le prostitute cinesi-prima esperienza
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Sul giubbotto magari scritto la tariffa
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Bla
Riceviamo e pubblichiamo: "A metà luglio scorso i carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo avevano concluso, eseguendo 15 ordinanze di custodia cautelare in carcere, l’operazione denominata LUSSURIA ORIENTALE debellando una vasta organizzazione criminale italo-cinese dedita al racket della prostituzione attiva nel Nord Italia. Questa volta, a meno di due mesi da allora ed in continuità con quell’indagine, è stato inferto un altro duro colpo allo sfruttamento della prostituzione, in particolare di ragazze cinesi costrette a prostituirsi in case d’appuntamento o finti centri estetici.
L’indagine, durata mesi e coordinata dai P.M. della Procura della Repubblica di Cuneo Alberto BRAGHIN e Chiara CANEPA, è stata condotta dai Carabinieri Reparto Operativo insieme ai colleghi delle Compagnie di Cuneo e Borgo San Dalmazzo ed è culminata con l’esecuzione di 2 misure cautelari, il sequestro preventivo di un appartamento e 2 centri massaggi cinesi.
La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata notificata al 53enne pregiudicato di Asti G.L. mentre quella dell’obbligo di dimora alla convivente 51enne cinese di Cuneo L.L., entrambi accusati del reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso. I militari, ricevute le lamentele di alcuni abitanti di un palazzo di corso Dante a Cuneo che segnalavano un andirivieni di uomini ad ogni ora del giorno e della notte da un alloggio in cui viveva la coppia con altre tre ragazze cinesi, avviavano le indagini accertando che i due conviventi in quell’abitazione facevano prostituire in altre stanze le tre cinesi. I guadagni, abbastanza rilevanti grazie al gran numero di clienti che spesso attendevano in fila in strada il loro turno prima di salire in casa soprattutto il martedì giorno di mercato, li intascava la coppia. Il proprietario dell’appartamento è risultato estraneo ai fatti, denunciato invece per lo stesso reato un 40enne cuneese agente immobiliare che ha anche subito una perquisizione su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Indagate in stato di libertà per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione anche le due matresse cinesi di 47 e 42 anni, titolari rispettivamente del centro estetico “Massaggi Eden” di via Momigliano e del centro estetico “Rosa di Casa” di Piazzale Libertà a Cuneo. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che nei due centri massaggi si recavano numerosi clienti italiani, solo uomini di ogni estrazione sociale provenienti anche da fuori città, ai quali venivano fornite esclusivamente prestazioni sessuali a pagamento dalle giovani prostituite cinesi ed i guadagni li intascavano le due tenutarie ora indagate. All’interno dei centri sequestrati si svolgeva infatti solo sesso a pagamento e nessuno dei clienti identificati dai militari, ha mai ricevuto alcun trattamento estetico o terapeutico.
I controlli non si sono limitati però ai soli due centri massaggi cinesi sequestrati a Cuneo ma hanno riguardato altre 10 analoghe attività ubicate tra Cuneo (altri 3), Saluzzo (2), Fossano (1), Bra (2), Alba (1) e Mondovì (1). Presso questi centri i carabinieri cuneesi, supportati dai colleghi del NAS di Alessandria e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cuneo hanno ravvisato numerose infrazioni alle norme igienico-sanitarie, tanto che per il centro massaggi di Bra è stata anche avanzata dal NAS proposta la chiusura al Sindaco di quel comune. Sono stati identificate 8 lavoratrici cinesi in nero perché prive di contratto di lavoro e contestate multe per oltre 21mila euro".
Riceviamo e pubblichiamo: "A metà luglio scorso i carabinieri del Reparto Operativo di Cuneo avevano concluso, eseguendo 15 ordinanze di custodia cautelare in carcere, l’operazione denominata LUSSURIA ORIENTALE debellando una vasta organizzazione criminale italo-cinese dedita al racket della prostituzione attiva nel Nord Italia. Questa volta, a meno di due mesi da allora ed in continuità con quell’indagine, è stato inferto un altro duro colpo allo sfruttamento della prostituzione, in particolare di ragazze cinesi costrette a prostituirsi in case d’appuntamento o finti centri estetici.
L’indagine, durata mesi e coordinata dai P.M. della Procura della Repubblica di Cuneo Alberto BRAGHIN e Chiara CANEPA, è stata condotta dai Carabinieri Reparto Operativo insieme ai colleghi delle Compagnie di Cuneo e Borgo San Dalmazzo ed è culminata con l’esecuzione di 2 misure cautelari, il sequestro preventivo di un appartamento e 2 centri massaggi cinesi.
La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata notificata al 53enne pregiudicato di Asti G.L. mentre quella dell’obbligo di dimora alla convivente 51enne cinese di Cuneo L.L., entrambi accusati del reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso. I militari, ricevute le lamentele di alcuni abitanti di un palazzo di corso Dante a Cuneo che segnalavano un andirivieni di uomini ad ogni ora del giorno e della notte da un alloggio in cui viveva la coppia con altre tre ragazze cinesi, avviavano le indagini accertando che i due conviventi in quell’abitazione facevano prostituire in altre stanze le tre cinesi. I guadagni, abbastanza rilevanti grazie al gran numero di clienti che spesso attendevano in fila in strada il loro turno prima di salire in casa soprattutto il martedì giorno di mercato, li intascava la coppia. Il proprietario dell’appartamento è risultato estraneo ai fatti, denunciato invece per lo stesso reato un 40enne cuneese agente immobiliare che ha anche subito una perquisizione su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Indagate in stato di libertà per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione anche le due matresse cinesi di 47 e 42 anni, titolari rispettivamente del centro estetico “Massaggi Eden” di via Momigliano e del centro estetico “Rosa di Casa” di Piazzale Libertà a Cuneo. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che nei due centri massaggi si recavano numerosi clienti italiani, solo uomini di ogni estrazione sociale provenienti anche da fuori città, ai quali venivano fornite esclusivamente prestazioni sessuali a pagamento dalle giovani prostituite cinesi ed i guadagni li intascavano le due tenutarie ora indagate. All’interno dei centri sequestrati si svolgeva infatti solo sesso a pagamento e nessuno dei clienti identificati dai militari, ha mai ricevuto alcun trattamento estetico o terapeutico.
I controlli non si sono limitati però ai soli due centri massaggi cinesi sequestrati a Cuneo ma hanno riguardato altre 10 analoghe attività ubicate tra Cuneo (altri 3), Saluzzo (2), Fossano (1), Bra (2), Alba (1) e Mondovì (1). Presso questi centri i carabinieri cuneesi, supportati dai colleghi del NAS di Alessandria e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cuneo hanno ravvisato numerose infrazioni alle norme igienico-sanitarie, tanto che per il centro massaggi di Bra è stata anche avanzata dal NAS proposta la chiusura al Sindaco di quel comune. Sono stati identificate 8 lavoratrici cinesi in nero perché prive di contratto di lavoro e contestate multe per oltre 21mila euro".
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Sono certo che la mafia cinese in Campania opera per "gentile" (si fa per dire) concessione della camorra, altrimenti li avrebbero già fatti sparire da tempo, Napoli non è Barcellona dove la mafia cinese opera in piena libertà nei confronti dei suoi connazionali.
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
"Se in gattabuia non vuoi andale la questola non fal adilale"
antichissimo detto taoista
Prestazioni sessuali al centro massaggi, la polizia lo chiude
I clienti pagavano fino a 120 euro per un "massaggio erotico". E' il quinto locale che viene sequestrato
Il centro di via Degani chiuso dalla polizia
REGGIO EMILIA. I massaggi che proponevano, non erano massaggi qualunque, ma vere e proprie pratiche sessuali. Per questo, la polizia ha chiuso un centro massaggi di via Degani, quartiere Santa Croce di Reggio Emilia. E' il quinto locale per il quale è scattato il sequestro della polizia, dopo che i controlli hanno fatto emergere quale era la vera attività che veniva svolta.
All'Exotic Centre i controlli sono stati tre negli ultimi mesi. La priva volta, ad agosto, tra le massaggiatrici è stata trovata anche una ragazza moldava. I locale risulta intestato a un cittadino cinese, ma che non è mai stato trovato sul posto. Di fatto, a gestire il tutto risultava una donna, connazionale.
Sono stati i clienti, sentiti dagli investigatori della Squadra mobile, all'uscita dal locale ad ammettere che andavano lì per le prestazioni "particolari" che ricevevano: massaggi "erotici" che risultano essere vere e proprie pratiche sessuali. Le tariffe andavano dagli 80 ai 120 euro: il prezzo più alto per un'ora di prestazione.
Per il locale, a questo punto, è scattato il sequestro preventivo. E' il quinto in provincia a essere chiuso dalla polizia: a febbraio era stato chiuso il centro "Oasi", a marzo “Ebay” in piazzale Marconi, a maggio il centro “Beauty “ in via delle Scuole a Scandiano, a giugno "Luna" di via Newton.
"Le indagini confermano che la prostituzione, pur rimanendo ancora in strada, si sta spostando al chiuso" ha dichiarato il capo della Squadra mobile, Guglielmo Battisti. L’operazione, fortemente voluta dal Questore Isabella Fusiello, si inserisce nella strategia della questura per recuperare aree particolarmente in difficoltà in cui si verifichino reati, quali, per esempio, l’esercizio della prostituzione.

antichissimo detto taoista
Prestazioni sessuali al centro massaggi, la polizia lo chiude
I clienti pagavano fino a 120 euro per un "massaggio erotico". E' il quinto locale che viene sequestrato
Il centro di via Degani chiuso dalla polizia
REGGIO EMILIA. I massaggi che proponevano, non erano massaggi qualunque, ma vere e proprie pratiche sessuali. Per questo, la polizia ha chiuso un centro massaggi di via Degani, quartiere Santa Croce di Reggio Emilia. E' il quinto locale per il quale è scattato il sequestro della polizia, dopo che i controlli hanno fatto emergere quale era la vera attività che veniva svolta.
All'Exotic Centre i controlli sono stati tre negli ultimi mesi. La priva volta, ad agosto, tra le massaggiatrici è stata trovata anche una ragazza moldava. I locale risulta intestato a un cittadino cinese, ma che non è mai stato trovato sul posto. Di fatto, a gestire il tutto risultava una donna, connazionale.
Sono stati i clienti, sentiti dagli investigatori della Squadra mobile, all'uscita dal locale ad ammettere che andavano lì per le prestazioni "particolari" che ricevevano: massaggi "erotici" che risultano essere vere e proprie pratiche sessuali. Le tariffe andavano dagli 80 ai 120 euro: il prezzo più alto per un'ora di prestazione.
Per il locale, a questo punto, è scattato il sequestro preventivo. E' il quinto in provincia a essere chiuso dalla polizia: a febbraio era stato chiuso il centro "Oasi", a marzo “Ebay” in piazzale Marconi, a maggio il centro “Beauty “ in via delle Scuole a Scandiano, a giugno "Luna" di via Newton.
"Le indagini confermano che la prostituzione, pur rimanendo ancora in strada, si sta spostando al chiuso" ha dichiarato il capo della Squadra mobile, Guglielmo Battisti. L’operazione, fortemente voluta dal Questore Isabella Fusiello, si inserisce nella strategia della questura per recuperare aree particolarmente in difficoltà in cui si verifichino reati, quali, per esempio, l’esercizio della prostituzione.

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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Plofessol Molialti?
Brindisi, centri massaggi a luci rosse: un professore universitario tra i dieci arrestati
Operazione della squadra mobile dopo due anni di indagini: la banda minacciava e faceva prostituire donne cinesi in quattro centri del Salento. Il docente di matematica e fisica ha 57 anni
Brindisi, centri massaggi a luci rosse: un professore universitario tra i dieci arrestati
Lo chiamavano Vincenzo, ma è Wenchang Chu il vero nome del 57enne docente di fisica e matematica all’Università del Salento arrestato con l’accusa di avere capeggiato una associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione di ragazze di nazionalità cinese attratte in Italia con la promessa di un lavoro. Secondo le accuse della Procura di Brindisi, le donne venivano destinate a quattro centri benessere fra Brindisi, Lecce, Taranto e Gallipoli, dove oltre ai massaggi erano costrette a prestazioni sessuali.
Brindisi, massaggi a luci rosse scoperti dalle telecamere nascoste
Gli 80mila euro in contanti ritrovati in casa del docente nel corso della perquisizione domiciliare, eseguita contestualmente alle ordinanze di custodia cautelare dagli uomini della squadra mobile di Brindisi, sono ritenuti dagli inquirenti ulteriore prova a sostegno dell’impianto accusatorio. Della stessa associazione, sempre secondo il teorema del pm Savina Toscani avallato dal gip Maurizio Saso, facevano parte altre nove persone, sette delle quali sono finite in carcere, due ai domiciliari, mentre altri cinque sono indagati a piede libero.
A incastrare la banda di sfruttatori, tutti di origine orientale come le giovani vittime costrette alle prestazioni extra, sono una serie di video registrati da telecamere nascoste dagli investigatori che immortalano esplicite scene di sesso nei quattro i centri massaggi e un appartamento privato. Secondo le indagini della polizia, durate circa due anni, alle ragazze veniva promessa una vita nuova, ma una volta arrivate a destinazione erano costrette con la forza della violenza e delle minacce a prostituirsi.
A quanto pare bastavano 50 euro per diventare clienti “speciali”, come hanno ammesso molti degli avventori ascoltati dagli investigatori come persone informate sui fatti. Nell’inchiesta sono rimaste coinvolte anche massaggiatrici abilitate che avevano offerto la propria disponibilità a figurare fra i dipendenti, così da consentire ai titolari dei centri di ottenere le autorizzazioni amministrative . La banda di accorti sfruttatori capeggiati dal docente, a quanto pare, era arrivata anche a simulare
un matrimonio fra una donna di nazionalità cinese e un italiano per superare le difficoltà burocratiche.
Sulla vicenda è intervenuto il rettore dell'Università del Salento, Vincenzo Zaza: "Apprendiamo dalla stampa la contestazione di fatti gravissimi, spiace vi venga associato il nome del nostro Ateneo. Abbiamo piena fiducia nell'operato degli inquirenti e contiamo su un rapido accertamento definitivo delle responsabilità".
Brindisi, centri massaggi a luci rosse: un professore universitario tra i dieci arrestati
Operazione della squadra mobile dopo due anni di indagini: la banda minacciava e faceva prostituire donne cinesi in quattro centri del Salento. Il docente di matematica e fisica ha 57 anni
Brindisi, centri massaggi a luci rosse: un professore universitario tra i dieci arrestati
Lo chiamavano Vincenzo, ma è Wenchang Chu il vero nome del 57enne docente di fisica e matematica all’Università del Salento arrestato con l’accusa di avere capeggiato una associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione di ragazze di nazionalità cinese attratte in Italia con la promessa di un lavoro. Secondo le accuse della Procura di Brindisi, le donne venivano destinate a quattro centri benessere fra Brindisi, Lecce, Taranto e Gallipoli, dove oltre ai massaggi erano costrette a prestazioni sessuali.
Brindisi, massaggi a luci rosse scoperti dalle telecamere nascoste
Gli 80mila euro in contanti ritrovati in casa del docente nel corso della perquisizione domiciliare, eseguita contestualmente alle ordinanze di custodia cautelare dagli uomini della squadra mobile di Brindisi, sono ritenuti dagli inquirenti ulteriore prova a sostegno dell’impianto accusatorio. Della stessa associazione, sempre secondo il teorema del pm Savina Toscani avallato dal gip Maurizio Saso, facevano parte altre nove persone, sette delle quali sono finite in carcere, due ai domiciliari, mentre altri cinque sono indagati a piede libero.
A incastrare la banda di sfruttatori, tutti di origine orientale come le giovani vittime costrette alle prestazioni extra, sono una serie di video registrati da telecamere nascoste dagli investigatori che immortalano esplicite scene di sesso nei quattro i centri massaggi e un appartamento privato. Secondo le indagini della polizia, durate circa due anni, alle ragazze veniva promessa una vita nuova, ma una volta arrivate a destinazione erano costrette con la forza della violenza e delle minacce a prostituirsi.
A quanto pare bastavano 50 euro per diventare clienti “speciali”, come hanno ammesso molti degli avventori ascoltati dagli investigatori come persone informate sui fatti. Nell’inchiesta sono rimaste coinvolte anche massaggiatrici abilitate che avevano offerto la propria disponibilità a figurare fra i dipendenti, così da consentire ai titolari dei centri di ottenere le autorizzazioni amministrative . La banda di accorti sfruttatori capeggiati dal docente, a quanto pare, era arrivata anche a simulare
un matrimonio fra una donna di nazionalità cinese e un italiano per superare le difficoltà burocratiche.
Sulla vicenda è intervenuto il rettore dell'Università del Salento, Vincenzo Zaza: "Apprendiamo dalla stampa la contestazione di fatti gravissimi, spiace vi venga associato il nome del nostro Ateneo. Abbiamo piena fiducia nell'operato degli inquirenti e contiamo su un rapido accertamento definitivo delle responsabilità".
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- Iscritto il: 20/08/2010, 18:20
- Località: British Columbia
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
OT: dubito siano prostitute cinesi. Inoltre questo sarebbe il topic dove parlare di esperienze con troie cinesi e non un elenco di mattinali delle questure... vabbè Dostum ma non ci si mettano anche gli altriDrogato_ di_porno ha scritto:Giubbotto catarifrangente per le lucciole nel cremonese. La decisione del sindaco

Altrimenti apriamolo pure un topic ufficiale sui sequestri di centri massaggi cinesi







Questo forum sta degenerando: non c'è più nessuno che va a troie cinesi e che abbia voglia di condividere con gli altri l'esperienza.


Una piccola riflessione sulla mega notizia postata da Dostum nella pagina precedente, quella della mega operazione che ha sgominato un'organizzazione italo-cinese finalizzata allo sfruttamento e schiavizzazione di prostitute principalmente cinesi: in diversi di quei centri massaggi operano cinesi di fatto schiavizzate. #sapevatelo

Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Inselzioni
Prostituzione cinese, sequestrato un appartamento in città. Tre denunce
Due cinesi e un italiano denunciati è il bilancio di una nuova operazione della Polizia municipale contro la prostituzione. L'indagine ha portato anche, per la prima volta, la procura a sequestrare ai fini della confisca l'appartamento dove giovani donne cinesi si prostituivano e che si trova nell'area tra viale Dante e via Boselli
Redazione · 18 settembre 2015
Due cinesi e un italiano denunciati è il bilancio di una nuova operazione della Polizia municipale contro la prostituzione. Ma l’indagine ha portato anche, per la prima volta, la procura a sequestrare ai fini della confisca l’appartamento dove giovani donne cinesi si prostituivano. Una casa, che si trova nell’area tra viale Dante e via Boselli, e che è di proprietà di un dipendente comunale. I tre sono stati denunciati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L’operazione è scattata nei giorni scorsi, dopo un lungo lavoro di indagine da parte della Squadra di polizia giudiziaria della Municipale fatta di pedinamenti, intercettazioni, controlli e vaglio di documentazione. Un’attività che vede gli inquirenti della Polizia municipale in prima linea nel contrasto allo sfruttamento della prostituzione e che spesso ha anche contribuito a togliere dalla strada ragazze sfruttate, vessate e picchiati dai loro aguzzini.
Le due cinesi, secondo le prime indiscrezioni, rappresentavano una miniera d’oro per gli sfruttatori. Al prezzo di circa 50 euro a prestazione, le donne dovevano soddisfare numerosi clienti ogni giorno. Le persone che frequentavano l’appartamento erano infatti decine, sia piacentini sia uomini provenienti da province limitrofe. La pubblicità era assicurata grazie alle inserzioni.
Prostituzione cinese, sequestrato un appartamento in città. Tre denunce
Due cinesi e un italiano denunciati è il bilancio di una nuova operazione della Polizia municipale contro la prostituzione. L'indagine ha portato anche, per la prima volta, la procura a sequestrare ai fini della confisca l'appartamento dove giovani donne cinesi si prostituivano e che si trova nell'area tra viale Dante e via Boselli
Redazione · 18 settembre 2015
Due cinesi e un italiano denunciati è il bilancio di una nuova operazione della Polizia municipale contro la prostituzione. Ma l’indagine ha portato anche, per la prima volta, la procura a sequestrare ai fini della confisca l’appartamento dove giovani donne cinesi si prostituivano. Una casa, che si trova nell’area tra viale Dante e via Boselli, e che è di proprietà di un dipendente comunale. I tre sono stati denunciati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L’operazione è scattata nei giorni scorsi, dopo un lungo lavoro di indagine da parte della Squadra di polizia giudiziaria della Municipale fatta di pedinamenti, intercettazioni, controlli e vaglio di documentazione. Un’attività che vede gli inquirenti della Polizia municipale in prima linea nel contrasto allo sfruttamento della prostituzione e che spesso ha anche contribuito a togliere dalla strada ragazze sfruttate, vessate e picchiati dai loro aguzzini.
Le due cinesi, secondo le prime indiscrezioni, rappresentavano una miniera d’oro per gli sfruttatori. Al prezzo di circa 50 euro a prestazione, le donne dovevano soddisfare numerosi clienti ogni giorno. Le persone che frequentavano l’appartamento erano infatti decine, sia piacentini sia uomini provenienti da province limitrofe. La pubblicità era assicurata grazie alle inserzioni.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
da far impallidire il MI-5dostum ha scritto:L’operazione è scattata nei giorni scorsi, dopo un lungo lavoro di indagine da parte della Squadra di polizia giudiziaria della Municipale fatta di pedinamenti, intercettazioni, controlli e vaglio di documentazione.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Cinesi essele notoliamente diaboliciDrogato_ di_porno ha scritto:da far impallidire il MI-5dostum ha scritto:L’operazione è scattata nei giorni scorsi, dopo un lungo lavoro di indagine da parte della Squadra di polizia giudiziaria della Municipale fatta di pedinamenti, intercettazioni, controlli e vaglio di documentazione.
Un massaggio dagli ostaggi come refurtiva: rapinatore a processo
Prima udienza per Stefano Gallini, catturato dalla polizia dopo aver sequestrato due massaggiatrici cinesi
Si è aperto nel tribunale di Ferrara il processo a Stefano Gallini, il 42enne ferrarese accusato di tentata rapina e sequestro di persona in un centro massaggi in via Contrada della Rosa. L’episodio avvenne il 23 gennaio scorso e sollevò un certo clamore nelle cronache locali, sia per la magra refurtiva ottenuta durante il colpo (20 euro e un massaggio gratuito), sia per l’immediato intervento della squadra mobile della polizia di Stato, che catturò Gallini pochi minuti dopo.
E infatti i principali testimoni chiamati dal pm Alberto Savino all’apertura del dibattimento sono stati sia i membri del personale del centro massaggi, sia gli agenti intervenuti durante l’operazione della polizia. Ma mentre questi ultimi hanno sostanzialmente confermato i dati già in mano alla procura, per ascoltare le dipendenti che testimoniarono alla rapina sarà necessaria una nuova udienza in tribunale: le due ragazze cinesi sono infatti irreperibili e una di loro è con ogni probabilità tornata nel paese natale. Il giudice Marini ha quindi dato mandato alla polizia per rintracciarle in vista della prossima sessione.
Secondo le ricostruzioni della procura, Gallini cercò di mettere a segno una rapina armato di una pistola giocattolo, usata per minacciare il titolare nell’attività e le sue dipendenti. Una volta entrato nel locale infatti avrebbe puntato l’arma contro il proprietario del centro massaggi, che però si lanciò verso l’uscita per poi chiudere a chiave la porta dall’esterno. Il 42enne nel frattempo si era fatto consegnare dalle due massaggiatrici (tecnicamente suoi ostaggi, visto che l’accesso al locale era bloccato) un magro bottino: 20 euro e un orologio di scarso valore. Quindi, insoddisfatto del risultato, avrebbe costretto le due ragazze a praticargli un massaggio.
Le massaggiatrici lo hanno fatto spogliare completamente e immergere nella vasca, dove è rimasto per qualche minuto fino all’arrivo della polizia. La scena successiva, se sarà confermata durante il processo, è quasi da film comico: gli agenti hanno cominciato a bussare alle finestre intimandogli di uscire, Gallini si è agitato e, uscendo frettolosamente dalla vasca, è scivolato cadendo rovinosamente sul pavimento bagnato. Le due ragazze hanno colto l’attimo e si sono precipitate fuori dal locale, seguite qualche minuto dopo dal 42enne che non ha potuto fare altro che uscire in strada consegnandosi alle forze dell’ordine. Durante gli interrogatori successivi, il presunto rapinatore (già con precedenti penali specifici) ha affermato di essersi recato nel locale soltanto per ricevere un massaggio, e di aver addirittura consegnato 50 euro al titolare. Le prossime udienze chiariranno definitivamente cosa accadde il pomeriggio del 23 gennaio in via Contrada della Rosa

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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Calzatule (sono diabbolici)
NELL’AMBITO DI UNA PIU’ AMPIA E SISTEMATICA OPERAZIONE DI MONITORAGGIO DELLE NUOVE ATTIVITA’ COMMERCIALI INSEDIATE NEL SUD PONTINO, FINALIZZATA A PREVENIRE E CONTRASTARE SUL NASCERE POSSIBILI FENOMENI EVASIVI, IN PARTICOLARE, DALL’INFILTRAZIONE DI CAPITALI DI PROVENIENZA ILLECITA NELL’ECONOMIA SANA DEL TERRITORIO, LE FIAMME GIALLE DEL COMANDO PROVINCIALE DI LATINA HANNO INDIVIDUATO UN ESERCIZIO COMMERCIALE DEDITO ALLA PROSTITUZIONE. IL NEGOZIO, UFFICIALMENTE APERTO PER ACCONCIATURE E SERVIZI ESTETICI, DALLE VISURE TELEMATICHE EFFETTUATE ATTRAVERSO LE BANCHE DATI IN USO ALLA GUARDIA DI FINANZA E’ RISULTATO INFATTI RICONDUCIBILE AD UN SOGGETTO DI NAZIONALITA’ CINESE TALE LIU LIANG FENG PLURIPREGIUDICATO CHE DAL 2013, NON HA PRESENTATO LE PRESCRITTE DICHIARAZIONI DEI REDDITI.
L’ANALISI DELLA POSIZIONE FISCALE DELL’IMPRENDITORE, ATTUALMENTE SOTTOPOSTO A DETENZIONE IN CARCERE, NONCHE’ IL PARTICOLARE PROFILO CRIMINALE EMERSO (FURTO, RAPINA A MANO ARMATA, ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E SEQUESTRO DI PERSONA ECC.) HA DI CONSEGUENZA INNESCATO ULTERIORI CONTROLLI PREVENTIVI INDIRIZZATI A VERIFICARNE LA PERICOLOSITA’ FISCALE. IMMEDIATE LE INDAGINI CHE, CONDOTTE A CONTRASTO DELLO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE E DELLA INDIVIDUAZIONE DEI PROVENTI ILLECITI DA QUELLA DERIVATI, NELLA MATTINATA ODIERNA, SU DISPOSIZIONE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LATINA, HANNO DETERMINATO IL SEQUESTRO DEL “CENTRO BENESSERE” SITO IN FONDI. I MILITARI DELLA LOCALE COMPAGNIA, CHE DA CIRCA UN ANNO MONITORAVANO L’ESERCIZIO COMMERCIALE, HANNO PROCEDUTO AD EFFETTUARE APPOSTAMENTI E SERVIZI DI RISCONTRO FINALIZZATI A VERIFICARE L’EFFETTIVA ATTIVITA’ COMMERCIALE SVOLTA. DALL’INIZIALE OSSERVAZIONE ESTERNA DEL NEGOZIO, SI E’ POTUTO CONSTATARE COME IL CONTINUO ANDIRIVIENI DI CLIENTI, ESCLUSIVAMENTE DI SESSO MASCHILE, FOSSE DEL TUTTO ANOMALO, IN PARTICOLAR MODO RISPETTO ALLA TEMPISTICA DEI MASSAGGI NELLO STESSO PRATICATI. I RISCONTRI INFO-INVESTIGATIVI RACCOLTI, HANNO ALTRESI’ CONSENTITO DI APPURARE CHE IL CENTRO BENESSERE PUBBLICIZZASSE LE PROPRIE ATTIVITA’ SU UN NOTO PORTALE ON-LINE DI ANNUNCI ECONOMICI, ATTRAVERSO LA SEGUENTE INSERZIONE “MASSAGGI SPECIALI 100% CORPO SU CORPO”, CORREDATA DA FOTO DI RAGAZZE ASIATICHE RITRATTE IN BIANCHERIA INTIMA SUCCINTA ED IN POSE PROVOCANTI. LE INDAGINI ESEGUITE, ANCHE RACCOGLIENDO IN ATTI LE DICHIARAZIONE DEI CLIENTI, FERMATI ED IDENTIFICATI ALL’USCITA DALL’ESERCIZIO COMMERCIALE, SORMONTATO DA UNA ULTERIORE FORVIANTE INSEGNA “CALZATURE”, CONFERMAVANO CHE ALL’INTERNO DEL CENTRO BENESSERE, LONTANO DA SGUARDI INDISCRETI E NELLA RISERVATEZZA DEI CAMERINI ALLO SCOPO ADIBITI, SI CONSUMAVANO PRESTAZIONI SESSUALI A PAGAMENTO, PROPOSTE DALLE OPERATRICI. GLI ULTERIORI ACCERTAMENTI CONDOTTI HANNO INOLTRE PERMESSO DI STABILIRE COME IL CENTRO MASSAGGI, SEBBENE APERTO INDICANDO QUALI REFERENTI DUE DONNE ITALIANE, FOSSE GESTITO DALLE OPERATRICI NELLO STESSO IMPIEGATE, DUE RAGAZZE DI NAZIONALITA’ CINESE Y.H. e Z.J. CHE , AL PARI DEL TITOLARE, SONO STATE DENUNCIATE. PER EFFETTO DELLE INVESTIGAZIONI ESEGUITE E SU DISPOSIZIONE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LATINA, IL CENTRO MASSAGGI E’ STATO SOTTOPOSTO A SEQUESTRO PREVENTIVO EX ART. 321 C.P.P. CON LA CHIUSURA DEI LOCALI.
PROSEGUONO INFINE LE VERIFICHE DI POLIZIA ECONOMICO-FINANZIARIA UTILI A RISCONTRARE I FLUSSI DI DANARO GENERATI DALLA “ATTIVITA’ COMMERCIALE” FINALIZZATI DA UN LATO A RICOSTRUIRE I REALI GUADAGNI DELL’ESERCIZIO, SIA PER DETERMINARE IL REALE VOLUME DI AFFARI, SIA SOTTO IL PROFILO DEL RECUPERO A TASSAZIONE DEI PROVENTI ILLECITI CONSEGUITI ATTRAVERSO LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, DALL’ALTRO ALL’ESAME DELLA POSIZIONE D’IMPIEGO DELLE “OPERATRICI”, IN MATERIA DI LAVORO.

NELL’AMBITO DI UNA PIU’ AMPIA E SISTEMATICA OPERAZIONE DI MONITORAGGIO DELLE NUOVE ATTIVITA’ COMMERCIALI INSEDIATE NEL SUD PONTINO, FINALIZZATA A PREVENIRE E CONTRASTARE SUL NASCERE POSSIBILI FENOMENI EVASIVI, IN PARTICOLARE, DALL’INFILTRAZIONE DI CAPITALI DI PROVENIENZA ILLECITA NELL’ECONOMIA SANA DEL TERRITORIO, LE FIAMME GIALLE DEL COMANDO PROVINCIALE DI LATINA HANNO INDIVIDUATO UN ESERCIZIO COMMERCIALE DEDITO ALLA PROSTITUZIONE. IL NEGOZIO, UFFICIALMENTE APERTO PER ACCONCIATURE E SERVIZI ESTETICI, DALLE VISURE TELEMATICHE EFFETTUATE ATTRAVERSO LE BANCHE DATI IN USO ALLA GUARDIA DI FINANZA E’ RISULTATO INFATTI RICONDUCIBILE AD UN SOGGETTO DI NAZIONALITA’ CINESE TALE LIU LIANG FENG PLURIPREGIUDICATO CHE DAL 2013, NON HA PRESENTATO LE PRESCRITTE DICHIARAZIONI DEI REDDITI.
L’ANALISI DELLA POSIZIONE FISCALE DELL’IMPRENDITORE, ATTUALMENTE SOTTOPOSTO A DETENZIONE IN CARCERE, NONCHE’ IL PARTICOLARE PROFILO CRIMINALE EMERSO (FURTO, RAPINA A MANO ARMATA, ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E SEQUESTRO DI PERSONA ECC.) HA DI CONSEGUENZA INNESCATO ULTERIORI CONTROLLI PREVENTIVI INDIRIZZATI A VERIFICARNE LA PERICOLOSITA’ FISCALE. IMMEDIATE LE INDAGINI CHE, CONDOTTE A CONTRASTO DELLO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE E DELLA INDIVIDUAZIONE DEI PROVENTI ILLECITI DA QUELLA DERIVATI, NELLA MATTINATA ODIERNA, SU DISPOSIZIONE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LATINA, HANNO DETERMINATO IL SEQUESTRO DEL “CENTRO BENESSERE” SITO IN FONDI. I MILITARI DELLA LOCALE COMPAGNIA, CHE DA CIRCA UN ANNO MONITORAVANO L’ESERCIZIO COMMERCIALE, HANNO PROCEDUTO AD EFFETTUARE APPOSTAMENTI E SERVIZI DI RISCONTRO FINALIZZATI A VERIFICARE L’EFFETTIVA ATTIVITA’ COMMERCIALE SVOLTA. DALL’INIZIALE OSSERVAZIONE ESTERNA DEL NEGOZIO, SI E’ POTUTO CONSTATARE COME IL CONTINUO ANDIRIVIENI DI CLIENTI, ESCLUSIVAMENTE DI SESSO MASCHILE, FOSSE DEL TUTTO ANOMALO, IN PARTICOLAR MODO RISPETTO ALLA TEMPISTICA DEI MASSAGGI NELLO STESSO PRATICATI. I RISCONTRI INFO-INVESTIGATIVI RACCOLTI, HANNO ALTRESI’ CONSENTITO DI APPURARE CHE IL CENTRO BENESSERE PUBBLICIZZASSE LE PROPRIE ATTIVITA’ SU UN NOTO PORTALE ON-LINE DI ANNUNCI ECONOMICI, ATTRAVERSO LA SEGUENTE INSERZIONE “MASSAGGI SPECIALI 100% CORPO SU CORPO”, CORREDATA DA FOTO DI RAGAZZE ASIATICHE RITRATTE IN BIANCHERIA INTIMA SUCCINTA ED IN POSE PROVOCANTI. LE INDAGINI ESEGUITE, ANCHE RACCOGLIENDO IN ATTI LE DICHIARAZIONE DEI CLIENTI, FERMATI ED IDENTIFICATI ALL’USCITA DALL’ESERCIZIO COMMERCIALE, SORMONTATO DA UNA ULTERIORE FORVIANTE INSEGNA “CALZATURE”, CONFERMAVANO CHE ALL’INTERNO DEL CENTRO BENESSERE, LONTANO DA SGUARDI INDISCRETI E NELLA RISERVATEZZA DEI CAMERINI ALLO SCOPO ADIBITI, SI CONSUMAVANO PRESTAZIONI SESSUALI A PAGAMENTO, PROPOSTE DALLE OPERATRICI. GLI ULTERIORI ACCERTAMENTI CONDOTTI HANNO INOLTRE PERMESSO DI STABILIRE COME IL CENTRO MASSAGGI, SEBBENE APERTO INDICANDO QUALI REFERENTI DUE DONNE ITALIANE, FOSSE GESTITO DALLE OPERATRICI NELLO STESSO IMPIEGATE, DUE RAGAZZE DI NAZIONALITA’ CINESE Y.H. e Z.J. CHE , AL PARI DEL TITOLARE, SONO STATE DENUNCIATE. PER EFFETTO DELLE INVESTIGAZIONI ESEGUITE E SU DISPOSIZIONE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LATINA, IL CENTRO MASSAGGI E’ STATO SOTTOPOSTO A SEQUESTRO PREVENTIVO EX ART. 321 C.P.P. CON LA CHIUSURA DEI LOCALI.
PROSEGUONO INFINE LE VERIFICHE DI POLIZIA ECONOMICO-FINANZIARIA UTILI A RISCONTRARE I FLUSSI DI DANARO GENERATI DALLA “ATTIVITA’ COMMERCIALE” FINALIZZATI DA UN LATO A RICOSTRUIRE I REALI GUADAGNI DELL’ESERCIZIO, SIA PER DETERMINARE IL REALE VOLUME DI AFFARI, SIA SOTTO IL PROFILO DEL RECUPERO A TASSAZIONE DEI PROVENTI ILLECITI CONSEGUITI ATTRAVERSO LO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, DALL’ALTRO ALL’ESAME DELLA POSIZIONE D’IMPIEGO DELLE “OPERATRICI”, IN MATERIA DI LAVORO.

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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- Fred Connelly
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Lo Stato potrebbe lanciare una nuova campagna di welfare in tempo di alta disoccupazione: "Cercasi scopatori sotto copertura per smascherare finti centri massaggi. Max discrezione, media pulizia. Astenersi perditempo".
Scommetto che al colloquio di selezione si presenterebbero tipo 12000 candidati.
Scommetto che al colloquio di selezione si presenterebbero tipo 12000 candidati.

Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Livolnese
PISA. Un pensionato livornese di 70 anni e una cinese di 51 anni sono stati arrestati nel primo pomeriggio di sabato 26 settembre dopo un blitz in un appartamento in centro trasformato in casa di appuntamenti. La coppia è accusata di concorso in gestione di casa d'appuntamento e sfruttamento della prostituzione, nonché di riduzione in schiavitù di due cinesi di 47 e 38 anni, che erano state segregate in casa e costrette a prostituirsi. Le due donne erano infatti clandestine e private dei documenti dai loro aguzzini.
I carabinieri hanno individuato l'appartamento in seguito al monitoraggio di alcuni siti internet e grazie a una serie di servizi di osservazione e sabato 26 sono entrati in azione quando hanno visto arrivare la coppia. Hanno atteso che il livornese e la cinese entrassero in casa per fare irruzione e sorprendere la donna mentre contava oltre 3 mila euro in contanti. Nelle stanze c'erano anche le due prostitute, numerosi profilattici e altri oggetti utili a svolgere l'attività illecita.
L'appartamento,
affittato regolarmente alla cinese provvista di permesso di soggiorno, stato restituito al legittimo proprietario risultato estraneo ai fatti. Nell'abitazione livornese della coppia, invece, gli inquirenti hanno sequestrato un'agenda forse utilizzata per registrare i clienti

PISA. Un pensionato livornese di 70 anni e una cinese di 51 anni sono stati arrestati nel primo pomeriggio di sabato 26 settembre dopo un blitz in un appartamento in centro trasformato in casa di appuntamenti. La coppia è accusata di concorso in gestione di casa d'appuntamento e sfruttamento della prostituzione, nonché di riduzione in schiavitù di due cinesi di 47 e 38 anni, che erano state segregate in casa e costrette a prostituirsi. Le due donne erano infatti clandestine e private dei documenti dai loro aguzzini.
I carabinieri hanno individuato l'appartamento in seguito al monitoraggio di alcuni siti internet e grazie a una serie di servizi di osservazione e sabato 26 sono entrati in azione quando hanno visto arrivare la coppia. Hanno atteso che il livornese e la cinese entrassero in casa per fare irruzione e sorprendere la donna mentre contava oltre 3 mila euro in contanti. Nelle stanze c'erano anche le due prostitute, numerosi profilattici e altri oggetti utili a svolgere l'attività illecita.
L'appartamento,
affittato regolarmente alla cinese provvista di permesso di soggiorno, stato restituito al legittimo proprietario risultato estraneo ai fatti. Nell'abitazione livornese della coppia, invece, gli inquirenti hanno sequestrato un'agenda forse utilizzata per registrare i clienti

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Ploglessione inesolabile (ela clonicalio?)
Massaggi a sfondo sessuale, la polizia chiude un altro centro
E' Uno dei sei centri massaggi sequestrati dall'inizio dell'anno
REGGIO EMILIA. Nuovo provvedimento di sequestro preventivo per un centro massaggi di Reggio Emilia. Lo ha fatto scattare la polizia dopo le indagini su un locale di via Galileo Galilei 1.
Il titolare risulta essere un italiano, mai però trovato sul posto. La direttrice è una cinese che gestiva anche le altre due ragazze in servizio. I clienti, sentiti dagli investigatori, hanno confermato che le ragazze proponevano oltre al massaggio anche altre prestazioni di natura sessuale, con prezzi che andavano sino agli 80 euro.
Per il titolare e la direttrice è scattata la denuncia per sfruttamento della prostituzione, mentre il locale è stato chiuso. Di tutte le età i clienti trovati dalla polizia, anche piuttosto anziani
I sequestri precedenti
4 febbraio 2015 - Centro massaggi Oasi a Reggio Emilia (via Turri)
23 marzo 2015 - Centro massaggi Ebay a Reggio Emilia (piazzale Marconi)
18 maggio 2015 - Centro massaggi Beauty a Pratissolo di Scandiano (via delle Scuole)
4 giugno 2015 - Centro massaggi Luna (via Newton)
11 settembre 2015 - Centro massaggi Angella (via Degani)

Massaggi a sfondo sessuale, la polizia chiude un altro centro
E' Uno dei sei centri massaggi sequestrati dall'inizio dell'anno
REGGIO EMILIA. Nuovo provvedimento di sequestro preventivo per un centro massaggi di Reggio Emilia. Lo ha fatto scattare la polizia dopo le indagini su un locale di via Galileo Galilei 1.
Il titolare risulta essere un italiano, mai però trovato sul posto. La direttrice è una cinese che gestiva anche le altre due ragazze in servizio. I clienti, sentiti dagli investigatori, hanno confermato che le ragazze proponevano oltre al massaggio anche altre prestazioni di natura sessuale, con prezzi che andavano sino agli 80 euro.
Per il titolare e la direttrice è scattata la denuncia per sfruttamento della prostituzione, mentre il locale è stato chiuso. Di tutte le età i clienti trovati dalla polizia, anche piuttosto anziani
I sequestri precedenti
4 febbraio 2015 - Centro massaggi Oasi a Reggio Emilia (via Turri)
23 marzo 2015 - Centro massaggi Ebay a Reggio Emilia (piazzale Marconi)
18 maggio 2015 - Centro massaggi Beauty a Pratissolo di Scandiano (via delle Scuole)
4 giugno 2015 - Centro massaggi Luna (via Newton)
11 settembre 2015 - Centro massaggi Angella (via Degani)

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Tlentatlè tlentini andavano a Tlento
Le massaggiatrici cinesi movimentano le noiose giornate autunnali di una valle del Trentino Orientale. Gli affari del loro centro massaggi nelle ultime settimane stanno avendo un andamento indirettamente proporzionale a quello dell’economia della nazione da cui provengono. Se Pechino piange, queste imprenditrici sorridono.
«Non ci aspettavamo – spiegano – di lavorare così bene. Da noi arrivano persone di ogni tipo: giovani, anziani, ricchi e operai. Riceviamo chiamate dalla mattina presto fino a tarda sera».
I cellulari da cui non si separano mai, in effetti, squillano senza sosta. Una segnalazione arrivata in redazione – chi ce l’ha fatta assicurava che in quello studio non si fanno solo massaggi ma anche altro – ci ha spinto ad andare a verificare di persona come stanno le cose.
Trovare il centro è facile. Sulla porta d’entrata ci sono in bella vista orari e costi delle prestazioni – si va dai 30 euro per 40 minuti agli 80 euro per un «quattro mani» -, per accedere bisogna suonare. La porta viene aperta, poi subito chiusa, da una ragazza sui vent’anni in minigonna. Il suo italiano è stentato ma comprensibile. È gentile, ma riservata.
Prima di essere accompagnati in camera, ci accomodiamo in un salottino. La pulizia non è impeccabile, si respira un forte odore di olio di mandorla. Così intenso da risultare fastidioso. Ci sono contenitori pieni di caramelle alla frutta ovunque, pacchetti di fazzoletti e tovaglioli sparsi sia sui tavolini sia sui divani. È il nostro turno. La stanza dove siamo portati – in totale sono due – è fredda, umida, anonima. C’è un lettino, una vasca da bagno e niente altro. Spogliati e sdraiati, parte l’ora di massaggio.
Mentre le mani e le ginocchia della ragazza passano su tutto il nostro corpo, proviamo a parlare. All’inizio non c’è molta propensione al dialogo («Io sto in silenzio quando lavoro») poi la situazione cambia e la massaggiatrice orientale si lascia andare: «È faticoso stare qui dodici ore al giorno, senza riposare. Per fortuna molti sono carini». Aggiunge: «Vengo dalla Cina del Sud e mi piace l’Italia».
In sottofondo ci sono il chiacchiericcio e le risate che provengono dalla camera accanto. I 60 minuti prenotati stanno per scadere. Ed ecco la sorpresa, la richiesta cioè di avere per solo 10 euro in più rispetto a quanto pattuito (50 euro, ndr) un «happy end», cioè una prestazione sessuale.
Il servizio «aggiuntivo» è il vero business e l’attrattiva dell’attività imprenditoriale del centro. Realtà del genere se ne trovano in varie località del Trentino. Rifiutiamo e ci rivestiamo. Oltre alla ricevuta otteniamo la fidelity card: dopo dieci incontri ce n’è uno a metà prezzo.
I saluti sono veloci. Il cliente dopo di noi è un pensionato. Ha fretta: «Veloci perché poi devo andare a prendere mio nipote a scuola».
Le massaggiatrici cinesi movimentano le noiose giornate autunnali di una valle del Trentino Orientale. Gli affari del loro centro massaggi nelle ultime settimane stanno avendo un andamento indirettamente proporzionale a quello dell’economia della nazione da cui provengono. Se Pechino piange, queste imprenditrici sorridono.
«Non ci aspettavamo – spiegano – di lavorare così bene. Da noi arrivano persone di ogni tipo: giovani, anziani, ricchi e operai. Riceviamo chiamate dalla mattina presto fino a tarda sera».
I cellulari da cui non si separano mai, in effetti, squillano senza sosta. Una segnalazione arrivata in redazione – chi ce l’ha fatta assicurava che in quello studio non si fanno solo massaggi ma anche altro – ci ha spinto ad andare a verificare di persona come stanno le cose.
Trovare il centro è facile. Sulla porta d’entrata ci sono in bella vista orari e costi delle prestazioni – si va dai 30 euro per 40 minuti agli 80 euro per un «quattro mani» -, per accedere bisogna suonare. La porta viene aperta, poi subito chiusa, da una ragazza sui vent’anni in minigonna. Il suo italiano è stentato ma comprensibile. È gentile, ma riservata.
Prima di essere accompagnati in camera, ci accomodiamo in un salottino. La pulizia non è impeccabile, si respira un forte odore di olio di mandorla. Così intenso da risultare fastidioso. Ci sono contenitori pieni di caramelle alla frutta ovunque, pacchetti di fazzoletti e tovaglioli sparsi sia sui tavolini sia sui divani. È il nostro turno. La stanza dove siamo portati – in totale sono due – è fredda, umida, anonima. C’è un lettino, una vasca da bagno e niente altro. Spogliati e sdraiati, parte l’ora di massaggio.
Mentre le mani e le ginocchia della ragazza passano su tutto il nostro corpo, proviamo a parlare. All’inizio non c’è molta propensione al dialogo («Io sto in silenzio quando lavoro») poi la situazione cambia e la massaggiatrice orientale si lascia andare: «È faticoso stare qui dodici ore al giorno, senza riposare. Per fortuna molti sono carini». Aggiunge: «Vengo dalla Cina del Sud e mi piace l’Italia».
In sottofondo ci sono il chiacchiericcio e le risate che provengono dalla camera accanto. I 60 minuti prenotati stanno per scadere. Ed ecco la sorpresa, la richiesta cioè di avere per solo 10 euro in più rispetto a quanto pattuito (50 euro, ndr) un «happy end», cioè una prestazione sessuale.
Il servizio «aggiuntivo» è il vero business e l’attrattiva dell’attività imprenditoriale del centro. Realtà del genere se ne trovano in varie località del Trentino. Rifiutiamo e ci rivestiamo. Oltre alla ricevuta otteniamo la fidelity card: dopo dieci incontri ce n’è uno a metà prezzo.
I saluti sono veloci. Il cliente dopo di noi è un pensionato. Ha fretta: «Veloci perché poi devo andare a prendere mio nipote a scuola».
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
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- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
c'è pure il sito parodia: si chiama happy tugsdostum ha scritto:Ed ecco la sorpresa, la richiesta cioè di avere per solo 10 euro in più rispetto a quanto pattuito (50 euro, ndr) un «happy end», cioè una prestazione sessuale.

“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”