PopBari, Npl sottostimati a bilancio. Ecco tutti i passi falsi di BankItalia
Già nel 2016 il rapporto degli ispettori della Vigilanza avrebbe dovuto muovere Visco a un intervento. La sottostima dei crediti malati mascherava le perdite
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
PopBari, Npl sottostimati a bilancio. Ecco tutti i passi falsi di BankItalia
Già nel 2016 il rapporto degli ispettori della Vigilanza avrebbe dovuto muovere Visco a un intervento. La sottostima dei crediti malati mascherava le perdite
Un rapporto pesante che deve essere rimasto chiuso in un cassetto tutto questo tempo. E che diffuso ora più che un alibi a Bankitalia, diventa un atto d’accusa sull’inerzia e l’immobilismo dell’istituzione.
E nessuno pagherà, anzi.
Cmq è colpa degli evasori. Se non ci fossero evasori, si potrebbero tenere in piedi senza problemi sia Alitalia che un po' di banche fallite.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
PopBari, Npl sottostimati a bilancio. Ecco tutti i passi falsi di BankItalia
Già nel 2016 il rapporto degli ispettori della Vigilanza avrebbe dovuto muovere Visco a un intervento. La sottostima dei crediti malati mascherava le perdite
Un rapporto pesante che deve essere rimasto chiuso in un cassetto tutto questo tempo. E che diffuso ora più che un alibi a Bankitalia, diventa un atto d’accusa sull’inerzia e l’immobilismo dell’istituzione.
E nessuno pagherà, anzi.
Cmq è colpa degli evasori. Se non ci fossero evasori, si potrebbero tenere in piedi senza problemi sia Alitalia che un po' di banche fallite.
Oggi parlavo con un tizio che fa parte dei 10500 fregati dal fallimento della Mercatone Uno. Lui aveva versato un anticipo di 2000 euro per una cucina: il materiale era arrivato in magazzino il venerdì pomeriggio, il lunedì mattina avevano chiuso baracca e burattini. E' di 20 giorni fa la notizia che i poveretti non vedranno nè materiali nè soldi: naturalmente l'azienda sapeva da tempo come sarebbe finita ma si era guardata bene da avvisare i clienti. Parliamo di 4,5 mln di euro complessivi.
ho fatto un breve excursus in 30 anni di imprenditoria itagliota. leggiucchiando quà e là ho scoperto che l'ex sede principale del mobilificio Aiazzone apparteneva proprio alla catena Mercatone Uno. Stessa sorte:
Per il marchio Aiazzone è il colpo finale: la società chiude non senza una serie strascichi con tanti clienti imbufaliti per aver pagato la merce senza averla mai ricevuta. Il 2 giugno del 2011 200 persone si danno appuntamento con auto e furgoni davanti al magazzino Aiazzone di Pognano (Bergamo) saccheggiandolo e caricando a bordo fino all’ultimo spillo.
Chi è cresciuto negli anni '80 non può non ricordare Guido Angeli e Giorgio Aiazzone, la cui epopea fu resa possibile dall'esplosione delle piccole tv private. E chi era l'artefice di tale epopea? LUI, ovviamente. Tant'è che LUI e Aizzone venivano accostati come simbolo della nuova imprenditoria. Non si capiva se Aizzone fosse un venditore di mobili o un produttore televisivo. C'è tutto su wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Aiazzone
Gli sport e annessi slogan ("Provare per credere", "Consegna gratuita in tutta Italia, isole comprese") erano ossessivi, martellanti. Siccome molti cartoni animati giapponesi dell'epoca andavano in onda sulle reti minori per un bambino era facile ascoltare gli spot a sfinimento. Infatti ricordo che a scuola canticchiavamo la canzoncina di Aiazzone tanto quanto le sigle dei cartoni animati. questa me la ricordo a memoria a distanza di 30 anni.
Non c'era solo Aizzone. I mobilifici per i bambini degli anni '80 erano come bim bum bam. Ma è ovvio, grazie a LUI. "Meno male che c'è Grappeggia" o le majorettes del "Mercatone dell'arredamento di Fizzonasco":
La fine è tristemente nota
Aiazzone, da impero del mobile a rudere della vergogna
Un viaggio nella storia e nel mito di una delle imprese biellesi che più hanno fatto parlare sul territorio nazionale, tra mobili, affari e televisione
Da Aiazzone a Mercatone Uno si allunga la lista delle vittime di Ikea
Il settore dei mobilifici esploso con il boom dei consumi degli anni '80 è stato travolto dalle inovazioni di prodotto e di stile di vendita del gigante svedese. Resiste solo Mondo convenienza
Poi c'era stato il recente (2012) arresto della Katia Arredamenti (lei e il marito hanno patteggiato), quella con la voce da cornacchia che gridava "Sciura Maria grazie di esistere!". Credo ne avessimo parlato qui sul forum, forse più di 10 anni fa. Anche il figlio era indagato a piede libero ma non so che fine abbia fatto. Magari è in Russia a spassarsela.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
ah cristian dior.
ma che livello bassissimo.
la crisi economica ha 25 anni.
l’italia ha avuto una crescita boom finita circa nel 1980 (ad essere generosi)
grazie a questa siamo passati dall’essere un paese insignificante ed agricolo ad una delle prime dieci potenze industriali del mondo. da allora però campiamo di rendita.
non c’è molto da aggiungere.
in effetti è vero che l'euforia anni '80 era l'orchestrina del Titanic
però in quel decennio da bambino avevo l'impressione di una grande opulenza, anche grazie alle piccole emittenti tv e agli spot
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Fino agli anni 80 c'era il boom di produzione, bastava produrre per generare vendite.
Ora con la globalizzazione inveve il mercato ti richiede competenze diverse, burocrazia e tasse in Italia non aiutano.
considerando poi evasione e carico fiscale perché i grossi colossi dovrebbero investire in Italia?
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Quello che andrà a chiudersi tra quarantotto ore è stato un decennio orribile per l’economia italiana. Il reddito prodotto (il Pil) è aumentato in media dello 0,2 per cento l’anno, meno di quanto fosse avvenuto nel decennio precedente (0,5 per cento), nonostante la crisi globale del 2008-09, e meno di quanto fosse avvenuto negli Anni ’40 del secolo scorso (0,4 per cento), nonostante il disastro della seconda guerra mondiale. Si potrà dire che, col crescere del livello del reddito, diventa più difficile mantenere ritmi di crescita elevati, ma questo vale anche per gli altri Paesi. Eppure il Pil francese nello stesso periodo è aumentato in media dell’1,3 per cento all’anno, quello tedesco del 2 per cento. E nonostante sia stata pesantemente coinvolta dalla crisi dell’euro, la Spagna è crescita in media a un tasso dell’1 per cento, cinque volte il nostro tasso di crescita, grazie a una forte accelerazione negli ultimi anni. Questa perdita di terreno rispetto alle principali economie dell’area dell’euro è dovuta sia al basso tasso di crescita del reddito pro capite, sia al rallentamento demografico. Il calo nel numero dei nati è impressionante: nel 2018 i nati in Italia sono stati meno di 440mila contro quasi 577mila dieci anni prima, un calo del 23 per cento. Alla fine degli Anni ’60 i nati erano quasi un milione all’anno. Se le notizie sul «capitale umano» sono cattive, quelle sul capitale fisico non sono migliori: il rapporto tra investimenti e Pil era del 19,4 per cento nel 2009; è ora stimato essere stato di circa due punti percentuali più basso nel 2019. Vent’anni fa si era sopra al 20 per cento.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
ma, alla base c'è anche una minor voglia di lavorare. la rendita di posizione è anche quello, cioè sapere che i tuoi genitori ti lasceranno 3 immobili e 1.200.000 depositati o investiti sul conto corrente. conosco tanti di quei rampolli (rampolli si fa per dire, parlo di gente dai 40 anni in su) che non ha mai fatto un cazzo nella sua vita. fanno finta di lavorare ma sono degli emeriti imbecilli, gente che se davvero amministrasse sul serio l'azienda la farebbe fallire nel giro di pochi mesi. la concorrenza, la mancata innovazione di prodotto è solo una parte del problema, neanche la più importante secondo me. altrimenti perchè esistono tante eccellenze italiane che al contrario vanno benissimo?
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione