Grazie a Luca Morisi il Popolo sovrano ha potuto esercitare il sacrosanto diritto di (tele)voto, come sancito dalla Costituzione, negato dal golpista Mattarella.
Come un Mark Caltagirone qualsiasi ieri Matteo Salvini è andato da Barbara D’Urso ad affrontare «la gente che esce dalle palle». Perché Salvini sarà anche uno che scappa dal confronto con Carola Rackete ma quando c’è da dibattere con i “vip che in questi anni lo hanno insultato” allora non si fa certo pregare: «rispetto ai soliti dibattiti, quello urla, quello tira fuori la tabella almeno qua ci sono delle palle». Ed eccolo quindi sul trono affrontare gli “sferati”: gente come Alba Parietti, Alda D’Eusanio, Asia Argento, Iva Zanicchi o Idris (quest’ultimo famoso sostanzialmente perché tifoso della Juventus).Si tratta di Vip che in passato hanno a vario titolo preso “posizione” contro Salvini. Ad esempio Asia Argento nel luglio del 2018 aveva twittato #SalviniMmerda. Una critica davvero ficcante e incisiva. Anche Alba Parietti – che addirittura nel 2015 aveva detto “sarei terrorizzata se Salvini guidasse il Paese, sarebbe quasi da andare via. Salvini fa discorsi da bar, dove arrivava il bullo e sparava cazzate” – impersona nell’immaginario collettivo il personaggio del radical chic, la riccona che predica i buoni sentimenti ma semina odio contro il povero Matteo. Lui non ha paura. E ci tiene a farlo sapere con l’ennesima (in pochi minuti) battuta sulle “palle”. «La mia nonna mi insegnava “male non fare paura non avere”, quindi magari un ministro o un vicepresidente del Consiglio non dovrebbe venire qui quando si aprono le palle e c’è gente a caso che ci insulta ma a me piace vivere così, la vita è troppo breve e troppo bella per aver paura di qualcosa». Nessuno ha ancora fatto notare che oggi Salvini non è né ministro né vicepremier. Eppure per passare dalla Dj booth del Papeete (da ministro) al salotto di Barbara D’Urso (da semplice senatore) non è che ci voglia tanto. In fondo Salvini è pur sempre quello che si faceva fotografare seminudo a letto per la copertina di Oggi (non certo il Financial Times). Oppure è quello che cantava i cori contro i napoletani a Pontida. Ed è sempre quello che qualche giorno fa portava sul palco “la bambina di Bibbiano” che non era di Bibbiano dopo aver detto che non bisogna strumentalizzare i bambini per fare politica.