Io credo che l'equivoco per cui un quotidiano o una rivista nazionale parlava di porno negli anni 80 - ma ancora oggi - con scarsa cognizione di causa sia la considerazione che i mass media hanno sempre dato all'universo porno, guardandolo come 'fenomeno di costume' senza approfondire il suo potenziale filmico, nel nostro caso,
Mi spiego meglio: se un quotidiano voleva/vuole affrontare la questione hard - una volta potevano essere i cinema porno, poi il videonoleggio e via dicendo - affidava 'l'inchiesta' da svolgere ad un normale cronista di costume/attualità, che magari vi si dedicava dopo aver terminato un servizio di natura più 'mondana' senza avere la minima idea di come approcciare al discorso.
L'andare a vedere un film porno era, una volta, un 'fatto di costume', un qualcosa da discutere sociologicamente, fregandosene della portata cinematografica: va da sè che, in definitiva, le specifiche di una pellicola, di un'attrice, attore o regista non venivano prese in considerazione ai fini del 'dossier'. L'importante era fare domande pririginose allo spettatore che lasciava la sala.
Ne è derivata un'ignoranza mediatica generale su nomi, titoli e anni di produzione che, in Italia, rende ancora oggi difficile collocare numerosi film nel posto giusto.
A questo aggiungiamo anche gli autentici disastri compiuti spesso dalla SIAE nell'attribuire i dati di un borderò al film corretto (i borderò sono le schede contenenti i 'credits' del film oggetto di analisi presso le sedi preposte per la loro 'revisione' prima della programmazione pubblica), ed ecco che abbiamo una confusione incredibile nei nominativi dei cast, titoli, accredti vari.
Per tornare ai giornali, cosa faceva, ad esempio, un cronista a cui nel 1986 veniva affidata una inchiesta sullo stato dei cinema a luci rosse in Italia? Accanto ai dati chiesti direttamente agli esercenti si faceva mostrare qualche locandina di film di recente proiezione, sfogliava qualche numero di 'Le Ore', un'occhiata alle programmazioni delle sale et voilà, ecco che l'articolo si scriveva da sè. Già allora, dunque, non si era a conoscenza di quanto proiettato appena uno-due anni prima.
Oggi mica è cambiato molto...poniamo il caso che un quotidiano voglia approfondire la questione porno, i suoi 'meccanismi', beh, trova tutto in rete; un copia e incolla compulsivo di nomi di siti, attrici e scene recenti, un bel discorsone su 'come siamo messi male, attenti cari pornodipendenti' evvai, si manda tutto in stampa. Se poi un qualche 'pentito' ex hardista vuole metterci il becco per dire 'quant'è triste e difficile e brutto il pornomondo' e 'quanto si sta bene ora, a fare le comparsate nei rotocalchi per casalinghe' allora bingo: abbiamo l'esclusiva!
primo film porno in italia
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Re: primo film porno in italia
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Re: primo film porno in italia
up a questo topic con "Malabimba" del 1979 con quella superbaubau di Mariangela Giordano
vai Alec!
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Re: primo film porno in italia
Beh, si tratta di un ‘satanic sexy’ movie per la regia di Andrea Bianchi che fu, puntualmente, distribuito sia come soft - la sua naturale collocazione era quella - sia come hard insertato. Siamo nel 1979, il film ottiene un visto di censura col divieto VM18 il 21 Settembre (chiaro che la visione sottoposta al visto fu quella soft, solo in un secondo tempo furbescamente insertata).
Va detto che fu girato nel ‘mitico’ castello di Balsorano in Abruzzo, vera e propria location abitudinaria per il cinema di genere: qui si girarono il decamerotico ‘Metti lo diavolo tuo ne lo mio Inferno’, il polselliano ‘Riti magie nere e segrete orge nel Trecento’, la magione appare tra l’altro in ‘Farfallon’ con Franco e Ciccio ma anche nell’erotico tout-curt ‘Esotica Erotika Psicotica’ di Radley Metzger. Soprattutto, per quanto ci riguarda, nel castello di Balsorano è stato girato ‘Erotic Flash’, il debutto hard - questo, non ‘Valentina’ - di Moana Pozzi.
‘Malabimba’ lo si ricorda per quella puledra che è Patrizia ‘Webley’ De Rossi, giunonica bionda, a cui si contrappone il fascino castano e più mediterraneo, anche se tutto particolare, della suora Mariangela Giordano. In mezzo a queste due primedonne c’è la parigina Katell Laennec, all’epoca 19enne, che è appunto l’invasata di turno. Invasata capace, per altro, di un pompino omicida ai danni dello zio paralitico: e qui abbiamo la scena che, tra tanti inserti ‘di maniera’, potremmo definire ben fatta e degna d’essere analizzata, non foss’altro perché il membro eretto dello zio si erge davanti al viso di lei
Va da sè che il pompino è in dettaglio, dunque eseguito da controfigura in quello che si configura come comunissimo insert.
Anche laddove si vede l’uccello dritto davanti alla Laennec beh, potremmo pensare ad una semplice fallo di gomma ma anche no: la critica su questo è divisa.
Altro inserto genitale nella scena tra la Webley e Fisichella, come segue
Meritevole il lesbo tra Katell e Mariangela, molto sensuale, con un bel bacione appassionato tra le due
Che fine ha fatto la Laennec? Non si sa: questa è la sua unica pellicola. Strano...
Va detto che fu girato nel ‘mitico’ castello di Balsorano in Abruzzo, vera e propria location abitudinaria per il cinema di genere: qui si girarono il decamerotico ‘Metti lo diavolo tuo ne lo mio Inferno’, il polselliano ‘Riti magie nere e segrete orge nel Trecento’, la magione appare tra l’altro in ‘Farfallon’ con Franco e Ciccio ma anche nell’erotico tout-curt ‘Esotica Erotika Psicotica’ di Radley Metzger. Soprattutto, per quanto ci riguarda, nel castello di Balsorano è stato girato ‘Erotic Flash’, il debutto hard - questo, non ‘Valentina’ - di Moana Pozzi.
‘Malabimba’ lo si ricorda per quella puledra che è Patrizia ‘Webley’ De Rossi, giunonica bionda, a cui si contrappone il fascino castano e più mediterraneo, anche se tutto particolare, della suora Mariangela Giordano. In mezzo a queste due primedonne c’è la parigina Katell Laennec, all’epoca 19enne, che è appunto l’invasata di turno. Invasata capace, per altro, di un pompino omicida ai danni dello zio paralitico: e qui abbiamo la scena che, tra tanti inserti ‘di maniera’, potremmo definire ben fatta e degna d’essere analizzata, non foss’altro perché il membro eretto dello zio si erge davanti al viso di lei
Va da sè che il pompino è in dettaglio, dunque eseguito da controfigura in quello che si configura come comunissimo insert.
Anche laddove si vede l’uccello dritto davanti alla Laennec beh, potremmo pensare ad una semplice fallo di gomma ma anche no: la critica su questo è divisa.
Altro inserto genitale nella scena tra la Webley e Fisichella, come segue
Meritevole il lesbo tra Katell e Mariangela, molto sensuale, con un bel bacione appassionato tra le due
Che fine ha fatto la Laennec? Non si sa: questa è la sua unica pellicola. Strano...
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Re: primo film porno in italia
grazie per il tuo intervento Alec.
sei sempre una miniera di informazioni.
il film l'ho visto tanti anni fa, ero e sono un fan di Mariangela Giordano.
la Laennec sparita peccato si. ho visto che deve fare i 59 anni fra qualche settimana
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Re: primo film porno in italia
Tra l'altro la Giordano appare anche in 'Orgasmo di Satana', che di 'Malabimba' è una sorte di remake.
Andiamo per ordine: il film nella sua versione originale - soft - si intitola 'La bimba di Satana', è datato 1983 per la regia di Mario Bianchi. Nulla di nuovo: il solito 'possession movie' con spunti pruriginosi, non foss'altro che la copia sottoposta alla censura nel Giugno 1982 durava poco, pochissimo: un 74' a voler esser generosi. Ragion per cui fu lecito pensare alla possibilità che questo film fosse destinato ad essere hardizzato con inserti, per farlo arrivare ai consueti 85-90 minuti. L'uso dell'epoca - primi anni 80 - era molto semplice e riassumibile in questi passaggi:
- io regista faccio un film soft pensando - anche se in molti hanno poi fatto le verginelle, negandolo - ad una sua versione 'rafforzata' da inserti porno
- sottopongo tale versione soft del mio film alla commissione di censura, che, pur sforbiciando qua e là, troverà di solito pochi appigli per bocciare il film
- una volta ottenuto il tanto desiderato visto di censura, potrò dunque distribuire il film nei vari cinema con tanto di sequenze hard aggiuntive, fornendole ai vari proprietari dei cinema e proiezionisti in aggiunta alla pellicola 'madre'
- delitto perfetto: il cinema proietterà un film porno a tutti gli effetti non incorrendo in nessuna sanzione legale, in quanto il titolo proiettato presenta regolare visto di censura. Solo che...non è più il film esaminato dalla commissione preposta
Tornando a 'La bimba di Satana' dunque, si era capito trattarsi di una pellicola di questo genere, ma se n'è avuta la prova solo nel 2007, quando in Germania è stata reperita la copia hard. Che consiste in 5 sequenze aggiuntive rispetto alla versione originale, due delle quali esplicitamente porno. E chi le fa queste scene? Ma la nostra Marina Hedman fu Frajese, ovvio, che si cimenta ad inizio film in un lesbo più che notevole con Mariangela Giordano. Giordano poi protagonista di un frangente autoerotico (verso il minuto 17) e che è poi recidiva in lesbo action con Jacqueline Dupré (verso il 78', roba di poco comunque).
Nel bel mezzo abbiamo un undici minuti di porno ad opera di Marina - altrimenti che l'avrebbero chiamata a fare - suddivisi in una sequenza di 6/7 minuti (dal 57' al 64' circa) e un'altra di 5 scarsi (dal 71' al 76' approx)
Questa versione hard fu ribattezzata - mai parola è stata migliore, dato il contesto - 'Orgasmo di Satana', appunto, ed è visibile in discrete condizioni qui https://tubepornclassic.com/videos/1471 ... di-satana/
Andiamo per ordine: il film nella sua versione originale - soft - si intitola 'La bimba di Satana', è datato 1983 per la regia di Mario Bianchi. Nulla di nuovo: il solito 'possession movie' con spunti pruriginosi, non foss'altro che la copia sottoposta alla censura nel Giugno 1982 durava poco, pochissimo: un 74' a voler esser generosi. Ragion per cui fu lecito pensare alla possibilità che questo film fosse destinato ad essere hardizzato con inserti, per farlo arrivare ai consueti 85-90 minuti. L'uso dell'epoca - primi anni 80 - era molto semplice e riassumibile in questi passaggi:
- io regista faccio un film soft pensando - anche se in molti hanno poi fatto le verginelle, negandolo - ad una sua versione 'rafforzata' da inserti porno
- sottopongo tale versione soft del mio film alla commissione di censura, che, pur sforbiciando qua e là, troverà di solito pochi appigli per bocciare il film
- una volta ottenuto il tanto desiderato visto di censura, potrò dunque distribuire il film nei vari cinema con tanto di sequenze hard aggiuntive, fornendole ai vari proprietari dei cinema e proiezionisti in aggiunta alla pellicola 'madre'
- delitto perfetto: il cinema proietterà un film porno a tutti gli effetti non incorrendo in nessuna sanzione legale, in quanto il titolo proiettato presenta regolare visto di censura. Solo che...non è più il film esaminato dalla commissione preposta
Tornando a 'La bimba di Satana' dunque, si era capito trattarsi di una pellicola di questo genere, ma se n'è avuta la prova solo nel 2007, quando in Germania è stata reperita la copia hard. Che consiste in 5 sequenze aggiuntive rispetto alla versione originale, due delle quali esplicitamente porno. E chi le fa queste scene? Ma la nostra Marina Hedman fu Frajese, ovvio, che si cimenta ad inizio film in un lesbo più che notevole con Mariangela Giordano. Giordano poi protagonista di un frangente autoerotico (verso il minuto 17) e che è poi recidiva in lesbo action con Jacqueline Dupré (verso il 78', roba di poco comunque).
Nel bel mezzo abbiamo un undici minuti di porno ad opera di Marina - altrimenti che l'avrebbero chiamata a fare - suddivisi in una sequenza di 6/7 minuti (dal 57' al 64' circa) e un'altra di 5 scarsi (dal 71' al 76' approx)
Questa versione hard fu ribattezzata - mai parola è stata migliore, dato il contesto - 'Orgasmo di Satana', appunto, ed è visibile in discrete condizioni qui https://tubepornclassic.com/videos/1471 ... di-satana/
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Re: primo film porno in italia
Dimenticavo, il regista di 'Malabimba', Andrea Bianchi, è lo stesso autore di quel 'L'amore le la bestia' che nel 1984 vedrà Marina Hedman impegnata nella discretamente nota scena di pissing e (falso) scat ad opera di Pontello.
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Re: primo film porno in italia
incollo la scheda di "Luce Rossa"Alec Empire ha scritto: ↑26/12/2018, 21:50L'altro film citato è 'I porno amori di Eva', la cui prima proiezione data 26 Luglio 1979 a Torino. In questo film c'è Guya Lauri, protagonista della prima stagione hard tricolore assieme a Zaira Zoccheddu. Ora è chiaro che se si prendono due come loro in un cast cinematografico non è per meriti recitativi, tuttavia non ho avuto modo di vedere il film neppure nella sua edizione francese intitolata 'Les petites sauteuses en vacances', per cui se doveste vederlo in giro fatemi un fischio, grazie.
e il link alla versione softcore, comparsa inaspettatamente in questi giorni
https://mega.nz/file/RSFCVSAS#TDlQpvGzO ... zikoxQ5vdw
(ovviamente grazie in anticipo a chiunque eventualmente reperisse quella originale)