Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

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cicciuzzo
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15751 Messaggio da cicciuzzo »

la gente è cattivi :lol:
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Plo Style
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15752 Messaggio da Plo Style »

Non vedere che il M5S è un movimento di destra vuol dire non avere chiare le categorie.
Se ne era parlato diffusamente in passato su questo thread e quindi non mi ributto nella discussione, riporto però un passaggio di un articolo che avevo postato nel 2013.

4.a. C’è un modo più «normalizzante» e di destra (nonché largamente maggioritario) di dichiararsi né di destra né di sinistra. Qui l’attitudine è: «rossi e neri sono tutti uguali» (cfr. la celeberrima scena di Ecce Bombo in cui Nanni Moretti attribuisce a generici «film di Alberto Sordi» la responsabilità di tale cliché). Si afferma l’equivalenza e l’indistinguibilità tra diversi percorsi e storie. Si getta tutto nel mucchio, occultando il conflitto primario – quello a cui i concetti di «Destra» e «Sinistra» continuano ad alludere, anche se più flebilmente che in passato, ossia la lotta di classe – in nome di surrogati, diversivi, conflitti sostitutivi come quello tra la «gente» e i «politici», la «casta» etc.

4.b. Il grillismo non è solo un «caso di studio»: è un’urgenza, un problema da affrontare quanto prima. In uno spazio «né di destra né di sinistra», retoriche e pratiche in apparenza vicine a quelle dei movimenti euroamericani di cui sopra vengono «risemantizzate» e messe al servizio di discorsi ben diversi. Le energie di molti benintenzionati, in maggioranza giovani o addirittura giovanissimi, sono incanalate in un discorso in cui sono rinvenibili elementi di criptofascismo.
Non mi riferisco solo allo spettacolare Führerprinzip che il movimento mette in mostra durante le sue adunate pubbliche con ex-cabarettista sbraitante, fin dal celebre «V-Day» dell’8 settembre 2007. E’ senz’altro l’elemento più appariscente, ma da solo non giustificherebbe l’uso dell’espressione «criptofascismo».

4.c. Il prefisso «cripto» deriva dal greco, e lo si usa per qualcuno che nasconde (di solito male) la sua vera natura. «Criptofascista» allude a un discorso cifrato, decrittando il quale si trova un animus fascistoide. Di solito tale «cifratura» si riscontra nei movimenti di impronta qualunquista / poujadista / destrorso-populista etc. Tra questi ultimi si può annoverare la Lega Nord.
La cifratura del grillismo è molto peculiare. Il nocciolo criptofascista è avvolto da fitti banchi di nebbia e fuffa. Il modo in cui il movimento descrive se stesso trasuda di quella retorica dei «processi dal basso» che il grillismo ha avuto in dote dai movimenti altermondialisti di inizio secolo e si è adoperato a ricontestualizzare. Per molti versi, il grillismo è un prodotto della sconfitta dei movimenti altermondialisti: ha occupato lo spazio lasciato vuoto da quel riflusso. Per citare Žižek che parafrasa Benjamin: «Ogni fascismo è testimonianza di una rivoluzione fallita».


4.d. Il dirigente grillino Giovanni Favia, per descrivere il «Movimento 5 Stelle», ha usato il concetto deleuzo-guattariano di «rizoma». Metafora botanica, il «rizoma» indica una distribuzione di messaggi e/o produzione di concetti non-gerarchica né lineare, che può passare da un punto qualsiasi a un altro punto qualsiasi, muovendosi potenzialmente in qualunque direzione. Deleuze e Guattari contrapposero il rizoma all’albero, metafora che indica l’esatto opposto: una struttura verticale e gerarchica, funzionante per passaggi obbligati da un centro alle sue periferie.
Tuttavia, Beppe Grillo è proprietario unico del logo e del nome «Movimento 5 Stelle», ed è lui a decidere insindacabilmente chi possa usarlo. Percorso obbligato tipico di una struttura arborescente, cioè l’opposto del rizoma.

4.e. La retorica autoreferenziale e auto-elogiativa del grillismo è mistificante. Non è su di essa che dobbiamo concentrarci, ma sui modi in cui il movimento addita e descrive i propri nemici.
Presso il grillismo, l’individuazione del nemico è sempre diversiva. In questo, è in «buona» compagnia: in Italia, negli ultimi anni, abbiamo visto movimenti tutti focalizzati sulla «disonestà dei politicanti», sui privilegi della «casta» etc. Sono problemi veri, e al contempo falsi bersagli: le decisioni importanti sull’economia non vengono prese a Roma, perché il potere capitalistico sovranazionale non autorizza la politica in tal senso.
Diceva tempo fa un compagno: «’Ce lo chiedono i mercati’ è il nuovo ‘Sento le voci nella testa’. Puoi fare le peggiori cose e nessuno ti riterrà responsabile!» «Ce lo chiedono i mercati» è il tormentone di un’epoca in cui la politica è esautorata. Qualunque discorso sulla «Casta», anche quando basato su dati di fatto reali, alimenta una strategia di depistaggio e impedisce di individuare e attaccare i nemici veri.


4.f. Certo, anche il grillismo si occupa di economia e, seppure disordinatamente, denuncia la subalternità a essa della politica. Tuttavia, nel farlo, non può fare a meno di introdurre ulteriori diversivi e simulacri. Ad esempio, incanala la critica ai meccanismi finanziari in un discorso paranoide contro il cosiddetto «signoraggio», cavallo di battaglia di vari complottismi destrorsi. A lungo il grillismo si è valso della consulenza di Eugenio Benetazzo, bizzarra figura di economista che si definisce «fuori dal coro», più volte ospite di iniziative del partito neofascista Forza Nuova.

4.g. I movimenti che si concentrano a lungo su falsi bersagli diventano, per dirla con Badiou, «fedeli a falsi eventi».
Falso evento è anche la «rivoluzione di Internet» come la descrive il grillismo: processo unilateralmente positivo, salvifico, che promette la risposta a ogni problema. L’approccio alla rete è all’insegna di un feticismo digitale e di una sorta di «animismo» che vede nella tecnologia una forza autonoma, trascendente le relazioni sociali e le strutture che invece la plasmano, determinandone sviluppo e adozione. La Rete diventa una sorta di divinità, protagonista di una narrazione escatologica in cui scompaiono i partiti (nel senso originario di fazioni, differenze organizzate) per lasciare il posto a una società mondiale armonica, organicista. L’utopia di un uomo è la distopia di un altro.
A chi pensa che stia esagerando, consiglio il video «Gaia. Il futuro della politica», realizzato nel 2008 dalla Casaleggio & Associati, agenzia di pubblicità e web-marketing organica al grillismo. Guardandolo, mi è tornato alla mente il concetto coniato dallo storico americano Jeffrey Herf per descrivere il tecno-entusiasmo delle destre tedesche tra le due guerre mondiali: «modernismo reazionario»
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CanellaBruneri
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15753 Messaggio da CanellaBruneri »

Plo Style ha scritto:Non vedere che il M5S è un movimento di destra vuol dire non avere chiare le categorie.
Se ne era parlato diffusamente in passato su questo thread e quindi non mi ributto nella discussione, riporto però un passaggio di un articolo che avevo postato nel 2013.

4.a. C’è un modo più «normalizzante» e di destra (nonché largamente maggioritario) di dichiararsi né di destra né di sinistra. Qui l’attitudine è: «rossi e neri sono tutti uguali» (cfr. la celeberrima scena di Ecce Bombo in cui Nanni Moretti attribuisce a generici «film di Alberto Sordi» la responsabilità di tale cliché). Si afferma l’equivalenza e l’indistinguibilità tra diversi percorsi e storie. Si getta tutto nel mucchio, occultando il conflitto primario – quello a cui i concetti di «Destra» e «Sinistra» continuano ad alludere, anche se più flebilmente che in passato, ossia la lotta di classe – in nome di surrogati, diversivi, conflitti sostitutivi come quello tra la «gente» e i «politici», la «casta» etc.

4.b. Il grillismo non è solo un «caso di studio»: è un’urgenza, un problema da affrontare quanto prima. In uno spazio «né di destra né di sinistra», retoriche e pratiche in apparenza vicine a quelle dei movimenti euroamericani di cui sopra vengono «risemantizzate» e messe al servizio di discorsi ben diversi. Le energie di molti benintenzionati, in maggioranza giovani o addirittura giovanissimi, sono incanalate in un discorso in cui sono rinvenibili elementi di criptofascismo.
Non mi riferisco solo allo spettacolare Führerprinzip che il movimento mette in mostra durante le sue adunate pubbliche con ex-cabarettista sbraitante, fin dal celebre «V-Day» dell’8 settembre 2007. E’ senz’altro l’elemento più appariscente, ma da solo non giustificherebbe l’uso dell’espressione «criptofascismo».

4.c. Il prefisso «cripto» deriva dal greco, e lo si usa per qualcuno che nasconde (di solito male) la sua vera natura. «Criptofascista» allude a un discorso cifrato, decrittando il quale si trova un animus fascistoide. Di solito tale «cifratura» si riscontra nei movimenti di impronta qualunquista / poujadista / destrorso-populista etc. Tra questi ultimi si può annoverare la Lega Nord.
La cifratura del grillismo è molto peculiare. Il nocciolo criptofascista è avvolto da fitti banchi di nebbia e fuffa. Il modo in cui il movimento descrive se stesso trasuda di quella retorica dei «processi dal basso» che il grillismo ha avuto in dote dai movimenti altermondialisti di inizio secolo e si è adoperato a ricontestualizzare. Per molti versi, il grillismo è un prodotto della sconfitta dei movimenti altermondialisti: ha occupato lo spazio lasciato vuoto da quel riflusso. Per citare Žižek che parafrasa Benjamin: «Ogni fascismo è testimonianza di una rivoluzione fallita».


4.d. Il dirigente grillino Giovanni Favia, per descrivere il «Movimento 5 Stelle», ha usato il concetto deleuzo-guattariano di «rizoma». Metafora botanica, il «rizoma» indica una distribuzione di messaggi e/o produzione di concetti non-gerarchica né lineare, che può passare da un punto qualsiasi a un altro punto qualsiasi, muovendosi potenzialmente in qualunque direzione. Deleuze e Guattari contrapposero il rizoma all’albero, metafora che indica l’esatto opposto: una struttura verticale e gerarchica, funzionante per passaggi obbligati da un centro alle sue periferie.
Tuttavia, Beppe Grillo è proprietario unico del logo e del nome «Movimento 5 Stelle», ed è lui a decidere insindacabilmente chi possa usarlo. Percorso obbligato tipico di una struttura arborescente, cioè l’opposto del rizoma.

4.e. La retorica autoreferenziale e auto-elogiativa del grillismo è mistificante. Non è su di essa che dobbiamo concentrarci, ma sui modi in cui il movimento addita e descrive i propri nemici.
Presso il grillismo, l’individuazione del nemico è sempre diversiva. In questo, è in «buona» compagnia: in Italia, negli ultimi anni, abbiamo visto movimenti tutti focalizzati sulla «disonestà dei politicanti», sui privilegi della «casta» etc. Sono problemi veri, e al contempo falsi bersagli: le decisioni importanti sull’economia non vengono prese a Roma, perché il potere capitalistico sovranazionale non autorizza la politica in tal senso.
Diceva tempo fa un compagno: «’Ce lo chiedono i mercati’ è il nuovo ‘Sento le voci nella testa’. Puoi fare le peggiori cose e nessuno ti riterrà responsabile!» «Ce lo chiedono i mercati» è il tormentone di un’epoca in cui la politica è esautorata. Qualunque discorso sulla «Casta», anche quando basato su dati di fatto reali, alimenta una strategia di depistaggio e impedisce di individuare e attaccare i nemici veri.


4.f. Certo, anche il grillismo si occupa di economia e, seppure disordinatamente, denuncia la subalternità a essa della politica. Tuttavia, nel farlo, non può fare a meno di introdurre ulteriori diversivi e simulacri. Ad esempio, incanala la critica ai meccanismi finanziari in un discorso paranoide contro il cosiddetto «signoraggio», cavallo di battaglia di vari complottismi destrorsi. A lungo il grillismo si è valso della consulenza di Eugenio Benetazzo, bizzarra figura di economista che si definisce «fuori dal coro», più volte ospite di iniziative del partito neofascista Forza Nuova.

4.g. I movimenti che si concentrano a lungo su falsi bersagli diventano, per dirla con Badiou, «fedeli a falsi eventi».
Falso evento è anche la «rivoluzione di Internet» come la descrive il grillismo: processo unilateralmente positivo, salvifico, che promette la risposta a ogni problema. L’approccio alla rete è all’insegna di un feticismo digitale e di una sorta di «animismo» che vede nella tecnologia una forza autonoma, trascendente le relazioni sociali e le strutture che invece la plasmano, determinandone sviluppo e adozione. La Rete diventa una sorta di divinità, protagonista di una narrazione escatologica in cui scompaiono i partiti (nel senso originario di fazioni, differenze organizzate) per lasciare il posto a una società mondiale armonica, organicista. L’utopia di un uomo è la distopia di un altro.
A chi pensa che stia esagerando, consiglio il video «Gaia. Il futuro della politica», realizzato nel 2008 dalla Casaleggio & Associati, agenzia di pubblicità e web-marketing organica al grillismo. Guardandolo, mi è tornato alla mente il concetto coniato dallo storico americano Jeffrey Herf per descrivere il tecno-entusiasmo delle destre tedesche tra le due guerre mondiali: «modernismo reazionario»
Analisi perfetta che condivido pienamente. Rimane il problema storico-politico, ovvero, il contenimento del consenso entro i limiti fisiologici, che, a mio parere può verificarsi (mi riferisco alla Sinistra storica) riappropiandosi della propria identità, e, superando la logica delle "Grosse Koalition", proponga un modello di alternanza Conservatori-Socialisti che rimetta sul tavolo della contemporaneità il nucleo dialettico della lotta di classe
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie

Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15754 Messaggio da Drogato_ di_porno »

OSCAR VENEZIA ha scritto:Perche' chi e' di destra sociale, populista ( Che significa poi? ) o fascista non :

- non e' giustizialista alla Di Pietro
a tirare le monetine a Craxi all'hotel Raphaël erano missini e leghisti.

sempre i missini e i leghisti ai tempi di Tangentopoli urlavano "onestà-onestà", l'identico slogan dei grillini di oggi.

per il resto ti ripropongo il vecchio articolo, tanto più insospettabile poiché scritto da Libero
Drogato_ di_porno ha scritto:Beppe Grillo figlio illegittimo della sinistra e di Berlusconi

Fanno benissimo Renzi e Berlusconi a scagliarsi quasi ogni giorno contro Grillo, principale avversario di entrambi. Sembrano tuttavia ignorare un aspetto non secondario: quel groviglio di rancori che va sotto il nome di Movimento cinque stelle è figlio loro, o per esser più precisi delle forze politiche che essi rappresentano.

Il genitore uno - mater semper certa - è madama sinistra. Abituata a cambiare spesso abito e acconciatura, dal Pds al Pd, mai ha smesso di vezzeggiare girotondi, popoli viola e proteste arancioni, legittimando così ogni velleitarismo ribellista, che oggi ha finalmente trovato un contenitore nel quale riconoscersi. Ricordiamo Bersani, parlandone da vivo, che saliva sui tetti in omaggio all’Onda studentesca. Era l’autunno 2008, pare un secolo fa; quei ragazzi, oggi cresciuti e spesso disoccupati, votano Grillo, che ha fatto propri i loro argomenti d’allora, giovanilismo compreso, di cui il governo Renzi costituisce un esempio da manuale.

Per decenni, dai più svariati e non di rado avariati pulpiti della sinistra, sono piovuti sermoni su green economy, fonti rinnovabili, commerci equi e solidali, eccetera; non c’è da stupirsi se la somma degli ambientalismi ideologici trova generosa ospitalità nel Casaleggio pensiero. Idem per il pauperismo, con annessa condanna dei consumismi (escluso, vai a capire perché, quello di prodotti informatici, gratificati di democratica benedizione benché venduti da multinazionali arcicapitaliste e prodotti in Oriente da lavoratori privi di diritti elementari).

La sua versione postmoderna è la decrescita felice, cioè l’accettazione volontaria di miseria e sottosviluppo, architrave della grillenomics, la dottrina economica del grillismo, che dalla sinistra tradizionale ha ereditato anche il pregiudizio antimoderno spacciato per progressismo: è la cultura del no, dai No tav al rifiuto sistematico di qualsivoglia infrastruttura e industria, fino al No Expo, condiviso con i barricadieri di Tsipras.

Non basta: l’ossessione manettara di Grillo, che fa sembrare Di Pietro un convinto garantista, discende in linea diretta dal mantra giustizialista che la sinistra ha recitato allo sfinimento negli ultimi vent’anni: gli avversari sono nemici che meritano soltanto la galera.

Il genitore due della bizzosa creatura è papà Silvio. Lui per primo scese in campo contro i partiti tradizionali, dipingendoli quali sentine d’ogni nefandezza, salvo poi arruolare residuati assortiti della prima repubblica. La parola partito gli ha sempre indotto l’orticaria, tanto che mai ha figurato nella ragione sociale del suo, si chiamasse Forza Italia o Popolo della libertà, concepito come mero comitato elettorale, leggero, leggerissimo. Grillo ha compiuto il passo successivo, smaterializzando il movimento nella rete, uno scudo opaco dietro il quale nascondere, con la scusa della democrazia diretta, uno spietato centralismo, lo stesso in virtù del quale anche l’ultimo dei consiglieri comunali berlusconiani doveva ottenere l’investitura da Arcore, dove si sceglieva e si sceglie l’intera classe dirigente.

È stato ancora lui, l’ex Cav, a fondare il proprio successo sulle pulsioni antipolitiche: si è sempre definito, anche dopo lunghissima permanenza in parlamento, un imprenditore prestato alla politica, sottintendendo che era cosa sporca, praticata da chi mai aveva lavorato in vita sua, una turba di sfaccendati mestatori buoni a nulla. Adesso non ci si può stupire se il tribuno ligure afferma che basta una casalinga per fare il ministro dell’economia. Infine, il culto della personalità e il mito dell’uomo solo al comando.

Anche alle elezioni comunali di Vanzaghello si votava per Berlusconi e non importava chi ci fosse in lista a rappresentarlo. Grillo fa lo stesso: a ogni competizione elettorale, e le europee non fanno eccezione, presenta una pattuglia di sconosciuti smandrappati, tanto è lui a far man bassa di consensi.
Sono state insomma le due culture politiche fino a ieri prevalenti nel Paese a creare l’humus nel quale germoglia rigogliosa la mala pianta grillina. Se ne rendessero conto, da una parte e dall’altra, potrebbero forse escogitare qualche efficace disinfestante, prima che sia troppo tardi, come in un vecchio film di fantascienza, Il giorno dei trifidi, in cui si narra di una nuova specie vegetale che rischia di soffocare la vita sulla terra.
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15755 Messaggio da kayo »

Drogato_ di_porno ha scritto:
kayo ha scritto:Tecnicamente non sono usciti dalla Ue, ma tutti sanno che saranno costretti a farlo.
Tutti chi?
kayo ha scritto:Eppure, malgrado questa certezza i dati economici migliorano.
Una certezza che esiste solo nella tua testa. Intanto è slittata al 2019 dopo il voto in Francia e Germania. Parliamo di ben tre anni. E' stato un inglese (Harold Wilson) a dire che una settimana in politica è molto lunga. Figuriamoci tre anni...
Non ho mai sentito nessuno dire che si esce della Ue o dall'Euro, dalla sera alla mattina.
Allora spiegami il perchè tutto quel allarmismo sul fatto che se avesse vinto la Brexit sarebbe stato la fine di tutto.

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15756 Messaggio da kayo »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
kayo ha scritto:
OSCAR VENEZIA ha scritto:Mah.
I cinque stelle sono senzaltro strampalati.
Ma attenzione a criticarli, hanno preso
il peggio da tutte le maggiori famiglia politiche Italiane e l'hanno messo insieme.
Comunista, cattolica, sinistra extra parliamentare, qualunquismo da bar.
Non c'e' cazzata che loro dicano che non sia gia' in qualche modo detta o comunque appartenuta al patrimonio delle puttanate nazionali.
Poteri forti, complottismo ,avversione ai grandi eventi sono appartenete gia' al glorioso repertorio di PCI, comunisti vari e anche democristiani.
Il movimento cinque stelle e' Alberto Sordi che fa il verso ai difetti degli Italiani,
quindi ci siete tutti dentro.
Sinistra per prima.
Perchè non hai elencato anche "destra populista"?
Perche' chi e' di destra sociale, populista ( Che significa poi? ) o fascista non :
- organizza tour della costituzione coast to coast;
- non aborrisce il presidenzialismo;
- non vuole Ro-do-ta' presidente
- non e' giustizialista alla Di Pietro, ad un magistrato preferisce un ministro dell'interno.
- non vuole la riduzione delle spese militari
- non propugna sondaggi via web.
Dentro il M5s ci saranno pure dei fascisti ( stanno diapertutto anche Scalfari, Fo e Napolitano lo erano), ma sono diventati altro da se. Il comunista nel M5S ha una maggiore continuita' con il suo passato, il fascista cI puo'essere ma e' diventato un altra cosa.
Eppure i comunisti danno dei fasciti ai grillini.

E' un movimento trasversale che parte e finisce in entrambi la parti.
Sempre se nel 2016 ha ancora senso parlare di destra e sinistra.

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15757 Messaggio da GeishaBalls »

kayo ha scritto:
Rand Al'Thor ha scritto:
kayo ha scritto:
Sull'Euro, e dico la mia, è ovvio che sia impossibile uscire dalla moneta. Il M5S parla sì di uscita dalla moneta, ma dopo essere passati per un referendum consultivo. Cosi, sull'eventuelità remota di uscita, potrà afferemare che è stato il popolo a volerlo.

Però, stò avendo anchio dei dubbi sull'Euro: ho sempre pensato che sarebbe una catastrofe l'uscita, ma ci avevano spiegato che pure la brexit sarebbe stata una catastrofe per il Regno Unito. Invece, tutti, e dico TUTTI, i dati macro britannici sono in miglioramento. E in confronto alla UE sono dati di un altro pianeta.
Pssssssssssssssss, la Gran Bretagna è ancora nell'Unione e non ha alcuna intenzione di uscire nell'immediato futuro.
Ma non dirlo in giro, che poi sembra che scrivono cazzate.
Tecnicamente non sono usciti dalla Ue, ma tutti sanno che saranno costretti a farlo. Eppure, malgrado questa certezza i dati economici migliorano.
Il giorno post brexit crollarono tutti i mercati per giorni tranne Londra che tenne egreggiamente. Ci dissero che era perchè la Strerlina si era notevolmente indebolita, ma ora è tornata a livelli ante-brexit.
Inoltre, apparte Milano che vive di vita propria, tutte le altre Borse sono ritornati a livelli ante-brexit.
Il cataclisma non è avvenuto.

Ma sia chiaro che al momento sono favorevole all'Euro e alla Ue. Al momento!
Ehm, no, non sono costretti a farlo e non hanno nemmeno iniziato a farlo.

Hanno scelto di farlo, e per il momento non hanno avviato il processo che può durare due anni. Poi le negoziazioni ci diranno se escono davvero o mantengono rapporti speciali e di fatto continuano ad essere nel mercato unico (modello Norvegia, che ha tutti i doveri, tutti i costi, tutti i diritti salvo quello di partecipare al parlamento). Indipendenti in linea teorica

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15758 Messaggio da Drogato_ di_porno »

kayo ha scritto:Allora spiegami il perchè tutto quel allarmismo sul fatto che se avesse vinto la Brexit sarebbe stato la fine di tutto.
quella si chiama propaganda e battaglia politica. puttanate con cui vi infarciscono il cervello per dividervi e governarvi.

piuttosto pensa al fatto che i politici sostenitori del sì il giorno dopo la vittoria del brexit (che loro davano per scontato o meglio ancora speravano di perdere) sono scappat...si sono dimessi in massa per evitare di gestire il caos. e che Farage è andato in tv a dire che le promesse erano tutte vaccate

pensaci, a questa porcheria che chiami democrazia e nella quale credi ciecamente dopo che ti ci hanno lavato il cervello dalla nascita

Ultima modifica di Drogato_ di_porno il 10/09/2016, 16:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15759 Messaggio da GeishaBalls »

kayo ha scritto:
Drogato_ di_porno ha scritto:
kayo ha scritto:Tecnicamente non sono usciti dalla Ue, ma tutti sanno che saranno costretti a farlo.
Tutti chi?
kayo ha scritto:Eppure, malgrado questa certezza i dati economici migliorano.
Una certezza che esiste solo nella tua testa. Intanto è slittata al 2019 dopo il voto in Francia e Germania. Parliamo di ben tre anni. E' stato un inglese (Harold Wilson) a dire che una settimana in politica è molto lunga. Figuriamoci tre anni...
Non ho mai sentito nessuno dire che si esce della Ue o dall'Euro, dalla sera alla mattina.
Allora spiegami il perchè tutto quel allarmismo sul fatto che se avesse vinto la Brexit sarebbe stato la fine di tutto.
Il rischio per il UK è che in pochi anni dall'uscita l'Europa si crei una piazza finanziaria alternativa, che le sedi Europee delle multinazionali si spostino in altri paesi, e Londra torni ad essere la capitale inglese invece che quella europea.

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15760 Messaggio da Drogato_ di_porno »

che il M5S sia trasversale lo dimostra la sua invincibilità nei ballottaggi. proprio per la sua trasversalità in una lotta a 3 al secondo turno è in grado di prendere i voti del terzo escluso.
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15761 Messaggio da Drogato_ di_porno »

a parte che qui mischiamo mele con pere, uscire dal'euro e uscire dall'europa potrebbero essere due cose diversissime, incomparabili fra l'oro. e siccome non è mai successo non abbiamo nemmeno idea di ciò di cui stiamo parlando.

invece vengono usate come bandiera ideologica da parte dei politici per salire nei sondaggi...
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15762 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Mah.
Io parto dal principio che per essere fascista devi avere dei punti programmatici coincidenti o quasi con il fascismo di Benito Mussolini che dei Fascismi è il prototipo universalmente riconosciuto.
Se hai poco in comune con il fascismo del ventennio io non ti chiamo fascista, sarai autoritario,
potenzialmente autoritario ma non fascista.
Ne tantomeno cripto fascista. Perchè uno che è convintamente fascista dovrebbe propagandare idee radicalmente diverse dalle sue per non apparire tale, se non a menti sopraffine ? Per infiltrare le istituzioni ingannandole e poi abbandonare il cryptofascismo istaurando quello vero ? Fantascienza.
Esiste un principio universalmente accettato in base al quale le soluzioni più semplici e logiche sono da preferire a quelle cervellotiche a meno che non vi siano motivi particolari che le giustificano,
Mussolini aveva in cima ai suoi pensieri l'obbiettivo di assicurare all'Italia lo status di potenza ( il che non basta secondo me a definirlo fascista) ma una cosa è sicura ai grillini dell' Italia superpotenza non gliene frega proprio niente anzi sono decisamente minimalisti.
Mussolini ha riempito l'Italia di opere pubbliche scuole, caserme, uffici pubblici, bonifiche, tutte caratterizzate da un certo gigantismo cosa che i grillini palesemente aborriscono.
Mussolini pur avendo perso la guerra in maniera disastrosa aveva idee ben precise (giuste o sbagliate che siano) in campo militare, geostrategico ed in politica estera. Tutte cose che esulano completamente dal bagaglio politico dei 5 stelle.
Il fascismo vero avrebbe fatto di corsa le olimpiadi , o i mondiali di calcio, o altri eventi in cui si poteva mettere in mostra dal punto di vista sportivo e infrastrutturale. I 5 stelle sono palesemente contrari alle olimpiadi.
Mussolini aboli di fatto il parlamento ed il parlamentarismo, i cinque stelle sono da sempre difensori della nostra costituzione che disegna una repubblica in cui il parlamento è centrale.
Che altro c'è da dire ?
I cinque stelle possono avere dei profili autoritari quando pretendono di dettare le regole a sindaci eletti dal popolo. Ma definirli fascisti solo per questo è estremamente semplicistico.

E' possibile che:
- trovandosi direttamente contrapposti al PD erede del PCI, vengano definiti fascisti nel tentativo di squalificarli
- alcuni effettivamente fascisti siano entrati nel movimento attirati dalla maggiore visibilità che questo oggi garantisce loro , ma non lo hanno snaturato.

Io non ho interessi particolari che mi portano a dire che i grillini non sono fascisti. Se lo sono, lo sono, Chissenefrega,
Ma l'evidenza e la logica per me hanno ancora un senso.

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CanellaBruneri
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15763 Messaggio da CanellaBruneri »

OSCAR VENEZIA ha scritto:Mah.
Io parto dal principio che per essere fascista devi avere dei punti programmatici coincidenti o quasi con il fascismo di Benito Mussolini che dei Fascismi è il prototipo universalmente riconosciuto.
Se hai poco in comune con il fascismo del ventennio io non ti chiamo fascista, sarai autoritario,
potenzialmente autoritario ma non fascista.
Ne tantomeno cripto fascista. Perchè uno che è convintamente fascista dovrebbe propagandare idee radicalmente diverse dalle sue per non apparire tale, se non a menti sopraffine ? Per infiltrare le istituzioni ingannandole e poi abbandonare il cryptofascismo istaurando quello vero ? Fantascienza.
Esiste un principio universalmente accettato in base al quale le soluzioni più semplici e logiche sono da preferire a quelle cervellotiche a meno che non vi siano motivi particolari che le giustificano,
Mussolini aveva in cima ai suoi pensieri l'obbiettivo di assicurare all'Italia lo status di potenza ( il che non basta secondo me a definirlo fascista) ma una cosa è sicura ai grillini dell' Italia superpotenza non gliene frega proprio niente anzi sono decisamente minimalisti.
Mussolini ha riempito l'Italia di opere pubbliche scuole, caserme, uffici pubblici, bonifiche, tutte caratterizzate da un certo gigantismo cosa che i grillini palesemente aborriscono.
Mussolini pur avendo perso la guerra in maniera disastrosa aveva idee ben precise (giuste o sbagliate che siano) in campo militare, geostrategico ed in politica estera. Tutte cose che esulano completamente dal bagaglio politico dei 5 stelle.
Il fascismo vero avrebbe fatto di corsa le olimpiadi , o i mondiali di calcio, o altri eventi in cui si poteva mettere in mostra dal punto di vista sportivo e infrastrutturale. I 5 stelle sono palesemente contrari alle olimpiadi.
Mussolini aboli di fatto il parlamento ed il parlamentarismo, i cinque stelle sono da sempre difensori della nostra costituzione che disegna una repubblica in cui il parlamento è centrale.
Che altro c'è da dire ?
I cinque stelle possono avere dei profili autoritari quando pretendono di dettare le regole a sindaci eletti dal popolo. Ma definirli fascisti solo per questo è estremamente semplicistico.

E' possibile che:
- trovandosi direttamente contrapposti al PD erede del PCI, vengano definiti fascisti nel tentativo di squalificarli
- alcuni effettivamente fascisti siano entrati nel movimento attirati dalla maggiore visibilità che questo oggi garantisce loro , ma non lo hanno snaturato.

Io non ho interessi particolari che mi portano a dire che i grillini non sono fascisti. Se lo sono, lo sono, Chissenefrega,
Ma l'evidenza e la logica per me hanno ancora un senso.
Pur avendo tralasciato, per ragioni di spazio naturalmente, alcuni dettagli, dall'omicidio Matteotti alle leggi "fascistissime" del 1925, dalle leggi razziali alla tragedia di Salò, diciamo che la tua posizione di storico sposa le tesi del Croce sul Fascismo "incidente della Storia". Opinione degnissima, ma opinione.

Rimanendo nel campo delle opinioni, segnalo l'interpretazione del fascismo come fenomeno antropologico- sociologico o pre-politico: in sintesi il concetto di "fascismo perenne" o "Ur-fascismo". Siamo anche qui nel campo dell'opinabile, ma è una teoria che soddisfa pienamente la logica di Okcham.

Ma poi si va O.T. e ormai si è fatta una certa. Buona Domenica
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15764 Messaggio da kayo »

Drogato_ di_porno ha scritto:
kayo ha scritto:Allora spiegami il perchè tutto quel allarmismo sul fatto che se avesse vinto la Brexit sarebbe stato la fine di tutto.
quella si chiama propaganda e battaglia politica. puttanate con cui vi infarciscono il cervello per dividervi e governarvi.
Dunque, l'enorme paura dell'uscita dall'Euro è solo per tenere sotto controllo il popolo.
Può darsi che diciamo le stesse cose.

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Drogato_ di_porno
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#15765 Messaggio da Drogato_ di_porno »

kayo ha scritto:Dunque, l'enorme paura dell'uscita dall'Euro è solo per tenere sotto controllo il popolo.
Può darsi che diciamo le stesse cose.
esatto, ma vale anche l'opposto: presentare l'uscita dall'euro/dall'europa come la soluzione di tutti i mali.

si tratta di usare la logica. L'attuale Premier britannico Theresa May è sempre stata contraria al Brexit (pur essendo euroscettica come da prassi inglese).

Non è strano che dopo la vittoria del Brexit a sostituire Cameron sia una contraria al Brexit? Qualcosa non torna.

E' una strana vittoria quella in cui i vincitori rifiutano il successo e/o ne temono le conseguenze. Allora vuol dire che erano i primi a non crederci.

La Brexit è stata semplicemente una battaglia interna alla destra inglese, più precisamente dentro il partito conservatore perché Cameron pur di sconfiggere gli avversari interni ha rincorso il populismo di Farage col risultato che gli inglesi gli hanno preferito l'originale (lo stesso Farage). Delle conseguenze del referendum se ne sono fottuti tutti.

La leva utilizzata per far presa sul popolo è stata la paura dei clandestini che avrebbero invaso UK.

La Storia smentisce il Brexit. Da quando UK è entrata nell'UE la sua ricchezza è aumentata.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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