Sarebbe quindi tutta una messa in scena, un finto litigio col PD, il quale è complice nella recita.
Rousseau agita il Movimento, dubbi su tempi e esito
L'affondo di Di Maio ricompatta la base grillina, ma restano i timori per il voto sulla piattaforma dellla Casaleggio&Associati.
a manovra forse azzardata ma compiuta con l’intento di convincere anche gli iscritti più riluttanti a dare il via libera all’ipotesi di governo M5s-Pd quando saranno chiamati da dire la loro su Rousseau. La consultazione sull’alleanza giallorossa prevista secondo le indiscrezioni per mercoledì 4 settembre, potrebbe a questo punto essere anticipata. Dopo ore di incertezza, telefoni spenti, smarrimento alla fine il sollievo: i parlamentari del Movimento hanno interpretato così l’alzata di scudi del Capo Politico. Dopo giornate in cui sul leader pentastellato si moltiplicavano i sospetti che stesse giocando una partita solo per blindare la sua leadership politica, la mossa in attacco di Luigi Di Maio è arrivata anche per mettere a tacere i sospetti. E convincere anche i più riluttanti nei confronti dell’alleanza con il Pd a dare il via libera all’accordo. Il ritorno ai toni ultimativi, l’accento posto sui temi fondativi del M5s ed anche la forzatura sul tema dell’immigrazione dove, nonostante fosse stato già trovato il punto di caduta per un accordo con i dem, Di Maio ha affermato di non voler rinnegare la “ratio” dei decreti sicurezza, sono tutti segnali lanciati alla pancia del Movimento. E soprattutto a quanti non hanno digerito le porte chiuse all’offerta di Salvini. «Sembra una strizzata d’occhio a quelli che remano a favore di una ricucitura con la Lega» ha affermato un deputato dell’area “ortodossa” che pur non gradendo la mossa del capo politico ha ammesso che ha colto nel segno. «Vedo che nelle chat degli attivisti il messaggio è passato. Sembra proprio che i più scettici ora si siano convinti».
Certo c’è sempre il pericolo opposto che segnala un altro parlamentare: questi toni perentori verso il futuro possibile alleato potrebbe infatti sortire un effetto boomerang, radicalizzando i contrari. Non sono pochi, anche a giudicare dai commenti sul blog dove pure si registra il plauso all’iniziativa di Di Maio. Ma la vera preoccupazione dei 5 Stelle per il voto sulla piattaforma ora sono da un lato gli hacker, dall’altra gli iscritti di vecchia data, quelli che nel frattempo potrebbero essere passati a votare Lega nelle ultime consultazioni, mantenendo le credenziali per votare su Rousseau. Un timore che il 29 agosto l’associazione ha in parte smentito, sostenendo che risultano infondate le indiscrezioni che segnalavano alcuni primi attacchi di hacker.