Squirto ha scritto:pare che per andare in attivo, nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti, 24 ore al giorno. Per questo motivo, al momento nessun
privato si è impegnato finanziariamente, banche e fondazioni comprese.
l'amianto in valle c'è, e con lo stoccaggio a cielo aperto bastano i soliti venti della valle per farlo respirare in tutta la cintura ovest di Torino (ed anche nella stessa Torino).
...pare che...appunto, pare...
nel 1973 insigni studiosi di tutte le universita' mondiali pontificarono che l'auto non aveva piu' futuro, dati gli alti costi del petrolio, e che il futuro sarebbe stato nel trasporto pubblico...
...30 anni dopo, la capacita' produttiva mondiale dell'automobile e' di 35.000.000 pezzi/anno, contro i 19.000.000 del 1973, quasi raddoppiata, con immensi mercati in espansione come India e Cina...e il trasporto ferroviario e' aumentato del 3%...
...con tutto il rispetto, le previsioni degli esperti me le ficco su per il culo...!!!
L'amianto e' un materiale che si puo' trattare con sicurezza, con aziende specializzate e con piani adeguati. Puo' essere conferito in discariche, p.e. vecchie cave inutilizzate, sepolto non da' problemi.
Squirto,tu che hai fede cieca nella scienzan e leggi Zagor

, dacci una risposta illuminante: che fare per il trasporto merci e passeggeri nel Norditalia, area con oltre 450 ab/kmq., piu' dell'Olanda e al pari del Giappone (che e' un Paese montagnoso e i treni superveloci li ha da 40 anni???