In teoria il discorso di Geisha potrebbe essere corretto, anzi sarebbe pure auspicabile; in pratica le cose non stanno così.GeishaBalls ha scritto:Proprio perché non leggono i giornali bisogna insegnargli come ci si informa, come ci si fanno le opinioni, come si può esercitare il diritto di voto in maniera consapevole.giorgiograndi ha scritto:https://www.corriere.it/politica/19_nov ... 944c.shtml
30 cocuzze ai giornali per leggerli nelle scuole, come se gli studenti leggessero un giornale di carta.
Siamo al limite del ridicolo
È come per radio radicale, si spendono soldi pubblici scommettendo che ci sarà una fetta di popolazione un pochino più preparata.
Investire per aumentare l’informazione del popolo è una prerogativa delle democrazie ed è sempre stato combattuto dai totalitarismi. Facciamoci due domande sul perché
Il progetto lettura dei giornali delle scuole risale a una quindicina di anni fa se non sbaglio, alcune testate a tiratura nazionale inviavano diverse copie agli istituti che ne facevano richiesta, alcuni professori facevano poi in classe una lettura critica di alcuni articoli. La cosa non riscontrò nel complesso particolare interesse e andò scemando sia l'interesse che la lettura dei giornali; ma il progetto è continuato, tanto che i giornali vengono tutt'oggi inviati alle scuole anche senza che queste rinnovino le richieste (o che la cosa sia quasi automatica), in grandi quantitativi, che rimangono normalmente ammassati agli ingressi e di cui gli insegnanti e altro personale ne usufruiscono per letture essenzialmente private.
Stupendomi dello spreco, avevo chiesto al mio edicolante di fiducia il perchè della cosa, la risposta è stata piuttosto chiarificatrice: la vendita dei giornali è ormai ai minimi termini (nel giro di 7/8 anni lui è passato da 400/500 copie ad una cinquantina), ormai acquistano solo esercizi pubblici, qualche professionista e pochi anziani, che via via che muoiono non vengono sostituiti. Ormai più che sulle vendite l'editoria punta sulla pubblicità, e siccome le tariffe sono tarate sulle copie distribuite, ecco che c'è l'interesse affinchè circolino un maggior numero di copie possibili, sia pur "omaggio", di quì i grossi quantitativi inviati alle scuole.
E visto che tanto bisogna darli alle scuole, perchè non chiedere un contributo allo Stato, i giornali ci prendono un altro finanziamento, dopo che quelli all'editoria si sono ridotti nel tempo, e il governo sbandiera un altro servizio reso alla pubblica istruzione, anche se in realtà temo che i nostri politici sappiano benissimo che è un favore fatto ai giornali, con cui è sempre bene avere "buoni" rapporti.