Drogato_ di_porno ha scritto:ho scoperto Il Complotto con la C maiuscola
a fabbricare il virus sono stati J.R. (quello della serie tv Dallas) e Leatherface (quello di Texas Chainsaw Massacre), hanno fatto trasportare la fialetta a Tex Willer (quello dei fumetti Bonelli) e per la fuga si sono avvalsi del Road Runner (lo struzzo della Warner Bros).
avete nomi e cognomi
E' un filantropo come quell altro Follow the money
Ultima modifica di dostum il 26/03/2020, 0:25, modificato 2 volte in totale.
Coronavirus, il sindaco di Monteleone blinda il Comune con le balle di fieno
Il primo cittadino del piccolo paese in provincia di Foggia, dove ancora non ci sono casi, chiude anche negozi alimentari e farmacia: solo domicilio. L’area dell’Appennino Dauno è quella da dove proviene il premier Conte
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Positiva al Coronavirus prende due aerei per tornare a Modica
Un nuova caso di Coronavirus in Sicilia scatena le polemiche. Una donna, che si trovava in quarantena a Pavia e aveva già tutti i sintomi di contagio al COVID-19, ha preso due aerei e un taxi per tornare a Modica, sua città d'origine. E' stata denunciata per attentato alla salute pubblica, come fa sapere il sindaco del centro siciliano, Ignazio Abbate: "Stava già male. Ha preso due aerei da Milano a Roma e da Roma a Catania, dove ha preso un taxi che l'ha portata sino a Modica - racconta in un video su Facebook - Nessuno l'ha controllata, nessuno si è accorto che aveva la febbre. Eppure la donna era positiva e malata. Ora è ricoverata in ospedale all'ospedale Maggiore di Modica". "E' una cosa vergognosa, non può più succedere - è lo sfogo del primo cittadino su Facebook - Un fatto gravissimo che rischia di avere pesanti conseguenze nella nostra comunità".
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Coronavirus, medici Bergamo: "Epidemia è fuori controllo"
"A Bergamo l’epidemia è fuori controllo. Il nostro ospedale è altamente contaminato e siamo già oltre il punto del collasso: 300 letti su 900 sono occupati da malati di Covid-19. Più del 70% dei posti in terapia intensiva sono riservati ai malati gravi di Covid-19 che abbiano una ragionevole speranza di sopravvivere". E' il drammatico quadro disegnato da 13 medici dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in un lettera pubblicata sul 'New England Journal of Medicine Catalyst Innovations in Care Delivery', dal titolo 'nell'epicentro di Covid-19'. "Lavoriamo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, struttura all’avanguardia con 48 posti di terapia intensiva. Nonostante Bergamo sia una città relativamente piccola, è l’epicentro dell’epidemia, più di Milano", scrivono. "La situazione è così grave - sottolineano - che siamo costretti a operare al di sotto dei nostri standard di cura. I tempi di attesa per un posto in terapia intensiva durano ore. I pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono in solitudine senza neanche il conforto di appropriate cure palliative. Siamo in quarantena dal 10 marzo". "Stiamo imparando che gli ospedali possono essere i principali veicoli di trasmissione del Covid-19 - proseguono i 13 medici del Papa Giovanni XXIII nella lettera denuncia - poiché si riempiono in maniera sempre più veloce di malati infetti che contagiano i pazienti non infetti. Lo stesso sistema sanitario regionale contribuisce alla diffusione del contagio, poiché le ambulanze e il personale sanitario diventano rapidamente dei vettori. I sanitari sono portatori asintomatici della malattia o ammalati senza alcuna sorveglianza. Alcuni rischiano di morire, compresi i più giovani, aumentando ulteriormente le difficoltà e lo stress di quelli in prima linea". A firmare la lettera sono Mirco Nacoti, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'ospedale Papa Giovanni XXIII; Andrea Ciocca, dell'Associazione Sguazzi Bergamo; Angelo Giupponi, del Dipartimento di emergenza del Papa Giovanni XXIII; Pietro Brambillasca, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII; Federico Lussana, dell'Ematologia del Papa Giovanni XXIII; Michele Pisano, del Dipartimento di chirurgia del Papa Giovanni XXIII; Giuseppe Goisis, dell'associazione Compagnia Brincadera, Bergamo; Daniele Bonacina, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva pediatrica del Papa Giovanni XXIII; Francesco Fazzi, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva pediatrica del Papa Giovanni XXIII; Richard Naspro, del Dipartimento di urologia del Papa Giovanni XXIII; Luca Longhi, della Terapia neurointensiva del Papa Giovanni XXIII; Maurizio Cereda, dell'Università della Pennsylvania; Carlo Montaguti, del Centro medico sociale dei Focolari in Costa d'Avorio.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Crisanti(virologo): Covid-19 sottovalutato, ci sono almeno 450mila casi
Roma, 25 mar. (askanews) - "La verità è che l'unico dato certo riguarda i decessi. Ed è da lì che bisogna partire per sapere quanti sono realmente i contagiati. Si scopre così che i numeri corretti sono purtroppo molto più alti di quelli che vengono diffusi e riguardano semplicemente i casi emersi e quindi hanno poco senso. Finalmente anche la Lombardia l'ha capito e ha deciso di dare la caccia al sommerso". Lo afferma, in una intervista al Corriere della Sera, il virologo Andrea Crisanti.
"Non riesco a spiegarmi come sia stato possibile sottovalutare le dimensioni dell'emergenza, quando erano sotto gli occhi di tutti: in Lombardia i malati saranno almeno 250mila, 150mila sintomatici e 100 mila asintomatici, in Italia ne calcolo 450mila... altro che 60mila". Si dice che il ceppo di virus che si è diffuso in Lombardia sia più aggressivo di quello in Veneto e in Cina..."Ma vogliamo scherzare? Non ci sono evidenze che il virus della Lombardia sia diverso da quello veneto. E dunque si deve ragionare su quelle percentuali. E il fatto che il tasso di letalità in Veneto (3,4%, ndr) sia decisamente inferiore a quello lombardo (oltre il 13%, ndr) si spiega con il maggior numero di tamponi fatti che ha portato a dei risultati concreti". "C'è molta gente che accusa sintomi non gravi e potrebbe essere positiva. Dovrebbero però cercare anche fra gli asintomatici testando le categorie più esposte, per cerchi concentrici. Ma penso anche che avrebbero dovuto farlo 20 giorni fa. E invece non c'è stata alcuna sorveglianza epidemiologica - conclude -. Vedo persone che muoiono a grappoli. Questo è un fallimento. Troppi morti".
La strana storia dei due positivi di Piazza Armerina
Trasferiti in un ospedale normale per trovare i posti letto in un Covid Hospital, ma positivi e dunque, in grado di scatenare il contagio. La storia, surreale, è avvenuta a Piazza Armerina, nell'ennese.
All'ospedale Chiello sarebbero stati trasferiti almeno due pazienti malati di Covid 19, senza effettuare il tampone e senza avvisare gli operatori sanitari del nosocomio armerino. I due pazienti, di cui una è morta, provenivano dal reparto medicina generale dell'Umberto I dove si sta realizzando il padiglione destinato al Covid.
Era stato il legale di alcuni operatori sanitari dell'ospedale Chiello di Piazza Armerina (En), ad annunciare un esposto sulla vicenda. “Diffiderò l'azienda sanitaria di Enna inviando gli atti alla Prefettura e alla Procura. Si profila certamente - aveva sottolineato l'avvocato Francesco Alberghina - un reato di diffusione colposa dell'epidemia se qualche mio assistito dovesse contrarre il virus”.
“È assurdo che il personale medico dell'Umberto I – aveva successivamente dichiarato il consigliere comunale Concetto Arancio, che è presidente della commissione consiliare Sanità - considerata l'anamnesi dei pazienti, non abbia reputato fondamentale, prima ancora di provvedere al trasferimento, effettuare il relativo tampone di controllo. Non appena giunti all'ospedale Chiello i pazienti hanno manifestato inequivocabili segni di contagio e il personale ha adottato le prescritte misure, eseguendo il tampone di verifica. Questo comportamento mette a repentaglio la salute del personale medico ed ausiliario del nostro ospedale, dei parenti e di tutti coloro che siano venuti a contatto con i due pazienti positivi al Covid -19 e dell'intera comunità perché si rischia di inficiare la piena funzionalità del reparto del Chiello ove i pazienti sono stati ospitati”.
La magistratura di Enna ha aperto un fascicolo di indagine per l'ipotesi di epidemia colposa. L'inchiesta, la cui esistenza è stata dal procuratore capo di Enna, Massimo Palmeri, riguarda l'eventuale negligenza dei medici dell'Umberto I della città siciliana.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
La versione high tech dei mitici pipistrelli essiccati e grattugiati di Giarnese.
La buona notizia di oggi l'ho sentita da un dottore padovano su retequattro (Fuori dal coro). Dice che da quanto risulta in Veneto, dove hanno fatto tanti tamponi, il 40% dei positivi non sviluppa sintomi. Aggiunge di essere stupito che questo dato non risultasse dalle casistiche cinesi.
La notizia è buona in prospettiva, perché quel numero, se vero, costituirà una barriera alla progressione della malattia (e in parte delle infezioni, dato che sono meno contagiosi) nella seconda fase dell'epidemia o in caso di nuove ondate. Nel presente però rappresenta un rischio notevole, in quanto distributori inconsapevoli e non individuabili (occorrerebbero decine di milioni di tamponi) del contagio.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) -fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) -...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
La strana storia della vecchia Renault 4 che ha fatto infuriare il sindaco di Messina
Sono artisti di strada francesi, in Italia da mesi, sorpresi nei pressi di Napoli dall'ordinanza dai decreti per combattere il dilagare del coronavirus varati dal governo Conte. Colti alla sprovvista e non avendo una casa che non fosse la propria automobile, hanno deciso di accettare l'invito di amici spagnoli che vivono a Catania si sono messi in viaggio alla volta della Sicilia. Un viaggio destinato a essere più difficile del previsto, intrapreso con un figlio minorenne e un cane, a bordo di una Renault 4. Avvistati più volte da diversi automobilisti, sui social gira anche il video di un camionista che dietro all'auto che faticosamente arranca sulla Salerno-Reggio Calabria si chiede “da dove viene questo con questa targa, con una scarpa attaccata al paraurti e la carta igienica sul tetto”.L'auto dei francesi, targa a parte, salta immediatamente agli occhi, così il sindaco determinato a saperne di più, ha promesso alla città e a Barbara D'Urso, collegata nel pomeriggio con lui mentre si trova al porto di Messina, che avrebbe trovato quella macchina e avrebbe denunciato i proprietari. La sua teoria è che la famiglia abbia attraversato impunemente lo stivale fino a giungere in Sicilia, col rischio di portare sull'isola ulteriore rischio di contagio. Il giorno dopo, come promesso, ha sventola davanti alle telecamere il dispaccio delle autorità con nome, cognome, data di nascita, indirizzo di residenza, targa e ultima revisione del mezzo. Il post viene commentato 1.035 volte, ricondiviso oltre 3.000, i messinesi sono infuriati.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Drogato_ di_porno ha scritto:Dos la Renault 4 della morte?
La strana storia della vecchia Renault 4 che ha fatto infuriare il sindaco di Messina
Sono artisti di strada francesi, in Italia da mesi, sorpresi nei pressi di Napoli dall'ordinanza dai decreti per combattere il dilagare del coronavirus varati dal governo Conte. Colti alla sprovvista e non avendo una casa che non fosse la propria automobile, hanno deciso di accettare l'invito di amici spagnoli che vivono a Catania si sono messi in viaggio alla volta della Sicilia. Un viaggio destinato a essere più difficile del previsto, intrapreso con un figlio minorenne e un cane, a bordo di una Renault 4. Avvistati più volte da diversi automobilisti, sui social gira anche il video di un camionista che dietro all'auto che faticosamente arranca sulla Salerno-Reggio Calabria si chiede “da dove viene questo con questa targa, con una scarpa attaccata al paraurti e la carta igienica sul tetto”.L'auto dei francesi, targa a parte, salta immediatamente agli occhi, così il sindaco determinato a saperne di più, ha promesso alla città e a Barbara D'Urso, collegata nel pomeriggio con lui mentre si trova al porto di Messina, che avrebbe trovato quella macchina e avrebbe denunciato i proprietari. La sua teoria è che la famiglia abbia attraversato impunemente lo stivale fino a giungere in Sicilia, col rischio di portare sull'isola ulteriore rischio di contagio. Il giorno dopo, come promesso, ha sventola davanti alle telecamere il dispaccio delle autorità con nome, cognome, data di nascita, indirizzo di residenza, targa e ultima revisione del mezzo. Il post viene commentato 1.035 volte, ricondiviso oltre 3.000, i messinesi sono infuriati.