
Vito Bratta zio bon che guitar hero! il solo da 2:16
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Ormai dopo tanti anni di ascolti, sono arrivato a conclusione che i Dream Theater, per i miei gusti, esistono solo per quest'album e poco altro. Mi risultano stucchevoli dopo poco durante l'ascolto (anche images and words o awake, oggettivamente ottimi dischi), ma questo album è qualcosa di clamoroso e sempre vivido.Edonis ha scritto:Più di 100 cambi di tempo...
Stessa linea di pensiero.Loris Batacchi ha scritto:Ormai dopo tanti anni di ascolti, sono arrivato a conclusione che i Dream Theater, per i miei gusti, esistono solo per quest'album e poco altro.
Con tutto il bene che si può volere allo sfortunatissimo Jason Becker il suo disco non mi pare proprio lo zenit dell'equilibrio fra tecnica composizione e gusto.Edonis ha scritto:Stessa linea di pensiero.Loris Batacchi ha scritto:Ormai dopo tanti anni di ascolti, sono arrivato a conclusione che i Dream Theater, per i miei gusti, esistono solo per quest'album e poco altro.
Vittime del loro perenne esercizio di stile volto alla perfezione, alle robe esasperatamente intricate, sacrificando così quel pizzico di umanità ed emotività che spesso latita nelle loro opere.
Poi non ho mai digerito la voce stridula di James Labrie.
Questa è la giusta commistione tra tecnica e gusto melodico.
Non aveva nemmeno 20 anni al momento della pubblicazione di questo capolavoro...
A chi non lo conoscesse, consiglio Francesco Buzzurro, che con quelle dita pare Gesù.