dostum ha scritto: ↑25/12/2020, 1:14
Ora che la Brexit (pare) compiuta cosa cazzo è cambiato?
La Brexit è interessante per vari motivi. Anzitutto incarna un desiderio di de-globalizzazione, cioè il tentativo di tornare "indipendenti" in un mondo che veleggia sempre più velocemente verso l'inter-dipendenza. Il fenomeno non può essere arrestato (se lo blocchi in un punto accelera in un altro) però produce scompensi che i suoi promotori si rifiutano di analizzare. Curioso che questo tentativo prenda piede nel paese che più di tutti ha contribuito alla globalizzazione: lo storico inglese Niall Ferguson ha coniato il termine "anglobalizzazione" per definire la portata dell'impero britannico, che sulla spinta della prima rivoluzione industriale ha posto le fondamenta per il successo globale del capitalismo, ha esportato la moderna finanza e il cristianesimo protestante in 5 continenti, dando al mondo una lingua "globale" (l'inglese). Al tempo della sua massima estensione il british empire copriva 35,500,000 kmq (il 24% delle terre emerse), con 412 milioni di sudditi (23% della popolazione mondiale dell'epoca), oltre al controllo di circa il 70% degli oceani.
Altro elemento singolare è che la demagogia su cui si fonda la Brexit abbia raggiunto il vertice nel paese dove è nato il parlamentarismo moderno, così come la crisi greca del 2015 aveva colpito il paese teatro del primo esperimento democratico della storia. Dovremmo riflettere sul peso della propaganda nei regimi democratici, e smettere di ridurla ad un male accessorio. Tanto più che il nuovo "competitor" che si affaccia minaccioso (la Cina) non ha di questi problemi, nel senso che lì verità e propaganda coincidono. Il substrato culturale della Brexit è il tradizionale "insularismo" inglese, che dal '500 ad oggi declina il nazionalismo secondo le celebri parole di Margaret Thatcher: «Noi siamo certamente il miglior Paese in Europa», «Nel corso della mia vita tutti i problemi sono venuti dal continente, e tutte le soluzioni sono venute dai Paesi di lingua inglese disseminati in giro per il mondo». Sulla frustrazione per l'impero perduto i Tories di Boris Johnson hanno poggiato la retorica di un Regno Unito neo-imperiale.
Detto questo penso che il COVID abbia contribuito ad accelerare l' "accordo", perchè a Londra e Bruxelles hanno ben altro a cui pensare. Ci sarà tempo e modo di capire cosa abbiano effettivamente concordato.