[O.T.] Aria di fascismo

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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1456 Messaggio da dostum »

Ci si preoccupa giustamente del Covid 2019 ma lo scorso anno è passato sotto silenzio il centenario della fondazione dei fasci di combattimento.Quindi si può tranquillamente affermare che il Fascismo 1919 sia assai più pericoloso ed i fascisti più contagiosi sono precisamente quelli asintomatici Mameli,Garibaldi,Dante etc........
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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1457 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Non abbiamo più i numeri anagrafici per riproporre non dico il fascismo ma un edizione riveduta e corretta. Il fascismo era intriso di giovanilismo.
Oggi ci sono cosi pochi giovani che per fare una legione di balilla un fascista dovrebbe ricorrere a dei negretti.
Io non avrei nulla in contrario , non ai balilla che trovo anacronistici, ma al farci una legione straniera di negri e afroasiatici.
Ti impegni per l'Italia ed io dopo dieci anni ti do la cittadinanza.
Pacta sunt servanda, porcozio

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1458 Messaggio da Salieri D'Amato »

Ma le legioni Balilla non erano formate da giovani e giovanissimi per essere indottrinate ed educate al fascismo? Mica era un corpo militare da combattimento, non vedo molto giovanilismo nel fascismo, essenzialmente l'impronta era funzionale agli scopi, anche nell'immagine esteriore che si voleva veicolare, una bella parata di giovanotti faceva sempre il suo effetto. A livello decisionale i giovani non contavano nulla, ne ricoprivano ruoli di primo piano.

Certo, pensare di riproporre le legioni Balilla oggi, credo che manco i più sfegatati nostalgici possano pensarlo. Non perchè li trovi anacronistici in se, ma proprio perchè espressione di una dittatura totalizzante, che cercava di educare la popolazione fin da piccola agli stilemi tipici propugnati delle dittature per far si che queste incarnino nell'immaginario collettivo certi ideali: nazionalismo, senso della patria e dell'onore, potenza, fedeltà al capo riconosciuto. Oggi, in uno stato di diritto, con la globalizzazione diffusa, sarebbe impensabile.
Ultima modifica di Salieri D'Amato il 29/07/2020, 12:36, modificato 2 volte in totale.
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GiarneseUmnberto
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1459 Messaggio da GiarneseUmnberto »

il pericolo oggi è la cultura marxista, fanatici estremisti di sinistra che stiamo vedendo nelle strade degli Stati Uniti,coloro che cercano di bruciare città e vogliono abolire polizia,regole e il sistema economico vigente,questo è un chiaro esempio di anarchia organizzata da gruppi estremisti che nulla hanno a che vedere con le vite dei neri e sono finanziati dai peggiori delinquenti come Soros.

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1460 Messaggio da Salieri D'Amato »

GiarneseUmnberto ha scritto:
29/07/2020, 12:28
il pericolo oggi è la cultura marxista, fanatici estremisti di sinistra che stiamo vedendo nelle strade degli Stati Uniti,coloro che cercano di bruciare città e vogliono abolire polizia,regole e il sistema economico vigente,questo è un chiaro esempio di anarchia organizzata da gruppi estremisti che nulla hanno a che vedere con le vite dei neri e sono finanziati dai peggiori delinquenti come Soros.
Ma dove la vedi la cultura marxista, che è morta e sepolta quasi ovunque?! Quelli sono fanatici estremisti di un mix di culture shekerate ad cazzum, che in nome di un'etica tutta loro sfogano le loro frustrazioni. Ma sono e rimarranno minoranza. Anche se il problema è che vengono tollerate, per paura del politicamente scorretto.
Ecco, il problema oggi, è proprio il politicamente corretto, anzi la propria degenerazione, che si sta insinuando tra le varie pieghe sociali come un virus.
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GiarneseUmnberto
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1461 Messaggio da GiarneseUmnberto »

utilizzano il razzismo e la cosiddetta colpa bianca per indottrinare i giovani e coinvolgere anche loro e far insorgere l'anarchia nelle strade americane,la cultura marxista è dormiente ma sta tornando in auge attraverso questa cosiddetta rivoluzione anarchica.

Questi cosiddetti fancazzisti giovincelli che si sono dotati di maschere anti gas e altri aggeggi sono finanziati da alte figure anarchiche della cultura marxista.

Basti pensare ad alcuni media che ancora difendono certi manifestanti di Antifa e BLM che utilizzano violenza,bombe molotov e altri aggeggi per colpire la polizia federale che protegge il palazzo di giustizia a Portland.

sottovalutarli e attribuire loro una "non organizzazione" dopo 60 giorni di violenza organizzata a Seattle è un errore che non si dovrebbe commettere.Quella merda può avvenire ovunque

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GiarneseUmnberto
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1462 Messaggio da GiarneseUmnberto »

GiarneseUmnberto ha scritto:
29/07/2020, 12:55
Quella merda può avvenire ovunque

riempi un Paese per anni e anni con la peggiore feccia di migranti tra cui la maggior parte delinquenti ecc,un piccolo gruppo di elite bianca in questo Paese inizia a indottrinare questi migranti,dice loro che il problema di tutti i loro mali è il suprematismo bianco,dice loro che serve redistribuzione di ricchezza,dice loro che lo schiavismo e la colpa bianca sono il più grande male della società partorito dal capitalismo,praticamente dicono loro che è avvenuto ieri sera lo schiavismo,fa lo stesso con i giovani bianchi senza istruzione che nella loro vita il loro massimo traguardo è stato quello di farsi una tirata di cocaina in un bagno di un autogril.
Ecco che hai dalla tua parte un esercito di persone variegato,questi sono uno strumento da utilizzare per cambiare un sistema economico politico e culturale di una Nazione,questo è quello che sta avvenendo negli Stati Uniti in queste ore.La peggiore feccia dell'umanità unita che chiede abolizione della polizia,abolizione di carceri,regolamenti ecc una organizzazione variegata di estremisti anarchici, nella storia dell'umanità nessuna organizzazione terroristica aveva mai avuto tanta giustificazione nel commettere barbarie su proprietà pubbliche e private,sui cittadini residenti,tutto grazie al cosiddetto strumento del politicamente corretto e il razzismo indottrinato come una colpa. Quindi a parere mio questo non andrebbe sottovalutato.

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1463 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Salieri D'Amato ha scritto:
29/07/2020, 12:24
Ma le legioni Balilla non erano formate da giovani e giovanissimi per essere indottrinate ed educate al fascismo? Mica era un corpo militare da combattimento, non vedo molto giovanilismo nel fascismo, essenzialmente l'impronta era funzionale agli scopi, anche nell'immagine esteriore che si voleva veicolare, una bella parata di giovanotti faceva sempre il suo effetto. A livello decisionale i giovani non contavano nulla, ne ricoprivano ruoli di primo piano.

Certo, pensare di riproporre le legioni Balilla oggi, credo che manco i più sfegatati nostalgici possano pensarlo. Non perchè li trovi anacronistici in se, ma proprio perchè espressione di una dittatura totalizzante, che cercava di educare la popolazione fin da piccola agli stilemi tipici propugnati delle dittature per far si che queste incarnino nell'immaginario collettivo certi ideali: nazionalismo, senso della patria e dell'onore, potenza, fedeltà al capo riconosciuto. Oggi, in uno stato di diritto, con la globalizzazione diffusa, sarebbe impensabile.
Si vabbè questa è la rispostina politicamente corretta.
Io preferisco andare piu’ in profondità, stressare i concetti per vedere se l’impianto resiste alla logica e alla realtà dei fatti.
Il corpo dei Balilla era intriso di cultura fascista e’ ovvio.
Però mettere dentro lo stesso calderone senso della patria , fascismo e fedeltà al capo riconosciuto mi sembra un errore grossolano.
Nelle democrazie , ad esempio, ci sono i collegi militari frequentati da minorenni ,non gli insegnano il senso della patria ? In accademia ai futuri ufficiali non si insegna la fedeltà al capo riconosciuto ?
Se queste due cose le trovi tipiche del fascismo vuol dire che trovi imbevute di fascismo anche le piu’ grandi democrazie del mondo.
Sembra una questione di lana caprina in realtà l’Italia si incasina in questi ragionamenti con conseguenze gravi
Il fascismo era giovanilistico perché un movimento aggressivo non nasce in una nazione di vecchi, lo era filosoficamente per l’esaltazione del futurismo e della modernità ‘

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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1464 Messaggio da dostum »


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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1465 Messaggio da dostum »

A chi le matite?
A NOI!
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1466 Messaggio da dostum »

Va gettato in mare o meglio fuso e trasformato nel Monumento all Immigrato
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1467 Messaggio da dostum »

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1468 Messaggio da dboon »

fasssista !

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1469 Messaggio da dostum »

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L'autore del celebre "Dio,Patria e Famiglia" fu lui non Mussolini

fascismo e Giuseppe Mazzini

di Belardelli Giovanni - 14/07/2008


Ventennio Piacevano al regime il suo patriottismo, la vocazione pedagogica e lo spirito solidaristico





È probabile che in nessun altro periodo della storia d' Italia ci si sia tanto richiamati a Mazzini come durante il Ventennio fascista, quando il fondatore della Giovine Italia (morto cinquant' anni esatti prima della marcia su Roma) divenne oggetto di innumerevoli citazioni in libri, articoli, discorsi, fino al punto d' essere considerato una sorta di precursore del regime di Mussolini. A ricordare una vicenda del genere, nota soltanto o quasi agli storici di professione, è ora un bel saggio di Paolo Benedetti sugli Annali della Fondazione Ugo La Malfa, intitolato Mazzini in «camicia nera». Un titolo all' apparenza curioso, ma in realtà per nulla privo di fondamento. Originariamente, come ricorda Benedetti, il primo fascismo era nato grazie all' apporto di ampie frange repubblicane, soprattutto nelle aree dove maggiore era la presenza del Pri, cioè in Romagna e nelle Marche. Se nel 1919 l' allora repubblicano Pietro Nenni, dopo essere stato tra i fondatori del Fascio di combattimento di Bologna, se ne distaccò rapidamente, non così accadde in molti altri casi. Ma mazziniani erano anche quei fascisti che provenivano dal sindacalismo rivoluzionario, i quali ritenevano di trovare in Mazzini una forma di conciliazione tra patriottismo e socialismo analoga alla loro. Studiamo Mazzini: così si intitolava l' articolo che uno di costoro, Sergio Panunzio, aveva pubblicato nel 1917 sul Popolo d' Italia, il quotidiano fondato da Mussolini dopo la svolta interventista, che riprendeva non a caso una vecchia testata mazziniana. Mazziniani erano poi, in un modo o nell' altro, esponenti di spicco del regime come Giuseppe Bottai, Dino Grandi o Italo Balbo, il quale ultimo si era laureato con una tesi su Il pensiero economico e sociale di Mazzini. Alla metà degli anni Venti Delio Cantimori, futuro storico marxista e allora giovane intellettuale fascista, si era iscritto al Pnf - come confesserà poi - «immaginando che questo avrebbe fatto la rivoluzione repubblicana, sindacale, nazionale di Corridoni (il sindacalista rivoluzionario morto sul Carso nel 1915) e di Mazzini». Se un po' tutto il fascismo di sinistra era mazziniano, è anche vero che un esponente del versante più chiaramente autoritario del regime come il guardasigilli Alfredo Rocco non mancava di collocare anche lui Mazzini tra i precursori dell' Italia mussoliniana. Quanto alla interpretazione che del fascismo diede Giovanni Gentile, certamente il più autorevole teorico del regime, in essa il riferimento a Mazzini svolgeva un ruolo fondamentale, come si può verificare già dall' indice dei nomi dei due volumi che raccolgono i suoi scritti e discorsi politici del Ventennio: il nome che vi ricorre più di frequente, dopo Mussolini, è quello di Mazzini. Riguardo allo stesso Duce, non fu casuale che per vent' anni citasse il fondatore della Giovine Italia con molta frequenza: se aveva scoperto Mazzini tardi, durante la prima guerra mondiale, è anche vero che da socialista, come ha osservato Pierre Milza, era «egli stesso il prodotto di una cultura politica che mescolava la tradizione mazziniana e libertaria, fortemente radicata in Romagna, con i principi di un socialismo intransigente». Certo, nelle citazioni di parte fascista venivano espunti aspetti non secondari del pensiero mazziniano, a cominciare dalla sua impronta umanitaria e, almeno in senso lato, liberale; tuttavia, se si trattava di una lettura unilaterale, non può dirsi che si trattasse anche di una lettura del tutto arbitraria. Attraverso il richiamo a Mazzini il fascismo intendeva affermare l' importanza che l' idea di nazione e di patria aveva effettivamente avuto nella nascita del movimento delle camicie nere; o la centralità di una concezione della politica che molto puntava sull' educazione e sulla pedagogia di massa come strumenti per creare un «uomo nuovo». Era sempre attraverso i richiami a Mazzini che il fascismo sosteneva di aver risolto un problema che datava dal Risorgimento, l' estraneità delle masse popolari rispetto allo Stato, un' estraneità - si affermava - cui finalmente Mussolini aveva posto fine. Lo stesso corporativismo, esaltato come originale soluzione ai problemi sociali del mondo contemporaneo, pareva ai fascisti che si collegasse strettamente alla particolare concezione solidaristica di Mazzini, il quale, contro Marx, aveva difeso con decisione la collaborazione tra le classi. Non fu un caso, insomma, se il fascismo nel 1925 dichiarò la casa di Mazzini monumento nazionale o se nella grande esposizione di Roma dell' E42, che la guerra impedì di realizzare, era prevista una sala dedicata a Mazzini. A rendere ancora più presente quest' ultimo nell' Italia tra le due guerre stava poi il fatto che una parte dell' antifascismo, soprattutto quello che faceva capo a Carlo Rosselli e a Giustizia e Libertà, si richiamasse al rivoluzionario genovese. Appunto Rosselli, come ricorda Benedetti, scrisse nel 1931 a uno studioso inglese: «Agiamo nello spirito di Mazzini, e sentiamo profondamente la continuità ideale fra la lotta dei nostri antenati per la libertà e quella di oggi». Nel 1944-45, la situazione si fece in un certo senso ancora più ingarbugliata. Il fascismo repubblicano di Salò intensificò naturalmente i richiami a Mazzini: ad esempio la data del giuramento della Guardia nazionale repubblicana venne fissata il 9 febbraio, giorno della proclamazione, quasi un secolo prima, della Repubblica romana che aveva avuto alla sua testa il «triumviro» Mazzini. Ma ci si richiamò con maggior frequenza a Mazzini anche da parte antifascista, ora che la nuova strategia politica di Togliatti tendeva ad accreditare il Pci - attraverso i continui riferimenti, appunto, a Mazzini, Garibaldi o Mameli - come un partito strettamente legato alla tradizione nazionale. Cosicché, nella fase finale del conflitto, il nome di Mazzini si trovò ad essere richiamato con frequenza su entrambi i fronti della guerra civile italiana. Un esito non poco paradossale per chi era stato il più strenuo propugnatore dell' unità del Paese.

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1470 Messaggio da Gargarozzo »

Amicus Plato,
sed magis amica veritas.

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