Perche' l'Italia ormai e' solo capace di guardarsi l'ombellico.gi.kappa. ha scritto: Oltre tutto è una intercettazione irrilevantissima, i due non si dicono niente di che. Perché tutta questa sceneggiata?
(O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cacchio
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Il "giornalista" Mario Lavia riesce a farmi digerire colleghi suoi come Alessandro Sallusti, Maurizio Belpietro e Giuliano Ferrara.
Pier Luigi Davigo sempre impeccabile e serio nel far capire le cose (con un leggero humour verso gli stolti).
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Al di là delle conclusioni, che ognuno è libero di trarre da sé, leggetevi la cronologia della vicenda intercettazione dei Renzi.
Probabilmente gli audio hanno come sottofondo la sigla di Un posto al sole per quanto sono spontanei e naturali.
http://m.dagospia.com/ma-la-telefonata- ... ano-147931
Probabilmente gli audio hanno come sottofondo la sigla di Un posto al sole per quanto sono spontanei e naturali.
http://m.dagospia.com/ma-la-telefonata- ... ano-147931
Sogna una carne sinteticanuovi attributi eunmicrochipemozionale
Sogna di un bisturi amico che faccia dileiqualcosafuoridalnormale
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac

"L'hai fatto?" "Sì" "Quanto ti è costato?" "Bugo"
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Una piccola parentesi forse semi-off topic sul padre di Renzi, solo per far notare che l'educazione in casa Renzi è principio e valore assoluto...
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Dopo essersi scottato su una scommessa, quella del referendum, Renzi sembra non aver imparato la lezione e persevera in direzione delle elezioni anticipate con una legge proporzionale. Qui Giannini.
Non se ne salva uno. Renzi perché è disposto di nuovo a scommettere la fragile ripresa per tornare a fare il capoccia, Berlusconi perché farebbe qualsiasi cosa per rimanere ago della bilancia e Grillo perché si conforma a sto schifo pur di ritagliarsi la sua fetta di parlamentari, saldamente all'opposizione e costantemente sulle barricate. Speranza D'Alema e compagnia brutta rischiano di prendersela nel culo con la soglia di sbarramento dopo essere usciti dal PD per salvarsi dalle falcidazioni Renziane. Avessero lavorato sulla presentazione di un'alternativa credibile a Renzi non saremmo qui ora.
Fanculo pure a loro.
NEGATE, temute, e alla fine volute, ecco le elezioni anticipate. Sull’accordo già blindato tra Renzi e Berlusconi arriva adesso la sorprendente benedizione di Beppe Grillo sul modello proporzionale tedesco, che apre la via al voto in autunno. Eccolo, dunque, l’approdo. Dopo tre anni di inutile pellegrinaggio tra vocazioni maggioritarie e Italicum, democrazie “decidenti” e premierati forti.
La Generazione Telemaco della “nuova politica”, quella che doveva “uccidere il padre” e rottamare il vecchio, torna nel luogo dove tutto era cominciato, e dal quale forse non se n’era mai andata. Il Nazareno. E al Nazareno, inteso appunto come Patto, ha la pretesa di riportare quel che resta della sinistra italiana. Ancora una volta smarrita, confusa, divisa. Incapace di produrre una qualunque alternativa, se non quella di abbracciare un Caimano per resistere a un Grillo.
L’accordo Renzi-Berlusconi, alla luce delle parole del segretario del Pd al Messaggero, è ormai cosa fatta. Con la scusa che “lo chiede Mattarella”, l’ex premier e l’ex Cavaliere sono pronti a fare quello che pareva chiaro dal giorno dopo la Caporetto sul referendum costituzionale, e che solo i ciechi, gli ipocriti o le anime belle si erano rifiutati di comprendere. Un’intesa sulla riforma elettorale, poi sulle elezioni anticipate, e infine sulla prospettiva di una Grosse Koalition all’italiana.
Come dice Roberto Saviano del Ventennio Berlusconiano, con la “svolta nazarena” tutto è dimenticato, tutto è perdonato. Ed è vero che è “uno scandalo” una politica che a pochi mesi dalla scadenza della legislatura costruisce meccanismi elettorali tagliati a misura dei propri bisogni. Ma così è, purtroppo. Ormai da almeno dodici anni, quando a questo “uso privato” delle istituzioni e delle Costituzioni ci abituò il disastroso Porcellum voluto dal Polo della destra per non far vincere l’Unione di Prodi. Anche il sì di Grillo fa parte della svolta. Ma il furbo via libera del capocomico al sistema proporzionale tedesco, attraverso la solita farsa del clic tra gli attivisti della Rete, è tutt’altro che disinteressato. Per Pd e Forza Italia risolve il problema dei numeri al Senato, che altrimenti sarebbero mancati, e che invece adesso ci saranno grazie ai pentastellati. Ma per il Movimento è manna dal cielo: gli consentirà di lucrare dividendi incalcolabili in una campagna elettorale tutta giocata contro il “Renzusconi” dell’inciucio neo-consociativo.
Ci sarà ancora qualche dettaglio tecnico da mettere a punto. Per esempio la soglia di sbarramento. Ma la strada è già aperta, da almeno due casi paradigmatici di queste ultime ore. Il primo caso è la sfiducia bipartisan a Campo Dall’Orto in consiglio d’amministrazione Rai: un “ribaltone” che ha ragioni tuttora imprecisate, se non quelle legate all’urgenza di avere un servizio pubblico televisivo ancora più malleabile e controllabile in campagna elettorale. Renzi nega, e porta come prova il fatto che il consigliere che lui conosce meglio nel cda è "Guelfo Guelfi, l’unico ad aver votato a favore del piano di Campo Dall’Orto". Tesi tartufesca, e facilmente controvertibile: più che una prova a discapito, il voto di Guelfi (difforme da quello degli altri consiglieri pd) sembra la smoking gun sul siluramento del direttore generale.
Il secondo caso è il ripristino dei voucher, sia pure con una formula “geneticamente modificata”. L’emendamento che reintroduce i buoni lavoro passa proprio grazie alla stampella azzurra del Cavaliere, perché nel frattempo viene meno la stampella rossa non solo dell’Mdp di Bersani, ma anche dei dissidenti di Orlando. Anche su questo Renzi ha una sua versione. La norma sui voucher ci sarà perché «abbiamo fatto quello che il ministro Finocchiaro ci ha chiesto di fare». Tesi pilatesca, e palesemente in-credibile: Gentiloni non avrebbe mai preso un’iniziativa autonoma, su un tema “sensibile” per la sinistra come i buoni lavoro. Ad annunciare l’emendamento in Commissione è stato il capogruppo dem Rosato. E su quello, poi, il governo ha dovuto convergere. È una forzatura della quale obiettivamente non si sentiva alcun bisogno. Sia per ragioni di metodo: i voucher erano stati appena abrogati per decreto proprio per evitare il referendum chiesto a tutta forza dai sindacati. Sia per ragioni di merito: i voucher non hanno risolto la piaga del lavoro nero (ormai superiore ai 100 miliardi l’anno) e non hanno offerto nessuna tutela contributiva a quel milione e 600 mila precari che ne hanno “beneficiato” (dovrebbero lavorare fino a 75 anni per avere una pensione da 208 euro al mese).
Dunque, anche questa mossa non nasce per caso. Non nasce a Palazzo Chigi. Nasce a Largo del Nazareno. E si inquadra nello stesso percorso che potrebbe portarci, in sequenza, al sistema tedesco, alla caduta di Gentiloni, al voto in autunno e alla Grande Coalizione. Non siamo più in presenza di un’episodica geometria variabile (che talvolta in Parlamento può capitare) ma di un’autentica mutazione della maggioranza (che stavolta il Quirinale deve valutare). Tutti i soggetti in campo non possono non esserne consapevoli. Se vanno avanti lo stesso, vuol dire nella migliore delle ipotesi che hanno accettato il rischio, nella peggiore che hanno concordato l’esito. E l’esito, ancora una volta, è quello ormai noto, nonostante le smentite a tamburo di questi mesi: un bel # paolostaisereno, e poi tutti alle urne.
In questa rincorsa congiunta alla rivincita di Renzi e alla rinascita di Berlusconi non c’è già più spazio per le prudenze istituzionali o per le pendenze finanziarie. L’idea è che il tripolarismo che paralizza l’Italia, con il modello tedesco, si risolve con la creazione e la contrapposizione di due blocchi: il Sistema (Renzi-Berlusconi) e l’Anti- Sistema (Grillo-Salvini). Comunque vada, un mezzo disastro.
Il rischio dell’instabilità, proprio durante una delicatissima sessione di bilancio, non è contemplato. Anzi, è inopinatamente ribaltato a nostro vantaggio. Anche questo dice Renzi: «Dopo le elezioni tedesche e fino al voto, l’Italia sarà l’osservato speciale sui mercati. L’eventuale anticipo
del voto non genera l’incertezza, ma la anticipa… ». La scommessa è stravagante, e a dir poco azzardata. Non ci sarebbe nulla di strano se i due “pattisti” la giocassero in proprio. Purtroppo non è così: la posta in palio è il Paese.
Non se ne salva uno. Renzi perché è disposto di nuovo a scommettere la fragile ripresa per tornare a fare il capoccia, Berlusconi perché farebbe qualsiasi cosa per rimanere ago della bilancia e Grillo perché si conforma a sto schifo pur di ritagliarsi la sua fetta di parlamentari, saldamente all'opposizione e costantemente sulle barricate. Speranza D'Alema e compagnia brutta rischiano di prendersela nel culo con la soglia di sbarramento dopo essere usciti dal PD per salvarsi dalle falcidazioni Renziane. Avessero lavorato sulla presentazione di un'alternativa credibile a Renzi non saremmo qui ora.
Fanculo pure a loro.
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
povero alfano
per sopravvivere dovra fare un pompino al renzi oppure un anal rimming al silvio


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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
sono più pessimista del solito, il panorama politico italiano mi sembra in via di peggioramento, tradotto è una merda colossale
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
È la logica conseguenza del rifiuto delle riforme costituzionali dello scorso anno, sapevamo che rifiutando la riforma che dava troppi poteri a chi vinceva le elezioni saremmo andati verso il proporzionalealex1jd1 ha scritto:sono più pessimista del solito, il panorama politico italiano mi sembra in via di peggioramento, tradotto è una merda colossale
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
ma così facendo, serve andare a votare la prossima volta?
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Procuriamo di essere ottimisti, magari ci leviamo dai coglioni Speranza.
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Il primo che ha votato NO al referendum e si lamenta lo mando a fare in culo
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Sono pronto a dare il Benvenuto ai Liberatori così finalmente i T90 potranno rifornirsi dal benzinaro del Vaticano,del resto se il solo Igor tiene in scacco 1200 uomini,un reggimento può facilmente impadronirsi della baraccaOSCAR VENEZIA ha scritto:Perche' l'Italia ormai e' solo capace di guardarsi l'ombellico.gi.kappa. ha scritto: Oltre tutto è una intercettazione irrilevantissima, i due non si dicono niente di che. Perché tutta questa sceneggiata?
Ny Times: La Russia potrebbe 'prendersi' l'Italia
Fatto il pieno di incontri in Italia a Roma e concluso il G7 di Taormina, l'amministrazione Trump potrebbe "tornare alla nuova, normale disattenzione" nei confronti dell'Italia, con la conseguenza che il vuoto lasciato dagli Stati Uniti venga riempito dalla Russia. A farsi portatori di questo timore sono funzionari europei ed americani cui dà voce il "New York Times" in un articolo nel quale sostiene che Mosca "sta assiduamente corteggiando l'Italia, Paese che una volta aveva il più forte Partito comunista fuori dal blocco sovietico e che molti analisti considerano il ventre molle dell'Unione Europea".
A Roma, osserva il quotidiano americano, Donald Trump non ha ancora nominato un ambasciatore, "rinunciando ad un campo di gioco geopolitico che sta sfruttando" l'ambasciatore russo, Sergei Razov. "La sua diplomazia energica - scrive il giornale, preannunciando "un suntuoso banchetto" nella residenza di Villa Abamelek il mese prossimo in occasione della Festa nazionale russa - come buona parte della costruzione delle relazioni con la Russia avviene alla luce del sole, ma c'è il timore tra funzionari italiani, europei ed americani che Mosca stia anche usando lo stesso genere di influenza dietro le quinte e confusione sui media impiegati negli Stati Uniti e altrove per creare un'inclinazione italiana a favore della Russia".

Russia — il nostro paese sacro,Russia — la nostra terra amata.Una potente volontà, una grande fama Sono il tuo patrimonio per tutti i tempi.Sii gloriosa, nostra Patria libera,Unione eterna di popoli fratelli,Saggezza ereditata dai nostri antenati!Sii gloriosa, patria, siamo orgogliosi per te!Dai mari del sud al circolo polareSi estendono i nostri boschi e i campi.Tu sei unica al mondo, sei inimitabile,Terra natìa protetta da Dio.Sii gloriosa, nostra Patria libera,Unione eterna di popoli fratelli,Saggezza ereditata dai nostri antenati!Sii gloriosa, patria, siamo orgogliosi per te!Ampi spazi per i sogni e per la vitaSi aprono davanti a noi per gli anni a venireLa nostra fedeltà alla Patria ci dà forza.Così è stato, così è e così sarà sempre!Sii gloriosa, nostra Patria libera,Unione eterna di popoli fratelli,Saggezza ereditata dai nostri antenati!Sii gloriosa, patria, siamo orgogliosi per te
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
Venghino signori! Comincia lo show del compagno Renzi
di Alessandro Robecchi per “Il Fatto Quotidiano”
La parrucca canuta e la barba finta sono già state consegnate a Ringnano sull’Arno, pronte per l’uso. Nel caso clamoroso che Jeremy Corbyn riesca nell’impresa di vincere le elezioni inglesi, Matteo Renzi è pronto a trasformarsi nel Corbyn italiano, dopo essere stato il Valls italiano, l’Obama italiano, il Marcon italiano e altro ancora. Già si affacciano timidamente su twitter i primi segnali della nuova trasformazione, per ora soltanto sottoforma di esternazioni “simpatiche” di portavoce ed esperti di comunicazione (!). Non che stupisca la coerenza ad assetto variabile: sono passati solo due anni (elezioni inglesi del 2015) da quando gli stessi strateghi renzisti spiegavano la sconfitta del timidissimo e conservatorissimo candidato Labour Miliband con un esilarante: “ha perso perché troppo di sinistra”. Ora che Corbyn (che è di sinistra davvero) rischia di vincere, o comunque di prendere più voti del suo predecessore, ecco in rampa di lancio il nuovo travestimento. Il vocabolario politico andrebbe aggiornato: più che trasformismo, qui si tratta di applicare la dottrina Fregoli: più cambi d’abito in pochi minuti.
…Fin’ora la strategia semantica della cordata che ha conquistato il Pd è stata abbastanza semplice: vendere come “di sinistra” provvedimenti ultraliberisti e cancellazione di diritti. Un gioco di prestigio che ha funzionato soltanto per qualche mese e poi si è sciolto come un gelato nell’altoforno: prima qualche elettore, poi molti, poi un paio di milioni, si sono accorti che scrivere la legge sul lavoro insieme a Confindustria e andare in giro a dire che si tratta di una legge di sinistra era una discreta presa per il culo. Che abbracciare il “modello Marchionne” non era proprio una cosa geniale. Che farsi periodicamente salvare da Verdini non era esattamente nel dettato teorico gramsciano. Che cancellare la tassa sulla prima casa anche ai cumenda con villa di diversi ettari non era precisamente una lotta alle diseguaglianze.
Ora si apre un periodo, assai divertente, di bastone e carota. La linea è già tracciata: da un lato screditare l’avversario (definire “sinistra radicale” una formazione che ha come riferimento Pisapia è semplicemente ridicolo), dall’altra gettare brioches al popolo, fingersi dialoganti, archiviare il vecchio arrogantissimo (e scemo) “ciaone” per sfoderare un grottesco “compagni, parliamone”. Insomma, quello che da anni si allea con Berlusconi, che concorda con lui fallimentari riforme, che inventa con lui leggi elettorali incostituzionali, verrà a spiegarci che è colpa della sinistra se alla fine farà un governo con Berlusconi. Per cui consiglio di preparare i fazzoletti: il “Renzi-torna-di-sinistra-show” sarà uno spettacolo circense di grande presa, più dell’uomo cannone, più della donna barbuta, più delle magliette gialle al terremoto. Venghino, venghino, portate i pop-corn.
di Alessandro Robecchi per “Il Fatto Quotidiano”
La parrucca canuta e la barba finta sono già state consegnate a Ringnano sull’Arno, pronte per l’uso. Nel caso clamoroso che Jeremy Corbyn riesca nell’impresa di vincere le elezioni inglesi, Matteo Renzi è pronto a trasformarsi nel Corbyn italiano, dopo essere stato il Valls italiano, l’Obama italiano, il Marcon italiano e altro ancora. Già si affacciano timidamente su twitter i primi segnali della nuova trasformazione, per ora soltanto sottoforma di esternazioni “simpatiche” di portavoce ed esperti di comunicazione (!). Non che stupisca la coerenza ad assetto variabile: sono passati solo due anni (elezioni inglesi del 2015) da quando gli stessi strateghi renzisti spiegavano la sconfitta del timidissimo e conservatorissimo candidato Labour Miliband con un esilarante: “ha perso perché troppo di sinistra”. Ora che Corbyn (che è di sinistra davvero) rischia di vincere, o comunque di prendere più voti del suo predecessore, ecco in rampa di lancio il nuovo travestimento. Il vocabolario politico andrebbe aggiornato: più che trasformismo, qui si tratta di applicare la dottrina Fregoli: più cambi d’abito in pochi minuti.
…Fin’ora la strategia semantica della cordata che ha conquistato il Pd è stata abbastanza semplice: vendere come “di sinistra” provvedimenti ultraliberisti e cancellazione di diritti. Un gioco di prestigio che ha funzionato soltanto per qualche mese e poi si è sciolto come un gelato nell’altoforno: prima qualche elettore, poi molti, poi un paio di milioni, si sono accorti che scrivere la legge sul lavoro insieme a Confindustria e andare in giro a dire che si tratta di una legge di sinistra era una discreta presa per il culo. Che abbracciare il “modello Marchionne” non era proprio una cosa geniale. Che farsi periodicamente salvare da Verdini non era esattamente nel dettato teorico gramsciano. Che cancellare la tassa sulla prima casa anche ai cumenda con villa di diversi ettari non era precisamente una lotta alle diseguaglianze.
Ora si apre un periodo, assai divertente, di bastone e carota. La linea è già tracciata: da un lato screditare l’avversario (definire “sinistra radicale” una formazione che ha come riferimento Pisapia è semplicemente ridicolo), dall’altra gettare brioches al popolo, fingersi dialoganti, archiviare il vecchio arrogantissimo (e scemo) “ciaone” per sfoderare un grottesco “compagni, parliamone”. Insomma, quello che da anni si allea con Berlusconi, che concorda con lui fallimentari riforme, che inventa con lui leggi elettorali incostituzionali, verrà a spiegarci che è colpa della sinistra se alla fine farà un governo con Berlusconi. Per cui consiglio di preparare i fazzoletti: il “Renzi-torna-di-sinistra-show” sarà uno spettacolo circense di grande presa, più dell’uomo cannone, più della donna barbuta, più delle magliette gialle al terremoto. Venghino, venghino, portate i pop-corn.
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
Fabio Concato.
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Re: (O.T.) Renzi: sarà governo, governicchio governo del cac
i nostri politici prima fanno la bella faccia - poi si inculano senza vasellina
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