[O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
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- theinvoker
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
l'ho sentita anche io e invece mi è piaciuta.
l'esempio di vieri non c'entra un cazzo.
Se fai entrare Totti in società gli devi dare qualche incarico. Lo devi stare ad ascoltare. Se invece non lo vuoi perchè ignorante/non capace, non lo assumi e stop. E poi magari Totti fa come Vieri. Ma gli hanno offerto il posto. E offrirglielo solo per fare da simbolo e per tenere buoni i tifosi non è corretto
l'esempio di vieri non c'entra un cazzo.
Se fai entrare Totti in società gli devi dare qualche incarico. Lo devi stare ad ascoltare. Se invece non lo vuoi perchè ignorante/non capace, non lo assumi e stop. E poi magari Totti fa come Vieri. Ma gli hanno offerto il posto. E offrirglielo solo per fare da simbolo e per tenere buoni i tifosi non è corretto
- Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Io lo so, l'ho detto nella parte che hai tagliato. Ma vallo a dire a tutti gli altri.lider maximo ha scritto:Ma lo sai che non si potrà vincere in eterno lo scudettino, non solo per la concorrenza che si presume meno morbida diciamo, ma soprattutto per l'avanzare con l'età di gran parte dei giocatori, lo sai vero?Salieri D'Amato ha scritto: La pazienza l'avrai tu! La Juventus è strutturata per vincere, il mondo juventino aspetta solo la coppa e Ronaldo l'avrai solo per un altro paio di anni. Se per 2 anni non vincerà un cazzo, vedrai che fine farà Sarri, gioco o non gioco.
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Presumo che la società gli chieda in primis un atteggiamento diverso in campo, una squadra che provi a giocare sempre, su qualsiasi campo, un calcio "leggermente" più offensivo, e aggiungo senza fare troppi calcoli sugli impegni dei mesi successivi, cosa che negli ultimi due anni non è che sia riuscita benissimo.
E in secundis, Ovviamente, di provare a portare quella stracazzo di cosa a casa che sta diventando sempre più un incubo, attraverso il punto primo di cui sopra, per questo mi auguro che la società abbia la pazienza di far digerire a tutti i nuovi metodi di lavoro.
Credo che i punti 1 e 2 siano inscindibbili.
E ci metterei la firma seduta stante per zero scudetti e 1 CL nei prox tre anni, anzi manco quella, voglio solo tornare a provare emozioni quando guardo una partita della mia squadra del cuore.

E non mettere già le mani avanti con l'età della rosa che avanza, che stanno ringiovanendo difesa e centrocampo.

Penso che i metodi di lavoro di Sarri non siano un problema, alla Juve troverà giocatori preparati e disponibili. Il problema sarà la gestione degli uomini. E di tutto il contorno.
La via più breve tra due cuori è il pene
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Che palle questo Sarrismo, Cobogligligli o quel che è.
IMO
Sarri è stato scelto perché appare una buona scelta ad un prezzo ragionevole,
Chiaro che non era la miglior scelta.
Si è deciso di sostituire Allegri dopo la serata Ajax.
Nessuno ha detto che la Juve abbia giocato male (e già qua si nota quanto il popolo juventino gradisse Allegri). È stato invece detto da tutti che la Juve era arrivata a quell’appuntamento fuori forma, cosa non difendibile se a fine anno avevi (la Juve) una ventina di punti di vantaggio sulla seconda.
Cosa ancora meno difendibile se l’allenatore di una squadra va in conferenza stampa a dire che ci voleva più malizia nel lasciare il piedino la’ in modo da far prendere il secondo giallo al giocatore dell’Ajax. Stai dicendo che in condizioni normali la Juve, con Ronaldo in prima fila, non è in grado di battere l’Ajax.
Se lo hai fatto/detto è perché come tutti gli allenatori del giorno d’oggi, stai difendendo il tuo staff di preparatori atletici, che nel caso della Juve di quest’anno era una scelta indifendibile.
Non bastasse, quanto sopra è avvenuto in una annata nella quale tutte le grandi squadre CL dell’ultimo decennio erano fuori, ergo, un’occasione del genere non ti capita più.
Pertanto forza Sarri!
E grazie ad Allegri.
IMO
Sarri è stato scelto perché appare una buona scelta ad un prezzo ragionevole,
Chiaro che non era la miglior scelta.
Si è deciso di sostituire Allegri dopo la serata Ajax.
Nessuno ha detto che la Juve abbia giocato male (e già qua si nota quanto il popolo juventino gradisse Allegri). È stato invece detto da tutti che la Juve era arrivata a quell’appuntamento fuori forma, cosa non difendibile se a fine anno avevi (la Juve) una ventina di punti di vantaggio sulla seconda.
Cosa ancora meno difendibile se l’allenatore di una squadra va in conferenza stampa a dire che ci voleva più malizia nel lasciare il piedino la’ in modo da far prendere il secondo giallo al giocatore dell’Ajax. Stai dicendo che in condizioni normali la Juve, con Ronaldo in prima fila, non è in grado di battere l’Ajax.
Se lo hai fatto/detto è perché come tutti gli allenatori del giorno d’oggi, stai difendendo il tuo staff di preparatori atletici, che nel caso della Juve di quest’anno era una scelta indifendibile.
Non bastasse, quanto sopra è avvenuto in una annata nella quale tutte le grandi squadre CL dell’ultimo decennio erano fuori, ergo, un’occasione del genere non ti capita più.
Pertanto forza Sarri!
E grazie ad Allegri.
Elementare come un bacio in una favola (N. Fabi)
Quando morirò voglio essere sepolto vicino all'ippodromo per sentire la volata sulla dirittura d'arrivo (C.H. Bukowski)
Elementare come un' altalena libera (N. Fabi)
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- alternativeone
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
"Un grosso in bocca al lupo a Sarri per la sua nuova avventura. Gli auguro di vincere gli stessi trofei che ha vinto qui a Napoli."
...step into this room and dance for me
Brava persona.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Si si è piaciuta pure a me.theinvoker ha scritto:l'ho sentita anche io e invece mi è piaciuta.
l'esempio di vieri non c'entra un cazzo.
Se fai entrare Totti in società gli devi dare qualche incarico. Lo devi stare ad ascoltare. Se invece non lo vuoi perchè ignorante/non capace, non lo assumi e stop. E poi magari Totti fa come Vieri. Ma gli hanno offerto il posto. E offrirglielo solo per fare da simbolo e per tenere buoni i tifosi non è corretto
E' più o meno lo stesso ruolo che hanno dato a Javier Zanetti all'Inter, il dirigente bandiera/ambasciatore, solo che Totti non è abbastanza sveglio e umile da accettare il ruolo. Poi nel corso degli anni, se ne sei in grado (e totti, potete starne certi, non lo sarà mai) cominci ad acquisire anche più potere decisionale e autorevolezza all'interno di una dirigenza. Un po' come ha fatto anche Nedved alla Juventus.
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Totti: "Fossi nella proprietà darei tutto il potere gestionale in mano a Totti e De Rossi".
Sì certo, poi assumente Bombolo come CFO e andate sul sicuro.
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Sora Lella peccato che non vive piú sennó cucinava per tutti
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Totti, da Pupone a piagnone il passo è breve
La conferenza stampa dell'ex capitano della Roma? Un delirio pubblico sotto forma di manie di grandezza, tortura della sintassi, vittimismo e sdilinquimento di massa (soprattutto dei giornalisti).
Ma perché non il Colosseo? Piazza del Quirinale, l’Altare della patria? Cos’è questo sfoggio di modestia? Il Salone degli Onori del Coni, capirai: ci fanno persino i convegni sul doping. Ci vanno ministri, premier, presidenti: per l’Imperatore è robetta. D’altronde, anche la tivù pubblica è stata parca: diretta su RaiDue e speciale a seguire. A guardarla bene, una scelta strategica: con 250 giornalisti accreditati (spunta dalle cronache anche il nome di Giovanni Floris: si capisce, son tifosi) la vera notizia non poteva che essere il delirio pubblico, sotto forma di manie di grandezza, tortura della sintassi e sdilinquimento di massa, della conferenza stampa di addio di Francesco Totti. D’altronde, anche la tivù pubblica è stata parca: diretta su RaiDue e speciale a seguire. A guardarla bene, una scelta strategica: con 250 giornalisti accreditati (spunta dalle cronache anche il nome di Giovanni Floris: si capisce, son tifosi) la vera notizia non poteva che essere il delirio pubblico, sotto forma di manie di grandezza, tortura della sintassi e sdilinquimento di massa, della conferenza stampa di addio di Francesco Totti. Totti parla, l’Italia risponde. E, soprattutto, non fa domande. A partire dall’unica veramente necessaria: esattamente cosa voleva Francesco Totti oggi, oltre che ribadire quanto è indispensabile? («Se c’hai due come Totti e De Rossi gli fai fare tutto, gli dai in mano tutto»). Forse annunciare che si è tolto di tasca i quattrini per comprare la squadra, o ha fatto una cordata con amici suoi, con Giovanni Malagò che gli concede gli onori del Coni, o con Walter Veltroni che ne scrive a quotidiani unificati? Voleva chiamare a una sollevazione di massa, lanciare una colletta per riprendersi il club, onorare Daniele De Rossi dopo i veleni recenti? Intendeva chiedere pubblicamente una promozione col sostegno delle masse? Macché. France’ aveva bisogno di sentirsi dire che è bravo, che è onesto, che è insostituibile. Noialtri andiamo dall’analista per ricomporre i pezzi dei nostri sogni e delle nostre storie finite. Lui chiama i giornalisti per mettere in scena una commediola della verità: io vi dico la mia, e voi vi stupirete di quanto sono ancora puro e unico. Il vittimismo paga, specie in vernacolo, prova ultima del candore dell’individuo: «Staccarsi è un po’ come morire» (ma domani si rinasce a Ibiza); «Pe’ questo club sono sempre stato un peso» (da 84,25 milioni netti in 21 anni, per la precisione), «Non è stata colpa mia, non mi hanno dato la possibilità di esprimermi» (e fate finta che un cronista non mi chiamasse ogni mezz’ora per mettermi in prima pagina). Nell’orizzonte di Totti, il contratto sociale è il credito sempiterno che gli deve essere riconosciuto per aver creduto nella Roma ed essersi dedicato alla squadra per tutta la carriera. Una specie di universo limitato dei rapporti, nobilissimo e privilegiato: valesse anche per il resto del mondo, le fabbriche sarebbero di proprietà degli operai che ci lavorano, illicenziabili. E non sarebbe nemmeno così male. Ma è vagamente imbarazzante il numero dei cronisti in sala – qualcuno si presume licenziato, spernacchiato, sfruttato dal capo e mal pagato, e per questo forse empatizzante con Totti – arrivato per assistere a un privato cittadino, ancorché amato e di fama, che dà le dimissioni da un’azienda, ancorché amata e di fama. È incredibile la sudditanza, l’esaltazione dell’eroe (è il momento più alto del calcio recente, ha detto qualcuno: e noi che pensavamo fosse la rovesciata di Cristiano Ronaldo in Champions), l’assenza di pensiero critico o persino di provocazioni. Non uno ha alzato la mano per chiedere al fu capitano se non pensava di avere un po’ esagerato: per dire quale cattivone fosse James Pallotta si poteva anche fare un’intervista, scrivere un comunicato, a voler esagerare persino un altro libro. Si dirà che sono il tifo, il cuore, l’appartenenza a costringerci a questa ridicolaggine. Non è vero, non per tutti almeno. Si tratta, molto più banalmente, di una malcelata subalternità: al potente, al famoso, al mito. Si prova a mascherarla con la notiziabilità: ma i congiuntivi al loro posto rivelano l’inganno.
La conferenza stampa dell'ex capitano della Roma? Un delirio pubblico sotto forma di manie di grandezza, tortura della sintassi, vittimismo e sdilinquimento di massa (soprattutto dei giornalisti).
Ma perché non il Colosseo? Piazza del Quirinale, l’Altare della patria? Cos’è questo sfoggio di modestia? Il Salone degli Onori del Coni, capirai: ci fanno persino i convegni sul doping. Ci vanno ministri, premier, presidenti: per l’Imperatore è robetta. D’altronde, anche la tivù pubblica è stata parca: diretta su RaiDue e speciale a seguire. A guardarla bene, una scelta strategica: con 250 giornalisti accreditati (spunta dalle cronache anche il nome di Giovanni Floris: si capisce, son tifosi) la vera notizia non poteva che essere il delirio pubblico, sotto forma di manie di grandezza, tortura della sintassi e sdilinquimento di massa, della conferenza stampa di addio di Francesco Totti. D’altronde, anche la tivù pubblica è stata parca: diretta su RaiDue e speciale a seguire. A guardarla bene, una scelta strategica: con 250 giornalisti accreditati (spunta dalle cronache anche il nome di Giovanni Floris: si capisce, son tifosi) la vera notizia non poteva che essere il delirio pubblico, sotto forma di manie di grandezza, tortura della sintassi e sdilinquimento di massa, della conferenza stampa di addio di Francesco Totti. Totti parla, l’Italia risponde. E, soprattutto, non fa domande. A partire dall’unica veramente necessaria: esattamente cosa voleva Francesco Totti oggi, oltre che ribadire quanto è indispensabile? («Se c’hai due come Totti e De Rossi gli fai fare tutto, gli dai in mano tutto»). Forse annunciare che si è tolto di tasca i quattrini per comprare la squadra, o ha fatto una cordata con amici suoi, con Giovanni Malagò che gli concede gli onori del Coni, o con Walter Veltroni che ne scrive a quotidiani unificati? Voleva chiamare a una sollevazione di massa, lanciare una colletta per riprendersi il club, onorare Daniele De Rossi dopo i veleni recenti? Intendeva chiedere pubblicamente una promozione col sostegno delle masse? Macché. France’ aveva bisogno di sentirsi dire che è bravo, che è onesto, che è insostituibile. Noialtri andiamo dall’analista per ricomporre i pezzi dei nostri sogni e delle nostre storie finite. Lui chiama i giornalisti per mettere in scena una commediola della verità: io vi dico la mia, e voi vi stupirete di quanto sono ancora puro e unico. Il vittimismo paga, specie in vernacolo, prova ultima del candore dell’individuo: «Staccarsi è un po’ come morire» (ma domani si rinasce a Ibiza); «Pe’ questo club sono sempre stato un peso» (da 84,25 milioni netti in 21 anni, per la precisione), «Non è stata colpa mia, non mi hanno dato la possibilità di esprimermi» (e fate finta che un cronista non mi chiamasse ogni mezz’ora per mettermi in prima pagina). Nell’orizzonte di Totti, il contratto sociale è il credito sempiterno che gli deve essere riconosciuto per aver creduto nella Roma ed essersi dedicato alla squadra per tutta la carriera. Una specie di universo limitato dei rapporti, nobilissimo e privilegiato: valesse anche per il resto del mondo, le fabbriche sarebbero di proprietà degli operai che ci lavorano, illicenziabili. E non sarebbe nemmeno così male. Ma è vagamente imbarazzante il numero dei cronisti in sala – qualcuno si presume licenziato, spernacchiato, sfruttato dal capo e mal pagato, e per questo forse empatizzante con Totti – arrivato per assistere a un privato cittadino, ancorché amato e di fama, che dà le dimissioni da un’azienda, ancorché amata e di fama. È incredibile la sudditanza, l’esaltazione dell’eroe (è il momento più alto del calcio recente, ha detto qualcuno: e noi che pensavamo fosse la rovesciata di Cristiano Ronaldo in Champions), l’assenza di pensiero critico o persino di provocazioni. Non uno ha alzato la mano per chiedere al fu capitano se non pensava di avere un po’ esagerato: per dire quale cattivone fosse James Pallotta si poteva anche fare un’intervista, scrivere un comunicato, a voler esagerare persino un altro libro. Si dirà che sono il tifo, il cuore, l’appartenenza a costringerci a questa ridicolaggine. Non è vero, non per tutti almeno. Si tratta, molto più banalmente, di una malcelata subalternità: al potente, al famoso, al mito. Si prova a mascherarla con la notiziabilità: ma i congiuntivi al loro posto rivelano l’inganno.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Neanche per scherzo. Era lazialissima.Gargarozzo ha scritto:Sora Lella peccato che non vive piú sennó cucinava per tutti
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Stasera non avevo nulla da fare e sarei anche andato a vedermi Inghilterra Francia ma la tribuna è già esaurita e l'unica curva aperta ha ancora meno di 400 posti (e quindi non parto con il rischio di non trovare il biglietto, via internet non ci penso nemmeno, non so poi se si acquista). Certo una volta era più semplice, andavi allo stadio e ti compravi il biglietto, magari decidevi mezz'ora prima cosa fare.
In più non si capisce dove abbiano infilato i 1500 tifosi inglesi attesi allo stadio dato che l'apertura della curva è stata decisa in un secondo tempo.
Stadi quasi tutti vuoti e qua lasciano chiusa una curva.
In più non si capisce dove abbiano infilato i 1500 tifosi inglesi attesi allo stadio dato che l'apertura della curva è stata decisa in un secondo tempo.
Stadi quasi tutti vuoti e qua lasciano chiusa una curva.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
SoTTO di nove ha scritto:Stasera non avevo nulla da fare e sarei anche andato a vedermi Inghilterra Francia ma la tribuna è già esaurita e l'unica curva aperta ha ancora meno di 400 posti (e quindi non parto con il rischio di non trovare il biglietto, via internet non ci penso nemmeno, non so poi se si acquista). Certo una volta era più semplice, andavi allo stadio e ti compravi il biglietto, magari decidevi mezz'ora prima cosa fare.
In più non si capisce dove abbiano infilato i 1500 tifosi inglesi attesi allo stadio dato che l'apertura della curva è stata decisa in un secondo tempo.
Stadi quasi tutti vuoti e qua lasciano chiusa una curva.
Hai omesso dal bagarino di turno

"Ma s'io avessi previsto tutto questo... dati causa e pretesto,forse farei lo stesso"
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Vabbé li avvelenava intendoNip ha scritto:Neanche per scherzo. Era lazialissima.Gargarozzo ha scritto:Sora Lella peccato che non vive piú sennó cucinava per tutti
E suor Paola li avrebbe fatti seppellire in zona sconsacrata assieme agli assassini
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Ma no, i bagarini funzionavano per le partite clou, cioè quando a Cesena venivano Juve, Milan e Inter. Ma quelle partite lo sapevi già da prima che ci saresti andato e ti precipitavi a comprare il biglietto.Galibier ha scritto:SoTTO di nove ha scritto:Stasera non avevo nulla da fare e sarei anche andato a vedermi Inghilterra Francia ma la tribuna è già esaurita e l'unica curva aperta ha ancora meno di 400 posti (e quindi non parto con il rischio di non trovare il biglietto, via internet non ci penso nemmeno, non so poi se si acquista). Certo una volta era più semplice, andavi allo stadio e ti compravi il biglietto, magari decidevi mezz'ora prima cosa fare.
In più non si capisce dove abbiano infilato i 1500 tifosi inglesi attesi allo stadio dato che l'apertura della curva è stata decisa in un secondo tempo.
Stadi quasi tutti vuoti e qua lasciano chiusa una curva.
Hai omesso dal bagarino di turno
Io parlo di partite come questa che le vai a vedere come se stessi uscendo per andare al cinema. Ti prende lo skizzo e vai allo stadio. e trovavi la biglietteria aperta.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Bei tempi andati.
Io ricordo che era anche possibile prendersi un caffé per strada coi calciatori (quelli delle grandi squadre intendo...)
Io ricordo che era anche possibile prendersi un caffé per strada coi calciatori (quelli delle grandi squadre intendo...)
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Re: [O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti
Gargarozzo ha scritto:Bei tempi andati.
Io ricordo che era anche possibile prendersi un caffé per strada coi calciatori (quelli delle grandi squadre intendo...)
Già... io presi pure un paio di calcioni... ma questa è un'altra storia...
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