Fino a che non si dimostra che qui dentro c'è il magnaccia, parlare di sfruttamento è improprio. Il mondo delle pubblicità e degli spot descrive i servizi di: escort, fumo, droghe leggere, alcool, gioco d'azzardo.
Anche lo Stato Italiano contribuisce a questi spot e ne trae un profitto non indifferente. Tentare di portare oltre discorsi moralizzatori o interpretazioni in maniera sarebbe non solo opinabile ma anche autolesionista da parte di chi, nominalmente ed ufficiosamente, guida il carrozzone.
L'uso che si fa di questi consigli per gli acquisti è una questione personale. Se parliamo di "effetti indiretti" anche la visione di un video porno fomenta la prostituzione, quindi anche lo sfruttamento. Se vogliamo portare alle estreme conseguenze questo discorso, non esiste istituzione o persona, financo religiosa, che non contribuisca allo status attuale, per quanto ad ognuno piaccia considerarsi un outsider che non partecipa ad un sistema che considera ambiguo o non condivisibile. Non si appartiene alla società senza sporcarsi le mani e a volte anche la coscienza, e chi pensa di avercela pulita il più delle volte è chi ce l'ha più sporca di tutti, perché vede gli aloni di unto nelle tovaglie degli altri ma alla propria tovaglia ci banchettano i coprofagi.

Ma le estreme conseguenze vanno portate in tutte le direzioni, però. Le leggi sono chiare e non sono soggette a grandi interpretazioni, tranne se si hanno dei motivi persistenti o determinati da particolari ideologie o preoccupazioni personali. Se i siti di escort fossero illegali, chiaramente non sarebbero neppure in rete. La polizia postale è assai attiva e certi reati vengono trattati molto seriamente.
Quindi, i dubbi riguardanti questi argomenti possono trovare confronto in tutto ciò.