(O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Mi sbaglieró, ma secondo me l'80% è una percentuale ottimistica.
Comunque la polvere almeno è bianca, come la pelle delle brave persone che non prendono il sole; perché con questi "chiari di luna", can che abbaia non dorme.
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sed magis amica veritas.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Un passaggio rilevante è quando dici che il transito canne--->coca avviene perché sono prodotti provenienti dallo stesso ambiente e dagli stessi imprenditori che tendono ad aumentare il livello per aumentare i profitti. Sono d'accordissimo perché questa è la realtà del mercato proibizionista e non della sostanza in sé. Avendo una certa esperienza del mondo islamico, ricordo che in diversi Paesi la cannabis non è proibita e comunque tolleratissima perché non vietata dal Corano, che al contrario proibisce l'alcool. In Marocco la sera vedevo spesso gruppetti di anziani intorno alle moschee fumare hashish, molto similmente ai nostri che si fanno il bicchiere e non credo avessero mai sentito il bisogno di qualcosa di più forte. Quindi concordo con te che è l'ambiente più della sostanza a promuovere l'upgrade.giorgiograndi ha scritto:No no, la scelta di farmi le canne e passare ad altro è stata mia e il mio uscirne non è stato merito mio, ma merito dell'ambiente di cui mi sono cicondato.
Il mio è un concetto molto semplice: come è possibile che a scuola un professore carismatico (quindi un punto di riferimento per i giovani) possa dire che farsi una canna non fa male?
Questo è la cosa che non ha senso, poi noi siamo quì a parlare di °legalizzare° le droghe per togliere soldi alla criminalità, quando abbiamo avuto (nel mio caso) un professore che sosteneva che la droga non fa male. Questà è la cosa che non ha senso, il fatto di un educare senza "proibire" è diverso da "avallare" il consumo di droga come una cosa normale. E' una cosa che non ha senso avere un politico che dice una cosa del genere in televisione, lo fa solo per prendere i voti di chi si fa le canne.
Poi io trovo veramente difficile comprendere il tuo discorso in merito alla legalizzazione: come attuarla?.
Credere che uno che pippa, alle 3 di notte, vada a comprare la droga in farmacia è utopia. Chiamerà sempre lo spacciatore di fiducia.
Non è una cosa fattibile, tecnicamente. Chi si droga non può essere considerato un cittadino come gli altri, avrebbe delle limitazioni (esempio non potrebbe guidare), e chi sarebbe disposto a perdere lo status di cittadino normale per potersi drogare? Ci si continuerebbe a drogare di nascosto, come si è sempre fatto.
Una cosa è essere contro il proibizionismo a livello educativo, ma è una cosa diversa considerare la droga come le sigarette. Non è la stessa cosa. La tolleranza verso chi si fa le canne non può essere applicata anche al tossico che si fa le pere o al cocainomane. Senza contare che il passo tra Canna e Coca è solo una questione di costo, fanno parte dello stesso ambiente sociale.
Io penso che l'educazione sia fondamentale, sia a casa come a scuola, ma anche a livello mediatico. "liberalizziamo l'erba perchè se vai in un locale dove tutti hanno fumato l'ambiente è tranquillo. ma se tutti hanno bevuto scoppia una rissa dopo l'altra" è un concetto che condivido, ma non vuol dire che fumare sia meglio che bere e non vuol dire che bisogna per forza tollerare chi fuma.
Io, per esempio, io ho 10 dipendenti, chi si droga lo caccio, e non mi interessa se fuma o pippa a casa sua o nel fine settimana. Se lo scopro, lo caccio. Se la droga fosse "legalizzata" io, come datore di lavoro, pretenderei di sapere se i miei dipendenti ne fanno uso, e di conseguenza sceglierei solo chi non ne fa uso.
Come è possibile pensare di legalizzare la vendita di droga senza in qualche modo legalizzarne il consumo? E non è giusto second te che chi non si droga sappia che il suo collega di lavoro invece si droga? (giusto per fare un esempio).
Non è che quando l'effeto della coca è finito dopo il weekend, tu sei fresco e nuovo come se non ti fossi mai drogato.
Di gente attorono che si fa le canne ne ho parecchie, ma questo non vuol dire che il mio tollerare significhi comprendere ad avallare. Chi sta "sopra" nella catena alimentare ha responsabilità civico/educative, responsabilità nei confronti dei propri dipendenti e delle loro famiglie, uno che si droga non è una persona affidabile, non lo è per definizione.
Legalizzare la droga vorrebbe dire in qualche modo avallarne il consumo, almeno agli occhi dell'uomo comune, sarebbe un casino. Non si possono vedere le cose solamente dal proprio punto di vista (molto tollerante o anti proibizionista), ma dal punto di visto della società che non è tollerante per nulla con chi si droga.
Ma quell'ambiente si configura all'interno di un sistema che è quello vigente e infatti nessun Paese riesce a sbarazzarsi del problema. Ora io ovviamente non ho in mente un piano legislativo completo per aggirare i limiti che tu evidenzi, per quello ci sono gli esperti, quindi mi limito a sottolineare le questioni di principio: il sistema proibizionista mi pare a tutto vantaggio degli imprenditori delle droghe, cosa che mi pare assodata, altrimenti nemmeno saremmo qui a parlarne. Il principio della legalizzazione ha come principale obbiettivo quello di sottrarre il monopolio del mercato alla criminalità organizzata a livello mondiale per ottenere una riduzione del numero dei consumatori e poter svolgere sempre meglio i compiti di dissuasione e di protezione, sia delle persone dipendenti che di quelle che sono vittime dei reati connessi.
Un altro punto su cui concordo pienamente riguarda il problema delle persone consumatrici e ambienti di lavoro. Trovo assolutamente incredibile che nel mio settore (Sanità Pubblica) non siano consentiti controlli sull'uso di droghe se non sugli autisti delle ambulanze. In 35 anni ho visto più di una volta cosa possono fare medici e infermieri tossicodipendenti. D'altra parte gli stessi controlli non si possono fare nemmeno su parlamentari, governanti e politici in genere. Questi sono fatti veramente assurdi e scandalosi.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Certo, ma avevamo un carissimo amico calabrese, oggi cardiologo, che la coltivava laggiù al sole del Mediterraneo.TeNz ha scritto:poi tra l'altro pan ha in mente la maria che fumava a bologna alla metà degli anni 70, praticamente erba medica raccolta a san lazzaro di savena e non gli strain selezionati geneticamente per aumentare il thc.
minchia fai mezzo tiro con la ganja di oggi e ti stona come un intera canna del 1992
https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_16_percento

E la Bologna degli anni 70 faceva il resto.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
pan, si ha sempre la convinzione che l'esperto sia uno psicologo, un opinionista o chiunque altro che non ha mai avuto a che fare direttamente con il problema sulla propria pelle.
Se ti guardi intorno non esistono modelli di legalizzazione che funzionano perchè è semplicemente impossibile fare funzionare un sistema del genere.
E' comunque anche il fatto di voler legalizzare "qualcosa", non vuol dire che prima che "qualcosa" sia legalizzato, dobbiamo accettare di avere un orda di spacciatori in giro per le nostre strade perchè altrimenti "annegano nel mediterraneo".
Con un amico che ha più o meno la mia stessa esperienza in materia di droga, abbiamo in comune anche che uno spacciatore morto in mare è meglio che uno spacciatore per le strada.
Guarda che coincidenza.
Se ti guardi intorno non esistono modelli di legalizzazione che funzionano perchè è semplicemente impossibile fare funzionare un sistema del genere.
E' comunque anche il fatto di voler legalizzare "qualcosa", non vuol dire che prima che "qualcosa" sia legalizzato, dobbiamo accettare di avere un orda di spacciatori in giro per le nostre strade perchè altrimenti "annegano nel mediterraneo".
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
solo che qui l'autista è un nordirlandese, non uno scafista libico. sarà curioso vedere se l'episodio verrà strumentalizzato nel dibattito Brexit, per ora sembra di no.SoTTO di nove ha scritto:https://www.repubblica.it/esteri/2019/1 ... 239256198/
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
anche il modello Canada che sembrava più efficace comincia a scricchiolare
Le grane di Trudeau, tra consenso in calo e nodo immigrazione
Il presidente canadese tiene la poltrona, ma perde la maggioranza. Mentre avanza il conservatore Scheer. Che cavalca i malumori legati all'apertura delle frontiere.
https://www.lettera43.it/trudeau-elezio ... JULOULE.99
È però sul tema dell’immigrazione che si è giocata una partita importante: l’ingresso di 100 mila rifugiati, accolti in Canada, ha rappresentato un record, che è stato mal digerito da una buona fetta della popolazione: i sondaggi indicano che il 56% della popolazione è contrario ai piani del governo di portare entro il 2021 il tetto degli immigrati a 1 milione. Per questo ora Trudeau potrebbe faticare maggiormente a mettere in atto quando annunciato.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Sarà in combutta con carolaDrogato_ di_porno ha scritto:solo che qui l'autista è un nordirlandese, non uno scafista libico. sarà curioso vedere se l'episodio verrà strumentalizzato nel dibattito Brexit, per ora sembra di no.SoTTO di nove ha scritto:https://www.repubblica.it/esteri/2019/1 ... 239256198/
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
La storia del migrante massone che si candida con Fratelli d’Italia in Umbria
Si chiama Paul Dongmeza, è originario del Camerun, fa il commercialista a Perugia ed è da 37 anni in Italia. E, racconta oggi il Fatto Quotidiano, oltre a essere candidato con Fratelli d’Italia in Umbria è stato qualche anno fa il primo maestro venerabile nero del Grande Oriente d’Italia, la più grande obbedienza massonica del Paese. Iscritto alla loggia “Tiberi”di Perugia oggi Dongmeza non è più maestro ma continua a frequentare i lavori della loggia. “Sono camerunense, vengo da una cultura sincretica e iniziatica”. Ma come si concilia tutto ciò con il tradizionalismo dell’estrema destra che vede ovunque complotti demo-pluto-giudaici-massonici?Ha risposto il senatore Franco Zaffini, che è anche coordinatore umbro di FdI: “Non abbiamo preclusioni”. Fabrizio D’Esposito ricorda i precedenti di Fratelli d’Italia, che in Umbria candida anche chi chiede i voti alle associazioni di malati: "In realtà è da un po’di tempo che il partitino della Meloni – che aspira a scavalcare ForzaItalia nel nuovo centrodestra sovranista – dimostra continue affinità con l’universo esoterico dei fratelli in grembiule. All’ultima Gran Loggia diRimini, il raduno annuale del Goi, un deputato siculo di FdI, Antonio Catalfamo,ha ricevuto la “Galileo Galilei”, la più alta onorificenza che il Grande Oriente dà ai non massoni. Il motivo? Catalfamo si è battuto nella sua regione contro la legge Fava, che impone ai componenti dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) di dichiarare la loro appartenenza alla massoneria. In fondo per i postfascisti e postmissini della Meloni è un ritorno alle radici massoniche del fascismo sansepolcrista (la massoneria come “madre nutrice”dei fasci), prima che lo stesso Duce nel 1923 si pronunciasse per l’incompatibilità tra Pnf e logge. D’altro canto Giorgia Meloni è un po’ contraddittoria per natura: il suo partito diceva fino all’altroieri che la Lega odia Roma, sabato era sul palco con Salvini a Roma.


Si chiama Paul Dongmeza, è originario del Camerun, fa il commercialista a Perugia ed è da 37 anni in Italia. E, racconta oggi il Fatto Quotidiano, oltre a essere candidato con Fratelli d’Italia in Umbria è stato qualche anno fa il primo maestro venerabile nero del Grande Oriente d’Italia, la più grande obbedienza massonica del Paese. Iscritto alla loggia “Tiberi”di Perugia oggi Dongmeza non è più maestro ma continua a frequentare i lavori della loggia. “Sono camerunense, vengo da una cultura sincretica e iniziatica”. Ma come si concilia tutto ciò con il tradizionalismo dell’estrema destra che vede ovunque complotti demo-pluto-giudaici-massonici?Ha risposto il senatore Franco Zaffini, che è anche coordinatore umbro di FdI: “Non abbiamo preclusioni”. Fabrizio D’Esposito ricorda i precedenti di Fratelli d’Italia, che in Umbria candida anche chi chiede i voti alle associazioni di malati: "In realtà è da un po’di tempo che il partitino della Meloni – che aspira a scavalcare ForzaItalia nel nuovo centrodestra sovranista – dimostra continue affinità con l’universo esoterico dei fratelli in grembiule. All’ultima Gran Loggia diRimini, il raduno annuale del Goi, un deputato siculo di FdI, Antonio Catalfamo,ha ricevuto la “Galileo Galilei”, la più alta onorificenza che il Grande Oriente dà ai non massoni. Il motivo? Catalfamo si è battuto nella sua regione contro la legge Fava, che impone ai componenti dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) di dichiarare la loro appartenenza alla massoneria. In fondo per i postfascisti e postmissini della Meloni è un ritorno alle radici massoniche del fascismo sansepolcrista (la massoneria come “madre nutrice”dei fasci), prima che lo stesso Duce nel 1923 si pronunciasse per l’incompatibilità tra Pnf e logge. D’altro canto Giorgia Meloni è un po’ contraddittoria per natura: il suo partito diceva fino all’altroieri che la Lega odia Roma, sabato era sul palco con Salvini a Roma.


"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
Non esistono sistemi di legalizzazione collaudati perché nessun Paese ha mai assunto questa posizione per combattere il fenomeno. E questo rimanda alla volontà di mantenere il sistema vigente, dove puoi solo limitare il numero delle pedine, ma non attacchi mai consistentemente le sorgenti. Sugli spacciatori annegati poi, mi chiederei quanti lo sono effettivamente, quanti lo sono potenzialmente e quanti non lo saranno mai, ma soprattutto mi chiedo come mai sono disposti al viaggio dell'incubo. Magari per provare a sopravvivere, ma questo è un discorso che ci porta troppo lontano.giorgiograndi ha scritto:pan, si ha sempre la convinzione che l'esperto sia uno psicologo, un opinionista o chiunque altro che non ha mai avuto a che fare direttamente con il problema sulla propria pelle.
Se ti guardi intorno non esistono modelli di legalizzazione che funzionano perchè è semplicemente impossibile fare funzionare un sistema del genere.
E' comunque anche il fatto di voler legalizzare "qualcosa", non vuol dire che prima che "qualcosa" sia legalizzato, dobbiamo accettare di avere un orda di spacciatori in giro per le nostre strade perchè altrimenti "annegano nel mediterraneo".
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
speciale su rete 4 che va ad approfondire i guadagni delle cooperative in Italia,cifre da capogiro,i migranti rendono più della droga,almeno nel nostro Paese,vergognosi quelli del pd che ancora tirano avanti con la frottola del razzismo
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
La sorgente non è la mafia che importa la coca, ma le nazioni che le producono.pan ha scritto:Non esistono sistemi di legalizzazione collaudati perché nessun Paese ha mai assunto questa posizione per combattere il fenomeno. E questo rimanda alla volontà di mantenere il sistema vigente, dove puoi solo limitare il numero delle pedine, ma non attacchi mai consistentemente le sorgenti. Sugli spacciatori annegati poi, mi chiederei quanti lo sono effettivamente, quanti lo sono potenzialmente e quanti non lo saranno mai, ma soprattutto mi chiedo come mai sono disposti al viaggio dell'incubo. Magari per provare a sopravvivere, ma questo è un discorso che ci porta troppo lontano.giorgiograndi ha scritto:pan, si ha sempre la convinzione che l'esperto sia uno psicologo, un opinionista o chiunque altro che non ha mai avuto a che fare direttamente con il problema sulla propria pelle.
Se ti guardi intorno non esistono modelli di legalizzazione che funzionano perchè è semplicemente impossibile fare funzionare un sistema del genere.
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Guarda che coincidenza.
Forse essendo su un forum porno, devo fare analogie diverse per spiegarti:
Se io smetto di produrre porno, tu smetti di guardarlo.
Se io chiudo tutti i siti internet, tu smetti di guardarlo
Se io faccio di te un seduttore e di conseguenza rimorchi una figa nuova a settimana, non hai nemmeno il tempo di guardare porno.
Se soluzioni sono molteplice, ma se vuoi che la gente smetta di guardare porno, la soluzione non è mettere dei maxi schermi in piazza.
Poi se il risultato deve essere che io e i siti internet dobbiamo chiudere (quindi il problema non è che gente si fa le pippe) allora puoi solo sognare perchè finche ci sarà qualcuno che si fa le pippe qualcuno troverà il modo di guadagnarci.
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L’unico comunista o marxista buono, è quello in una tomba senza nome
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Linegoco: "...e se anche fosse (il fallimento della produzione pornografica) chi se ne importa? Nessuno sano di mente si mette a pagare qualcuno solo perché altrimenti fallisce...è ridicolo, ci si dovrebbe impoverire per arricchire altri?"
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Oscar: Quello che i miei studi non mi hanno ancora detto con certezza e’ se sono gli italiani a generare PD (senza articolo davanti come sinonimo di sostanza di scarto) o se e’ il PD a generare gli italiani.
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
la droga è un problema. ma la diffusione non è direttamente commessa agli immigrati ma a chi la vuole consumare.
vi faccio un esempio personale: io non uso nessuna droga, non mi piace e non mi diverte.
ad oggi non avrei nemmeno idea di dove andare a cercare della coca.
ora se mi metti 1 o 10 negri che spacciano in strada, non è che io vedendoli penso: oh che bello un negro che spaccia cocaina proprio qui vicino, andiamo a provare e farmi due righe di quella roba che sicuramente sarà di ottima qualità
Al lato opposto il cocainomane anche se gli arrestano tutti gli spacciatori sotto casa, quando vuole comprarsela non è che demorde ler questo, si gira tutta la cittá, va in un'altra chiama amici vari e alla fine la trova. Quindi anche per lui che ce ne sia o 1 o 10 non cambia nulla: si drogherà comunque.
O gli elimini tutti fisicamente, con legge marziale che prevede di sparare agli spacciatori per strada (mi pare lo avessero fatto in Malesia o nelle Filippine) oppure anche riducendo gli spacciatori sel 90% farai solo fare più affari al 10% che resta
Questa la mia unile opinione
ps tanto per essere chiari: quello che ho scritto non sottointende che va bene fare entrare barconi pieni di spacciatori perchè tanto si spaccia lo stesso. lo chiarisco sempre per via dell'alto numero di dislessici qui presenti
la mia è una semplice valutazione economica per darvi uno spunto di riflessione
vi faccio un esempio personale: io non uso nessuna droga, non mi piace e non mi diverte.
ad oggi non avrei nemmeno idea di dove andare a cercare della coca.
ora se mi metti 1 o 10 negri che spacciano in strada, non è che io vedendoli penso: oh che bello un negro che spaccia cocaina proprio qui vicino, andiamo a provare e farmi due righe di quella roba che sicuramente sarà di ottima qualità

Al lato opposto il cocainomane anche se gli arrestano tutti gli spacciatori sotto casa, quando vuole comprarsela non è che demorde ler questo, si gira tutta la cittá, va in un'altra chiama amici vari e alla fine la trova. Quindi anche per lui che ce ne sia o 1 o 10 non cambia nulla: si drogherà comunque.
O gli elimini tutti fisicamente, con legge marziale che prevede di sparare agli spacciatori per strada (mi pare lo avessero fatto in Malesia o nelle Filippine) oppure anche riducendo gli spacciatori sel 90% farai solo fare più affari al 10% che resta

Questa la mia unile opinione

ps tanto per essere chiari: quello che ho scritto non sottointende che va bene fare entrare barconi pieni di spacciatori perchè tanto si spaccia lo stesso. lo chiarisco sempre per via dell'alto numero di dislessici qui presenti

la mia è una semplice valutazione economica per darvi uno spunto di riflessione

Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
e niente, anche oggi d'accordo con Bellavista (sulla parte riguardante la droga)
è un mondo che può rivelare sorprese questo
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Re: (O.T.) Immigrazione: migranti, rifugiati
In parte è vero soprattutto per quanto riguarda il cocainomane. Se invece prendi il gruppo di ragazzini che vogliono fare gli alternativi la presenza massiccia di piccoli spacciatori è come il miele per gli orsi.cicciuzzo ha scritto:e niente, anche oggi d'accordo con Bellavista (sulla parte riguardante la droga)
è un mondo che può rivelare sorprese questo
Per dire, io (e non mi riferisco alla droga perchè non ci ho mai lontanamente pensato) un paio di volte sono stato tentato da andare a puttane solo perchè erano li. è un esempio diverso ma c'è quel confine tra farlo o non farlo a seconda di come è vicina l'uva...
è come in disco, c'è il gruppo che si porta la roba da casa, oppure gira per le strade a procurarsela è quello che se gliela offri al momento decide di provarla anche se era partito senza l'idea di cercarsela. è sempre stato così.
Non si può sostenere che la facilità di approvvigionamento non incida sulla diffusione. Anche se è ovvio che chi si vuole drogare il modo lo troverà sempre.
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