Allarme sesso, troppi quarantenni vergini: ai giapponesi non gli tira più. Ecco perché
Dimenticate i shunga, i disegni erotici dell' epoca Edo, dimenticate «Tokyo decadence», i manga pornografici, i love hotel, le mutandine usate in vendita a Kubakicho. Dimenticate il sesso ambiguo di Mishima, quello morboso di Kawabata, quello razionale di Murakami: di tutto questo non c' è più traccia. Il sesso in Giappone non si fa quasi più, specie tra i giovani è merce rara, e se andiamo avanti di questo passo la «razza» giapponese si estinguerà.
Lo dicono le ricerche dell' Istituto nazionale giapponese per la popolazione e la sicurezza nazionale, secondo le quali un numero impressionante di ragazzi tra i 18 e i 34 anni non sono più interessati al sesso: il 70 per cento di loro avrebbe rivelato di non avere alcuna relazione sentimentale, mentre il 42 per cento dei «ragazzi», se a 34 anni possono essere considerati ancora tali, si sono candidamente dichiarati vergini, le «ragazze» il 44,2 per cento.
Non che vi sia stata un' esplosione di conversioni all' ortodossia religiosa, o che la verginità e l' astensione dal sesso sia ritornata a essere una seppur discutibile virtù. È che ai giovani giapponesi non frega più niente della passione, della sensualità.
È un modo di essere, anzi una moda, un fenomeno sociale già riconosciuto al quale è stato dato un nome preciso: Soshokukei danshi. Ovvero «uomini che mangiano l' erba», non nel senso di erbivori o peggio di vegetariani o vegani. No, nel senso che non mangiano la carne, «nel senso della carne cruda» come diceva Ugo Tognazzi in «Romanzo popolare». La definizione è di «uomini erbivori» è di Maki Fukasawa, scrittrice che per prima, nel 2007, cominciò a scrivere del fenomeno.
Poi venne il libro di Megumi Ishikubo dal titolo «Gli uomini erbivori che assomigliano alle donne stanno per cambiare il Giappone»: un libro con interviste a 100 giovani uomini fra i 20 e i 30 anni. La Ishikubo spiega che molti dei ragazzi da lei incontrati confessano che non uscirebbero mai di casa senza un look perfetto e che la propria autostima cresce quando si sentono carini. Affermano di non inseguire il sogno di un impiego a vita e preferiscono guadagnare di meno piuttosto che fare quello che hanno fatto i loro genitori.
Il fenomeno degli erbivori dunque sarebbe una sorta di ribellione a una società sentita dai giovani sempre più opprimente, dalle regole troppo strette e soffocanti.
Il problema, fanno notare gli studiosi, è che si continua di questo passo entro il 2060 la popolazione del Sol levante si ridurrà di un terzo fino all' estinzione completa nei secoli a venire.
Dati estremamente preoccupanti anche per il governo giapponese che non riesce più a far quadrare i conti della previdenza sociale e che per la prima volta si è visto costretto a «tagliare» sugli omaggi che tradizionalmente offre a tutti coloro che compiono 100 anni: quest' anno sono troppi, oltre 31mila (il 4,5% in più rispetto al 2015), e al posto della tradizionale coppa di sakè in argento massiccio i vecchietti si dovranno accontentare di una placcata. Ma non è il primo ritocco salva-finanze: dal 2009 le coppe hanno un diametro più piccolo rispetto a quelle degli anni precedenti. La misura, imposta dal ministero della Salute, riduce di circa la metà la spesa per il regalo destinato ai nuovi centenari, per un totale di 150 milioni di yen (oltre 436mila euro).
