OSCAR VENEZIA ha scritto:Dissento da interpretazioni che vedono Barabino come un sensibile letterato bohémien.
Per me ha un approccio tecnico scientifico. Indipendentemente dal tempo che impiegherà' a farsi erogare il mutuo.
Lo evinco leggendo fra e righe, la stanza da affittare viene identificata con il "k " lettera che contraddistingue le costanti nelle equazioni ( mica la chiama la stanza dei sospiri), gli appartamenti sono numerati e non hanno nomi di fiori o compositori di musica classica , il piano per rifarsi il cazzo è razionale ,cinico e congegnato come un piano di battaglia( 1 mutuo, 2 pompetta, 3 liquidazione alla moglie, ...)
questo e' assolutamente vero.
In un mondo civile e a misura d'uomo, come avrebbe potuto essere l'italia di meta' anni 80 per esempio

, una persona avrebbe potuto con il giusto minimo di attitudine raggiungere i suoi scopi senza essere oltraggiato e incontrare ostacoli fittizzi e pretestuosi.
Le soluzioni bohemieenn o creative si rendono necessarie in virtu' della sempre minore liberta' individuale e personale concessa dalla societa' odierna che vorrebbe vincolare il singolo sui suoi precisi binari e alle sue regole standardizzzate.
L'individuo intelligente e' in conseguenza di cio' costretto a predisporre il suo piano scientifico razionale muovendosi per sentieri traversi e aggirando burocrazia, legali, mummie con in mano calcolatrici, e benpensanti di ogni genere. E' il tecnicismo scientifico del mondo che e' degenerato (urania, matrix), il Barra cerca il suo angolo di prato al sole della sera divincolandosi in mezzo a una uniformita' di giudizi, moralita' e anima che lo vorrebbe schiacciato e infelice.
Tutto cio' nell'indifferenza della madre che, mentre si prodiga per mantenersi giovanile e vitale, vorrebbe che prendesse l'infelice posto che gli e' stato assegnato
