[O.T.] Aria di fascismo
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Non mi sono spiegato.
Lasciando perdere la storia militare, io ho un problema con la storia in generale.
Riesco solo a vederla come supporto necessario ed indispensabile per altri ragionamenti sul mondo contemporaneo.in altre parole la storia fine a se stessa non riesco a concepirla. O meglio la concepirei benissimo se per assurdo fosse ridotta all’essenziale quello che appunto serve per capire il mondo attuale, scarnificata cioè degli innumerevoli dati e dettagli che sono parte integrante dei libri di storia ma che non hanno influito sul corso della storia.
Intendiamoci se esistesse la macchina del tempo mi fionderei a vedere come si viveva trecento anni fa ma questa e’ un altra cosa dalla storia intesa accademicamente
Lasciando perdere la storia militare, io ho un problema con la storia in generale.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Non mi sono spiegato.
Lasciando perdere la storia militare, io ho un problema con la storia in generale.
Riesco solo a vederla come supporto necessario ed indispensabile per altri ragionamenti sul mondo contemporaneo.in altre parole la storia fine a se stessa non riesco a concepirla. O meglio la concepirei benissimo se per assurdo fosse ridotta all’essenziale quello che appunto serve per capire il mondo attuale, scarnificata cioè degli innumerevoli dati e dettagli che sono parte integrante dei libri di storia ma che non hanno influito sul corso della storia.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Ti sei spiegato.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
La storia la fanno i vincitori. E il fascismo ha perso. Basta questo per capire molte cose
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
Re: [O.T.] Aria di fascismo
Enrico Mattei, trovata la tessera fascista
«Iscritto al Pnf nel 1922, poi sostenitore critico del regime»
Enrico Mattei, fondatore dell' industria petrolifera italiana, era anche un genio della comunicazione. A partire dal 1956 avviò la pubblicazione della rassegna «Stampa e oro nero» in cui si raccoglievano tutti gli articoli negativi contro l' Eni, oltre che gli attacchi e i pettegolezzi personali. Nel 1960 la rassegna riportava l' articolo ripreso dal giornale svizzero «Basler Arbeiterzeitung» del 5 novembre 1959 secondo cui Mattei negli anni giovanili era stato «squadrista fascista», tanto acceso da arrivare a strappare la barba durante una lite al leader socialista di Matelica. Un altro numero di «Stampa e oro nero» riproponeva un pezzo del «Merlo giallo» in cui si affermava che il giovane Mattei aveva strappato invece i baffi al suo avversario. Aneddoti selezionati con l' aria di dire: guardate cosa vanno raccontando i nostri nemici, inventano episodi assurdi pur di screditare l' Eni e il suo leader. Le numerose biografie di Enrico Mattei, nato ad Acqualagna, nelle Marche, il 29 aprile 1906 e morto a Bascapé il 27 ottobre 1962 in un misterioso incidente aereo, si sono concentrate sul giallo della fine, non sugli anni bui degli inizi, quando il futuro industriale si impiegò come fattorino presso la conceria Fiore di Matelica. Italo Pietra nel suo «Mattei la pecora nera» scriveva che non esistevano pezze d' appoggio per sostenere la tesi di un Mattei squadrista. E Nico Perrone pur sottolineando le simpatie fasciste e nazionaliste si limita ad affermare nella biografia edita dal Mulino nel 2001: «Pare che ne ebbe anche la tessera». Nessuna prova però che scalfisse il santino del cattolico di sinistra iscritto al Partito popolare, dirigente della Resistenza, nemmeno nel saggio di Carlo Maria Lomartire, edito nel 2004 da Mondadori. Ora queste cautele vengono superate in un coraggioso e sintetico articolo che Luca Tedesco pubblicherà sul prossimo numero di «Nuova Storia Contemporanea», la rivista diretta da Francesco Perfetti. Un intervento che sin dal titolo esclude ogni dubbio: «Enrico Mattei squadrista e "dissidente" fascista». Tedesco si sente sicuro perché ha trovato a suo dire prove documentali del tutto inedite riguardanti tre aspetti del «Mattei fascista». Innanzitutto la prova dell' adesione al Pnf. «Un incartamento, peraltro assai scarno, relativo a Mattei, contenuto nell' archivio del Partito comunista: Direzione Nord della Fondazione istituto Gramsci di Roma - scrive Tedesco -, permette di sciogliere qualsiasi dubbio sul punto. L' unità archivistica 29, fasc. 17-1, contiene infatti la scheda di iscrizione di Mattei al Partito nazionale fascista, fascio di Matelica, dove Mattei frequentò le scuole medie inferiori. La data d' iscrizione è il 26 ottobre 1922. Mattei, classe 1906, ha sedici anni. La scheda indica l' assegnazione al reparto Principe». Un fascista della prima ora, affascinato dall' irredentismo di Mussolini sulla Dalmazia e dal suo populismo della «nazione proletaria» bisognosa di nuovi spazi. Dall' impegno giovanile di Matelica alla partecipazione come comandante partigiano alla Resistenza con i nomi di battaglia di «Este», «Monti», «Marconi» e «Leone» passano più di vent' anni. Come vive Mattei il suo lungo viaggio attraverso il fascismo? Senza la pretesa di fornire risposte assolute, Tedesco ci dà due scabrose istantanee dell' imprenditore marchigiano, che si era trasferito a Milano dove aveva fondato l' Icl, Industria chimica lombarda grassi e saponi. «La documentazione conservata presso l' Archivio centrale dello Stato - sostiene Tedesco - permette di far luce su alcuni aspetti, peraltro sorprendenti del rapporto intercorso tra Mattei e il regime fascista. Scopriamo così un Mattei delatore, come attesta la risposta data al ministero dell' Interno, datata 13 dicembre 1934, del prefetto di Milano, che riferisce della denuncia di Mattei delle espressioni "poco riguardose nei confronti del Fascismo" fatte da un certo Gualtiero Mari durante una conversazione con lo stesso Mattei». Mari, racconta Tedesco, era stato un dipendente della Icl, e non solo fu allontanato per comportamenti scorretti ma denunciato assieme alla moglie da Mattei all' Ufficio politico della milizia per «i loro sentimenti antitaliani». Più interessante l' altro documento riportato da Tedesco. L' appunto di un informatore dell' Ovra del febbraio 1934, in cui si riferiscono le critiche di Mattei al fascismo. È l' inizio di un percorso sofferto che sboccerà nella Resistenza, ma nel 1934 le obiezioni a Mussolini erano fatte in difesa di un fascismo originario, del «diciannovesimo» che caratterizzò gran parte del fascismo milanese. «Adesso il Duce fa tutto per Roma - scrive l' anonimo agente dell' Ovra riportando l' opinione di Mattei -, e non ascolta il grido di dolore che gli deve giungere da Milano. Certo è che quando la scorsa estate le vecchie camicie nere se ne vennero a Roma, bene gli fecero comprendere il loro sentimento e non risparmiarono gli appunti di dispiacenza... Ma a Milano è anche molto discusso il Corporativismo perché almeno nelle sue prime applicazioni è apportatore di danni ingenti all' Economia...». Mattei squadrista della prima ora, poi fascista critico. Se confermate, le ricerche di Tedesco ci restituiscono un Mattei figlio del suo tempo, lontano dal santino senza macchia funzionale alle battaglie del secondo dopoguerra.
«Iscritto al Pnf nel 1922, poi sostenitore critico del regime»
Enrico Mattei, fondatore dell' industria petrolifera italiana, era anche un genio della comunicazione. A partire dal 1956 avviò la pubblicazione della rassegna «Stampa e oro nero» in cui si raccoglievano tutti gli articoli negativi contro l' Eni, oltre che gli attacchi e i pettegolezzi personali. Nel 1960 la rassegna riportava l' articolo ripreso dal giornale svizzero «Basler Arbeiterzeitung» del 5 novembre 1959 secondo cui Mattei negli anni giovanili era stato «squadrista fascista», tanto acceso da arrivare a strappare la barba durante una lite al leader socialista di Matelica. Un altro numero di «Stampa e oro nero» riproponeva un pezzo del «Merlo giallo» in cui si affermava che il giovane Mattei aveva strappato invece i baffi al suo avversario. Aneddoti selezionati con l' aria di dire: guardate cosa vanno raccontando i nostri nemici, inventano episodi assurdi pur di screditare l' Eni e il suo leader. Le numerose biografie di Enrico Mattei, nato ad Acqualagna, nelle Marche, il 29 aprile 1906 e morto a Bascapé il 27 ottobre 1962 in un misterioso incidente aereo, si sono concentrate sul giallo della fine, non sugli anni bui degli inizi, quando il futuro industriale si impiegò come fattorino presso la conceria Fiore di Matelica. Italo Pietra nel suo «Mattei la pecora nera» scriveva che non esistevano pezze d' appoggio per sostenere la tesi di un Mattei squadrista. E Nico Perrone pur sottolineando le simpatie fasciste e nazionaliste si limita ad affermare nella biografia edita dal Mulino nel 2001: «Pare che ne ebbe anche la tessera». Nessuna prova però che scalfisse il santino del cattolico di sinistra iscritto al Partito popolare, dirigente della Resistenza, nemmeno nel saggio di Carlo Maria Lomartire, edito nel 2004 da Mondadori. Ora queste cautele vengono superate in un coraggioso e sintetico articolo che Luca Tedesco pubblicherà sul prossimo numero di «Nuova Storia Contemporanea», la rivista diretta da Francesco Perfetti. Un intervento che sin dal titolo esclude ogni dubbio: «Enrico Mattei squadrista e "dissidente" fascista». Tedesco si sente sicuro perché ha trovato a suo dire prove documentali del tutto inedite riguardanti tre aspetti del «Mattei fascista». Innanzitutto la prova dell' adesione al Pnf. «Un incartamento, peraltro assai scarno, relativo a Mattei, contenuto nell' archivio del Partito comunista: Direzione Nord della Fondazione istituto Gramsci di Roma - scrive Tedesco -, permette di sciogliere qualsiasi dubbio sul punto. L' unità archivistica 29, fasc. 17-1, contiene infatti la scheda di iscrizione di Mattei al Partito nazionale fascista, fascio di Matelica, dove Mattei frequentò le scuole medie inferiori. La data d' iscrizione è il 26 ottobre 1922. Mattei, classe 1906, ha sedici anni. La scheda indica l' assegnazione al reparto Principe». Un fascista della prima ora, affascinato dall' irredentismo di Mussolini sulla Dalmazia e dal suo populismo della «nazione proletaria» bisognosa di nuovi spazi. Dall' impegno giovanile di Matelica alla partecipazione come comandante partigiano alla Resistenza con i nomi di battaglia di «Este», «Monti», «Marconi» e «Leone» passano più di vent' anni. Come vive Mattei il suo lungo viaggio attraverso il fascismo? Senza la pretesa di fornire risposte assolute, Tedesco ci dà due scabrose istantanee dell' imprenditore marchigiano, che si era trasferito a Milano dove aveva fondato l' Icl, Industria chimica lombarda grassi e saponi. «La documentazione conservata presso l' Archivio centrale dello Stato - sostiene Tedesco - permette di far luce su alcuni aspetti, peraltro sorprendenti del rapporto intercorso tra Mattei e il regime fascista. Scopriamo così un Mattei delatore, come attesta la risposta data al ministero dell' Interno, datata 13 dicembre 1934, del prefetto di Milano, che riferisce della denuncia di Mattei delle espressioni "poco riguardose nei confronti del Fascismo" fatte da un certo Gualtiero Mari durante una conversazione con lo stesso Mattei». Mari, racconta Tedesco, era stato un dipendente della Icl, e non solo fu allontanato per comportamenti scorretti ma denunciato assieme alla moglie da Mattei all' Ufficio politico della milizia per «i loro sentimenti antitaliani». Più interessante l' altro documento riportato da Tedesco. L' appunto di un informatore dell' Ovra del febbraio 1934, in cui si riferiscono le critiche di Mattei al fascismo. È l' inizio di un percorso sofferto che sboccerà nella Resistenza, ma nel 1934 le obiezioni a Mussolini erano fatte in difesa di un fascismo originario, del «diciannovesimo» che caratterizzò gran parte del fascismo milanese. «Adesso il Duce fa tutto per Roma - scrive l' anonimo agente dell' Ovra riportando l' opinione di Mattei -, e non ascolta il grido di dolore che gli deve giungere da Milano. Certo è che quando la scorsa estate le vecchie camicie nere se ne vennero a Roma, bene gli fecero comprendere il loro sentimento e non risparmiarono gli appunti di dispiacenza... Ma a Milano è anche molto discusso il Corporativismo perché almeno nelle sue prime applicazioni è apportatore di danni ingenti all' Economia...». Mattei squadrista della prima ora, poi fascista critico. Se confermate, le ricerche di Tedesco ci restituiscono un Mattei figlio del suo tempo, lontano dal santino senza macchia funzionale alle battaglie del secondo dopoguerra.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Si. Ma basta leggere questo topic per capire che non ce ne siamo mai liberati.bellavista ha scritto: ↑29/06/2020, 0:57La storia la fanno i vincitori. E il fascismo ha perso. Basta questo per capire molte cose
La metabolizzaziine del fenomeno tuttora incredibilmente in corso non e’ andata per il verso giusto.
Dostum e’ l’esempio lampante delle miei teorie
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Mattei, sicuramente un grande.
Alle volte puo’ sembrare un improbabile anello di congiunzione fra il fascismo ( un po’ per l’approccio ideologico ) e la prima repubblica.
Ma e’ dentro la prima repubblica con tutte le scarpe.La cosa interessante da notare e’ che faceva tutto quello che ha fatto per lo stato ma senza che lo stato ufficialmente lo appoggiasse, quasi per iniziativa personale.
Comunque se vuoi caro Dostum ti posso suggerire anche Valter Chiari, Raimondo Vianello, Tognazzi ,Albertazzi, Licio Gelli. Quest’ultimo nel dopoguerra non si muoveva piu’ come neofascista e questo ne fa un caso a parte.
Alle volte puo’ sembrare un improbabile anello di congiunzione fra il fascismo ( un po’ per l’approccio ideologico ) e la prima repubblica.
Ma e’ dentro la prima repubblica con tutte le scarpe.La cosa interessante da notare e’ che faceva tutto quello che ha fatto per lo stato ma senza che lo stato ufficialmente lo appoggiasse, quasi per iniziativa personale.
Comunque se vuoi caro Dostum ti posso suggerire anche Valter Chiari, Raimondo Vianello, Tognazzi ,Albertazzi, Licio Gelli. Quest’ultimo nel dopoguerra non si muoveva piu’ come neofascista e questo ne fa un caso a parte.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Sul fascismo e l'anti fascismo italiano ci sarebbe da ragionare lungo.
Perchè in realtà l'antifascismo utilizza metodi fascisti, e quindi non potendo contestare i metodi non gli resta che contestare cazzate come la simbologia.
Per fare un esempio: quando gli anti fascisti volevano far perquisire le case e arrestare chi aveva l'immaginetta del duce a casa.
Ora ragionate un attivo: pensare di far perquisire le case e arrestare cittadini che hanno un immagine politica a casa è un puro metodo fascista. Basterebbe sostituire l'immagine del duce, con un testo sacro o uno comunista. Cosa si direbbe se si mandasse la polizia ad perquisire case e arrestare chi ha il corano a casa?
Però proporlo per chi ha la statuetta del duce è ok
Quindi come vedere gli antifascisti usano metodi fascisti e non potendo quindi attaccare questi, se la prendono non con i metodi ma con la simpologoa: chi ha il busto del duce, chi fa il saluto romano ecc. oppure ancora peggio con i valori migliori del fascismo: l'orgoglio nazionale ecc.
Fino a che non si capisce che l'antifascismo italiano è fascismo becero (becero perché non replica gli ideali, ma solo i metodi), c'è poco da fare
Perchè in realtà l'antifascismo utilizza metodi fascisti, e quindi non potendo contestare i metodi non gli resta che contestare cazzate come la simbologia.
Per fare un esempio: quando gli anti fascisti volevano far perquisire le case e arrestare chi aveva l'immaginetta del duce a casa.
Ora ragionate un attivo: pensare di far perquisire le case e arrestare cittadini che hanno un immagine politica a casa è un puro metodo fascista. Basterebbe sostituire l'immagine del duce, con un testo sacro o uno comunista. Cosa si direbbe se si mandasse la polizia ad perquisire case e arrestare chi ha il corano a casa?
Però proporlo per chi ha la statuetta del duce è ok

Quindi come vedere gli antifascisti usano metodi fascisti e non potendo quindi attaccare questi, se la prendono non con i metodi ma con la simpologoa: chi ha il busto del duce, chi fa il saluto romano ecc. oppure ancora peggio con i valori migliori del fascismo: l'orgoglio nazionale ecc.
Fino a che non si capisce che l'antifascismo italiano è fascismo becero (becero perché non replica gli ideali, ma solo i metodi), c'è poco da fare

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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Sui, ma anche fare di tutti gli antifascisti un fascio mi sembra becero.
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- OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
L’antifascista assume una posizione che lascia intendere una profonda convinzione democratica e libertaria ma in realtà spesso non e’ cosi.
Da un punto di vista logico non ha molto senso antifascista non va d’accordo con tolleranza a 360 gradi sarebbe meglio utilizzare un altra definizione visto che il fascismo non ha il monopolio dell’oppressione.
Riprova ne e’ che per sostenere una tesi del genere devi avere coraggio, se non vuoi rogne non dici questo
Da un punto di vista logico non ha molto senso antifascista non va d’accordo con tolleranza a 360 gradi sarebbe meglio utilizzare un altra definizione visto che il fascismo non ha il monopolio dell’oppressione.
Riprova ne e’ che per sostenere una tesi del genere devi avere coraggio, se non vuoi rogne non dici questo
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Ma infatti che l'antifascista sia in automatico un anti-dittaturaturista è una semplice deduzione, errata, che fanno in molti.
L'antifascista è anti fascismo non anti dittatura.
Basta vedere i partigiani antifascisti che però erano pro alla dittatura comunista.
Quello che definisce l'anfifa è che gli sta sul cazzo il faccione rotondo di benito.
Poi può suportare altre dittature o applicare Metodi dittatoriali in assoluta libertà.
Altrimenti si farebbe chiamare: anti-dittaturista
Quindi non rompete il cazzo agli antifa che usano metodi fascisti, la loro battaglia è focalizzata che la gente non faccia il saluto romano e non abbia il calendario di benito appeso in cucina
se poi per cercare il calendario ti entrano in casa con la polizia è tutto ok 
L'antifascista è anti fascismo non anti dittatura.
Basta vedere i partigiani antifascisti che però erano pro alla dittatura comunista.
Quello che definisce l'anfifa è che gli sta sul cazzo il faccione rotondo di benito.
Poi può suportare altre dittature o applicare Metodi dittatoriali in assoluta libertà.
Altrimenti si farebbe chiamare: anti-dittaturista

Quindi non rompete il cazzo agli antifa che usano metodi fascisti, la loro battaglia è focalizzata che la gente non faccia il saluto romano e non abbia il calendario di benito appeso in cucina


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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Fatalmente è una caratteristica umana, la tolleranza condizionata.OSCAR VENEZIA ha scritto: ↑29/06/2020, 14:53L’antifascista assume una posizione che lascia intendere una profonda convinzione democratica e libertaria ma in realtà spesso non e’ cosi.
Da un punto di vista logico non ha molto senso antifascista non va d’accordo con tolleranza a 360 gradi sarebbe meglio utilizzare un altra definizione visto che il fascismo non ha il monopolio dell’oppressione.
Riprova ne e’ che per sostenere una tesi del genere devi avere coraggio, se non vuoi rogne non dici questo
La forbice di intolleranze espresse tuttavia cambia drasticamente da persona a persona, a prescindere dalla bandiera.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Da un punto di vista logico non ha senso dare una definizione di antifascista come fai tu o bellavista.OSCAR VENEZIA ha scritto: ↑29/06/2020, 14:53L’antifascista assume una posizione che lascia intendere una profonda convinzione democratica e libertaria ma in realtà spesso non e’ cosi.
Da un punto di vista logico non ha molto senso antifascista non va d’accordo con tolleranza a 360 gradi sarebbe meglio utilizzare un altra definizione visto che il fascismo non ha il monopolio dell’oppressione.
Riprova ne e’ che per sostenere una tesi del genere devi avere coraggio, se non vuoi rogne non dici questo
Ognuno è antifascista (o fascista o non fascista) a suo modo.
Voi prendete un eccesso e lo bollate come tipico antifascismo, generalizzando. Poi, quando lo fanno gli altri verso comportamenti fascisti, dite che bisogna fare i distinguo.
Il bella dice: ....come quando gli anti fascisti volevano far perquisire le case e arrestare chi aveva l'immaginetta del duce a casa, ebbene io non direi che gli antifascisti volevano fare .... ma che una ben precisa, ma ridotta, manica di coglioni, autonominatosi crociati dell'antifascismo, aveva proposto anche questo.
Ora, io credo che bellavista lo faccia di proposito, per mettere alla berlina la parte che vuole trollare, ma tu no.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
salieri ha ragione. Premesso che sono antifascista ed a-comunista (cit. Riccardo Lombardi) aggiungo un dettaglio che si tende troppo a trascurare. L'ultima bomba di matrice fascista fu nel 1984, seguendo una tradizione iniziata nel 1969, a Piazza Fontana (immagino che molti di noi fossero già nati nel 1984) .Salieri D'Amato ha scritto: ↑29/06/2020, 15:20Da un punto di vista logico non ha senso dare una definizione di antifascista come fai tu o bellavista.OSCAR VENEZIA ha scritto: ↑29/06/2020, 14:53L’antifascista assume una posizione che lascia intendere una profonda convinzione democratica e libertaria ma in realtà spesso non e’ cosi.
Da un punto di vista logico non ha molto senso antifascista non va d’accordo con tolleranza a 360 gradi sarebbe meglio utilizzare un altra definizione visto che il fascismo non ha il monopolio dell’oppressione.
Riprova ne e’ che per sostenere una tesi del genere devi avere coraggio, se non vuoi rogne non dici questo
Ognuno è antifascista (o fascista o non fascista) a suo modo.
Voi prendete un eccesso e lo bollate come tipico antifascismo, generalizzando. Poi, quando lo fanno gli altri verso comportamenti fascisti, dite che bisogna fare i distinguo.
Il bella dice: ....come quando gli anti fascisti volevano far perquisire le case e arrestare chi aveva l'immaginetta del duce a casa, ebbene io non direi che gli antifascisti volevano fare .... ma che una ben precisa, ma ridotta, manica di coglioni, autonominatosi crociati dell'antifascismo, aveva proposto anche questo.
Ora, io credo che bellavista lo faccia di proposito, per mettere alla berlina la parte che vuole trollare, ma tu no.
Concordo che esiste un antifascismo simile all'antimafia dei mafiosi, sono in totale disaccordo sul fatto che il fascismo in Italia sia finito nel 1945, peraltro anche grazie all'amnistia di Togliatti del '48, per cui il cerchio si chiude. Non tedio oltre
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
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Re: [O.T.] Aria di fascismo
Salieri D'Amato ha scritto: ↑29/06/2020, 15:20Il bella dice: ....come quando gli anti fascisti volevano far perquisire le case e arrestare chi aveva l'immaginetta del duce a casa, ebbene io non direi che gli antifascisti volevano fare .... ma che una ben precisa, ma ridotta, manica di coglioni, autonominatosi crociati dell'antifascismo, aveva proposto anche questo.
Il problema è che però questa manica di coglioni non è stata additata unanimamente come tale da tutta la scena politica.
Cosa che invece si sarebbe fatto fosse stato un caso di coglione di destra e non antifà
Io ricordo che il coglione di turno girava le trasmissioni tv facendo un sereno dibattito sulla sua idea di mandare la polizia a perquisire le case e arrestare chi aveva immaginette duce.
Ora immaginiamo una proposta analoga su qualunque altro simbolo. Se uno avesse proposto perquisiamo le case dei mussulmani e arrestiamo chi ha un'immaginetta di bin laden?
Ve lo immaginate un politico che girava le trasmissioni con questa proposta che fine faceva?

Mentre evidentemente gli antifa in italia sono autorizzati a fare proposte per leggi palesemente fasciste in tutta tranquillità. Questo è lo stato delle cose

Ultima modifica di bellavista il 29/06/2020, 18:07, modificato 1 volta in totale.
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