Prostitute:prezzi e considerazione del cliente

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fistlove
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#31 Messaggio da fistlove »

mi dispiace Berlino: stavo solo svaccando un po'... ma se mi capita te lo racconto.
Meno cose si sanno più è facile avere un'opinione.

Alla richiesta della prof. di italiano "dimmi una frase con un congiuntivo" l'alunno M.M. risponde "che tu sia maledetta"

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Romeo
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#32 Messaggio da Romeo »

Super Zeta ha scritto:
Marchino ha scritto:Sì. Ma ci vuole anche fortuna. Il mio "colpo" migliore fu con una appena arrivata che non capiva nulla di italiano. Da allora iniziai a pensare che le nuovissime erano migliori (meno stanche, non conoscono le regole etc etc). Vero a volte, ma non è neppure una regola
Una schiava fatta e finita

Veramente un bel colpo e ne parli anche tutto bello contento... :bleh:

Perchè dev'essere per forza una schiava ??
Tutte arrivano una prima volta, che è, allora sono tutte schiave??
Il Bullo: "stasera posso guardarmi allo specchio perchè oggi ho tormentato qualcuno".
E' veramente penoso :)

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Cipciop
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Re: Prostitute:prezzi e considerazione del cliente

#33 Messaggio da Cipciop »

Super Zeta ha scritto:Paperinik

PORCA TROIA!
E' una bidonata o questa tizia che si offre a Firenze (almeno così è scritto) arriva da Scorelad.com??

http://www.escortforum.it/accompagnatri ... 7583-.html

Notare sito...
Una gran bella maialona! Me la farei molto volentieri! E poi a quanto ho visto dalla scheda fa di tutto. :lol:
Carpe Diem

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Super Zeta
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#34 Messaggio da Super Zeta »

Romeo ha scritto:Perchè dev'essere per forza una schiava ??
Tutte arrivano una prima volta, che è, allora sono tutte schiave??
Sai Romeo esistono due mondi: in uno c'è un signore che si duplica milioni di volte solo per rovinarti la vita e dove ci sono eserciti di belle ragazze dll'est che sognano solo di dare piacere sessuale agli uomini
Poi c'è il mondo reale...

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DON CHISCIOTTE
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#35 Messaggio da DON CHISCIOTTE »

Super Zeta ha scritto:
Romeo ha scritto:Perchè dev'essere per forza una schiava ??
Tutte arrivano una prima volta, che è, allora sono tutte schiave??
Sai Romeo esistono due mondi: in uno c'è un signore che si duplica milioni di volte solo per rovinarti la vita e dove ci sono eserciti di belle ragazze dll'est che sognano solo di dare piacere sessuale agli uomini
Poi c'è il mondo reale...
purtroppo per lui c'è solo il primo..

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Drogato_ di_porno
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#36 Messaggio da Drogato_ di_porno »

[quote:f08f9493b1]Io credo di si', perche' tu vorresti sempre trombarti la piu' bella e loro vorrebbero farsi trombare dai fighettoni, quindi scatterebbe inevitabilmente il meccanismo di competizione: vuoi trombarti anche tu il figone che non ti fila nemmeno e allora punti sull'avere altre doti, tra le quali c'e' anche il possesso di beni materiali...

Ecco perche' e' caduto il comunismo: PERCHE' NON E' RIUSCITO A GARANTIRE UN SANO TROMBAGGIO A TUTTE LE CLASSI SOCIALI E HA CONTINUATO A FAR AMMAZZARE DI SEGHE LA GENTE!!![/quote:f08f9493b1]

Helmut, ti consiglio un film che mi è piaciuto molto: "Il nemico alle porte" (regia di Jean-Jacques Annaud), ambientato a Stalingrado durante l' offensiva nazista. I protagonisti sono tre giovani amici russi: un cecchino analfabeta (Jude Law), una ragazza (Rachel Weisz, bellissima) e un amico che lavorano nel settore della stampa e della propaganda. Lei s' innamora del cecchino suscitando la gelosia e la disperazione dell' altro che non corrisposto, si suicida pronunciando queste acute parole:

"Con il nostro sistema sociale abbiamo tentato di creare un mondo perfetto, dove tutti fossero uguali e nessuno diverso, ma abbiamo fallito. Ci sarà sempre qualcosa da invidiare, come esisterà sempre qualcuno più ricco o più povero di talento, qualcuno più ricco o più povero d'amore."

Insomma, possiamo imporre la socializzazione delle donne, girare tutti con la stessa identica tuta blu o la stessa Skoda, avere lo stesso modello di abitazione ecc., ma ci sarà sempre chi è più bello o più brutto, chi avrà più successo con l' altro sesso ecc., non potremo mai eliminare i tratti più qualificanti del carattere umano: l' invidia e la competizione.

Venendo al tema del 3d, prima di arrivare sul forum avevo idee simili a quelle del Mullah Omar; poi, con l' avvento dei superputtanieri balkan ed est e dell' "era Romeo" mi sono sforzato di allargare i miei orizzonti. Balkan, col suo ritmo triadico [b:f08f9493b1]SPESSORE-CONSAPEVOLEZZA-RIELABORAZIONE[/b:f08f9493b1] ( e non "capacità rielaborativa", cribbio!!) ha sviscerato il problema in ogni suo aspetto. Non approvo una sola parola di quello che dice, ma lo ritengo il più "auto-consapevole" di tutti.

Per me rimangono ostacoli di varia natura, anzitutto di ordine etico: non riuscirò mai a considerare il corpo umano una merce identica alle altre, nemmeno se a venderla è il suo possessore. Non rivendico una "superiorità " morale, e non escludo che sia un difetto; liberarmi da questa "inibizione" (dovuta agli ebrei, al comunismo o al Camillo poco importa) porterebbe solo vantaggi materiali. Ma se per balkan

[quote:f08f9493b1]il problema è che questo non è per nulla un fatto negativo ma neutro[/quote:f08f9493b1]

per me sarà sempre, a prescindere, un fatto negativo; se non voglio/riesco a corteggiare, non scopo del tutto. Il fatto che sia lì per i miei soldi, e non per me, me lo ammoscia...non ci sono cazzi.

Non concordo neanche con rex:

[quote:f08f9493b1]Quindi chi corteggia non è sè stesso, ma solo "quello che una donna vuole da lui per dargliela".
Se i predisposti sono questi, ben venga la puttana e il puttaniere (nelle migliori accezioni possibile, sia chiaro!)
PS: ovv se uno riesce a trombare essendo totalmente sè stesso, buon per lui![/quote:f08f9493b1]

Se non si fa un minimo sforzo per andare incontro all' altro/a dopo un giorno finisce come la guerra dei roses; modiFICAre in parte alcuni tuoi aspetti non signiFICA rinunciare a "essere me stesso"; certo, questo vale anche per lei, e se c' è incompatibilità di carattere è meglio lasciar perdere.

Oltre alle motivazioni per così dire "morali", se ne aggiungono di "materiali"; adoro indulgere in preliminari e giochetti (baci, cunnilingus, slinguazzate ecc.), tutte cose impossibili con le prostitute per motivi igienici o di tempo. L' idea di baciare una bocca o una figa che all' interno hanno appena ricevuto altri mottarelli non m' ispira; ricordo il Papero, dopo una seduta: "Mi sembrava di essere uscito da una latrina pubblica"...

Ciò può essere dovuto alla mia "omofobia"; non a tutti piace il "contorno"...c' è chi vuole solo sane scopate, doggy, reverse, cow, anal, ecc.

P.S: l' idea "se non ottengo [b:f08f9493b1]SENZA PAGARE[/b:f08f9493b1] non scopo" è estrema e personalissima; non mi arrogo la pretesa di giudicare le pulsioni, i bisogni psicofisici o le fantasie degli altri. A qualcuno sembrerà disumana o pazzesca, e va bene così.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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Helmut
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#37 Messaggio da Helmut »

Drogato_ di_porno ha scritto:
Helmut, ti consiglio un film che mi è piaciuto molto: "Il nemico alle porte" (regia di Jean-Jacques Annaud), ambientato a Stalingrado durante l' offensiva nazista.
Visto, Drogato, sono un grande appassionato di film bellici. Ricordo perfettamente quella frase, pronunciata dal commissario politico ebreo.
Superbi attore, grande sceneggiatura, fotografia straordinaria.

Su tutti Bob Hoskins nella parte di Krusciov che in passato, per par condicio, interpreto' anche il Duce. :wink:
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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dostum
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#38 Messaggio da dostum »

SUI COSTUMI E GLI USI DELLE PROSTITUTE

DI BASSO CETO

IN ITALIA NEL PRIMO CINQUECENTO

di

Piergiacomo Petrioli


Abbigliamento:

Le cortigiane d'alto bordo conducono una vita lussuosa e raffinata e si vestono come le gentildonne più altolocate, né è possibile distinguerle, per vestiario, dalle nobili. Mentre più vario e certamente meno costoso e più semplice si presenta l'abbigliamento delle modeste e numerose meretrici da pubblica via, come afferma l'esperta Nanna: (Aretino, p.141) "Il tuo vestire sia schietto e netto; ricami per chi vuole gittar via l'oro e la manifattura, che vale uno stato; e volendosi rivendere, non se ne trova nulla; e il velluto e il raso segnato dai lavori dei cordoni che ci sono suso, è peggio che di cenci". Vi sono anche molte leggi che vietano (spesso invano) l'uso di ricche vesti e preziosi ornamenti alle prostitute: nel 1543 Venezia sancisce con una legge gli abiti delle meretrici: "che alcuna meretrice in questa terra habitante non possi vestir, né in alcuna parte della persona portar oro, argento, et seda, eccetto che le scuffie, qual siano di seda pura. Non possino portar cadenelle, perle, né anelli con pietra, o senza pietra, né alle orecchie, o dove escogitar si possi, tal che in tutto, et per tutto alle ditte siano devedato l'oro, l'argento, et seda, et etiam l'uso delle zoglie di qualunque sorte si in casa, come fuor di casa, et fuora di questa nostra città ".

In genere le comuni prostitute indossano abiti comuni, non molto ricercati e soprattutto "pratici"; una lunga camicia da uomo, sopra la quale mettono un semplice corpetto in panno o velluto; quindi portano un lungo grembiale a gonna, e per biancheria intima normali calze bianche e "braghesse" da uomo (Vecellio, Meretrici de' luoghi pubblici): "Le pubbliche meretrici che stanno nei luoghi infami, non sono negli habiti loro uniformi, perché se bene tutte sono di un esercito medesimo, nondimeno l'inegualità della fortuna fa che non tutte vanno pompose ad un modo. Hanno con tutto ciò in uso un habito che pende più tosto al virile, perché portano giubboni di seta, di tela, o d'altro secondo che ciascuna può havergli più o meno ricchi, et questi sono forniti con frange larghe, et pieni di bombagia, come appunto gli portano i giovani, et più simili al portamento dei Francesi. Su le carni portano la camicia da huomo, accomodata ancora questa di sottigliezza e politezza alle forze che ciascuna ha da spendere, sopra la quale camicia si cingono nelle stagioni calde una traversa, o grembiale di seta, o di tela lunga fino ai piedi, et ne' tempi freddi una vesticciuola foderata sia di panno o di seta, come meglio si può. Le pianelle che elle portano sono più alte di un quarto di braccio, ma ornate di frange, et in gamba usano calzette di seta, o di panno, ricamate colle scarpe alla Romana ai piedi. Portano molte di loro le braghesse come gli huomeni di ormesino e altro, et a questi segni, et altri di tondini d'argento di monili, sono facilmente conosciute".



La foggia dell'abito deve più ammiccare, che mostrare, lasciare intendere e non ostentare le grazie della ragazza, onde risvegliare la curiosità del probabile cliente: (Aretino, p. 142) "Così volendo insegnarti a tener le pocce in seno con un modo che chi le vede fare a lo sportello de la camicia gli affisi il guardo ficcandolo dentro a quel tanto che se ne scorge: facendone più carestia che non ne fanno dovizia alcune, le quali par che le voglino gittar via col farle saltar fuora del petto e del vestimento". Insomma anche il vestito, così come pure l'acconciatura, tenuta spesso a due crocchie di trecce separate che formano come due corni, è un sapiente gioco malizioso: (Lawner, p. 19) "Portano per lo più le chiome bionde finemente intrecciate e sollevate sulla fronte a formare due corni alti quasi mezzo piede, senza alcun sostegno metallico né altro che li tenga a posto se non il loro grazioso intreccio" ; (Aretino, p. 142) "Or s'io ti volesse dire in che forgia ti hai a conciar le trecce, e come trarne fuora una crocchetta che ti focheggi per la fronte o intorno all'occhio, onde si chiuda e apra con la capestraria de la lascivia, bisognaria cicalar fino a notte". Assai comuni e tipici sono anche retini d'oro (come si vede nel ricchissimo esempio del dipinto del Boccaccino, raffigurante una cortigiana, probabilmente ebrea), veli finissimi di seta (gialli): (Larivaille, p. 101 citando il Vecellio) "et si cingono con quei retini di seta, che esse chiamano poste, o pure con veli di seta, et questo per lo più è habito di meretrici".



Particolari sono invece le scarpe, in foggia di alti zoccoli di legno, caratteristici delle prostitute veneziane (Larivaille, p. 100) "calzano zoccoli di legno ricoperti di cuoio alti almeno un piede" alti fino a 50 cm! E così (Larivaille, p. 100) "camminando con portamento grave vanno mostrando il seno".

Alcune, per attirare i clienti, usano anche vestirsi con abiti maschili: (Larivaille, p. 102) "le prostitute che indossano abiti maschili sono tanto numerose da richiedere un ennesimo divieto, a cui risponde l'ennesima trasgressione"; (Aretino, p. 82) "così vestita da ragazzo (che così vestiva quasi sempre)"; (Barzaghi, p. 38) "e donne di malaffare che, per meglio adescare, si travestivano da uomini, nascondendo metà della faccia con i capelli annodati ‘fungo', come erano chiamate queste acconciature"; in una lettera del marzo 1547 l'Aretino ricorda la celebre prostituta Zufolina: (Aretino, Lettere, IV, 365, c. 159) "Due volte la mia sorte bona ha mandato la vostra persona bella in casa mia e d'altri: una, vestita da uomo, essendo donna, e l'altra, vestita da donna, essendo uomo. Voi siete uomo nei casi di drieto e donna nei conti dinanzi. [...] Che più? Sino agli abiti, che vi travasano continuamente il dosso, stanno in forse se la zufolina è zufolone o se il zufolone è zufolina".



Di specifico interesse è il colore di questi abiti. Alcune leggi, promulgate a distinguere le meretrici dalle cosiddette "donne oneste", sanciscono indicazioni "cromatiche" (Larivaille, p. 156): "all'inizio del XVI secolo a ruffiane e mediatori è fatto obbligo di indossare vesti gialle azoché da tutti possino essere cognosciuti". Così le prostitute devono indossare abiti gialli, e tal colore diviene indicativo e caratteristico della professione: (Larivaille, p.98) "Una legge emanata da Cosimo I nel 1546 obbliga le prostitute a portare un velo giallo, o tutt'al più un nastro di stoffa gialla alta almeno un dito, posta in modo da essere sempre e da chiunque visibile".





Luoghi e abitudini:

Generalmente i luoghi dove lavorano le prostitute dozzinali sono i chiassi (bordelli), le stufe (sorta di bagni pubblici, "divisi in sale asciutte riscaldate con fuochi di legna e sale umide riscaldate a vapore, i bagni comprendevano anche altri locali in cui le prostitute avevano modo di esercitare la loro professione" - Lawner, p. 9) e le taverne dove i clienti mangiano, bevono, giocano d'azzardo e possono appartarsi con qualche gentile signorina dietro una tenda, in una stanza nel retrobottega o al primo piano: (Aretino, p.102) "e il primo dì che un oste apre la taverna, senza metterci scritta s'intende che ivi si beve, si mangia, si giuoca, si chiava, si riniega e si inganna"; (Barzaghi, p. 39) "Oltre al gioco, il ridotto, si prestava egregiamente ai liberi amori ed ad altre disonestà ".



Le meretrici attirano i clienti, stando discinte alla finestra, al balcone (a Venezia, per combattere la dilagante omosessualità maschile "le cortigiane venivano incoraggiate a mettersi a petto nudo sul Ponte delle Tette, a Carampane, per adescare i passanti" - Lawner, p. 17), oppure cantano canzonacce a doppio senso, passeggiando davanti all'ingresso dell'osteria: (Larivaille, p. 66); secondo l'uso romano e veneziano le prostitute passeggiano davanti alla porta di casa o dell'osteria, oppure ammiccano dalle finestre socchiuse: (Garzoni, lxxiv, Meretrici, p. 960) "Per questa sola cagione si mostrano alla finestra, fanno l'amor sui balconi, giran d'occhio a chi passa, gestiscono con la mano, accennano col guardo, motteggiano col viso, parlano con la lingua, ridono con la bocca, si storcon con la vita, chiamano, pregano, suadono, gridano che s'entri"; e il poeta Maffio Venier (citato da Barzaghi, p. 51) scrive ad un'amica prostituta: "Ti corri su la porta, su ‘l balcon, / per mostrarla immediate alla contrà ". Ancora: (Vecellio, Meretrici de' luoghi pubblici) "Non si può facilmente descrivere come elle s'acconcino la testa, né si veggono alle finestre, frequentando elle piuttosto la porta et la strada per tirar nella ragna quanti passano. Quivi si trattengono cantando canzonette amorose, ma con poca gratia et conforme alla loro vile conditione, facendosi di più quasi tutte sentire con la voce roca". Si possono trovare anche fra le prostitute d'infimo ordine coloro che adescano passanti stando sedute su uno sgabello, accanto ad un pagliericcio, o sulla porta dell'osteria: (Aretino, p. 24) "e ivi si vedea la buona fanciulla, tutta piena di carità , dispensare la sua dote a sbirri, a barri, a piovani, a staffieri e a ogni sorte di degne persone; e mancatole la robba, tutta pietosa, tutta umile, si siede verbigrazia in mezzo di ponte Sisto sanza pompa alcuna, eccetto la seggiola, la stola e il cagnoletto, e un foglio di carta increspato in cima ad una canna fessa con la quale parea che si facesse vento e che si riparasse dalle mosche".

Talvolta è una vecchia ruffiana (spesso una ex del mestiere) che stando davanti all'ingresso chiama i clienti e li conduce nella taverna in penombra dove può smerciare anche della mercanzia non proprio di primo pelo, come accade al povero Machiavelli: (Larivaille, p. 156 citando Nicolò Machiavelli che entra in un postribolo) "vidi al barlume una donna con uno sciugatoio sul capo et in sul viso che faceva el vergognoso [timido], et stava rimessa in uno canto".

Nell'osteria d'angiporto le prostitute sono in combutta con l'oste stesso che è pure affittacamere e con bravi e bari: (Aretino, p.83) "intanto comparsi due barri con volto di sempliciotti, fattosi pregare un pezzo, pigliate le carte più false che i doppioni mirandolini, balordon balordone tiravano a sé i denari dei convitati, accennandogli io del giuoco avevano in mano, parendomi poco la falsità delle carte".

I bravacci sono spesso compagni e protettori delle prostitute: (Garzoni , cxi, Bravi, p. 1267) "Quindi partendosi vanno per le mura a ritrovar i luoghi pubblici delle meretrici e ruffiane: ove con Laura scherzano un pezzo; con la Betta stanno su la galozza [fanno i galletti]; con la Rosa fanno delle capestrerie [fanno i cretini]; e con la Cieca danno nelle scartate, pigliandole un par di zoccoli e portandole via le scarpette, o dandole de' tartufoli sul capo, de' pizzigotti nelle natiche, de' morsi nelle poppe, e facendola abbaiar come una cagna disperata".



Le prostitute più raffinate, generalmente quelle che hanno una clientela più eletta e nobile, suonano il liuto e cantano (Larivaille, p. 72).

Per quanto concerne i costi delle loro prestazioni, esse variano molto secondo la notorietà della prostituta. Le cortigiane più rinomate (quelle che frequentano la nobiltà ) si fanno pagare anche 30 scudi (Larivaille, p.66), ma in genere (vedi: Catalogo di tutte le principali et più honorate cortigiane di Venetia, Venezia 1566) la tariffa media è da 1 a 5 scudi; fino a giungere per le infime lavoratrici di osterie di bassa lega anche a mezzo scudo (vedi l'anonimo poemetto La tariffa delle puttane di Venegia del 1535, che elenca con precisione prezzi, qualità e specialità di un gran numero di meretrici veneziane).


Nomi adottati da meretrici del XVI secolo:

Essendo il Rinascimento l'epoca di riscoperta ed amore per la cultura classica anche i soprannomi delle meretrici si adeguano, prendendo nomi desunti dalla letteratura e dalla storia greco-latina. Si trovano così negli elenchi molte Damo, Elena, Fillide, Flora, Frine, Imperia, Laura, Lavinia, Lucrezia.

Spesso si usano anche soprannomi derivati dal luogo di provenienza e dalla razza, ad es.: Andalusa, Bergamasca, Bolognese, Lombarda, Mora, Romana, Senese, Spagnola, Todesca, Zingara...
Ultima modifica di dostum il 22/11/2005, 14:48, modificato 1 volta in totale.
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?

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Super Zeta
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#39 Messaggio da Super Zeta »

Il copia incolla di prima non ti soddifaceva...troppo corto! :DDD

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#40 Messaggio da Romeo »

Super Zeta ha scritto:
Romeo ha scritto:Perchè dev'essere per forza una schiava ??
Tutte arrivano una prima volta, che è, allora sono tutte schiave??
Sai Romeo esistono due mondi: in uno c'è un signore che si duplica milioni di volte solo per rovinarti la vita e dove ci sono eserciti di belle ragazze dll'est che sognano solo di dare piacere sessuale agli uomini
Poi c'è il mondo reale...
Nel tuo mondo ideale Hitler non sarebbe mai arrivato. Invece esistono le personalità  di quel genere, sei tu che sei ancora "ingenuo".

Con rispetto,

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janis
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#41 Messaggio da janis »

Super Zeta ha scritto:Al di là  della padellata di Dostum che credo non leggerà  nemmeno chi l'ha scritta torno alle parole di Helmut

Nessun dubbio che quello che scrivi possa accadere ma ancor meno dubbi che la norma sia quella che indico io

Di base la puttana disprezza il cliente e non potrebbe essere altrimenti
L'uomo che va a puttane è nello stato brado, ha l'esigenza di svuotare le palle. Paga per non corteggiare, per non essere quello che una donna vuole da lui per dargliela.
Di norma, in quello stato, scopa anche di merda e per la troia è anche un vantaggio, quattro colpi e sa come farlo venire

Un brutto spettacolo l'uomo che va a troie

Con le eccezioni che confermano la regola


"un brutto spettacolo l'uomo che va a troie"..

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#42 Messaggio da Romeo »

janis ha scritto:
Super Zeta ha scritto:Al di là  della padellata di Dostum che credo non leggerà  nemmeno chi l'ha scritta torno alle parole di Helmut

Nessun dubbio che quello che scrivi possa accadere ma ancor meno dubbi che la norma sia quella che indico io

Di base la puttana disprezza il cliente e non potrebbe essere altrimenti
L'uomo che va a puttane è nello stato brado, ha l'esigenza di svuotare le palle. Paga per non corteggiare, per non essere quello che una donna vuole da lui per dargliela.
Di norma, in quello stato, scopa anche di merda e per la troia è anche un vantaggio, quattro colpi e sa come farlo venire

Un brutto spettacolo l'uomo che va a troie

Con le eccezioni che confermano la regola


"un brutto spettacolo l'uomo che va a troie"..

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Non era per nulla un brutto spettacolo vedere nei bordelli di Praga tanta gente che si divertiva...
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#43 Messaggio da janis »

forse sarà  un mio limite...
ma davvero su questo argomento divento integerrima...e non riesco a far mia, come in altre circostanze, la questione dei punti di vista e della libertà  personale..
non ci riesco.
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#44 Messaggio da THE ANSWER »

Super Zeta ha scritto:Al di là  della padellata di Dostum che credo non leggerà  nemmeno chi l'ha scritta torno alle parole di Helmut

Nessun dubbio che quello che scrivi possa accadere ma ancor meno dubbi che la norma sia quella che indico io

Di base la puttana disprezza il cliente e non potrebbe essere altrimenti
L'uomo che va a puttane è nello stato brado, ha l'esigenza di svuotare le palle. Paga per non corteggiare, per non essere quello che una donna vuole da lui per dargliela.
Di norma, in quello stato, scopa anche di merda e per la troia è anche un vantaggio, quattro colpi e sa come farlo venire

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se ti quoto la prendi male ? 8)

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#45 Messaggio da Romeo »

janis ha scritto:forse sarà  un mio limite...
ma davvero su questo argomento divento integerrima...e non riesco a far mia, come in altre circostanze, la questione dei punti di vista e della libertà  personale..
non ci riesco.
Questione di educazione, CSI (cultura sessuale italiana).
Anche io ci ho messo molto tempo prima di capire ed uscirne fuori.

Se fossi nata per esempio a Praga, probabilmente arrotonderesti anche tu qualche vilta così. E' normalissimolà , anzi è normalissimo quasi dappertutto. Solo in Italian non è normale.
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