Certo, arrivati alla 134° puntata, dopo ben otto anni di pubblicazione, gli sceneggiatori mostrano qualche stanchezza, anche se l’occasionale battuta degna della classificazione “straordinaria prosa” la si scorge.
Non così la logica, che ogni tanto mostra qualche pecca, come nella situazione della prima scopata con l’assistente Rosine. Ordunque, il (divertente) concetto di base del fotoromanzo con l’alieno Supersex … quello del fare “scattare il fluido erotico” … è di usare tale potere per scogliere le resistenze di donne altrimenti inarrivabili (fedeli mogli altrui; coppie madre-figlia; un suora; lesbiche, e così via) oppure nel contesto di situazioni improbabili (su un ‘bateau mouche’ pieno di turisti; con la nipote di un vescovo in casa di quest’ultimo; un pompino in archivio di una redazione; trombare una segretaria nella sala d’attesa di un ministro). Quando invece la donna “ci sta” (o addirittura quando è lei ad iniziare l’azione) Supersex mica spreca il “fluido erotico”.
Il che ci porta al punto illogico nella sceneggiatura in questione: quando si tratta delle “assistenti” di Supersex, vuoi che siano presenti per una sola puntata, vuoi che abbiano ruoli ricorrenti (Flore Sollier, Marilyn Jess, Catherine Gentil), la scopata col capo “fa parte delle loro mansioni”. (Unica eccezione, che mi ricordi, era Mariline Talon nel ruolo dell’assistente “Jessica” nella puntata n° 32, “Attentato al presidente”, la quale, nonostante la grande voglia di farsi scopare da Pontello, viene tenuta a bocca asciutta).
E dunque in questa puntata, abbiamo l’assistente “Rosine” che non va per il sottile: impugna l’arnese di Pontello e mostra chiaramente le sue intenzioni.
Illogico dunque che Pontello debba poi fare affidamento sui suoi “poteri erotici” per chiavarla.
Boh….
E va bene, che le puntate di Supersex non fossero concepite da scrittori della levatura di John le Carré l’avevamo già intuito.
Grazie pontellino, ancora una volta!