver dominato il tennis per vent'anni. L'avvento del tennis professionistico cambiò le cose portando più soldi ai giocatori, ma rese i tornei che oggi noi consideriamo i più importanti, tornei di serie B. Anche in questo senso andrebbero valutate le statistiche degli slam con avvedutezza, soprattutto per quanto riguarda gli anni 50 e 60.
Più che Pietrangeli, direi Panatta, che gli anziani mi dicono avesse un talento immenso, ma che giocava per puro divertimento, essendo un ricco viveur dongiovanni che si allenava a proprio comodo presentandosi al campo con la Ferrari. Con quello stile di vita effettivamente sembra miracoloso arrivare al suo livello.
Ma quello degli scarsi allenamenti e voglia di migliorarsi dando l'anima è sempre stato tipico degli italiani, spesso fenomeni da dilettanti e poi comprimari o persi tra i professionisti.
Comunque concordo con Pan, Wilander uno dei giocatori più noiosi che ricordi, pallettaro da fondocampo di grande solidità le cui rare venute a rete sono immortalate nei suoi album dei ricordi. Vinceva proprio in virtù di una fisicità diversa e una cura maniacale di tutti i fondamentali (a partire dal servizio, non potentissimo ma molto ben eseguito e lavorato) riuscendo a reggere sforzi e lunghi scambi da fondocampo più degli altri, anche i campionissimi dopo un po' cedevano se nel frattempo non riuscivano a tirare fuori dal cilindro un colpo vincente; lui invece non sbagliava quasi mai.
Si può dire che sia stato un grandissimo giocatore (i risultati parlano chiaro), ma non certo un giocatore divertente e spettacolare.
Lungi da me definire Wilander un giocatore spettacolare. Resta il fatto che nel 1988 sfiorò lo slam, con i QF (sconfitto da Mecir) a Wimbledon, vincendo AO, Us Open e Roland Garros. Ma il tennis stava cambiando e lui non riuscì a stare al passo con i tempi. L'anno dopo la sua carriera era praticamente finita.
Ecco la differenza, tu lo hai definito uno dei giocatori più forti di tutti i tempi sulla terra rossa, più di Nadal; per me non è proprio così, intendo tra i più forti in assoluto, ma a prescindere dal valore (che resta indubbio), per me ha ottenuto risultati massimi per le sue potenzialità e talento, per cui un confronto con Nadal è perso in partenza. Il fatto che il suo gioco fosse noioso in modo imbarazzante è solo un minus.
Direi che siamo d'accordo su tutto. Soltanto io non ho definito Wilander o il barone von Cramm o Borg, più forti di Nadal. Io dico semplicemente che facevano e fanno sport diversi. E che ognuno di questi ha dominato nel suo sport, nel suo tempo.
E quindi se girava in ferrari proprio due lire non guadagnava..
Capisco che adesso si potrebbero comprare la ferrari intesa come casa automobilistica però c'era di peggio come mestiere
Ma Panatta non era figlio del custode dei campi o mi sbaglio?
Mi sembra, ma lui è stato uno che i soldi guadagnati se li godeva tutti, da quanto dicono non li metteva nel porcellino.
E se apprezzo la professionalità di campioni che con sacrificio, metodo e vita moderata arrivano a toccare le vette, non posso d'altro canto non amare chi riesce anche a vivere al massimo anche una mondanità fatta di figa e lussi. Sempre che questa non diventi predominante, annullando il potenziale tecnico, specialmente per chi per emergere avrebbe in primis bisogno di regole rigide, allenamento costante ma soprattutto "concentrazione".
Si, Adriano e Claudio erano figli di Ascenzio, lo storico custode del tennis club Parioli. Se c'è uno che veniva da famiglia ricca, quello era Nicola. I Panatta sono esponenti di un'epoca in cui il tennis venne sdoganato da sport per ricchi e divenne sport alla portata di tutti o quasi... visto che trovare campi da tennis in quegli anni non era ancora così facile.
Non dico che negli anni 70-80 i tennisti fossero poveri; rispetto al periodo di Pietrangeli giravano già parecchi soldi, ma nulla di paragonabile a quello che è adesso. Comunque per un ragazzo venuto dal basso, doveva sembrare tutto una manna che cadeva dal cielo. Ed è più che comprensibile che si sia divertito, in giro per il mondo con il suo amico Borg, e il terribile Gerulaitis... e lasciando per strada parecchi rimpianti.
Con Panatta, e con il tennis arrivato alle masse, possiamo già vedere un tentativo di sfruttare la propria immagine per fare business, come la sua linea di abbigliamento, che però ebbe scarsa fortuna.
Ma Panatta non era figlio del custode dei campi o mi sbaglio?
Mi sembra, ma lui è stato uno che i soldi guadagnati se li godeva tutti, da quanto dicono non li metteva nel porcellino.
E se apprezzo la professionalità di campioni che con sacrificio, metodo e vita moderata arrivano a toccare le vette, non posso d'altro canto non amare chi riesce anche a vivere al massimo anche una mondanità fatta di figa e lussi. Sempre che questa non diventi predominante, annullando il potenziale tecnico, specialmente per chi per emergere avrebbe in primis bisogno di regole rigide, allenamento costante ma soprattutto "concentrazione".
Quoto al 1000 per 1000
Tanto di cappello e sana invidia per i campioni che hanno coniugato grandi risultati a gran spreco di fica.
Forse Alberto Tomba l'esempio più illuminante.