la straordinaria prosa di Supersex
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- pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie a pan, noto sostenitore della veridicità degli anal Jessiniani, per averci rinfrescato la memoria (dopo averlo già fatto un altro paio di volte proprio in questo topic) e soprattutto a Monsieur badabing, per averci illustrato la probabile genesi della leggenda che voleva la nostra cara Dominique una no anal senza cedimenti.
Probabile che abbia abbandonato la porta sul retro dalla 1a gravidanza?
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
GRAZIE PONTELLINO!!!
Inutile che mi dilunghi sulle conosciutissime Jane Baker e Marilyn Jess; anche tra i giovanissimi di questo forum, immagino la loro fama sia ben solidamente assestata.
Per le altre, mi risulta dannatamente familiare la faccia di “Patricia Troyes” (vaga somiglianza all’attrice Laura May, ma non è lei, ovviamente) ma non mi torna in mente dove l’ho vista – il nome d’arte qui affidatale poi non aiuta la ricerca, essendo “Troyes” una di quella manciata di cognomi fasulli applicati a una mezza dozzina di attrici nei diversi “credits” di film francesi (non ultima, proprio a Marilyn Jess, qua e la). Mentre invece la faccia della “Chantal Gabriel” non mi scuote proprio nulla, nella memoria (ma anche in ogni senso
). Magari a qualcun altro dei forumisti qui verrà un lampo di riconoscimento.
Prendo però spunto dall’osservazione del Grande Pontellino:
“ … Isa Kara, che per forza di cose, non può essere a livello delle precedenti.”
Ma poverina!
OK, pontellino probabilmente si riferisce non tanto all’attrice, quanto alla scena stessa.
Ma pensando all’attrice, certo, se messa confronto con Jane Baker e Marilyn Jess, la piacevole negretta Isa Kara non regge bene. Ma siamo seri, CHI può reggere il confronto con stupende ragazze come Jane Baker o Marilyn Jess? Magari solo Sophia Loren all’età di diciassette anni
… se avesse fatto porno. (Ora ce ci penso, da anni girano “certe voci” su qualche presunto filmato underground che la Loren teenager, affamata come tutte, avrebbe girato nel dopoguerra, e anche se fosse così, chi può criticarla? Brutta cosa, la fame ... e ancora più ossessionante, la fame di conquistare la fama!
Ma mi distraggo..).
Ma questa “Isa Kara” – molto meglio conosciuta come “Marie-Claude Moreau” – mi piace perché si annovera tra quella ristretta banda di attrici francesi del “decennio d’oro” (circa, 1975-85) che apprezzo particolarmente, in quanto mostravano sovente, in scena, una chiara e irrefrenabile gioia di fare sesso davanti alla fotocamera, al di là delle esigenze di copione. Si divertivano proprio a scopare, e si vede. Come già la Barbara Moose, Cathy Stewart o (tra le americane) Loni Sanders
queste sono attrici non solo belle ma anche particolarmente stuzzicanti da guardare quando, ad esempio, scoppiano in un divertito sorriso al momento di fare sborrare il partner di turno.
Ma ancor di più, attrici come Marie-Claude Moreau, nel porno, segnano anche un momento di evoluzione sociale importante, da non sottovalutare. Se è verissimo, come ha osservato anni fa un professore d’informatica alla prestigiosissima Università di Stanford (California) che negli ultimi 40 anni, lo sviluppo della tecnologia è influenzata soprattutto dalla pornografia (dallo sviluppo del film Super 8 alle cassette VHS, all’incremento della banda larga, allo streaming e, come tutti concordano, il “commercial-level Internet was created for porn”), il porno è stato anche il “driver” all’accettazione crescente dei rapporti amorosi tra le razze. Prima della pornografia, le (rare) relazioni sessuali interrazziale descritte nella letteratura erano quasi sempre dominate da rapporti “colonialisti” (la cameriera o l’aborigene stuprata, lo schiavo usato come bestia da divertimento sessuale subumana, ecc) mentre nel cinema “mainstream” erano assenti quasi del tutto. Nella pornografia invece, fin dagli inizi, proprio per la volontà di “trasgredire”, i rapporti interraziali erano tranquillamente accettati, anzi all’ordine del giorno. Si stenta a credere, oggi, che ancora nel 1976 (primo anno di uscita di Supersex, tanto per intenderci) un “set” softcore interraziale apparso nella rivista erotica-soft americana “Hustler”
ha mandato talmente sulle furie gli edicolanti di molti stati nell’USA che la rivista è stata bandita quasi ovunque, e un razzista infuriato ha sparato all’editore della rivista Larry Flint, paralizzandolo. (A latere, quel set è memorabile anche perché segna la prima apparizione della modella, poi datasi al porno col nome Desirée Cousteau, qui vista prima delle chirurgie di ampliamente al seno).
Ma eccoci qui invece, con una bella negra che recita la parte dell’assistente di Pontello, e partecipa alla pari (anziché nel ruolo di “schiava”, etc) nelle scopate … mentre nel cinema porno di oggi le pellicole “interraziali” sono tra le più richieste. Evviva dunque il porno come intelligente portatore di comprensione e di amore tra i popoli!
La Moreau, nel breve arco dal 1979-83, ha recitato in oltre 20 pellicole, nonché in tanti filmini e di “set” per riviste erotiche. A chi tra i più giovani forumisti vorrebbe vederla al meglio consiglierei anzitutto la visione del (divertentissimo) “Pensionnat de jeunes filles” aka “Internatsgeheimnisse junger Mädchen” (pellicola con la partecipazione anche delle succitate Baker e Jess)
Eccola poi impegnata in un bel pompino da “Les seins en feux”:
E un altro da “Sybil, Tous les trous sont permis”:
OK, mettiamo il capello al discorso. Chiudo offrendovi questo bel set con la Moreau, intitolato “Trio Bachanal” dalla rivista “Extra” del 1980, assieme alla sempre splendida Nicole Segaud e il sempre disgustoso Pjotr Stanislas (mi fa venire i brividi pensare che costui, nella vita vera, era il compagno di Barbara Moose!!!)


Inutile che mi dilunghi sulle conosciutissime Jane Baker e Marilyn Jess; anche tra i giovanissimi di questo forum, immagino la loro fama sia ben solidamente assestata.
Per le altre, mi risulta dannatamente familiare la faccia di “Patricia Troyes” (vaga somiglianza all’attrice Laura May, ma non è lei, ovviamente) ma non mi torna in mente dove l’ho vista – il nome d’arte qui affidatale poi non aiuta la ricerca, essendo “Troyes” una di quella manciata di cognomi fasulli applicati a una mezza dozzina di attrici nei diversi “credits” di film francesi (non ultima, proprio a Marilyn Jess, qua e la). Mentre invece la faccia della “Chantal Gabriel” non mi scuote proprio nulla, nella memoria (ma anche in ogni senso

Prendo però spunto dall’osservazione del Grande Pontellino:
“ … Isa Kara, che per forza di cose, non può essere a livello delle precedenti.”
Ma poverina!
OK, pontellino probabilmente si riferisce non tanto all’attrice, quanto alla scena stessa.
Ma pensando all’attrice, certo, se messa confronto con Jane Baker e Marilyn Jess, la piacevole negretta Isa Kara non regge bene. Ma siamo seri, CHI può reggere il confronto con stupende ragazze come Jane Baker o Marilyn Jess? Magari solo Sophia Loren all’età di diciassette anni


… se avesse fatto porno. (Ora ce ci penso, da anni girano “certe voci” su qualche presunto filmato underground che la Loren teenager, affamata come tutte, avrebbe girato nel dopoguerra, e anche se fosse così, chi può criticarla? Brutta cosa, la fame ... e ancora più ossessionante, la fame di conquistare la fama!

Ma questa “Isa Kara” – molto meglio conosciuta come “Marie-Claude Moreau” – mi piace perché si annovera tra quella ristretta banda di attrici francesi del “decennio d’oro” (circa, 1975-85) che apprezzo particolarmente, in quanto mostravano sovente, in scena, una chiara e irrefrenabile gioia di fare sesso davanti alla fotocamera, al di là delle esigenze di copione. Si divertivano proprio a scopare, e si vede. Come già la Barbara Moose, Cathy Stewart o (tra le americane) Loni Sanders



queste sono attrici non solo belle ma anche particolarmente stuzzicanti da guardare quando, ad esempio, scoppiano in un divertito sorriso al momento di fare sborrare il partner di turno.
Ma ancor di più, attrici come Marie-Claude Moreau, nel porno, segnano anche un momento di evoluzione sociale importante, da non sottovalutare. Se è verissimo, come ha osservato anni fa un professore d’informatica alla prestigiosissima Università di Stanford (California) che negli ultimi 40 anni, lo sviluppo della tecnologia è influenzata soprattutto dalla pornografia (dallo sviluppo del film Super 8 alle cassette VHS, all’incremento della banda larga, allo streaming e, come tutti concordano, il “commercial-level Internet was created for porn”), il porno è stato anche il “driver” all’accettazione crescente dei rapporti amorosi tra le razze. Prima della pornografia, le (rare) relazioni sessuali interrazziale descritte nella letteratura erano quasi sempre dominate da rapporti “colonialisti” (la cameriera o l’aborigene stuprata, lo schiavo usato come bestia da divertimento sessuale subumana, ecc) mentre nel cinema “mainstream” erano assenti quasi del tutto. Nella pornografia invece, fin dagli inizi, proprio per la volontà di “trasgredire”, i rapporti interraziali erano tranquillamente accettati, anzi all’ordine del giorno. Si stenta a credere, oggi, che ancora nel 1976 (primo anno di uscita di Supersex, tanto per intenderci) un “set” softcore interraziale apparso nella rivista erotica-soft americana “Hustler”


ha mandato talmente sulle furie gli edicolanti di molti stati nell’USA che la rivista è stata bandita quasi ovunque, e un razzista infuriato ha sparato all’editore della rivista Larry Flint, paralizzandolo. (A latere, quel set è memorabile anche perché segna la prima apparizione della modella, poi datasi al porno col nome Desirée Cousteau, qui vista prima delle chirurgie di ampliamente al seno).
Ma eccoci qui invece, con una bella negra che recita la parte dell’assistente di Pontello, e partecipa alla pari (anziché nel ruolo di “schiava”, etc) nelle scopate … mentre nel cinema porno di oggi le pellicole “interraziali” sono tra le più richieste. Evviva dunque il porno come intelligente portatore di comprensione e di amore tra i popoli!
La Moreau, nel breve arco dal 1979-83, ha recitato in oltre 20 pellicole, nonché in tanti filmini e di “set” per riviste erotiche. A chi tra i più giovani forumisti vorrebbe vederla al meglio consiglierei anzitutto la visione del (divertentissimo) “Pensionnat de jeunes filles” aka “Internatsgeheimnisse junger Mädchen” (pellicola con la partecipazione anche delle succitate Baker e Jess)

Eccola poi impegnata in un bel pompino da “Les seins en feux”:

E un altro da “Sybil, Tous les trous sont permis”:

OK, mettiamo il capello al discorso. Chiudo offrendovi questo bel set con la Moreau, intitolato “Trio Bachanal” dalla rivista “Extra” del 1980, assieme alla sempre splendida Nicole Segaud e il sempre disgustoso Pjotr Stanislas (mi fa venire i brividi pensare che costui, nella vita vera, era il compagno di Barbara Moose!!!)




















- pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Ragazzi,
propongo di informare la Taschen che, se mai decidesse di fare una monografia su Supersex, o su qualsiasi altra attrice della golden age of porn, non si può prescindere da badabing: quest'uomo DEVE essere arruolato come critico e direttore generale. Non si può proprio fare a meno di leggere le sue righe, e si è sempre sicuri che, quando si arriverà in fondo, si avrà l'impressione di aver finito troppo presto.
Interessantissimi, poi, i vari excursus con i quali veniamo spesso deliziati durante le sue recensioni, che a volte lasciano la prevedibile strada della storiografia pornografica per addentrarsi in temi di più ampio respiro: basti pensare al suo post/recensione nel quale parlava delle muscle cars, o a quello in cui ci svelava il retroscena sulla genesi della pubblicità sull'aranciata amara S.Pellegrino
L'approfondimento sociologico di quest'ultimo post, poi, è da standing ovation
E per questo, che dire, se non chapeaux?
Un grazio ancora all'esimio B per questi suoi viaggi che non mancano mai di appassionare ogni vero lettore.
propongo di informare la Taschen che, se mai decidesse di fare una monografia su Supersex, o su qualsiasi altra attrice della golden age of porn, non si può prescindere da badabing: quest'uomo DEVE essere arruolato come critico e direttore generale. Non si può proprio fare a meno di leggere le sue righe, e si è sempre sicuri che, quando si arriverà in fondo, si avrà l'impressione di aver finito troppo presto.
Interessantissimi, poi, i vari excursus con i quali veniamo spesso deliziati durante le sue recensioni, che a volte lasciano la prevedibile strada della storiografia pornografica per addentrarsi in temi di più ampio respiro: basti pensare al suo post/recensione nel quale parlava delle muscle cars, o a quello in cui ci svelava il retroscena sulla genesi della pubblicità sull'aranciata amara S.Pellegrino

L'approfondimento sociologico di quest'ultimo post, poi, è da standing ovation

E per questo, che dire, se non chapeaux?
Un grazio ancora all'esimio B per questi suoi viaggi che non mancano mai di appassionare ogni vero lettore.
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Idea stuzzicante e lusinghiera, ma guarda che alla Taschen pagano malissimo, i redattori!pontellino ha scritto: propongo di informare la Taschen che, se mai decidesse di fare una monografia su Supersex, o su qualsiasi altra attrice della golden age of porn, quest'uomo DEVE essere arruolato come critico e direttore generale.

Nel mio precedente post ho incluso qualche immagine della splendida Nicole Segaud, e tanto per restare in tema, nonché per ingannare l’attesa nell’interstizio domenicale tra un post di un numero inedito di “Supersex” e un altro, offro uno stralcio di 13 pagine preso da un numero inedito (su questo forum) di “Erotik”. Immagini che dimenticavo d’avere e che ho trovato per caso l’altro ieri mentre cercavo di mettere ordine in un hard disk esterno zeppo di roba raccolta di qua e di là.
Trattasi di una scena con un gran inculamento, appunto della Segaud (aka Helen Shirley), nell’“Erotik” n. 7 del 1982.
Anzitutto però una precisazione: le scansioni non sono merito mio. Tutto l’onore, lode e (soprattutto) gratitudine vanno al Grande PAN il quale, mezzo decennio fa, ha postato queste immagini su un altro forum.
Eccovi dunque. Buon divertimento!













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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Lo sospettavo...badabing ha scritto:Idea stuzzicante e lusinghiera, ma guarda che alla Taschen pagano malissimo, i redattori!pontellino ha scritto: propongo di informare la Taschen che, se mai decidesse di fare una monografia su Supersex, o su qualsiasi altra attrice della golden age of porn, quest'uomo DEVE essere arruolato come critico e direttore generale.

Onore e gloria secoli seculorum a Panabing, allora!badabing ha scritto:Anzitutto però una precisazione: le scansioni non sono merito mio. Tutto l’onore, lode e (soprattutto) gratitudine vanno al Grande PAN il quale, mezzo decennio fa, ha postato queste immagini su un altro forum.

Pan... ora però è il momento di postare le pagine mancanti...

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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Il problema, miei cari, risiede nel mio incommensurabile disordine per cui non ritrovo mai ciò che occorre e quando occorre. Più volte mi sono stupito di vedermi quotato in questo o altri forum per cose che nemmeno ricordavo. A ciò si aggiunga la ormai pluriennale mancanza di uno scanner, cosa che dovrò rimediare prima o poi.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Come promesso ecco il #061 "Terrorismo rosso e nero", l'ultimo in mio possesso. Purtroppo si tratta di un rilegato del n. 220, con tagli alle pagine "abbondanti" e poco rispettosi dell'integrità delle immagini... ma questo passa il convento:

La parola ora agli esperti
Non resta che confidare nella "resurrezione" di qualche ulteriore numero: frugare in soffitte, cantine, hard disk, scavo di giardini, mercatini... insomma, mancano 59 numeri per completare la collezione e non dobbiamo fermarci qui.
Un saluto a tutti.

[Scopri]Spoiler
La parola ora agli esperti

Non resta che confidare nella "resurrezione" di qualche ulteriore numero: frugare in soffitte, cantine, hard disk, scavo di giardini, mercatini... insomma, mancano 59 numeri per completare la collezione e non dobbiamo fermarci qui.

Un saluto a tutti.

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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie per la disponibilità doger,
Visionerò e scaricherò settimana prossima ché questo weekend sono ultraimpegnato!
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Deliziosa puntata, la n. 61, che riprende in modo frizzante lo spirito goliardico della “straordinaria prosa” che contraddistingue in modo così eccezionale, questi porno romanzi. Gli scambi e le battute di alcuni panelli basterebbero a mantenere l’interesse (o quantomeno, il sorriso divertito) del lettore anche in assenza delle foto. Oddio, non che vogliamo rinunciare a vedere in azione delle splendide scopatrice come Diane Duval (qui “Duverne”), la negra Marie-Claude Moreau (qui “Isa Kara”, appena vista nel n. 50 due settimane fa) e l’onnipresente (in quegli anni) Olinka, all’epoca compagna nella vita “reale” proprio di Pontello. Gradevolissima anche Eve Lambert, la quale faccia, che non mi è nuova, non mi scuote tuttavia sufficientemente la memoria riguardo ad altre apparizioni. Ma poiché ormai ho una memoria che ogni giorno che passa diventa sempre più un colabrodo, questo non vuole dire granché.
Soffermiamoci invece ad ammirare la Dany Moisac, fauna rarissima: in tutti questi anni, l’ho vista unicamente in tre occasioni – due volte in “Supersex”, con parrucca nera corvina qui nel n. 61 e precedentemente, come bionda dal nome Dany Bazille, nel n. 48 (puntata tuttora inedita su questo forum),

e una terza volta, che menzionerò qui sotto.
Tratti facciali patrizi, col naso affilato, zigomi pronunciati, cranio dolicocefalo, si annovera tra quella rarefatta schiera di attrici porno europee (più difficile vedere, tra le attrici americane, pornostar dai simili lineamenti di classica eleganza; il loro mercato predilige due tipi di base, o la “ragazza dalla porta accanto” oppure la bagascia tout court) che potevano, credibilmente, fare le modelle per prodotti di alta qualità nelle riviste “normali” (e assai stuzzicante pensare che alcune, in effetti, lo fecero.)
Non mi è capitato ancora di vedere la Moisac/Basille in filmati; l’unica altra prestazione porno finora rintracciata resta sempre una “foto set”, sebbene – curiosamente – una foto set “di supporto” a una pellicola lungometraggio (nella quale pellicola però la Bazille, appunto, non recita). Quest’ultima procedura è un aspetto curioso ma non atipico delle produzioni di Marc Dorcel, dove a volte nei fascicoli (su carte patinata di alta qualità, con foto riprese splendide) pubblicati per accompagnare (o pubblicizzare) un film (e che, anni dopo, venivano inclusi nel cofanetto del DVD) si vede qualche attore diverso da quelli nella pellicola. Un caso per tutti, il film “Un Bon Client”, dove abbiamo la sostituzione, nello stampato, di Laura May (aka Miles) al posto di Cathy Stewart (aka Greiner) nel ruolo della segretaria. Qui qualche fotogramma dal film, con Cathy Stewart:

e qui invece, con la sostituzione di Laura May, dal fascicolo stampato:

La deduzione più logica sarebbe che pellicola e “foto set” furono prodotte in epoche diverse. Tuttavia, giacché ambientazioni, costumi, persino pettinatura e trucco risultano precisamente uguali per gli altri attori, non sono da escludere considerazioni banalmente contrattuali, dove ad esempio i due prodotti furono creati contemporaneamente ma dove un’attrice pretendeva un compenso extra particolarmente alto per recitare anche nel foto set, e dunque il produttore non pensò due volte a sostituire la recitante.
Comunque sia, eccovi dunque l’altra occasione nella quale ricordo d’aver visto Dany Bazille: nel fascicolo a colori che accompagnava il film “Nuits de Marilyn”. Nello stampato, la Bazille sostituisce la parte sostenuta nel film da Jenny Sisley aka Samantha Mioux (ovvero protagonista del n. 57, “Supersex e l’ipnosi mortale”) nella scena dello stupro nel garage.
Qui Jenny Sisley nel film:

e qui invece Dany Bazille nello stampato:

Occhèi, ora basta. Anche per noi è giunto il momento (come conclude Pontello sull’ultima pagina di questa puntata) nel quale

O quantomeno, di andare a fare qualcosa di più utile che non stare qui davanti al computer.
Buona settimana a tutti!

Soffermiamoci invece ad ammirare la Dany Moisac, fauna rarissima: in tutti questi anni, l’ho vista unicamente in tre occasioni – due volte in “Supersex”, con parrucca nera corvina qui nel n. 61 e precedentemente, come bionda dal nome Dany Bazille, nel n. 48 (puntata tuttora inedita su questo forum),


e una terza volta, che menzionerò qui sotto.
Tratti facciali patrizi, col naso affilato, zigomi pronunciati, cranio dolicocefalo, si annovera tra quella rarefatta schiera di attrici porno europee (più difficile vedere, tra le attrici americane, pornostar dai simili lineamenti di classica eleganza; il loro mercato predilige due tipi di base, o la “ragazza dalla porta accanto” oppure la bagascia tout court) che potevano, credibilmente, fare le modelle per prodotti di alta qualità nelle riviste “normali” (e assai stuzzicante pensare che alcune, in effetti, lo fecero.)
Non mi è capitato ancora di vedere la Moisac/Basille in filmati; l’unica altra prestazione porno finora rintracciata resta sempre una “foto set”, sebbene – curiosamente – una foto set “di supporto” a una pellicola lungometraggio (nella quale pellicola però la Bazille, appunto, non recita). Quest’ultima procedura è un aspetto curioso ma non atipico delle produzioni di Marc Dorcel, dove a volte nei fascicoli (su carte patinata di alta qualità, con foto riprese splendide) pubblicati per accompagnare (o pubblicizzare) un film (e che, anni dopo, venivano inclusi nel cofanetto del DVD) si vede qualche attore diverso da quelli nella pellicola. Un caso per tutti, il film “Un Bon Client”, dove abbiamo la sostituzione, nello stampato, di Laura May (aka Miles) al posto di Cathy Stewart (aka Greiner) nel ruolo della segretaria. Qui qualche fotogramma dal film, con Cathy Stewart:



e qui invece, con la sostituzione di Laura May, dal fascicolo stampato:



La deduzione più logica sarebbe che pellicola e “foto set” furono prodotte in epoche diverse. Tuttavia, giacché ambientazioni, costumi, persino pettinatura e trucco risultano precisamente uguali per gli altri attori, non sono da escludere considerazioni banalmente contrattuali, dove ad esempio i due prodotti furono creati contemporaneamente ma dove un’attrice pretendeva un compenso extra particolarmente alto per recitare anche nel foto set, e dunque il produttore non pensò due volte a sostituire la recitante.
Comunque sia, eccovi dunque l’altra occasione nella quale ricordo d’aver visto Dany Bazille: nel fascicolo a colori che accompagnava il film “Nuits de Marilyn”. Nello stampato, la Bazille sostituisce la parte sostenuta nel film da Jenny Sisley aka Samantha Mioux (ovvero protagonista del n. 57, “Supersex e l’ipnosi mortale”) nella scena dello stupro nel garage.
Qui Jenny Sisley nel film:







e qui invece Dany Bazille nello stampato:



































































Occhèi, ora basta. Anche per noi è giunto il momento (come conclude Pontello sull’ultima pagina di questa puntata) nel quale

O quantomeno, di andare a fare qualcosa di più utile che non stare qui davanti al computer.
Buona settimana a tutti!
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Si Pan, ho il film in versione originale.Il primo ed unico anal in assoluto della Jess è proprio in Gamines en chaleur del 1977.Aveva appena 18 anni ( ma alcuni sostengono che fosse minorenne ). La scena fu girata col suo fidanzato di allora Didier Humbertpan ha scritto:Il film in questione è Gamines en chaleur, qui in bassa risoluzione dal minuto 6 circa, ma con scene interessanti dal 12 in poi. L'ho visto anche in versione a risoluzione maggiore e devo dire che pur non essendovi certezza matematica, l'anal è altamente probabile.
http://it.xhamster.com/movies/309099/ga ... _gr_2.html
Nel film oltre ad essere presente l’affascinante Barbara Moose,la conturbante Jenny Feeling, si può vedere la prima scena di swapping in un movie francese di quell’epoca tra Diane Dubois ed Anna Winn.
Una curiosità,dopo quel film la Jess lasciò il fidanzato per dedicarsi anima e corpo, soprattutto corpo al porno.

Le medaglie si vincono in allenamento. Le gare servono per ritirarle.
Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una scusa.
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Conoscevo i due photoset che ripropongono l'eterna questione se sia meglio la statuaria (Bazille) o l'intrisa di sesso (Sisley).badabing ha scritto:Deliziosa puntata, la n. 61, che riprende in modo frizzante lo spirito goliardico della “straordinaria prosa” che contraddistingue in modo così eccezionale, questi porno romanzi. Gli scambi e le battute di alcuni panelli basterebbero a mantenere l’interesse (o quantomeno, il sorriso divertito) del lettore anche in assenza delle foto. Oddio, non che vogliamo rinunciare a vedere in azione delle splendide scopatrice come Diane Duval (qui “Duverne”), la negra Marie-Claude Moreau (qui “Isa Kara”, appena vista nel n. 50 due settimane fa) e l’onnipresente (in quegli anni) Olinka, all’epoca compagna nella vita “reale” proprio di Pontello. Gradevolissima anche Eve Lambert, la quale faccia, che non mi è nuova, non mi scuote tuttavia sufficientemente la memoria riguardo ad altre apparizioni. Ma poiché ormai ho una memoria che ogni giorno che passa diventa sempre più un colabrodo, questo non vuole dire granché.![]()
Soffermiamoci invece ad ammirare la Dany Moisac, fauna rarissima: in tutti questi anni, l’ho vista unicamente in tre occasioni – due volte in “Supersex”, con parrucca nera corvina qui nel n. 61 e precedentemente, come bionda dal nome Dany Bazille, nel n. 48 (puntata tuttora inedita su questo forum),
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e una terza volta, che menzionerò qui sotto.
Tratti facciali patrizi, col naso affilato, zigomi pronunciati, cranio dolicocefalo, si annovera tra quella rarefatta schiera di attrici porno europee (più difficile vedere, tra le attrici americane, pornostar dai simili lineamenti di classica eleganza; il loro mercato predilige due tipi di base, o la “ragazza dalla porta accanto” oppure la bagascia tout court) che potevano, credibilmente, fare le modelle per prodotti di alta qualità nelle riviste “normali” (e assai stuzzicante pensare che alcune, in effetti, lo fecero.)
Non mi è capitato ancora di vedere la Moisac/Basille in filmati; l’unica altra prestazione porno finora rintracciata resta sempre una “foto set”, sebbene – curiosamente – una foto set “di supporto” a una pellicola lungometraggio (nella quale pellicola però la Bazille, appunto, non recita). Quest’ultima procedura è un aspetto curioso ma non atipico delle produzioni di Marc Dorcel, dove a volte nei fascicoli (su carte patinata di alta qualità, con foto riprese splendide) pubblicati per accompagnare (o pubblicizzare) un film (e che, anni dopo, venivano inclusi nel cofanetto del DVD) si vede qualche attore diverso da quelli nella pellicola. Un caso per tutti, il film “Un Bon Client”, dove abbiamo la sostituzione, nello stampato, di Laura May (aka Miles) al posto di Cathy Stewart (aka Greiner) nel ruolo della segretaria. Qui qualche fotogramma dal film, con Cathy Stewart:
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e qui invece, con la sostituzione di Laura May, dal fascicolo stampato:
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La deduzione più logica sarebbe che pellicola e “foto set” furono prodotte in epoche diverse. Tuttavia, giacché ambientazioni, costumi, persino pettinatura e trucco risultano precisamente uguali per gli altri attori, non sono da escludere considerazioni banalmente contrattuali, dove ad esempio i due prodotti furono creati contemporaneamente ma dove un’attrice pretendeva un compenso extra particolarmente alto per recitare anche nel foto set, e dunque il produttore non pensò due volte a sostituire la recitante.
Comunque sia, eccovi dunque l’altra occasione nella quale ricordo d’aver visto Dany Bazille: nel fascicolo a colori che accompagnava il film “Nuits de Marilyn”. Nello stampato, la Bazille sostituisce la parte sostenuta nel film da Jenny Sisley aka Samantha Mioux (ovvero protagonista del n. 57, “Supersex e l’ipnosi mortale”) nella scena dello stupro nel garage.
Qui Jenny Sisley nel film:
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e qui invece Dany Bazille nello stampato:
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Occhèi, ora basta. Anche per noi è giunto il momento (come conclude Pontello sull’ultima pagina di questa puntata) nel quale
O quantomeno, di andare a fare qualcosa di più utile che non stare qui davanti al computer.
Buona settimana a tutti!
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie Fibonacci!Fibonacci ha scritto: Si Pan, ho il film in versione originale.Il primo ed unico anal in assoluto della Jess è proprio in Gamines en chaleur del 1977.Aveva appena 18 anni ( ma alcuni sostengono che fosse minorenne ). La scena fu girata col suo fidanzato di allora Didier Humbert
Nel film oltre ad essere presente l’affascinante Barbara Moose,la conturbante Jenny Feeling, si può vedere la prima scena di swapping in un movie francese di quell’epoca tra Diane Dubois ed Anna Winn.
Una curiosità,dopo quel film la Jess lasciò il fidanzato per dedicarsi anima e corpo, soprattutto corpo al porno.
E ottima "backstory" (che non conoscevo) sul fidanzato d'allora della Jess.
Credo sia più che credibile che la Jess (classe 1959) avesse solo 17 anni al momento di girare il film, dato che passano sempre alcuni mesi (per via della necessaria post-produzione) tra riprese ed emissione nei teatri, di una pellicola. Non sarebbe certamente l’unico caso (vedi alcune pagine prima, le considerazioni sull’età di Elodie Delage, su quando avrebbe iniziato col porno). Che cosa rappresenta effettivamente l’essere “minorenni” è sempre un concetto complicato, quando si parla del porno – legalmente “l’età del consenso” in Francia era (ed è tuttora) 15 anni (in Italia, solo 14). Infatti, ricordo che alcune riviste francesi molto spinte, nella seconda metà degli anni ’70 (dopo che fosse “sdoganato” il porno lì nel 1975), recavano la dicitura “vietato ai minori di 15 anni”.
Il concetto dei “18 anni” come spartiacque della maggiore età fu introdotto a metà degli anni ’80 dai soliti americani (con la loro solita ipocrisia, dato che in alcuni stati del sud degli USA era addirittura legale il matrimonio a 13 anni, se i genitori – o meglio, i “novelli nonni”

- pan
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Eh certo, la moralità degli amerikani, come no? Purtroppo adottata anche dai "nemici" russi. C'è una crisi da qualche parte? Una volta si parlava, si tentavano mediazioni, negoziati. Non più. -Allora parto anch'ìio per uno strike, così ti faccio vedere che non sono da meno-
E le file di tutto quello splendore umano calpestato in ogni angolo d'Europa s'ingrossano a dismisura.
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