[OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Stasera dalla Gruber c'è la DeMicheli che vaneggia.
Da ministro dei trasporti, come esempio, parla di diritti di quelli che scelgono di andare in crociera.
Diritti.
Da ministro dei trasporti, come esempio, parla di diritti di quelli che scelgono di andare in crociera.
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Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Purtroppo siamo in mano a quella gente lì… e adesso si vede bene… va beh che, anche la Gruber, a vaneggiamenti è piuttosto competitiva...
- Drogato_ di_porno
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Maa, tutto bene?? Che vuol dire "iattaveeee"??
moriremo (anzi, moriranno) in tanti
incredibile, peggio delle bestie. subumani proprio, che vergogna.
speriamo solo che quando inizieranno a schiattare anche la non si mettano a piagnucolare in tv che sono lasciati da soli o, peggio, che scappino in tutte le direzioni come ratti di fogna
- Drogato_ di_porno
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
l'impennata della curva di Milano preoccupa parecchio
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
buonasera e scusate,ma cosa è cambiato con queste parole di conte?chi si fermerà da lunedi?
Ti amo.
Anch'io ti ho sempre amato Nordberg.
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Drogato_ di_porno ha scritto:l'impennata della curva di Milano preoccupa parecchio
non guardare i numeri assoluti ddp, Milano e provincia hanno 3,26 milioni e mezzo di abitanti
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
arriveremo a settembre e ancora si aspetta "il picco" troppa gente che fa quello che vuole e sarà sempre più tragica,alla fine il discorso di jhonson si applica più per negligenza passiva e collettiva piuttosto che per una vera azione diretta
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
E' vero e copioincollo uno dei pochi articoli sensaticicciuzzo ha scritto:SoTTO di nove ha scritto:E cosa aspetta lo Stato a mettere in funzione un numero da chiamare per chi non vuole uscire? Soprattutto i più anziani.
L'esercito può rifornire la tua amica. Magari si accontenterà di quello che gli portano. Basta volerlo.
Se le file fuori dai supermarket nelle grandi città sono il problema maggiore risolvilo.
lo stato deve anche portare il cane a cagare?
lo stato deve anche portare la pensione a casa del vecchietto?
lo stato deve anche portare i farmaci a casa (io sono andato in farmacia oggi e non era prorogabile. sono un untore? probabilmente per lo studio sulle celle sono uno che si è allontanato per oltre 300 metri da casa)?
questo stato non teletrasporta il cibo, non porta il cane a cagare con l'elicottero, non recapita la busta con la pensione tramite piccione viaggiatore, non porta i farmaci con un tubo smontabile
sarebbero persone che vanno in giro lo stesso. che probabilmente è quello che è successo a Wuhan, ma noi siamo lì a dire che la Cina sì che aveva la schiena dritta.
poi tutti a chiedere lo stato, lo stato.....
Scandita dal quotidiano, terribile ritmo dei numeri di contagiati, guariti e morti (627, questi ultimi, nella sola giornata di ieri), l’emergenza coronavirus va avanti, somministrando a tutti, sani, ammalati, famiglie degli uni e degli altri, una dose crescente di ansia. Razionalizzando, non ci sarebbe ragione di allarmarsi più del dovuto: il settanta per cento dei casi è concentrato in cinque regioni, Lombardia (in assoluto la più colpita), Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche. Il resto del Paese è da considerarsi sotto controllo, grazie alle misure restrittive decise dieci giorni fa dal governo. Che al momento, oltre a soccorrere i cittadini delle zone più afflitte dal virus e con il sistema sanitario in affanno, ha un obiettivo irrinunciabile: evitare a qualsiasi costo che l’epidemia si propaghi da Roma in giù.
Così com’è, infatti, la situazione è considerata un “disastro”, seppure affrontabile, da coloro che sono in prima linea. Se invece dovesse estendersi anche al centro e al Sud (come ad esempio fa temere il focolaio tenuto in osservazione a Fondi, in provincia di Latina), gli stessi tecnici e sanitari che monitorizzano ora per ora l’epidemia non esiterebbero a parlare di “catastrofe”. La linea di demarcazione tra una valutazione e l’altra, va da sé, comporta un diverso atteggiamento da parte di Conte e del governo.
Ecco perché da giorni si sente parlare di un possibile intervento dell’esercito nelle strade, per limitare al massimo gli spostamenti delle persone e convincerle una volta e per tutte a stare a casa. Lo invocano (e in parte lo hanno ottenuto, alla spicciolata e senza alcun piano coerente) i governatori di Lombardia, Campania e Sicilia. A Milano un centinaio di militari dell’operazione “Strade sicure” sono stati autorizzati dal prefetto a riconvertirsi, e il presidente Fontana ha protestato perché li considera insufficienti.
Nel mirino delle autorità ci sono i “disobbedienti” che a vario titolo continuano ad aggirare i divieti e le raccomandazioni in vigore fino al 25 marzo, e probabilmente destinate a essere prolungate. Visitatori troppo frequenti dei supermercati, che tra l’altro, con la restrizione degli orari e la penuria di mascherine per i dipendenti più esposti, vedi le cassiere, scontano file sempre più lunghe all’ingresso e all’uscita. Automobilisti autori di puntatine immotivate nei grill aperti delle autostrade. Portatori di cani a passeggio che ne approfittano per lunghe scarpinate. Runners e fitness-dipendenti amanti della vita all’aperto. Anche se presi uno per uno sono peccati veniali (in certi casi perfino comprensibili, dopo dieci giorni di chiusura soffocante), va ribadito che si tratta di comportamenti irresponsabili, e pertanto inaccettabili, perché mettono a repentaglio, non solo la propria salute, ma anche quella degli altri. Ed è giusto e necessario che si intervenga per punirli e bloccarli.
C’è tuttavia un aspetto sul quale dovrebbero ragionare, prima di decidere, Conte in prima persona e gli amministratori locali che lo sollecitano a non esitare su un nuovo giro di vite contro la leggerezza dei menefreghisti. Dopo l’esercito, infatti, non c’è altro. E un esercito con compiti che si sovrappongono a quelli propri delle forze di polizia, dei vigili urbani e degli operatori sanitari, rischierebbe di aggiungere ulteriore confusione a quella che ha già stravolto la vita dei cittadini.
Oggi come non mai chi ha in mano il potere, specialmente quello assoluto generato dall’emergenza e sostenuto da altissime quote di consenso, dovrebbe adoperarlo con grande cautela. Riflettere, non solo sulle difficoltà, sulle sofferenze e sui lutti che abbiamo sotto gli occhi; ma su quelle che verranno, quando, speriamo presto, si potranno tirare le somme anche delle conseguenze economiche di questi giorni di paralisi. A quel punto, la sorpresa potrebbe essere, non soltanto un conto assai più salato di qualsiasi previsione; ma anche un cambiamento repentino di atteggiamento da parte dell’opinione pubblica. Che oggi, sentendosi a rischio della vita, è disposta a pagare qualsiasi prezzo. E domani, invece, scoprendosi impoverita, sarà pronta a invocare un miracolo, un nuovo governo, e magari un uomo della provvidenza, che ancora non s’intravedono.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocon
beh, nulla di particolarmente nuovo. sono le grosse crisi che hanno generato le derive autoriarie.dostum ha scritto:E' vero e copioincollo uno dei pochi articoli sensaticicciuzzo ha scritto:SoTTO di nove ha scritto:E cosa aspetta lo Stato a mettere in funzione un numero da chiamare per chi non vuole uscire? Soprattutto i più anziani.
L'esercito può rifornire la tua amica. Magari si accontenterà di quello che gli portano. Basta volerlo.
Se le file fuori dai supermarket nelle grandi città sono il problema maggiore risolvilo.
lo stato deve anche portare il cane a cagare?
lo stato deve anche portare la pensione a casa del vecchietto?
lo stato deve anche portare i farmaci a casa (io sono andato in farmacia oggi e non era prorogabile. sono un untore? probabilmente per lo studio sulle celle sono uno che si è allontanato per oltre 300 metri da casa)?
questo stato non teletrasporta il cibo, non porta il cane a cagare con l'elicottero, non recapita la busta con la pensione tramite piccione viaggiatore, non porta i farmaci con un tubo smontabile
sarebbero persone che vanno in giro lo stesso. che probabilmente è quello che è successo a Wuhan, ma noi siamo lì a dire che la Cina sì che aveva la schiena dritta.
poi tutti a chiedere lo stato, lo stato.....
Scandita dal quotidiano, terribile ritmo dei numeri di contagiati, guariti e morti (627, questi ultimi, nella sola giornata di ieri), l’emergenza coronavirus va avanti, somministrando a tutti, sani, ammalati, famiglie degli uni e degli altri, una dose crescente di ansia. Razionalizzando, non ci sarebbe ragione di allarmarsi più del dovuto: il settanta per cento dei casi è concentrato in cinque regioni, Lombardia (in assoluto la più colpita), Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche. Il resto del Paese è da considerarsi sotto controllo, grazie alle misure restrittive decise dieci giorni fa dal governo. Che al momento, oltre a soccorrere i cittadini delle zone più afflitte dal virus e con il sistema sanitario in affanno, ha un obiettivo irrinunciabile: evitare a qualsiasi costo che l’epidemia si propaghi da Roma in giù.
Così com’è, infatti, la situazione è considerata un “disastro”, seppure affrontabile, da coloro che sono in prima linea. Se invece dovesse estendersi anche al centro e al Sud (come ad esempio fa temere il focolaio tenuto in osservazione a Fondi, in provincia di Latina), gli stessi tecnici e sanitari che monitorizzano ora per ora l’epidemia non esiterebbero a parlare di “catastrofe”. La linea di demarcazione tra una valutazione e l’altra, va da sé, comporta un diverso atteggiamento da parte di Conte e del governo.
Ecco perché da giorni si sente parlare di un possibile intervento dell’esercito nelle strade, per limitare al massimo gli spostamenti delle persone e convincerle una volta e per tutte a stare a casa. Lo invocano (e in parte lo hanno ottenuto, alla spicciolata e senza alcun piano coerente) i governatori di Lombardia, Campania e Sicilia. A Milano un centinaio di militari dell’operazione “Strade sicure” sono stati autorizzati dal prefetto a riconvertirsi, e il presidente Fontana ha protestato perché li considera insufficienti.
Nel mirino delle autorità ci sono i “disobbedienti” che a vario titolo continuano ad aggirare i divieti e le raccomandazioni in vigore fino al 25 marzo, e probabilmente destinate a essere prolungate. Visitatori troppo frequenti dei supermercati, che tra l’altro, con la restrizione degli orari e la penuria di mascherine per i dipendenti più esposti, vedi le cassiere, scontano file sempre più lunghe all’ingresso e all’uscita. Automobilisti autori di puntatine immotivate nei grill aperti delle autostrade. Portatori di cani a passeggio che ne approfittano per lunghe scarpinate. Runners e fitness-dipendenti amanti della vita all’aperto. Anche se presi uno per uno sono peccati veniali (in certi casi perfino comprensibili, dopo dieci giorni di chiusura soffocante), va ribadito che si tratta di comportamenti irresponsabili, e pertanto inaccettabili, perché mettono a repentaglio, non solo la propria salute, ma anche quella degli altri. Ed è giusto e necessario che si intervenga per punirli e bloccarli.
C’è tuttavia un aspetto sul quale dovrebbero ragionare, prima di decidere, Conte in prima persona e gli amministratori locali che lo sollecitano a non esitare su un nuovo giro di vite contro la leggerezza dei menefreghisti. Dopo l’esercito, infatti, non c’è altro. E un esercito con compiti che si sovrappongono a quelli propri delle forze di polizia, dei vigili urbani e degli operatori sanitari, rischierebbe di aggiungere ulteriore confusione a quella che ha già stravolto la vita dei cittadini.
Oggi come non mai chi ha in mano il potere, specialmente quello assoluto generato dall’emergenza e sostenuto da altissime quote di consenso, dovrebbe adoperarlo con grande cautela. Riflettere, non solo sulle difficoltà, sulle sofferenze e sui lutti che abbiamo sotto gli occhi; ma su quelle che verranno, quando, speriamo presto, si potranno tirare le somme anche delle conseguenze economiche di questi giorni di paralisi. A quel punto, la sorpresa potrebbe essere, non soltanto un conto assai più salato di qualsiasi previsione; ma anche un cambiamento repentino di atteggiamento da parte dell’opinione pubblica. Che oggi, sentendosi a rischio della vita, è disposta a pagare qualsiasi prezzo. E domani, invece, scoprendosi impoverita, sarà pronta a invocare un miracolo, un nuovo governo, e magari un uomo della provvidenza, che ancora non s’intravedono.
ma chi lo ha scritto?
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione