la straordinaria prosa di Supersex

Scatta il fluido erotico...

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dominus_noctis
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3676 Messaggio da dominus_noctis »

guyduzaire ha scritto:
19/07/2020, 18:10
Il dottore che si è appena inserito tra i fan come noi è per caso un ginecologo, nel qual caso potrebbe aiutare molto nei commenti sugli aspetti erotico solleticanti.
Il primario di Acqui Terme soleva dire che "il ginecologo è colui che lavora dove tutti gli altri si divertono".

GdZ
Gentilissimo guyduzaire
non sono un ginecologo. Anche se, quando iniziai ad avere la passione per la medicina, la ginecologia mi affascinava non poco.
Non nascondo che supersex, la prima pubblicazione hard con cui sono entrato in contatto da "piccolo", mi aveva fatto pendere per quella specializzazione.
Più che Supersex, in se per se, la divina Jane Baker che era diventata una costante nei sogni notturni: immaginavo di visitare la Baker.
Ma poi si cresce e cambiano le prospettive della vita.
Comunque, rispondendo, opero nel campo della oncologia.
Doctum Doces – Insegni a uno che gia’ sa

“Stai perdendo il tuo tempo”, dice il servo Sincerasto a Milfione, “perché mai?” chiede quest’ultimo; perché “doctum doces”, risponde il servo.
(Plauto – commediografo romano, Poenulus scena 4.2 vers.800)

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dominus_noctis
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3677 Messaggio da dominus_noctis »

pan ha scritto:
20/07/2020, 7:12
Invero pontellino e badabing sono un tandem stratosferico. Avessero potuto fare questo lavoro 25 anni fa, ci avrei costruito sopra la tesi in Sessuologia, riservandomi di trattare gli aspetti psicossessuologici presenti nei numeri, nonché nelle vicende extralavorative delle protagoniste/i. Ne sarebbe risultato un quadro inedito sulle ricadute nelle pratiche sessuali sociali e individuali della cosiddetta rivoluzione sessuale nel decennio a cavallo tra gli anni 70 e 80 del 900.

Aggiungo che questo è il thread migliore del forum, per gentilezza, educazione e signorilità dei partecipanti. Un fatto raro di questi tempi.
Concordo appieno.
Questo thread é migliore del forum non solo per educazione e rispetto, cose importanti, ma anche per il modo "scanzonato", e nello stesso molto particolare, di raccontare un pezzo di storia delle pubblicazioni hard di cui tutti noi ricordiamo.
Pubblicazioni che nascono non dal nulla, ma avendo dei "padri" e delle "madri" di tutto rispetto.

Supersex é, quindi, l'evoluzione dei fotofilm che erano in voga dalla fine del 1960 sino a meta del 1974.
Il fotofilm (fotoromanzo) non è altro chela rielaborazione della pellicola originale, i lungometraggi, riproponendone quasi esclusivamente le scene più scabrose e, evidentemente, quelle tagliate dalla censura.
Tra i vari fotofilm si potevano trovare la rivista "Gong", ma anche "Le novelle erotiche del mese", "Eroticus" e "Bang".
Ovviamente non parliamo di grandi scene esplicite o di storie complesse e strutturate come in Supersex, ma avevano comunque un fascino morboso dove era possibile trovare fotografie in bianco e nero piene di quei feticismi, sempre apprezzati, come le scarpe, il trucco esageratamente forte, le grinze nelle calze nere setate e l'intimo abbinato.

Le donne che facevano sognare i ragazzi e gli uomini di quel periodo, attraverso questi fotofilm, erano le attrici del calibro di: Cristina Airoldi, Sylva Coscina, Femi Benussi, Rosalba Neri, Rita Calderoni e la mitica Edwige Fenech.
Un pezzo di storia, i fotofim, di quello che poi sarebbe diventato, con il tempo, il vero e proprio fotoromanzo hard che vede, appunto, Supersex il capostipide di una nuova generazione di pubblicazioni settoriali più o meno curate.
Mi scuso se sono andato in OT.
Doctum Doces – Insegni a uno che gia’ sa

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3678 Messaggio da pontellino »

Vai tranquillo dominus, non sei andato affatto OT: tutto ciò che è collegato a Supersex, per cui anche alle origini della sua genesi, dalla situazione politica ai tempi della "liberalizzazione" del porno all'evoluzione di quest'ultimo nei media, non può essere considerato OT, perché spiega il percorso storico che ci fu all'epoca e che spianò la strada per l'incarnazione definitiva della rivista del 1976.
Nel topic abbiamo toccato marginalmente una delle prime incarnazioni della rivista, che era appunto "Supersex il fantafilm erotico", e che si rifà alla tradizione da te accennata dei fotofilm. Pensa che da qualche parte, grazie a charles, è pure apparsa una copertina di Eroticus! ...chissà se era il predecessore di Erotik: dovrei leggerne una copia!
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3679 Messaggio da reserved »

Buonasera Pontellino, apprezzo il suo gran lavoro a postare i n' di supersex e vorrei poterli vedere.
La ringrazio e porgo i miei più cordiali saluti.
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3680 Messaggio da pontellino »

Buonasera reserved, non mi dia del "Lei" ché se no mi sento vecchio :lol:
Solitamente nel forum ci si dà del tu!
Comunque i Supersex sono disponibili nel blog pontellino.blogspot.com dove, all'inizio di ogni post, troverà i link gratuiti per il download.
Se invece vuole dare un'occhiata senza effettuare il download, proprio in questo topic, più o meno dalla pag.20, abbiamo postato le immagini di molti numeri completi.
Un saluto e benvenuto.
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marziano
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3681 Messaggio da marziano »

concordo col dottore.
é un po’ un gentleman club, qui.
pensieri articolati e profondi, dialoghi sinceri tra uomini di mondo ma lontano da luoghi comuni e da reazionismi.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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sardanapalo
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3682 Messaggio da sardanapalo »

Buongiorno a tutti, sono quasi al dunque con Erotik, mi mancano alcune pagine di due numeri.

N. 21

Pag. 27 e 82

N. 29

Pag. 8, 31, 34, 40, 43, 57, 66 e 77.

E si, uno dei motivi per cui seguo questo thread e' il tono dei partecipanti. Del resto, permettetemi la battuta, mi sa che siamo piu' o meno tutti dei signori un po' attempati. :lol: :lol:

Grazie a tutti.

reserved
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3683 Messaggio da reserved »

pontellino ha scritto:
21/07/2020, 1:10
Buonasera reserved, non mi dia del "Lei" ché se no mi sento vecchio :lol:
Solitamente nel forum ci si dà del tu!
Comunque i Supersex sono disponibili nel blog pontellino.blogspot.com dove, all'inizio di ogni post, troverà i link gratuiti per il download.
Se invece vuole dare un'occhiata senza effettuare il download, proprio in questo topic, più o meno dalla pag.20, abbiamo postato le immagini di molti numeri completi.
Un saluto e benvenuto.
Grazie Pontellino, proverò seguendo le tue indicazioni. Ne ho letti parecchi e ringrazio anche tutti gli altri forumisti che hanno reso possibile questa grandiosa opera. Spero di riuscire a entrare nel tuo blog.

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badabing
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3684 Messaggio da badabing »

pan ha scritto:
20/07/2020, 7:12
Avessero potuto fare questo lavoro 25 anni fa, ci avrei costruito sopra la tesi in Sessuologia, riservandomi di trattare gli aspetti psicossessuologici presenti nei numeri, nonché nelle vicende extralavorative delle protagoniste/i. Ne sarebbe risultato un quadro inedito sulle ricadute nelle pratiche sessuali sociali e individuali della cosiddetta rivoluzione sessuale nel decennio a cavallo tra gli anni 70 e 80 del 900.
Egregio Pan, se mai tu riuscissi a trovare tempo a buttare giù due pensieri sugli “aspetti psicossessuologici presenti nei numeri, nonché nelle vicende extra lavorative delle protagoniste/i” io personalmente li troverei affascinanti, anzi credo sarebbe un contributo apprezzatissimo da tutti i forumisti e, francamente, fondamentale per capire il fenomeno della duratura popolarità del concetto drammaturgico su cui si reggono le storie di Supersex.

Le rubriche o i commenti collaterali nel blog di Pontellino (le auto fuoriserie; le ambientazioni; le occasioni mancate di comparse o attrici non-sex) hanno un loro divertente ruolo. Ma discutere aspetti psicossessuologici va invece direttamente al cuore del “central conceit” (come direbbero gli studiosi della critica letterari) della collana—quello dell’alieno che deve trombare in continuazione e che ha i poteri per poter soddisfare (mediante una forma di “mind control”) tale esigenza in ogni dove e ogni momento, con chiunque.

Dunque usando questo “superpotere” lo vediamo anzitutto—ed è il tema di gran lungo più eccitante per la fantasia del lettore—scoparsi delle donne “inarrivabili” che mai si concederebbero a un rapporto fisico con un banale giornalista (nelle prime puntate) o poliziotto, o tantomeno un maschio poco “hot” (i Trabet, Alban, ecc delle prime puntate), ma le quali Supersex riesce a possedere grazie al “fluido erotico”: donne altere e orgogliose al di sopra della sua stazione sociale, donne maritate e innamorate che non pensano minimamente a tradire il loro uomo, lesbiche che non sono mai state con un uomo (né sono state tentate a farlo), persino una suora, e così via. Poi, come categoria collaterale, le “scopate per dispetto o per rivincita”: la moglie del cattivo (opportunamente legato), una figlia davanti al padre, l’amante di un presuntuoso (con lui costretto a guardare) ecc. Oppure le scopate improvvisate per il gusto di farlo perché, tanto, “lui può” — come la moglie di un collega mentre questo è impegnato a telefonare nella stanza accanto.

Fattore fondamentale e degno di nota è che in ogni caso, si tratta inequivocabilmente di stupri: la seduzione non c’entra. Nonostante il “fatto” (nella finzione del fotoromanzo) che alle donne, l’incantesimo del “fluido” altro non fa “sbloccano i freni inibitori” dopodiché queste si mostrano essere in verità delle irrefrenabili puttane avidissime di nerchia. E questo rientra nella consolidata fantasia maschile secondo la quale “le donne sono tutte troie”, che non aspetto altro che la scusa di sottomettersi senza addossarsi la responsabilità della scelta. Sottocategoria di questa fantasia è il frequente caso, in Supersex, della donna che, dopo il rapporto forzato, RINGRAZIA pure (“E stato il più bel sogno della mia vita!” ecc). Molti anni addietro ho fatto leggere a un paio di amiche (di quelle rare che non disdegnavano il fatto che leggevo pornografia) qualche numero di Supersex ed entrambe hanno avuto la stessa reazione proprio su questi aspetti, nella sceneggiatura, della “femmina che non aspetta altro che una scusa per farsi trovare” e soprattutto l’idea di una donna che ringrazia “per la più bella esperienza immaginabile”: ridevano a crepapelle e aggiungevano “Madonna, ma voi maschi avete tutti le stesse fantasie… da adolescenti!”. E vabbè: non è un segreto che il lettore “target” di Supersex era maschile.

Eppoi, l’accostamento di diversi approcci verso trasgressioni tabù, da una parte preesistenti, come i rapporti incestuosi tra “cattivi” (fratello e sorella in una puntata, padre e figlia in un’altra), oppure la sodomizzazione (lui: “Ti sfondo il culo con un solo colpo!” e lei: “magari!!”) a confronto invece con un rapporto incestuoso “forzato” da Supersex per suo divertimento (tra sorelle, tra madre a figlia) oppure la sodomizzazione imposta (“Non l’ho mai fatto!”; “Approfitta allora”). Aggiungi a queste, il tema della deflorazione (tema più comune in Erotik che i Supersex). E tanti altri temi del genere.

Resta poi la domanda irrisolta: Come mai un fustone dal bell’aspetto debba fare ricorso a uno stratagemma simile per accaparrarsi la gnocca? Specialmente in una rivista creata e ambientata negli anni settanta-ottanta “post rivoluzione sessuale”, quando a trovare sesso facile (almeno, per un uomo giovane, bello e con soldi in tasca) non era certo un’impresa ardua? E qui si ritorna all’aspetto chiave dello stupro (fatto con o senza l’ausilio della “l’ipnosi”, diciamo così, del fluido erotico): la dominazione. Ovvero la rivincita totale, nella fantasia del pornoromanzo, sulla donna “moderna” (e intimidatoria) la quale, seppure disposta a scopare una marea di uomini, centinaia di volte in più di quanto avrebbe fatto sua nonna ai suoi tempi, decide comunque LEI il dove e il quando. Invece con il “fluido erotico” è Supersex a decidere chi, quando, quante volte e dove (anche nei luoghi “più inopportuni” — una segretaria nell’anticamera di un ufficio, la nipote di un vescovo in casa sua, in un battello pieno di altri passeggeri). E come estensione della “dominazione”, anche (a volte) la gratuita cattiveria, come la volta che Supersex convinse una collega ad abortire prima di una missione e poi dopo, quando questa chiede come mai fosse necessario che abortisse quel suo “figlio dell’amore”, lui risponde “perché non mi piace scopare le donne incinte”.

Tanti temi, che riflettono tanti risvolti psicologici, che sarebbero affascinanti approfondire. Leggerei con grande interesse, caro Pan, suoi commenti a proposito. Mi auguro che trovi il tempo e la voglia di farlo.
Un saluto!

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3685 Messaggio da badabing »

Errata corrige: al posto di “femmina che non aspetta altro che una scusa per farsi TROVARE” RECTE “femmina che non aspetta altro che una scusa per farsi TROMBARE”
chiedo venia...

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3686 Messaggio da badabing »

sardanapalo ha scritto:
21/07/2020, 17:15
... mi sa che siamo piu' o meno tutti dei signori un po' attempati.
Vuoi dire gente talmente vecchia che sa ancora come si usa il congiuntivo? :)

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3687 Messaggio da pontellino »

sardanapalo ha scritto:
21/07/2020, 17:15
Buongiorno a tutti, sono quasi al dunque con Erotik, mi mancano alcune pagine di due numeri.
Ecco qua:
[Scopri]Spoiler
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
sardanapalo ha scritto:
21/07/2020, 17:15
E si, uno dei motivi per cui seguo questo thread e' il tono dei partecipanti. Del resto, permettetemi la battuta, mi sa che siamo piu' o meno tutti dei signori un po' attempati. :lol: :lol:
Eh, purtroppo chi arriva qua spinto dalla nostalgia... significa che oramai ha almeno quasi mezzo secolo sulle spalle, ad occhio e croce. Più giovani la vedo dura, visto che SS chiude la serie inedita nell'85. È vero che poi andranno avanti ancora anni con varie ristampe, ma ormai il porno cartaceo era sdoganatissimo, e un giovane puntava direttamente a prodotti più moderni (videocassette e poi dvd), per cui Supersex non poteva più reggere come mito, per i giovani negli anni '90.
Forse, nei primi anni del topic, qualche giovane incuriosito c'era, e un paio almeno sono stati con noi parecchio tempo. Ci sono stati anche quelli che hanno provato a dare un'occhiata e non l'hanno trovato di loro gradimento, ma capisco che chi è cresciuto con un concetto del porno spostato in avanti di 10/20 anni, probabilmente a vedere un vecchio mensile in b/n con le "fighe cotonate" (cit.) gli sembra di leggere un giornale della preistoria :lol:
reserved ha scritto:
21/07/2020, 22:57
Grazie Pontellino, proverò seguendo le tue indicazioni. Ne ho letti parecchi e ringrazio anche tutti gli altri forumisti che hanno reso possibile questa grandiosa opera. Spero di riuscire a entrare nel tuo blog.
Vai tranquillo reserved, basta che inserisci l'indirizzo giusto nel browser ed è cosa fatta. Solo una cosa: qualcuno che era entrato con Internet Explorer aveva avuto problemi nella visualizzazione che si bloccava, nel caso sono poi entrati con Google Chrome ed è andato tutto a posto.
badabing ha scritto:
21/07/2020, 23:05
Egregio Pan, se mai tu riuscissi a trovare tempo a buttare giù due pensieri sugli “aspetti psicossessuologici presenti nei numeri, nonché nelle vicende extra lavorative delle protagoniste/i” io personalmente li troverei affascinanti, anzi credo sarebbe un contributo apprezzatissimo da tutti i forumisti e, francamente, fondamentale per capire il fenomeno della duratura popolarità del concetto drammaturgico su cui si reggono le storie di Supersex.
Veramente pan, ospiterei volentieri nel mio blog uno o più articoli così! Spero che piano piano troverai il tempo!
badabing ha scritto:
21/07/2020, 23:16
Errata corrige: al posto di “femmina che non aspetta altro che una scusa per farsi TROVARE” RECTE “femmina che non aspetta altro che una scusa per farsi TROMBARE”
Maledetto correttore automatico! Pensa che a me, se scrivo "trovare", me lo corregge in "trombare"!!! :lol:
badabing ha scritto:
21/07/2020, 23:18
Vuoi dire gente talmente vecchia che sa ancora come si usa il congiuntivo? :)
Non parlarmene... ormai non lo si sente quasi più, e con raccapriccio mi accorgo che ogni tanto lo sbaglio anch'io! Chi va con lo zozzo... ACH! Maledetto correttore!!! :lol:
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3688 Messaggio da sardanapalo »

badabing ha scritto:
21/07/2020, 23:18

Vuoi dire gente talmente vecchia che sa ancora come si usa il congiuntivo? :)
Non sono così vecchio :lol: , certo un post come quello degli aspetti psicossessuologici che hai scritto in questa pagina non avrei le capacità di scriverlo, considerazioni davvero interessanti.
pontellino ha scritto:
22/07/2020, 0:52

Ecco qua:
...e ancora grazie!

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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3689 Messaggio da dominus_noctis »

badabing ha scritto:
21/07/2020, 23:05
pan ha scritto:
20/07/2020, 7:12
Avessero potuto fare questo lavoro 25 anni fa, ci avrei costruito sopra la tesi in Sessuologia, riservandomi di trattare gli aspetti psicossessuologici presenti nei numeri, nonché nelle vicende extralavorative delle protagoniste/i. Ne sarebbe risultato un quadro inedito sulle ricadute nelle pratiche sessuali sociali e individuali della cosiddetta rivoluzione sessuale nel decennio a cavallo tra gli anni 70 e 80 del 900.
Egregio Pan, se mai tu riuscissi a trovare tempo a buttare giù due pensieri sugli “aspetti psicossessuologici presenti nei numeri, nonché nelle vicende extra lavorative delle protagoniste/i” io personalmente li troverei affascinanti, anzi credo sarebbe un contributo apprezzatissimo da tutti i forumisti e, francamente, fondamentale per capire il fenomeno della duratura popolarità del concetto drammaturgico su cui si reggono le storie di Supersex.

Le rubriche o i commenti collaterali nel blog di Pontellino (le auto fuoriserie; le ambientazioni; le occasioni mancate di comparse o attrici non-sex) hanno un loro divertente ruolo. Ma discutere aspetti psicossessuologici va invece direttamente al cuore del “central conceit” (come direbbero gli studiosi della critica letterari) della collana—quello dell’alieno che deve trombare in continuazione e che ha i poteri per poter soddisfare (mediante una forma di “mind control”) tale esigenza in ogni dove e ogni momento, con chiunque.

Dunque usando questo “superpotere” lo vediamo anzitutto—ed è il tema di gran lungo più eccitante per la fantasia del lettore—scoparsi delle donne “inarrivabili” che mai si concederebbero a un rapporto fisico con un banale giornalista (nelle prime puntate) o poliziotto, o tantomeno un maschio poco “hot” (i Trabet, Alban, ecc delle prime puntate), ma le quali Supersex riesce a possedere grazie al “fluido erotico”: donne altere e orgogliose al di sopra della sua stazione sociale, donne maritate e innamorate che non pensano minimamente a tradire il loro uomo, lesbiche che non sono mai state con un uomo (né sono state tentate a farlo), persino una suora, e così via. Poi, come categoria collaterale, le “scopate per dispetto o per rivincita”: la moglie del cattivo (opportunamente legato), una figlia davanti al padre, l’amante di un presuntuoso (con lui costretto a guardare) ecc. Oppure le scopate improvvisate per il gusto di farlo perché, tanto, “lui può” — come la moglie di un collega mentre questo è impegnato a telefonare nella stanza accanto.

Fattore fondamentale e degno di nota è che in ogni caso, si tratta inequivocabilmente di stupri: la seduzione non c’entra. Nonostante il “fatto” (nella finzione del fotoromanzo) che alle donne, l’incantesimo del “fluido” altro non fa “sbloccano i freni inibitori” dopodiché queste si mostrano essere in verità delle irrefrenabili puttane avidissime di nerchia. E questo rientra nella consolidata fantasia maschile secondo la quale “le donne sono tutte troie”, che non aspetto altro che la scusa di sottomettersi senza addossarsi la responsabilità della scelta. Sottocategoria di questa fantasia è il frequente caso, in Supersex, della donna che, dopo il rapporto forzato, RINGRAZIA pure (“E stato il più bel sogno della mia vita!” ecc). Molti anni addietro ho fatto leggere a un paio di amiche (di quelle rare che non disdegnavano il fatto che leggevo pornografia) qualche numero di Supersex ed entrambe hanno avuto la stessa reazione proprio su questi aspetti, nella sceneggiatura, della “femmina che non aspetta altro che una scusa per farsi trovare” e soprattutto l’idea di una donna che ringrazia “per la più bella esperienza immaginabile”: ridevano a crepapelle e aggiungevano “Madonna, ma voi maschi avete tutti le stesse fantasie… da adolescenti!”. E vabbè: non è un segreto che il lettore “target” di Supersex era maschile.

Eppoi, l’accostamento di diversi approcci verso trasgressioni tabù, da una parte preesistenti, come i rapporti incestuosi tra “cattivi” (fratello e sorella in una puntata, padre e figlia in un’altra), oppure la sodomizzazione (lui: “Ti sfondo il culo con un solo colpo!” e lei: “magari!!”) a confronto invece con un rapporto incestuoso “forzato” da Supersex per suo divertimento (tra sorelle, tra madre a figlia) oppure la sodomizzazione imposta (“Non l’ho mai fatto!”; “Approfitta allora”). Aggiungi a queste, il tema della deflorazione (tema più comune in Erotik che i Supersex). E tanti altri temi del genere.

Resta poi la domanda irrisolta: Come mai un fustone dal bell’aspetto debba fare ricorso a uno stratagemma simile per accaparrarsi la gnocca? Specialmente in una rivista creata e ambientata negli anni settanta-ottanta “post rivoluzione sessuale”, quando a trovare sesso facile (almeno, per un uomo giovane, bello e con soldi in tasca) non era certo un’impresa ardua? E qui si ritorna all’aspetto chiave dello stupro (fatto con o senza l’ausilio della “l’ipnosi”, diciamo così, del fluido erotico): la dominazione. Ovvero la rivincita totale, nella fantasia del pornoromanzo, sulla donna “moderna” (e intimidatoria) la quale, seppure disposta a scopare una marea di uomini, centinaia di volte in più di quanto avrebbe fatto sua nonna ai suoi tempi, decide comunque LEI il dove e il quando. Invece con il “fluido erotico” è Supersex a decidere chi, quando, quante volte e dove (anche nei luoghi “più inopportuni” — una segretaria nell’anticamera di un ufficio, la nipote di un vescovo in casa sua, in un battello pieno di altri passeggeri). E come estensione della “dominazione”, anche (a volte) la gratuita cattiveria, come la volta che Supersex convinse una collega ad abortire prima di una missione e poi dopo, quando questa chiede come mai fosse necessario che abortisse quel suo “figlio dell’amore”, lui risponde “perché non mi piace scopare le donne incinte”.

Tanti temi, che riflettono tanti risvolti psicologici, che sarebbero affascinanti approfondire. Leggerei con grande interesse, caro Pan, suoi commenti a proposito. Mi auguro che trovi il tempo e la voglia di farlo.
Un saluto!

Gentilissimo badabing.
La tua disamina, molto attenta e circostanziata, coglie esattamente quello che era il pensiero sessuale “comune” in quegli anni; la dominazione del genere femminile.

In verità questo pensiero comune non era solo identificato in quel lasso di tempo, ma in genere la società é prettamente maschilista e quindi in generale la donna é stata sempre sottoposta ad una sottomissione.
Ma parlando di quel periodo storico, siamo negli anni ’60, vi é un forte fermento culture e sociale che porta ad rivoluzione sessuale e al femminismo.
Fermenti sociali che spingono le donne ad avere quelle libertà cui sono state state sempre negate.

Sono gli anni della pillola anticoncezionale quando il chimico Gregory Pincus, dopo svariati e fallimentari studi sugli ormoni, inventa e mette in commercio la pillola anticoncezionale.
Per le donne fu un vero momento di libertà; potevano finalmente “controllare" le nascite.

Sono in quegli anni che inizia l’applicazione di tre leggi ritenute epocali: aborto, divorzio e abolizione del “disonore”.
La donna é quindi libera di decidere cena in virtù del fatto che leggi dello stato di diritto ora tentano di proteggerla e tutelarla.

Il fermento non si ferma solo alle leggi o alla ricerca di nuovi farmaci, ma passa anche per il mondo dell’abbigliamento con la mitica e mai passata di moda minigonna e i vestitini leggeri (mitici quelli fiorati); abiti che diventano veri e propri moti di protesta.
Infatti in precedenza le donne portavano solo abiti molto pesanti e che non lasciano trasparire nulla.

I media, in quel periodo, sdoganano quasi completamente il corpo e quindi, la visione delle nudità non sono più un tabù o solamente riservate all’arte greco-romana o del rinascimento italiano.
Negli Usa, in quel periodo, vige il Codice Hays (Production Code); una serie di protocolli morali che bloccano nel cinema e non solo i nudi. Un codice che varca l’oceano e che, si insinua, anche nella vecchia Europa, non bigotta come gli Usa, ma senza grandi successi.
Tuttavia, anche dalle nostre parti vige una serie di linee guida sulla moralità e sulla sua applicazione in vari contesti mediatici.

La rivoluzione sessuale di quegli anni abbatte anche diversi muri e barriere.
Due su tutte: la diffusione di pratiche sessuali non “comuni” e il menage à trois.
Elementi che svezzeranno le menti di una parte della popolazione pronta ad entrare in un mondo diverso e tutto da scoprire

In questo contesto e non solo, dove la donna é il cardine di questa serie di rivoluzioni, che le riviste hard o pseudo-erotiche entrano a gamba tesa cercando di salvare il maschio messo all’angolo.
Quindi la rivincita del “merlo maschio” su una donna che può decidere cosa fare del proprio copro e sopratutto con chi fare sesso.

Ed ecco che per cogliere una platea di uomini “debilitati” da uno sconvolgimento storico-sociale di questa portata, le pubblicazioni spingono su una donna oggetto che deve essere sottomessa e gestita dall’uomo alfa.
Una dominazione che poi devia in sfumature che vanno dall’incesto al rapporto violento e umiliante. Ricordo che in un numero di supersexy, per far provare umiliazione alla donna, le viene inserito nella vagina uno spazzolone da water.

Tutte situazioni fuori dal normale che avevano, come unico obbiettivo, rapire l’immaginazione del lettore e spedirlo in un mondo dove la donna era inequivocabilmente ridivenuta un oggetto.
Un oggetto materiale e un oggetto del desiderio maschile che poteva, e aggiungo, doveva essere sottomessa e gestita dell'uomo di turno.

Ribadisco che la tua interessante disamina, molto intelligente e precisa, lascia spunti chilometrici per parlare di quel periodo storico e di quelle che poi sono state le strade di una evoluzione sessuale vista negli anni novanta e duemila.
Doctum Doces – Insegni a uno che gia’ sa

“Stai perdendo il tuo tempo”, dice il servo Sincerasto a Milfione, “perché mai?” chiede quest’ultimo; perché “doctum doces”, risponde il servo.
(Plauto – commediografo romano, Poenulus scena 4.2 vers.800)

guyduzaire
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Re: la straordinaria prosa di Supersex

#3690 Messaggio da guyduzaire »

dominus_noctis ha scritto:
22/07/2020, 10:45
Gentilissimo badabing.
La tua disamina, molto attenta e circostanziata, coglie esattamente quello che era il pensiero sessuale “comune” in quegli anni; la dominazione del genere femminile.
... omissis...
Caro dominus_noctis
al pari di badabing, le tue considerazioni sono un excursus esauriente ed esaustivo di quella che si può riassumere in poche parole come 'rivoluzione sessuale' e, come la rivoluzione française non si limita al 14 luglio con la presa della Bastiglia ma prosegue negli anni, anche la presa della pastiglia (anticoncezionale) devia in un insieme multiforme di atteggiamenti e costumi ai quali le donne e gli uomini devono assoggettarsi.
Purtroppo, anche oggi, l'uso sconsiderato dell'esibizionismo da una parte (vedi in primavera ed estate le finte pulzelle disinibite per strada), delle forme avvenenti soprattutto nella pubblicità dall'altra, non fanno altro che incentivare la ferocia sessuale maschile nei confronti del gentil sesso. Ed hanno un bel protestare le femminucce, ma se non facesso del loro corpo uno strumento di voyeurismo, anche solo per guadagnare due soldi con foto e spot pubblicitari, forse non si arriverebbe ai rendiconti quotidiani odierni di violenze.
Le colpe sono comunque in entrambi i campi...
Sto cercando di immaginare quale sarebbe stato l'evolversi del contenuto di questo thread se tu ti fossi affacciato all'inizio dell'epopea...


Faccio una piccola deviazione verso un argomento appena accennato poche righe prima. Non è questo il thread più adatto alla trattazione dell'argomento, ma considerato che si è fatto accenno all'uso del congiuntivo (forse qualcuno ha cercato di debellarlo pensando di combattere la congiuntivite...), sarebbe anche il caso di citare

- l'orrendo uso della locuzione 'ci sono un sacco di...': o si dice 'ci sono sacchi di...' o si dice 'c'è un sacco di...'
- qualcuno 'ha deciso di operarsi', intendendo che si è sottoposto ad una operazione chirurgica (vedi per es. molti calciatori); lo ha fatto da solo?
- la mancata correlazione di genere tra la particella pronominale mi-ti-ci-si anteposta all'aggettivo-participio passato cui si riferisce (es. 'ci ha lasciato' -specie nei necrologi- al posto di 'ci ha lasciati', 'la bambina si è fatto male', ecc)
- l'uso ormai degenerato del passaggio al femminile di alcuni termini che non potrebbero esserlo, es. la sindaca, la ministra, ecc.
- per ultimo, la genialata dell'Accademia della Crusca che ha decretato che Covid-19 è femminile in quanto trattasi di 'malattia': la malattia Covid-19. Ma non hanno avuto altro a cui pensare in questo periodo di lockdown? Magari anche solo gli obrobri citati prima...
- gli errori di battitura nelle colonne dei quotidiani, e non è per nulla esente anche Supersex (a volte viene da pensare che piuttosto che rifare una frase, si toglie una lettera per giustificare meglio l'incolonnamento, ecc...

Ma tanto da noi va sempre tutto bene, e poi si dirà che la lingua parlata è molto differente da quella scritta. A mio avviso, i professori di oggi altro non sono che figli del nostro '68, in cui si è cominciato a dare il via al degrado...

Poi ci sono anche i geni che si divertono a storpiare volutamente i termini: ho letto su Virgilio 'dei parrucchieri che dovevano santificare i negozi', anziché sanificare.

Au revoir

GdZ

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