Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

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Blif
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1291 Messaggio da Blif »

pan ha scritto:
16/06/2020, 3:26
cicciuzzo ha scritto:
15/06/2020, 17:19
abbasso i negri.
Ecco una cosa abbastanza sciocca. Negro viene dal latino niger, nigra, nigrum che significa nero. E da millenni indica anche il colore della pelle di determinati popoli, esattamente come bianchi o gialli. Parole da essa derivata per decenni sono passate inosservate o addirittura ammirate come negritudine, Nigrizia (rivista cattolica comboniana) https://www.nigrizia.it/
Da qualche anno ha assunto un connotazione dispregiativa che la parola non aveva, quindi tenderei a pensare che coloro che hanno insinuato questo valore semantico, bianchi e neri che siano, hanno maliziosamente aggiunto un ulteriore elemento discriminatorio, per offendere, se bianco, per sentirsi offeso se nero.
Il modo migliore per disinnescare la valenza negativa sta proprio nel riutilizzare la parola in questione nel suo senso originario, sottraendola alla ghettizzazione nella quale è stata cacciata.
Evviva i negri!
L'idea di cambiare le cose attraverso le parole è pensiero magico.
Da solo non funziona. Se si dota di un consistente apparato repressivo, ce la può fare.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1292 Messaggio da Blif »

SoTTO di nove ha scritto:
16/06/2020, 1:00
Siete in modalità "tiriamo la corda"? Ho già avvisato giarnese, magari faccio io la dp.
Ah, ecco perché non scrive più.

Giargia', nun te spagnà: 'sta casa aspetta a te.
Chillo, Sotto, tiene 'a faccia feroce, ma è 'nu piezz 'e pane.
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cicciuzzo
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1293 Messaggio da cicciuzzo »

Desmond ha scritto:
16/06/2020, 10:56
Ricordo di giovinezza: corso estivo di spagnolo in Spagna, classe con studenti provenienti dai quattro angoli del globo, tra i quali una californiana di colore, Jamala. Compito alla lavagna, descrivere Jamala con un aggettivo.
Jamala es guapa. Jamala es americana. Jamala es lista.
Arriva il turno del ragazzo giapponese: Jamala es NEGRA!
Silenzio di tomba in classe, Jamala in stato di shock.
L'insegnante (una ragazza di 22-23 anni): "Muy bien Takahashi, claro! Es negra!" e scrive alla lavagna "Jamala es negra".

Detto questo, in spagnolo "negro" significa semplicemente "nero", non ha nessuna connotazione negativa.

Si sa che in inglese nero si dice nigger

E che in italiano nero si dice negro :-)

Più insopportabile del razzismo c'è il tentativo di cercare delle giustificazioni

Meglio, molto meglio, quelli che dicono che I negri fanno schifo
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Salieri D'Amato
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1294 Messaggio da Salieri D'Amato »

Ma di questo passo sembra che anche solo citare il colore della pelle sia discriminatorio. Quindi non più negro, ma neppure nero o coloured. Diversamente bianco sembrerebbe una presa di culo, quindi non si potrà più citare il colore della pelle, come non esistesse.
Semplicemente una differenza fisica sostanziale dovrebbe venir annullata per conformarsi ad un p.c. assurdo e illogico.
Personalmente mi da l'idea che questa discriminazione lessicale serva più ad acuire il razzismo che a smorzarlo, perchè se nero diventa un termine offensivo, implicitamente si dice ad un nero che nominare il colore della sua pelle ha una connotazione negativa, come fosse un marchio. Mentre ora il disprezzo si percepisce da come viene pronunciata e dal contesto in cui viene usata la parola negro/nero, dopo basterà il semplice accenno per risultare offensivo. Quindi non più Nero è bello, Il colore della pelle non fa differenza, Bianchi, neri o gialli siamo tutti uguali ma Nero non esiste. Si va verso un negazionismo, oscurantistico direi.
La via più breve tra due cuori è il pene

marziano
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1295 Messaggio da marziano »

un ottimo articolo.

Sanificare tutto, pure la storia.

Scusate se insisto, ma la violenta offensiva contro il passato, le statue e i personaggi storici è la prosecuzione della follia totalitaria e sanitaria con altri mezzi. Ed è l’applicazione retroattiva dei codici sanitari imposti dalla nuova religione. Cosa vogliono fare coloro che chiedono di abbattere monumenti e cancellare la toponomastica, riscrivere la storia e rimuovere chiunque abbia detto, fatto, scritto qualcosa che contravviene al catechismo presente sul razzismo, i neri, i gay, e così via? Cosa vuol ottenere la legge, criticata pure dai vescovi, contro l’omotransfobia che colpisce pure i reati d’opinione? Vogliono sanificare. Sanificare è il verbo giusto che riassume questi assalti alla realtà, alla libertà, alla memoria storica. Compiere una gigantesca opera di disinfestazione per depurare/epurare la storia, i suoi eredi e ogni difformità rispetto agli standard ideologici in uso. Codice rosso.

Sanificare è la nuova religione della purezza e la nuova traduzione della redenzione: se vogliamo liberarci dal male, dobbiamo compiere quest’opera di sanificazione. Naturalmente non tutto l’Apparato concorda con le punte estreme di questa ondata psicosanitaria che colpisce Colombo, Montanelli, i cioccolatini moretti e Via col vento… Ma quelle avanguardie di fanatici sono la punta estrema di una nuova religione che ridisegna l’umanità, la realtà, la vita, la civiltà, attraverso nuove profilassi, nuovi divieti e prescrizioni, nuove reti di protezione, nuove mascherine e museruole, nuove barriere di plexiglas applicate perfino alla mente. La dittatura sanitaria non distingue più tra il covid e il razzismo, concepiti entrambi come virus, manifestazioni della pandemia.

È una profilassi estesa a dismisura, col relativo vaccino “antifa” obbligatorio, che non si allarga solo dall’America all’Europa, ma anche dal presente al passato, minacciando pure il futuro. È un processo che richiede l’avvento di una religione, quella che dicevamo l’altro giorno: pugni chiusi, genuflessioni, penitenze. L’ossessione di sanificare è tipica dei regimi totalitari. Quando Mao Tse Tung fece la Rivoluzione culturale, che sarebbe poi costata decine di milioni di morti, deportati e rieducati, disse che avrebbe sradicato ogni passato dalla Cina e avrebbe fatto del suo paese una grande “pagina bianca”. Così i talebani con le statue di Buddha abbattute, i terroristi islamici contro Palmira (ma a volte anche gli americani con le loro bombe umanitarie su Ninive, Bagdad, Damasco, e ieri su città d’arte ricche di storia). Radere al suolo, fare tabula rasa sono gli atti supremi di questa religione sanitaria che vuole purificare, sanificare, azzerare ogni cosa.

La damnatio memoriae, l’iconoclastia e l’epurazione che si abbatte contro i grandi del passato, peccatori ante litteram contro il codice rosso religioso-sanitario, ci fa inorridire e anche preoccupare per gli sviluppi futuri e le ricadute sulla vita quotidiana. Ogni grandezza è disconosciuta se si adottano quei filtri e quelle barriere imposti da giudici dementi ed arroganti; capolavori, grandi imprese ed eccellenze condannati all’oblio e alla rimozione forzata.

Ma quali sono i meccanismi pseudologici della sanificazione? Ne avrei individuati tre. Il primo procedimento possiamo chiamarlo reductio: isolare nella vita di un personaggio una frase, un episodio, un aspetto riprovevole, scorretto se non imperdonabile e nel nome di quel particolare dettaglio della vita, dell’opera, dell’ingegno, prescindendo dal contesto, si cancella l’intero e si maledice tutto il resto, fino ad abbattere o decapitare la sua memoria.

Il secondo procedimento si riassume in un’operazione: negatio. È il negazionismo di ogni altro valore, realizzazione, eccellenza, genialità, nel nome del moralismo medico-legale o religioso-giudiziario; non c’è nulla al di sopra del canone e dell’osservanza integrale del codice rosso della purezza. Puoi essere il più grande artista ma non conta se maltrattavi una donna o un gay, se sfruttavi un nero, se insolentivi un rom o un ebreo. L’arte, la storia, la letteratura, l’estetica devono indossare i guanti, la mascherina, la cintura di sicurezza. Vagoni di artisti e poeti maledetti gettati nel rogo della vergogna e dell’oblio, peggio che ai tempi della caccia alle streghe. Non c’è capolavoro che regga di fronte all’infrazione commessa: distruggete Aristotele che difendeva lo schiavismo e considerava le donne inferiori; abolite Dante che dannava all’inferno i “pederasti”, era guerrafondaio e maltrattava i giudei.

Il terzo procedimento alla base della religione sanitaria si può riassumere nella parola chiave: dilatatio. Estendere la morale del presente al passato, giudicare parole, atti e giudizi di altre epoche con gli occhi, le parole e i pregiudizi del nostro momento, applicare il vigente codice ideologico a tutte le epoche precedenti, che avevano altre visioni del mondo, renderlo retroattivo e assoluto. È la presunzione che la civiltà, l’età della ragione e dell’umanità sia cominciata solo con noi, siamo superiori a tutti i predecessori; il resto è barbarie, preistoria animalesca, età oscura del peccato. Il presente dilatato all’infinito.

Le tre operazioni censorie – reductio, negatio e dilatatio – costituiscono il protocollo sanitario della nuova religione totalitaria. Il suo fine è la cancellazione della realtà e la camicia di forza, la camera sterile, fino all’eliminazione degli incurabili e di chi non si adegua. Chi aderisce alla nuova religione acquisisce automaticamente il diritto di giudicare la restante umanità e tutta l’umanità passata alla luce del suo credo e chiedere di sanzionarla.

Alla fine dobbiamo solo ringraziare l’incoerenza e l’inefficacia, la viltà e l’ignoranza, se la sanificazione non arriva fino in fondo, passando dal totalitarismo morale al totalitarismo applicato. Almeno per ora si limitano a sparare cazzate…
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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Kowalski
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1296 Messaggio da Kowalski »

Salieri D'Amato ha scritto:
16/06/2020, 12:29
...Quindi non più negro, ma neppure nero o coloured. Diversamente bianco sembrerebbe una presa di culo, quindi non si potrà più citare il colore della pelle, come non esistesse...
un bel codice Pantone e passa la paura
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1297 Messaggio da walter84 »

Si deve dire "di colore"....che in realtà nn significherebbe un caxxo, ma il politicamente corretto impone così...
"Ladies and gentlemen, please stand up for the National Anthem of the German Democratic Republic:

https://youtu.be/3AhIJB9jpWQ"

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1298 Messaggio da SAPORNIO »

marziano ha scritto:
16/06/2020, 12:33
un ottimo articolo.

Sanificare tutto, pure la storia.

Scusate se insisto, ma la violenta offensiva contro il passato, le statue e i personaggi storici è la prosecuzione della follia totalitaria e sanitaria con altri mezzi. Ed è l’applicazione retroattiva dei codici sanitari imposti dalla nuova religione. Cosa vogliono fare coloro che chiedono di abbattere monumenti e cancellare la toponomastica, riscrivere la storia e rimuovere chiunque abbia detto, fatto, scritto qualcosa che contravviene al catechismo presente sul razzismo, i neri, i gay, e così via? Cosa vuol ottenere la legge, criticata pure dai vescovi, contro l’omotransfobia che colpisce pure i reati d’opinione? Vogliono sanificare. Sanificare è il verbo giusto che riassume questi assalti alla realtà, alla libertà, alla memoria storica. Compiere una gigantesca opera di disinfestazione per depurare/epurare la storia, i suoi eredi e ogni difformità rispetto agli standard ideologici in uso. Codice rosso.

Sanificare è la nuova religione della purezza e la nuova traduzione della redenzione: se vogliamo liberarci dal male, dobbiamo compiere quest’opera di sanificazione. Naturalmente non tutto l’Apparato concorda con le punte estreme di questa ondata psicosanitaria che colpisce Colombo, Montanelli, i cioccolatini moretti e Via col vento… Ma quelle avanguardie di fanatici sono la punta estrema di una nuova religione che ridisegna l’umanità, la realtà, la vita, la civiltà, attraverso nuove profilassi, nuovi divieti e prescrizioni, nuove reti di protezione, nuove mascherine e museruole, nuove barriere di plexiglas applicate perfino alla mente. La dittatura sanitaria non distingue più tra il covid e il razzismo, concepiti entrambi come virus, manifestazioni della pandemia.

È una profilassi estesa a dismisura, col relativo vaccino “antifa” obbligatorio, che non si allarga solo dall’America all’Europa, ma anche dal presente al passato, minacciando pure il futuro. È un processo che richiede l’avvento di una religione, quella che dicevamo l’altro giorno: pugni chiusi, genuflessioni, penitenze. L’ossessione di sanificare è tipica dei regimi totalitari. Quando Mao Tse Tung fece la Rivoluzione culturale, che sarebbe poi costata decine di milioni di morti, deportati e rieducati, disse che avrebbe sradicato ogni passato dalla Cina e avrebbe fatto del suo paese una grande “pagina bianca”. Così i talebani con le statue di Buddha abbattute, i terroristi islamici contro Palmira (ma a volte anche gli americani con le loro bombe umanitarie su Ninive, Bagdad, Damasco, e ieri su città d’arte ricche di storia). Radere al suolo, fare tabula rasa sono gli atti supremi di questa religione sanitaria che vuole purificare, sanificare, azzerare ogni cosa.

La damnatio memoriae, l’iconoclastia e l’epurazione che si abbatte contro i grandi del passato, peccatori ante litteram contro il codice rosso religioso-sanitario, ci fa inorridire e anche preoccupare per gli sviluppi futuri e le ricadute sulla vita quotidiana. Ogni grandezza è disconosciuta se si adottano quei filtri e quelle barriere imposti da giudici dementi ed arroganti; capolavori, grandi imprese ed eccellenze condannati all’oblio e alla rimozione forzata.

Ma quali sono i meccanismi pseudologici della sanificazione? Ne avrei individuati tre. Il primo procedimento possiamo chiamarlo reductio: isolare nella vita di un personaggio una frase, un episodio, un aspetto riprovevole, scorretto se non imperdonabile e nel nome di quel particolare dettaglio della vita, dell’opera, dell’ingegno, prescindendo dal contesto, si cancella l’intero e si maledice tutto il resto, fino ad abbattere o decapitare la sua memoria.

Il secondo procedimento si riassume in un’operazione: negatio. È il negazionismo di ogni altro valore, realizzazione, eccellenza, genialità, nel nome del moralismo medico-legale o religioso-giudiziario; non c’è nulla al di sopra del canone e dell’osservanza integrale del codice rosso della purezza. Puoi essere il più grande artista ma non conta se maltrattavi una donna o un gay, se sfruttavi un nero, se insolentivi un rom o un ebreo. L’arte, la storia, la letteratura, l’estetica devono indossare i guanti, la mascherina, la cintura di sicurezza. Vagoni di artisti e poeti maledetti gettati nel rogo della vergogna e dell’oblio, peggio che ai tempi della caccia alle streghe. Non c’è capolavoro che regga di fronte all’infrazione commessa: distruggete Aristotele che difendeva lo schiavismo e considerava le donne inferiori; abolite Dante che dannava all’inferno i “pederasti”, era guerrafondaio e maltrattava i giudei.

Il terzo procedimento alla base della religione sanitaria si può riassumere nella parola chiave: dilatatio. Estendere la morale del presente al passato, giudicare parole, atti e giudizi di altre epoche con gli occhi, le parole e i pregiudizi del nostro momento, applicare il vigente codice ideologico a tutte le epoche precedenti, che avevano altre visioni del mondo, renderlo retroattivo e assoluto. È la presunzione che la civiltà, l’età della ragione e dell’umanità sia cominciata solo con noi, siamo superiori a tutti i predecessori; il resto è barbarie, preistoria animalesca, età oscura del peccato. Il presente dilatato all’infinito.

Le tre operazioni censorie – reductio, negatio e dilatatio – costituiscono il protocollo sanitario della nuova religione totalitaria. Il suo fine è la cancellazione della realtà e la camicia di forza, la camera sterile, fino all’eliminazione degli incurabili e di chi non si adegua. Chi aderisce alla nuova religione acquisisce automaticamente il diritto di giudicare la restante umanità e tutta l’umanità passata alla luce del suo credo e chiedere di sanzionarla.

Alla fine dobbiamo solo ringraziare l’incoerenza e l’inefficacia, la viltà e l’ignoranza, se la sanificazione non arriva fino in fondo, passando dal totalitarismo morale al totalitarismo applicato. Almeno per ora si limitano a sparare cazzate…
Analisi interessante..Chi è l autore dell articolo e dove è stato pubblicato?

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1299 Messaggio da Kowalski »

SAPORNIO ha scritto:
16/06/2020, 14:22
Analisi interessante..Chi è l autore dell articolo e dove è stato pubblicato?
http://www.marcelloveneziani.com/artico ... la-storia/

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1300 Messaggio da GiarneseUmnberto »

il cortocircuito di sinistra e del politically correct

si parla di cortocircuito di sinistra quando entra in gioco l'ipocrisia più beota e trascendentale.Pochi giorni fa il sindaco di Olyimpia fraternizzava con i movimenti del black lives matter definendoli benevoli e pacifici portatori di un messaggio democratico e progressista nel mondo.Dovevano avere libertà di manifestare e protestare secondo il sindaco di olympia ma oggi invece è di tutt'altra opinione, definendoli addirittura "terroristi e da fermare ad ogni costo".
Cosa è successo? L'altra notte esponenti del movimento blacklivesmatter hanno fatto visita alla casa del sindaco durante le proteste quotidiane ed è stata vandalizzata,il Sindaco in quel momento non era in casa e questo forse ha risparmiato anche violenze più gravi


https://www.theblaze.com/news/olympia-m ... -terrorism

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1301 Messaggio da GeishaBalls »

SoTTO di nove ha scritto:
14/06/2020, 20:06
GeishaBalls ha scritto:
14/06/2020, 19:43
SoTTO di nove ha scritto:
12/06/2020, 10:48
GeishaBalls ha scritto:
12/06/2020, 6:42
I romani (antichi) erano ben poco razzisti. Distruggevano templi ovunque
Il Colosseo era la casa dove gli schiavi combattevano e morivano.
Schiavizzavano anche i popoli del nord ed hanno avuto imperatori di colore. Probabilmente all’epoca si era più razzisti con i barbari incivili del nord che con i sofisticati mediorientali, egiziani, persiani

E c’erano gli schiavi, di varie etnie, spesso presi nelle guerre e se ti interessa l’argomento segui qualche conferenza di questo tipo, a me piacciono un casino quelle di Barbero

https://www.youtube.com/watch?v=3F6ODeJxb4I
Quindi questa sottigliezza vale per i romani ma non vale per Colombo? E quelli che si spinsero in l'Africa li hanno schiavizzati solo perchè erano neri o semplicemente perchè erano inferiori come i popoli nativi delle americhe?

Cosa c'entrano i conquistatori con la schiavitù sviluppatasi in USA?
Perchè distruggere una statua di Colombo e lasciare in piedi quella di Roosevelt che ancora 500 anni dopo, da presidente, tollerava la divisione dei posti tra bianchi e neri sugli autobus?
non so perché lo chiedi a me e non ho risposte certe. Comunque posso avanzare qualche ipotesi, se vuoi.

Sottigliezza di che? I romani non erano razzisti ed in particolare verso quelli più scuri, ed è plausibile che i romani stessi fossero molto più mediterranei degli italiani di oggi, visto che le successive invasioni dei Goti e Longobardi e tutte le altre tribù germaniche. Con buona pace della pura razza ariana e che ancora ci crede.

Poi io sono comprensivo sui personaggi del passato I romani, Colombo e gli schiavisti lavoravano con gli standard morali dell’epoca. E ci metto anche Montanelli. Al buon Indro giustifico meno gli articoli e le dichiarazioni degli anni 70 e 80 del 1900 dove rivendicava la sua relazione con la ragazzina africana

Poi un monumento a Colombo, a Churchill o a Gandhi lo capisco, un monumento a onore e ricordo di uno schiavista mi piace meno, tu che dici?

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1302 Messaggio da GeishaBalls »

bellavista ha scritto:
15/06/2020, 0:57
GeishaBalls ha scritto:
14/06/2020, 10:26
bellavista ha scritto:
13/06/2020, 22:51
Comunque avevo aperto un topic tempo fa, dove profetizzavo che andando avanti con questo politically correct tra poco si sarebbero scagliati sul porno con i suoi interracial e le descrizioni dove bianco e nero vengono indicati nei titoli

Ed ecco qui, ci sono appunto arrivati :)

Ora potete chiamarmi bellavistadamus :)
È vero, ricordo anche io. Scrivevi che le razze umane esistono e lo dimostravi con mille prove avanzatissime delle tue, la più convincente delle quelli era “se non esistessero le razze dovrebbero togliere le categorie interracial dal porno”
Purtroppo la dislessia ti perseguita :)
E come sempre hai scritto una cazzata al posto di quello che scrissi io :)

Ma comunque non è un problema, pure Tom Cruise è dislessico no? A proposito: quando farai il tuo film dove interpreti un pilota di Jet? Come non fai film tu geisha? Ti limiti a commentare sui forum? E allora in questo caso la dislessia è un cazzo di problema :lol:
Ricordavo male? Non vado a perdere tempo a cercare ma mi pareva proprio fosse una delle tue sagaci provocazioni da bricconcello. Come ora l’insistenza sulla dislessia, un’altra trasgressione estrema. Ah, che sagoma che sei

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1303 Messaggio da GiarneseUmnberto »

Macron dice basta alle proteste e vuole espellere tutti i manifestanti coinvolti/b]

proteste Blacklivesmatter a Digione

Digione sotto assedio dove manifestanti del blacklivesmatter si sono organizzati in bande armate con armi semiautomatiche,distruzioni di auto,feriti,autobus dirottati,persone ferite e morte negli scontri

Macron ha appena detto di voler punire i responsabili e cacciarli dal Paese


http://www.fdesouche.com/1388909-violen ... -impliques

li accoglieremo noi come esiliati politici? il pd e La boldrini mettono la buona parola? il confine a Ventimiglia è molto trafficato,li porteranno in pullman penso.

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1304 Messaggio da SoTTO di nove »

GeishaBalls ha scritto:
16/06/2020, 16:52
non so perché lo chiedi a me e non ho risposte certe. Comunque posso avanzare qualche ipotesi, se vuoi.

Sottigliezza di che? I romani non erano razzisti ed in particolare verso quelli più scuri, ed è plausibile che i romani stessi fossero molto più mediterranei degli italiani di oggi, visto che le successive invasioni dei Goti e Longobardi e tutte le altre tribù germaniche. Con buona pace della pura razza ariana e che ancora ci crede.

Poi io sono comprensivo sui personaggi del passato I romani, Colombo e gli schiavisti lavoravano con gli standard morali dell’epoca. E ci metto anche Montanelli. Al buon Indro giustifico meno gli articoli e le dichiarazioni degli anni 70 e 80 del 1900 dove rivendicava la sua relazione con la ragazzina africana

Poi un monumento a Colombo, a Churchill o a Gandhi lo capisco, un monumento a onore e ricordo di uno schiavista mi piace meno, tu che dici?
Sorry, la discussione era partita da un mio post sul colosseo a rischio vandalismo.
Credevo che la tua prima risposta (non quotandomi) sui romani che non erano razzisti si riferisse al mio incipit invece noto che rispondevi a DDP sui templi.
Ergo le mie precisazioni sullo schiavismo dei romani partiva da una risposta che non c'entrava nulla.
Detto questo continuo a non capire la sottigliezza di non considerare i romani razzisti quando oggi nella categoria dei razzisti ci si finisce per più di un mero risvolto sul colore della pelle.
Quindi i romani che schiavizzavano non sono migliori di un razzista in quanto tale. Ecco perchè una statua di un imperatore romano si può equiparare ad una statua di Rhodes. Nessuno secondo la tua scala di valori meriterebbe una statua.
Sempre che te non consideri un delitto schiavizzare un uomo per il colore della pelle ma passabile lo schiavizzarlo solo per averlo conquistato.

(anche se prima di dividerli in buoni e cattivi con la tua chiosa finale li avevi appena assolti per essere figli del loro tempo)
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#1305 Messaggio da Drogato_ di_porno »

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