l 'Watergate' del M5S: "Casaleggio Associati controlla le email dei parlamentari". Grillo: "Non ha accesso al server"
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ROMA - La posta elettronica dei parlamentari del M5S spiata 24 ore su 24 dalla Casaleggio Associati, la società che fa la società che fa capo a Gianroberto Casaleggio. Una storia che svelerebbe una specie di Watergate per i pentastellati nata da un'email trovata dal quotidiano Il Foglio e sulla quale ora il Pd chiede chiarezza. Ma che M5S smentisce tramite il suo leader Beppe Grillo che sul suo blog dice: "Da Casaleggio nessun accesso a server del gruppo". E lancia un j'accuse ai dem: "Per quanto riguarda il grave attacco dal sedicente gruppo 'hacker del Pd' che ha divulgato email dei parlamentari appena insediati si sta ancora aspettando che vengano identificati e incriminati i colpevoli da due anni. Viene il sospetto che essendo forza di opposizione il governo e la presidenza della Camera non stia dedicando sufficienti risorse per identificare i colpevoli di atti così gravi all'interno del Parlamento stesso".
Un episodio grave se fosse confermato sul quale interviene la presidente della Camera Laura Boldrini. "Se confermate, le notizie di stampa uscite stamattina sul controllo della posta elettronica messo in atto ai danni di deputati del m5s da società vicine al movimento costituirebbero un fatto rilevante e grave, lesivo dei loro diritti. Valuteremo in breve tempo se vi siano i presupposti per attivare le competenze di organi della Camera", ha detto Boldrini.
Interrogazione parlamentare. Il senatore dem Stefano Esposito depositerà nei prossimi giorni un'interrogazione al premier, Matteo Renzi, e al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, per fare luce sull'accaduto. Nel raccontare questa 'spy story grillina', il quotidiano diretto da Claudio Cerasa cita il racconto di Tancredi Turco, ex deputato M5S, uscito a gennaio 2015, secondo il quale la società del guru del movimento ha "accesso al nostro sistema di archiviazione e comunicazione interno, dove si depositano documenti".
La spy-story. Gli episodi sarebbero numerosi e alcuni già conosciuti. A settembre 2014, il gruppo M5S aveva incaricato un'azienda fornitrice di servizi della Casaleggio Associati, di controllare la sicurezza del sistema parlamentari5selle.it, e creare un network paralleo e libero dai controlli di Casaleggio e Grillo. Secondo Il Foglio, poco dopo con la password del sistema, il tecnico che gestiva la piattaforma, la rese non fuzionante. Nell'ottobre 2014 ci furono sospetti di hackeraggio di e-mail con la cancellazione di mail di circa 30 parlamentari pentastellati. La Casaleggio Associati spiegò di non essere coinvolta e annunciò una "denuncia contro ignoti".Nel 2013 qualcuno aveva violato la posta elettronca di Giulia Sarti, giovane deputata emiliana, fidanzata fino al 2012 con il più noto degli espulsi e accusatore di Casaleggio, Giuseppe Favia. Ma c'è un altro episodio significativo.
I dem all'attacco. Per il vicesegretario dem Lorenzo Guerini, "che Casaleggio fosse il vero, oscuro e nascosto capo del M5S era già chiaro, ma è davvero inquietante leggere che spia i suoi parlamentari. La 'spectre' al confronto sembra un'associazione di dilettanti". In blocco i senatori del Pd attaccano su Twitter la Casaleggio Associati e chiedono infatti di conoscere se corrisponda al vero quanto anticipato stamattina sulle pagine de "Il Foglio". "Parlamentari M5s controllati e spiati dalla Casaleggio associati? Organi parlamentari e magistratura indaghino #M5SSpy", scrive Esposito. Mentre Camilla Fabbri attacca: "Spiano i parlamentari e poi danno lezioni di democrazia e partecipazione #coerenzaacinquestelle #M5Spy".
Secondo Mauro Del Barba "ancora una volta abbiamo le prove della grande dittatura interna ai 5 stelle". "Casaleggio si è fatto il suo Kgb. Spiare i parlamentari e usare la corrispondenza per spaventare il dissenso sarebbero attività gravissime da fermare. Aspettiamo urgentemente chiarimenti dal M5S", ha detto ancora il senatore del Pd Andrea Marcucci.
Forza Italia e Lega. Anche Forza Italia, con l'europarlamentare Lara Comi, prende posizione. "Dell'ossessione di Casaleggio di tele-comandare ogni singolo passo dei parlamentari del Movimento 5 Stelle eravamo già a conoscenza, ma mai - spiega - ci saremmo aspettati che arrivasse al punto di spiare le loro mail e i loro documenti intrufolandosi nel server del gruppo. L'amara verità che emerge da alcune notizie di stampa, se confermata, delinea un quadro davvero desolante". Mente Gianluca Pini di Lega Nord dice: "La notizia dello spionaggio compiuto dalla Casaleggio associati a danno dei parlamentari 5 Stelle dovrebbe portare Grillo a cambiare il nome del Movimento in "5 pirla", che e' piu' o meno il numero di idioti che ancora credono alla democraticita' di questa accozzaglia di scappati di casa in cerca di fortuna".