[O.T.] NON VOTARE AI REFERENDUM
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Il vicepremier e leader di An riflette sul nodo della fecondazione
Fini:diseducativo spingere all’astensione
«Sono cattolico peró difendo i miei tre "sì". Stiamo parlando della legge di uno Stato laico» «Partiti spregiudicati, hanno strumentalizzato il voto. Invece di discutere si è usata la clava»
ROMA " Da un’ora difende la sua scelta sui referendum, quella dei «tre sì e un no» che ha spiazzato il suo partito, riempito di meraviglia le gerarchie ecclesiali, sovvertito schemi ed equilibri politici. Da un’ora Gianfranco Fini spiega che «non c’è contraddizione tra il sostegno espresso in Parlamento alla legge 40 e la volontà di modificarla», che «una legge andava approvata per porre fine al far west», che «è falsa la tesi secondo cui se vincessero i sì torneremmo all’assenza di regole o peggio apriremmo la via all’eugenetica. In realtà le regole permangono, evitano pratiche come l’utero in affitto, o che ci siano altre nonne-mamme».
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Poli ... rami.shtml
Fini:diseducativo spingere all’astensione
«Sono cattolico peró difendo i miei tre "sì". Stiamo parlando della legge di uno Stato laico» «Partiti spregiudicati, hanno strumentalizzato il voto. Invece di discutere si è usata la clava»
ROMA " Da un’ora difende la sua scelta sui referendum, quella dei «tre sì e un no» che ha spiazzato il suo partito, riempito di meraviglia le gerarchie ecclesiali, sovvertito schemi ed equilibri politici. Da un’ora Gianfranco Fini spiega che «non c’è contraddizione tra il sostegno espresso in Parlamento alla legge 40 e la volontà di modificarla», che «una legge andava approvata per porre fine al far west», che «è falsa la tesi secondo cui se vincessero i sì torneremmo all’assenza di regole o peggio apriremmo la via all’eugenetica. In realtà le regole permangono, evitano pratiche come l’utero in affitto, o che ci siano altre nonne-mamme».
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"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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- Kaisersoze
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ho dormito profondamente e beatamente.Super Zeta ha scritto:I tuoi esperti sono molto più esperti dei nostri
I tuoi motivi sono molto più motivi dei nostri
Astenersi per acciuffarsi il 30% dei voti senza muovere un dito è sacrosanto e correttissimo
La legge 40 è bellissima e favorirà la scienza, il superamento di malattie gravi e la nascita di molti bambini
Dio si astiene,sulla vita non si vota, nel sì alberga il demonio, la legge sull'aborto non è in discussione perchè assolutamente non in contrasto
Ora vai a nanna che la favola della buona notte te l'ho raccontata ok?

quanto al resto che dirti? Sono tutti qui i tuoi contributi al dibattito?
E' forse uno schema "SONO-IL-CAPO-PER-CUI-NON-DIBATTO-PERO'-OGNITTANTO-DO-DEL-COGLIONE-A-KAISER-PER-DIVERTIRMI"?


basta saperlo! Intanto peró ti dico che chi vota sì ha tutto il mio rispetto, ma non lo condivido e mi batto perchè perda, e lo sai perchè? Perchè la libertà non è un giocattolo da usare e poi riporre quando fa comodo. Ci battiamo per la vita? Facciamolo SEMPRE E COMUNQUE, non solo quando a offendere la vita sono gli americani cattivi...
Aspetti forse il "contrordine compagni" per cambiare idea?
In Germania hanno una legge identica alla nostra eppure lì nessuno di è stracciato le vesti, perchè lì non sono fessi come noi, non hanno una sinistra PATETICA come noi.
I Nobel ottuagenari possono dormire sonni tranquilli, nessuno vuole vietare la ricerca, ma solo impedire la distruzione di vite umane. Che abbiano letto male? A quell'età la vista fa brutti scherzi...

A proposito sapete che anche Kissinger vinse il Nobel PER LA PACE?




- Kaisersoze
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a proposito, si parla di ricercatori,ma i MEDICI? Sì, quelli che CURANO LE MALATTIE, avete presente? Che dicono? Leggete qui:
I presidi di Medicina scelgono di non votare
Come educatori di futuri medici, di infermieri e di tecnici delle professioni sanitarie, e dunque come esperti, i cinque presidi delle facoltà di Medicina di Roma affrontano il referendum e scelgono l’astensione. In un documento congiunto, Elvio Covino (Università Campus Biomedico), Luigi Frati (La Sapienza), Renato Lauro (Tor Vergata), Pasquale Marano (Università Cattolica) e Aldo Vecchione ( La Sapienza, seconda facoltà ) scelgono il non voto in questo referendum, definito "un inutile esercizio di muscoli".
I cinque presidi criticano in primo luogo il tentativo di giustificare l’utilizzo di embrioni umani nell'inganno che sarebbe possibile curare gravi malattie degenerative. Scrivono infatti: «Nessuno studio ha confermato questa possibilità ; gli unici risultati positivi si sono avuti utilizzando cellule staminali adulte o cellule staminali da sangue di cordone ombelicale». Si dicono convinti che la scienza non debba essere ostacolata, ma ritengono «che le applicazioni della scienza devono essere discusse e non dai soli ricercatori». Non aderiscono a una visione della genetica che porti alla selezione degli embrioni, che sarebbe catastrofica per le generazioni future "poichè l’incrocio genetico casuale da sempre rafforza la resistenza alle malattie", e chiedono che sia possibile utilizzare per la ricerca embrioni da aborti spontanei, con il consenso della madre.
Il primum non nuocere ippocratico, secondo i presidi romani, vale soprattutto per l’utilizzo umano di embrioni fabbricati ad hoc. Con coraggio, poi, denunciano un malcostume che è sotto gli occhi di tutti: «La legge 40 – scrivono – mette freno a quelle multinazionali che sono alla ricerca del profitto comunque, e a certi avventurieri della fecondazione che in Europa, Italia compresa, si son fatti pubblicità sfruttando il dolore delle donne, senza nessun riguardo per il bambino che verrà ». La correzione è a portata di mano: «Porti il legislatore in ambito solo pubblico i centri di fertilizzazione mettendo fine alle speculazioni economiche che sfruttano l’ansia di maternità e di paternità ».
I presidi di Medicina scelgono di non votare
Come educatori di futuri medici, di infermieri e di tecnici delle professioni sanitarie, e dunque come esperti, i cinque presidi delle facoltà di Medicina di Roma affrontano il referendum e scelgono l’astensione. In un documento congiunto, Elvio Covino (Università Campus Biomedico), Luigi Frati (La Sapienza), Renato Lauro (Tor Vergata), Pasquale Marano (Università Cattolica) e Aldo Vecchione ( La Sapienza, seconda facoltà ) scelgono il non voto in questo referendum, definito "un inutile esercizio di muscoli".
I cinque presidi criticano in primo luogo il tentativo di giustificare l’utilizzo di embrioni umani nell'inganno che sarebbe possibile curare gravi malattie degenerative. Scrivono infatti: «Nessuno studio ha confermato questa possibilità ; gli unici risultati positivi si sono avuti utilizzando cellule staminali adulte o cellule staminali da sangue di cordone ombelicale». Si dicono convinti che la scienza non debba essere ostacolata, ma ritengono «che le applicazioni della scienza devono essere discusse e non dai soli ricercatori». Non aderiscono a una visione della genetica che porti alla selezione degli embrioni, che sarebbe catastrofica per le generazioni future "poichè l’incrocio genetico casuale da sempre rafforza la resistenza alle malattie", e chiedono che sia possibile utilizzare per la ricerca embrioni da aborti spontanei, con il consenso della madre.
Il primum non nuocere ippocratico, secondo i presidi romani, vale soprattutto per l’utilizzo umano di embrioni fabbricati ad hoc. Con coraggio, poi, denunciano un malcostume che è sotto gli occhi di tutti: «La legge 40 – scrivono – mette freno a quelle multinazionali che sono alla ricerca del profitto comunque, e a certi avventurieri della fecondazione che in Europa, Italia compresa, si son fatti pubblicità sfruttando il dolore delle donne, senza nessun riguardo per il bambino che verrà ». La correzione è a portata di mano: «Porti il legislatore in ambito solo pubblico i centri di fertilizzazione mettendo fine alle speculazioni economiche che sfruttano l’ansia di maternità e di paternità ».
questa è l'unico motivo di dubbio che ho, da sempre (il resto sono questioni opinabili, vita, diritti della persona, etc.). è esattamente così. pero' si pone il problema 'personale', come diceva berlino. se io potessi scegliere, non metterei al mondo un figlio gravemente malato, non penserei certo alle generazioni future.Kaisersoze ha scritto:Non aderiscono a una visione della genetica che porti alla selezione degli embrioni, che sarebbe catastrofica per le generazioni future "poichè l’incrocio genetico casuale da sempre rafforza la resistenza alle malattie", e chiedono che sia possibile utilizzare per la ricerca embrioni da aborti spontanei, con il consenso della madre.
e d'altronde, non penso vivremo per altri millenni, ma al massimo un paio di secoli, visto come si sta riducendo il pianeta. per cui 'sti cazzi, meglio poter scegliere ora.
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Alemanno: «Occorre rispetto per chi sostiene l'astensionismo attivo»
An si spacca dopo le dichiarazioni di Fini
Il vicepresidente della Camera Fiori: «Mi sembra evidente che ormai o lui lascia An o An lascia Fini»
ROMA - Esplode la polemica all'interno di Alleanza Nazionale dopo l'intervista del leader del partito Gianfranco Fini al Corriere della Sera. E un gruppo di deputati arriva a minacciare la scissione.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Poli ... fini.shtml
An si spacca dopo le dichiarazioni di Fini
Il vicepresidente della Camera Fiori: «Mi sembra evidente che ormai o lui lascia An o An lascia Fini»
ROMA - Esplode la polemica all'interno di Alleanza Nazionale dopo l'intervista del leader del partito Gianfranco Fini al Corriere della Sera. E un gruppo di deputati arriva a minacciare la scissione.
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Questo intervento mi sembra molto interessante, lo condivido praticamente dalla prima all'ultima riga, a dimostrazione del fatto che forse non sono il solo a pensare che la sinistra italiana si è piegata senza discutere ad una battaglia in cui invece bisognerebbe discutere mooolto.
L'originale del testo si trova qui
http://www.girodivite.it/article.php3?id_article=2541
assieme ai links.
[size=18:fa6325c222][b:fa6325c222]Perché non andremo a votare: da femministe libertarie e di sinistra[/b:fa6325c222][/size:fa6325c222]
Care amiche, cari amici, siamo femministe, libertarie e di sinistra e al referendum del 12 giugno sulla legge 40 non andremo a votare. Non ci riconosciamo nello schieramento del Si né in quello del No e neppure nell'appello dei vescovi per l'astensione. Vi spieghiamo le nostre ragioni, se avete voglia di leggerle.
Con affetto, Alessandra Di Pietro e Paola Tavella
Siamo la prima generazione pienamente consapevole che si può essere fecondi e creativi anche senza avere figli, biologici o meno. Siamo turbate dall'attuale offensiva politica e scientifica che esaspera il desiderio di maternità e paternità come essenza dell'essere una donna e un uomo completi. Le tecniche di fecondazione assistita sono pesanti, invasive, grezze, ancora poco sicure e ignote nelle conseguenze, consegnano la procreazione nelle mani della tecnica e la sottraggono nei fatti, nel simbolico e nell'immaginario, al potere femminile che la governa con amore e saggezza fin dagli inizi del mondo.
Veniamo indotti a credere che i medici e gli scienziati siano sempre alleati benevoli del nostro desiderio e possano cancellare rischi, paure e malattie, ma l'esperienza su sessualità , contraccezione, parto e aborto ci ha insegnato che così non è. Medici e scienziati fanno di solito i loro interessi, non solo i nostri, e la procreazione medicalmente assistita è una potente chiave emotiva di un'operazione di marketing per far apparire le applicazioni dell'enorme business biotech soltanto un vantaggio e un progresso per l'umanità . Non siamo contrarie alle biotecnologie per principio e ci serviamo dei progressi che dobbiamo alla scienza, ma siamo diffidenti, caute e interessate a mantenere desto il nostro spirito critico, soprattutto perché è sulle donne e sulle sorti delle generazioni future che avviene la prima sperimentazione di massa del biotech sugli umani. Di questa diffidenza, di questa cautela, dell'esperienza critica del femminismo e dell'ambientalismo che riguarda corpi e scienza, salute e medicina, non c'è invece spazio nella campagna referendaria per il Si. Ma, a proposito di salute, basta spostare di poco l'attenzione dallo scontro elettorale, e magari dare una telefonata all'Istituto superiore di sanità , per scoprire che l'infertilità maschile e femminile è in crescita esponenziale, ma a nessuno - né ai legislatori né ai referendari - sembra importante intervenire sulle sue cause, che sono inquinamento, stress, problemi psicologici, lavori a rischio, malattie trasmesse per vie sessuale, sulla prevenzione, e sulle cure, che hanno alte possibilità di successo ma per le quali non ci sono investimenti di attenzione né di risorse pubbliche. Noi contestiamo questa logica totalmente allopatica, che cura i sintomi e ne perpetua le radici, che divide l'essere umano in pezzi, che lo riduce a puro corpo malato. Non possiamo fare a meno di riflettere sul dato che dice che dal punto di vista strettamente medico l'infertilità è, fra il 14 e il 20%, sine causa.
Pensiamo che l'uso della procreazione medicalmente assistita non vada banalizzato. Siamo preoccupate e sbalordite che la campagna referendaria abbia trasformato le mere condizioni di accesso a una tecnica in una "battaglia di civiltà e di libertà per le donne", e addirittura in un baluardo dell'autodeteminazione. Eppure noi c'eravamo quando il movimento delle donne, dopo Chernobyl e quando nacque Louise Brown, la prima bambina in provetta, si poneva con inquietudine le domande che ancora poniamo noi. Dove è finita questa riflessione? E dov'è l'autodeterminazione se la pressione culturale che spinge verso la maternità tecnologica e l'affidamento acritico alla scienza è così forte, così avara di conoscenza e di informazione? Come mai non leggiamo sui giornali di sinistra che Vandana Shiva, Naomi Klein, le organizzazioni femministe e non solo nei Paesi Terzi, gran parte dei no global hanno posizioni durissime e diffidenti nei confronti delle tecniche di fecondazione assistita e di manipolazione degli embrioni?
Non riusciamo a capire per quale ragione essere contrari alla manipolazione genetica del mais o dei pomodori e non a quella degli esseri umani.
Chiesa e scienziati si contendono l'embrione. Gli uni dicono che è di Dio, gli altri lo reclamano perché per la prima volta nella storia dell'umanità il mistero dell'inizio della vita, che è sempre stato celato agli sguardi e nascosto dentro di noi, può essere osservato, studiato, manipolato, clonato.
Su questo argomento molti, uomini e donne, sono a disagio, e non riescono a trovare una misura. Abbiamo sentito alcune/i dire che l'embrione è un grumo di cellule, altre/i sostenere che è già un bambino. Entrambe le tonalità emotive hanno il sapore della rimozione, dell'imbarazzo, dell'angoscia. Noi non intendiamo schierarci sulla natura dell'embrione dal punto di vista scientifico o spirituale, ma sappiamo che è sempre stato delle donne in virtù di una relazione carnale e non metafisica. Abbiamo deciso dalla notte dei tempi se farlo crescere o sbarazzarcene, se accoglierlo o respingerlo, se amarlo o detestarlo, e ci siamo comportate con saggezza, altrimenti nessuno di noi sarebbe qui a discuterne. Della nascita della vita noi, le donne, sappiamo più di chiunque. Come mai oggi, improvvisamente, non ci interessa la sorte degli embrioni? Siamo così ferme nel non volerli lasciare in custodia ai preti, ma ci sentiamo davvero tranquille nel permettere agli scienziati di scassinarli? I preti vogliono salvare le anime, gli scienziati ci raccontano di agire per il bene dell'umanità , ma sul bene dell'umanità lasceremo il monopolio a chi già fa crescere orecchie umane sui topi da laboratorio?
Forse dovremmo dirci che la relazione con i misteriosi embrioni è titolarità della madre e di nessun altro, anche quando accetta che vengano prodotti fuori dal suo corpo, e partire da questa semplice verità per discutere. Su questo punto però navighiamo nelle incertezze del mare aperto. Perché se abbiamo esperienza di gravidanza e di aborto, non ne abbiamo di procreazione medicalmente assistita. E' un territorio nuovo e inesplorato, minato e inquinato, quasi del tutto fuori dal nostro controllo. Che cosa sentiamo nei confronti dell'embrione? Che cosa dicono quelle che ne hanno prodotti, impiantati, congelati, conservati altrove? Abbiamo bisogno di ascoltare e di parlare, o altri lo faranno al nostro posto.
Ci sembra che questa riflessione sia coerente e niente affatto antagonista con quello che pensiamo a proposito dell'aborto, su cui siamo state e saremo sempre militanti pro choice. Molte sono preoccupate che la soggettività dell'embrione introdotta dalla legge 40 metta in dubbio la nostra libertà , e anche noi lo siamo. Eppure, mentre sentiamo che sulla legge 194 - nonostante le perfidie e i tranelli della destra e del fondamentalismo cattolico - [b:fa6325c222]è stata chiarita la relazione carnale e di libero arbitrio della donna sul frutto del concepimento, oggi avvertiamo che la minaccia alla nostra libertà e alla nostra umanità si è spostata più avanti[/b:fa6325c222], sulle frontiere del biotech, là dove l'embrione è fuori di noi e quindi lo si dichiara non nostro, aprendo una gara per la sua custodia. Se è vero che si spalanca uno scenario inevitabile e destinato a trasformare il modo di pensare alla vita e alla sua creazione, questo ci riguarda per prime. La scienza deve fare i conti con la nostra etica del limite, con la nostra sapienza sulla maternità e sul rifiuto o l'indifferenza verso la maternità .
Cautele, dunque, e limiti, e una libera, ampia discussione, e pieno accesso alle informazioni, questo è quello che vogliamo. Vogliamo sapere quali conseguenze devono aspettarsi le donne sottoposte a pesanti stimolazioni ormonali, e che cosa succede alle coppie che affrontano questo percorso con successo o meno. Siamo preoccupate della salute fisica e psicologica dei bambini nati in provetta, rispetto alla quale non ci bastano le generiche assicurazioni di benessere che vengono dai medici che praticano la Pma, ma sono smentite da altri.
Se avessimo il potere di farlo, imporremmo una moratoria. E la nostra astensione chiede questo, non ci interessa con chi ci accompagniamo. Si potrebbe obiettare che se i divieti della legge 40 venissero abrogati la discussione riprenderebbe su altre basi. Purtroppo non ci crediamo. Le argomentazioni dei referendari ci sono sembrate disoneste, ipocrite, e talvolta perfino manovrate dal potere economico, scientifico e tecnologico. Abbiamo aspettato che donne autorevoli dei partiti referendari, donne che stimiamo, di cui ci siamo fidate in più occasioni, esprimessero dubbi, offrissero tavoli di discussione, si sottraessero alle contrapposizioni ideologiche fra laici e cattolici e trovassero il coraggio di soluzioni controcorrente. Forse era una pretesa ingiusta, ma l'abbiamo nutrita.
Così ci rassegniamo temporaneamente alla legge 40 perché, sia pure attraverso un percorso che non condividiamo, è cauta quanto noi siamo caute e limita pratiche che ci inquietano.
In tutto il mondo le leggi bioetiche vengono costantemente riviste, aggiornate, riscritte, discusse da capo, perché i cambiamenti sono molto veloci. Succederà anche in Italia, e speriamo che per quel giorno in campo non ci siano slogan ma opinioni libere e informate.
Si dirà che potremmo votare No, e lo abbiamo preso seriamente in considerazione, ma non ce la sentiamo di difendere attivamente con il voto la legge 40 perché mette al centro la tutela dell'embrione e non quella delle donne, considerando l'uno un soggetto autonomo dall'altra, una strada non praticabile. Abrogare la soggettività del concepito ci interessava molto, e avremmo voluto poterlo fare, ma dopo aver letto il testo dei quesiti referendari abbiamo scoperto con grandissima rabbia che il terzo quesito, pubblicizzato come quello "in difesa dell'autodeterminazione della donna", abroga anche il divieto della diagnosi preimpianto, che a noi invece ad oggi preme mantenere.
Non ci piace la legge 40 perché stanzia fondi ridicoli e insufficienti su prevenzione e cura dell'infertilità , pone ipocritamente l'adozione come alternativa preferibile alle tecniche di Pma. Non ci piace, infine, perché è segnata dal pessimo clima ideologico che l'ha prodotta. Siamo due convinte libertarie che avrebbero preferito un regolamento semplice, flessibile, rivedibile, realistico e di basso profilo, che diminuisse l'enfasi su queste tecniche senza venderle come una panacea e come un diritto sul quale misurare la libertà delle donne.
Ci preme dire con chiarezza che giudichiamo l'informazione sui quesiti un inganno: è una materia complessa, spinosa e difficile su cui, invece di creare consapevolezza, si è fatta propaganda. Da una parte e dall'altra si vuol vincere, non ragionare, discutere, capire. Dov'è la "battaglia di civiltà ", se è basata su un imbroglio e fa leva sulle paure e sulle debolezze delle persone?
La controinformazione è stata il nostro mestiere per tanti anni. Siamo giornaliste, veniamo l'una da "Noidonne" e "Avvenimenti" e l'altra da "il manifesto". In questi mesi abbiamo letto, navigato in rete e siamo andate a caccia di quello che non viene proposto dai media ufficiali, abbiamo parlato con moltissime donne. E abbiamo avuto la possibilità di farci un'opinione libera, informata e critica.
Vi proponiamo quindi alcune pillole di controinformazione, oltre ai links da consultare direttamente, se ne avete voglia e tempo.
"La legge 40 impone tecniche lesive della salute e della dignità della donna, perché la produzione e il contemporaneo impianto di tre embrioni espone la donna a ripetere i cicli di stimolazione".
La legge 40 infatti, impone di creare solo gli embrioni che si intende impiantare ed è ormai sconsigliato dalla pratica medica impiantarne più di tre alla volta, tanto che anche la legge Zapatero riconosce lo stesso limite di impianto per proteggere le donne da gravidanze plurigemellari. Molti medici ritengono inoltre che sia meglio sottoporre le donne a più cicli di stimolazione a basso dosaggio piuttosto che a un solo bombardamento a dosaggi molto alti, che può essere molto pesante, per produrre più ovuli possibile e poi congelare gli embrioni eccedenti e averli disponibili per successivi impianti. Secondo le stime della "National Summary and Fertility clinic reports" (US Departement of Healt and human service), per ogni trasferimento in utero si ha il 31,3% di probabilità di nascita quando si utilizzano embrioni non congelati, quando si trasferiscono cioè immediatamente. Se invece si utilizzano gli embrioni congelati la percentuale scende al 17,6% . La discussione, quindi, verte quindi sull'opportunità o meno di applicare alcuni protocolli medici, e il secondo e il terzo quesito referendario - quasi uguali e ai limiti della incomprensibilità - si potrebbero tradurre così: "Siete favorevoli ad eliminare il divieto presente nella legge 40 di crioconservare (congelare) gli embrioni in modo da non dover ripetere i cicli di stimolazione ormonale necessari a produrre gli ovuli da fecondare?". Va inoltre detto che alcuni operatori delle Pma lavorano ormai anche sulla crioconservazione degli ovuli e non degli embrioni, tecnica che ha dato risultati incoraggianti. Ma - e qui sta il punto che ci turba - i ginecologi impegnati sul fronte abolizionista sono tutti favorevoli al congelamento degli embrioni, mentre i pionieri (e sono soprattutto pioniere, in verità ) del congelamento degli ovuli sono dall'altra parte insieme ad altri genetisti e scienziati che lavorano sulla Pma ma in un'altra ottica. Perché chiedere ai cittadini di pronunciarsi sulla bontà o meno di una singola tecnica come se fosse un problema giuridico o morale, mentre in realtà la guerra in corso è fra lobbies scientifiche e economiche contrastanti?
"Le donne saranno costrette a farsi impiantare gli embrioni anche se malati". Non è vero. Le linee guida di applicazione della legge 40 specificano che, nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione, nessun atto invasivo è permesso senza il consenso dell'interessata.
"La legge 40 vieta la diagnosi preimpianto sugli embrioni, che permette di scoprire se l'embrione sia portatore di malattie genetiche".
La diagnosi preimpianto consiste nel prelievo (rischioso) di una cellula dall'embrione per analizzare la presenza di alcune malattie e scartare gli embrioni portatori. è una tecnica ancora imprecisa (il margine di errore del tre per cento costringe comunque ad una successiva amniocentesi), potrebbe funzionare solo in pochi casi di malattie monogeniche e non tiene conto di una elementare osservazione: molti di noi sono portatori di malattie che non si sviluppano nel corso della nostra vita perché anche i fattori ambientali hanno la loro importanza. Jacques Testart, uno scienziato francese molto progressista che pratica la fecondazione assistita, respinge anche la selezione embrionale sulla base della presenza di un solo gene, perché nulla sappiamo delle sue combinazioni con gli altri geni. E porta un esempio: nelle grandi pestilenze che in passato hanno afflitto l'umanità - e oggi nel caso dell'Aids - c'è una fetta di popolazione che rimane immune dalla malattia proprio perché portatrice di una mutazione genetica che la preserva. Con una diagnosi preimpianto gli embrioni portatori di un gene modificato sarebbero eliminati, impedendo alla natura di creare una riserva di persone resistenti alla malattia.
A noi sembra che la diagnosi preimpianto rischi di portarci verso un'eugenetica che non si basa più sulla selezione dei tratti somatici (che comunque già avviene in paesi in cui è legale, come gli Stati Uniti) ma su un presunto criterio di salute ottimale e arbitrariamente deciso sulla base delle attuali conoscenze che domani potrebbero essere smentite proprio dal progresso scientifico. Anche in questo caso invochiamo cautela e vogliamo mettere al bando le illusioni di avere un figlio perfetto. Il rischio è insito nella vita e nel dare la vita, le donne lo sanno. E' giusto fare prevenzione, ma è una follia far credere che la scienza possa controllare l'incontrollabile e che a questo scopo sia giusto pagare qualunque prezzo. Più studiamo questo argomento e più ci rendiamo conto che diagnosi preimpianto è un terreno molto complicato dal punto di vista scientifico e etico, che sarebbe opportuno affrontare presa di coscienza dei vantaggi e degli svantaggi.
"La legge 40 proibisce la ricerca sulle cellule staminali embrionali e blocca l'avanzamento di importanti ricerche per la cura di gravi malattie". Questa argomentazione ci indigna più di altre perché i cittadini vengono convinti che per ragioni misteriose la legge in vigore sbarri la strada alla cura certa e immediata di malattie come il diabete, il morbo di Parkinson e l'Alzehimer, diffuse e temute. Ma non è vero. Finora tutte le sperimentazioni con cellule staminali embrionali sugli animali hanno dato esiti negativi, eppure la sperimentazione viene già fatta sulla natura umana. A tuttoggi non esiste nessun protocollo di cura con cellule staminali embrionali e anche i fan più accaniti ammettono che è un traguardo incerto e molto lontano.
Ci chiediamo allora perché destinare fondi e personale di lavoro su una ricerca rischiosa e ancora agli inizi distraendoli da filoni già avviati. Cure con le staminali adulte sono già praticate - esistono 58 protocolli di cura - e proprio l'Italia ha ricercatori brillanti e internazionalmente riconosciuti in questo campo, tanto che la comunità scientifica stessa non è affatto compatta sui miracoli che vengono attribuiti alle staminali embrionali. (Leggi). Noi ci diciamo che l'embrione non sarà un soggetto separato dalla madre, ma indubbiamente è un potenziale di vita. Non è meglio, dunque, applicare un principio di precauzione e rispetto piuttosto che lasciare ad eventuali dottor Stranamore le briglie sul collo? Secondo noi sì.
"La legge 40 vieta la fecondazione eterologa , ma i genitori sono coloro che crescono i figli e non chi fornisce il materiale biologico". Non ci interessa la tutela della famiglia patriarcale né di quella biologica come vorrebbero i cattolici contrari all'eterologa. Ci piacciono tutte le combinazioni familiari, comprese quelle omosex. Ma siamo colpite dal fatto che quando si parla di eterologa la scena è dominata dallo sperma, mentre nessuno o quasi nomina la donazione di ovuli, che pure è la parte più complicata. [b:fa6325c222]Per donare gli ovuli bisogna fare apposite stimolazioni e un intervento ad hoc per asportarli. Proprio la maggiore complicazione fisica [size=18:fa6325c222]espone le più povere delle terra a diventare serbatoio di ovuli[/size:fa6325c222][/b:fa6325c222]. Esiste già un fiorente mercato, alimentato non solo dalle coppie sterili ma anche dalla scienza, che ha bisogno di un numero enorme di ovuli per le sperimentazioni.
Siamo inoltre fermamente contrarie all'anonimato del donatore di materiale biologico e l'esperienza della liberale Inghilterra dovrebbe insegnare qualcosa (da aprile, al compimento del 18 anno è possibile conoscere il proprio genitore biologico). Anche chi è adottato può non sapere delle sue origini ma nessuna legge gli impedisce di andarle a cercare. In Svezia l'eterologa è stata vietata di recente per ragioni molto laiche: il numero di separazioni tra chi l'aveva fatta erano il doppio che nelle altre coppie. Anche gli psicanalisti avvertono: l'ordine simbolico familiare è profondamente modificato e ricomporlo non è una faccenda risolvibile solo nelle relazioni private. E poi l'esperienza omosessuale di un desiderio di paternità e maternità , spesso citata come argomentazione a favore della liberalizzazione delle tecniche di Pma, è molto più complessa e interessante di quanto si creda. Molti e molte non si arrendono alla soluzione scientifica che viene loro proposta come unica possibilità , ma cercano altre vie. Conosciamo maschi gay che hanno stipulato in amicizia accordi con femmine gay, e hanno concepito figli a letto o con i kit fai-da-te, in modo che i bambini nascessero per vie naturali e sapendo chi sono i loro genitori. Un amico gay americano che desiderava un figlio ci ha raccontato che, di fronte al medico che gli proponeva di comperare un ovulo da una donna colombiana, fecondarlo con il suo sperma, reimpiantare l'embrione dentro la donatrice pagandola come utero in affitto, ha pensato: "Preferisco di gran lunga andare a letto con una mia amica e avere un bambino con lei", e così ha fatto.
Con questo scritto non vogliamo convincere nessuno a fare come noi ma testimoniare una passione politica e una posizione femminista, di minoranza, che non ha voce. Ci piacerebbe seminare qualche dubbio, ma soprattutto il desiderio di chiudere le orecchie alla propaganda del grande capitale biotech che ha incantato anche la sinistra italiana e di cercare, indagare, riflettere, parlare con le altre. In questi mesi abbiamo fatto una curiosa esperienza. Basta nominare questo argomento per essere subissate di domande. Tante donne e tanti uomini sentono che quel che la propaganda dice non è affidabile , che c'è di più e che la faccenda è di importanza cruciale. Lo sanno con il corpo, madri o non madri, padri o non padri che siano.
L'originale del testo si trova qui
http://www.girodivite.it/article.php3?id_article=2541
assieme ai links.
[size=18:fa6325c222][b:fa6325c222]Perché non andremo a votare: da femministe libertarie e di sinistra[/b:fa6325c222][/size:fa6325c222]
Care amiche, cari amici, siamo femministe, libertarie e di sinistra e al referendum del 12 giugno sulla legge 40 non andremo a votare. Non ci riconosciamo nello schieramento del Si né in quello del No e neppure nell'appello dei vescovi per l'astensione. Vi spieghiamo le nostre ragioni, se avete voglia di leggerle.
Con affetto, Alessandra Di Pietro e Paola Tavella
Siamo la prima generazione pienamente consapevole che si può essere fecondi e creativi anche senza avere figli, biologici o meno. Siamo turbate dall'attuale offensiva politica e scientifica che esaspera il desiderio di maternità e paternità come essenza dell'essere una donna e un uomo completi. Le tecniche di fecondazione assistita sono pesanti, invasive, grezze, ancora poco sicure e ignote nelle conseguenze, consegnano la procreazione nelle mani della tecnica e la sottraggono nei fatti, nel simbolico e nell'immaginario, al potere femminile che la governa con amore e saggezza fin dagli inizi del mondo.
Veniamo indotti a credere che i medici e gli scienziati siano sempre alleati benevoli del nostro desiderio e possano cancellare rischi, paure e malattie, ma l'esperienza su sessualità , contraccezione, parto e aborto ci ha insegnato che così non è. Medici e scienziati fanno di solito i loro interessi, non solo i nostri, e la procreazione medicalmente assistita è una potente chiave emotiva di un'operazione di marketing per far apparire le applicazioni dell'enorme business biotech soltanto un vantaggio e un progresso per l'umanità . Non siamo contrarie alle biotecnologie per principio e ci serviamo dei progressi che dobbiamo alla scienza, ma siamo diffidenti, caute e interessate a mantenere desto il nostro spirito critico, soprattutto perché è sulle donne e sulle sorti delle generazioni future che avviene la prima sperimentazione di massa del biotech sugli umani. Di questa diffidenza, di questa cautela, dell'esperienza critica del femminismo e dell'ambientalismo che riguarda corpi e scienza, salute e medicina, non c'è invece spazio nella campagna referendaria per il Si. Ma, a proposito di salute, basta spostare di poco l'attenzione dallo scontro elettorale, e magari dare una telefonata all'Istituto superiore di sanità , per scoprire che l'infertilità maschile e femminile è in crescita esponenziale, ma a nessuno - né ai legislatori né ai referendari - sembra importante intervenire sulle sue cause, che sono inquinamento, stress, problemi psicologici, lavori a rischio, malattie trasmesse per vie sessuale, sulla prevenzione, e sulle cure, che hanno alte possibilità di successo ma per le quali non ci sono investimenti di attenzione né di risorse pubbliche. Noi contestiamo questa logica totalmente allopatica, che cura i sintomi e ne perpetua le radici, che divide l'essere umano in pezzi, che lo riduce a puro corpo malato. Non possiamo fare a meno di riflettere sul dato che dice che dal punto di vista strettamente medico l'infertilità è, fra il 14 e il 20%, sine causa.
Pensiamo che l'uso della procreazione medicalmente assistita non vada banalizzato. Siamo preoccupate e sbalordite che la campagna referendaria abbia trasformato le mere condizioni di accesso a una tecnica in una "battaglia di civiltà e di libertà per le donne", e addirittura in un baluardo dell'autodeteminazione. Eppure noi c'eravamo quando il movimento delle donne, dopo Chernobyl e quando nacque Louise Brown, la prima bambina in provetta, si poneva con inquietudine le domande che ancora poniamo noi. Dove è finita questa riflessione? E dov'è l'autodeterminazione se la pressione culturale che spinge verso la maternità tecnologica e l'affidamento acritico alla scienza è così forte, così avara di conoscenza e di informazione? Come mai non leggiamo sui giornali di sinistra che Vandana Shiva, Naomi Klein, le organizzazioni femministe e non solo nei Paesi Terzi, gran parte dei no global hanno posizioni durissime e diffidenti nei confronti delle tecniche di fecondazione assistita e di manipolazione degli embrioni?
Non riusciamo a capire per quale ragione essere contrari alla manipolazione genetica del mais o dei pomodori e non a quella degli esseri umani.
Chiesa e scienziati si contendono l'embrione. Gli uni dicono che è di Dio, gli altri lo reclamano perché per la prima volta nella storia dell'umanità il mistero dell'inizio della vita, che è sempre stato celato agli sguardi e nascosto dentro di noi, può essere osservato, studiato, manipolato, clonato.
Su questo argomento molti, uomini e donne, sono a disagio, e non riescono a trovare una misura. Abbiamo sentito alcune/i dire che l'embrione è un grumo di cellule, altre/i sostenere che è già un bambino. Entrambe le tonalità emotive hanno il sapore della rimozione, dell'imbarazzo, dell'angoscia. Noi non intendiamo schierarci sulla natura dell'embrione dal punto di vista scientifico o spirituale, ma sappiamo che è sempre stato delle donne in virtù di una relazione carnale e non metafisica. Abbiamo deciso dalla notte dei tempi se farlo crescere o sbarazzarcene, se accoglierlo o respingerlo, se amarlo o detestarlo, e ci siamo comportate con saggezza, altrimenti nessuno di noi sarebbe qui a discuterne. Della nascita della vita noi, le donne, sappiamo più di chiunque. Come mai oggi, improvvisamente, non ci interessa la sorte degli embrioni? Siamo così ferme nel non volerli lasciare in custodia ai preti, ma ci sentiamo davvero tranquille nel permettere agli scienziati di scassinarli? I preti vogliono salvare le anime, gli scienziati ci raccontano di agire per il bene dell'umanità , ma sul bene dell'umanità lasceremo il monopolio a chi già fa crescere orecchie umane sui topi da laboratorio?
Forse dovremmo dirci che la relazione con i misteriosi embrioni è titolarità della madre e di nessun altro, anche quando accetta che vengano prodotti fuori dal suo corpo, e partire da questa semplice verità per discutere. Su questo punto però navighiamo nelle incertezze del mare aperto. Perché se abbiamo esperienza di gravidanza e di aborto, non ne abbiamo di procreazione medicalmente assistita. E' un territorio nuovo e inesplorato, minato e inquinato, quasi del tutto fuori dal nostro controllo. Che cosa sentiamo nei confronti dell'embrione? Che cosa dicono quelle che ne hanno prodotti, impiantati, congelati, conservati altrove? Abbiamo bisogno di ascoltare e di parlare, o altri lo faranno al nostro posto.
Ci sembra che questa riflessione sia coerente e niente affatto antagonista con quello che pensiamo a proposito dell'aborto, su cui siamo state e saremo sempre militanti pro choice. Molte sono preoccupate che la soggettività dell'embrione introdotta dalla legge 40 metta in dubbio la nostra libertà , e anche noi lo siamo. Eppure, mentre sentiamo che sulla legge 194 - nonostante le perfidie e i tranelli della destra e del fondamentalismo cattolico - [b:fa6325c222]è stata chiarita la relazione carnale e di libero arbitrio della donna sul frutto del concepimento, oggi avvertiamo che la minaccia alla nostra libertà e alla nostra umanità si è spostata più avanti[/b:fa6325c222], sulle frontiere del biotech, là dove l'embrione è fuori di noi e quindi lo si dichiara non nostro, aprendo una gara per la sua custodia. Se è vero che si spalanca uno scenario inevitabile e destinato a trasformare il modo di pensare alla vita e alla sua creazione, questo ci riguarda per prime. La scienza deve fare i conti con la nostra etica del limite, con la nostra sapienza sulla maternità e sul rifiuto o l'indifferenza verso la maternità .
Cautele, dunque, e limiti, e una libera, ampia discussione, e pieno accesso alle informazioni, questo è quello che vogliamo. Vogliamo sapere quali conseguenze devono aspettarsi le donne sottoposte a pesanti stimolazioni ormonali, e che cosa succede alle coppie che affrontano questo percorso con successo o meno. Siamo preoccupate della salute fisica e psicologica dei bambini nati in provetta, rispetto alla quale non ci bastano le generiche assicurazioni di benessere che vengono dai medici che praticano la Pma, ma sono smentite da altri.
Se avessimo il potere di farlo, imporremmo una moratoria. E la nostra astensione chiede questo, non ci interessa con chi ci accompagniamo. Si potrebbe obiettare che se i divieti della legge 40 venissero abrogati la discussione riprenderebbe su altre basi. Purtroppo non ci crediamo. Le argomentazioni dei referendari ci sono sembrate disoneste, ipocrite, e talvolta perfino manovrate dal potere economico, scientifico e tecnologico. Abbiamo aspettato che donne autorevoli dei partiti referendari, donne che stimiamo, di cui ci siamo fidate in più occasioni, esprimessero dubbi, offrissero tavoli di discussione, si sottraessero alle contrapposizioni ideologiche fra laici e cattolici e trovassero il coraggio di soluzioni controcorrente. Forse era una pretesa ingiusta, ma l'abbiamo nutrita.
Così ci rassegniamo temporaneamente alla legge 40 perché, sia pure attraverso un percorso che non condividiamo, è cauta quanto noi siamo caute e limita pratiche che ci inquietano.
In tutto il mondo le leggi bioetiche vengono costantemente riviste, aggiornate, riscritte, discusse da capo, perché i cambiamenti sono molto veloci. Succederà anche in Italia, e speriamo che per quel giorno in campo non ci siano slogan ma opinioni libere e informate.
Si dirà che potremmo votare No, e lo abbiamo preso seriamente in considerazione, ma non ce la sentiamo di difendere attivamente con il voto la legge 40 perché mette al centro la tutela dell'embrione e non quella delle donne, considerando l'uno un soggetto autonomo dall'altra, una strada non praticabile. Abrogare la soggettività del concepito ci interessava molto, e avremmo voluto poterlo fare, ma dopo aver letto il testo dei quesiti referendari abbiamo scoperto con grandissima rabbia che il terzo quesito, pubblicizzato come quello "in difesa dell'autodeterminazione della donna", abroga anche il divieto della diagnosi preimpianto, che a noi invece ad oggi preme mantenere.
Non ci piace la legge 40 perché stanzia fondi ridicoli e insufficienti su prevenzione e cura dell'infertilità , pone ipocritamente l'adozione come alternativa preferibile alle tecniche di Pma. Non ci piace, infine, perché è segnata dal pessimo clima ideologico che l'ha prodotta. Siamo due convinte libertarie che avrebbero preferito un regolamento semplice, flessibile, rivedibile, realistico e di basso profilo, che diminuisse l'enfasi su queste tecniche senza venderle come una panacea e come un diritto sul quale misurare la libertà delle donne.
Ci preme dire con chiarezza che giudichiamo l'informazione sui quesiti un inganno: è una materia complessa, spinosa e difficile su cui, invece di creare consapevolezza, si è fatta propaganda. Da una parte e dall'altra si vuol vincere, non ragionare, discutere, capire. Dov'è la "battaglia di civiltà ", se è basata su un imbroglio e fa leva sulle paure e sulle debolezze delle persone?
La controinformazione è stata il nostro mestiere per tanti anni. Siamo giornaliste, veniamo l'una da "Noidonne" e "Avvenimenti" e l'altra da "il manifesto". In questi mesi abbiamo letto, navigato in rete e siamo andate a caccia di quello che non viene proposto dai media ufficiali, abbiamo parlato con moltissime donne. E abbiamo avuto la possibilità di farci un'opinione libera, informata e critica.
Vi proponiamo quindi alcune pillole di controinformazione, oltre ai links da consultare direttamente, se ne avete voglia e tempo.
"La legge 40 impone tecniche lesive della salute e della dignità della donna, perché la produzione e il contemporaneo impianto di tre embrioni espone la donna a ripetere i cicli di stimolazione".
La legge 40 infatti, impone di creare solo gli embrioni che si intende impiantare ed è ormai sconsigliato dalla pratica medica impiantarne più di tre alla volta, tanto che anche la legge Zapatero riconosce lo stesso limite di impianto per proteggere le donne da gravidanze plurigemellari. Molti medici ritengono inoltre che sia meglio sottoporre le donne a più cicli di stimolazione a basso dosaggio piuttosto che a un solo bombardamento a dosaggi molto alti, che può essere molto pesante, per produrre più ovuli possibile e poi congelare gli embrioni eccedenti e averli disponibili per successivi impianti. Secondo le stime della "National Summary and Fertility clinic reports" (US Departement of Healt and human service), per ogni trasferimento in utero si ha il 31,3% di probabilità di nascita quando si utilizzano embrioni non congelati, quando si trasferiscono cioè immediatamente. Se invece si utilizzano gli embrioni congelati la percentuale scende al 17,6% . La discussione, quindi, verte quindi sull'opportunità o meno di applicare alcuni protocolli medici, e il secondo e il terzo quesito referendario - quasi uguali e ai limiti della incomprensibilità - si potrebbero tradurre così: "Siete favorevoli ad eliminare il divieto presente nella legge 40 di crioconservare (congelare) gli embrioni in modo da non dover ripetere i cicli di stimolazione ormonale necessari a produrre gli ovuli da fecondare?". Va inoltre detto che alcuni operatori delle Pma lavorano ormai anche sulla crioconservazione degli ovuli e non degli embrioni, tecnica che ha dato risultati incoraggianti. Ma - e qui sta il punto che ci turba - i ginecologi impegnati sul fronte abolizionista sono tutti favorevoli al congelamento degli embrioni, mentre i pionieri (e sono soprattutto pioniere, in verità ) del congelamento degli ovuli sono dall'altra parte insieme ad altri genetisti e scienziati che lavorano sulla Pma ma in un'altra ottica. Perché chiedere ai cittadini di pronunciarsi sulla bontà o meno di una singola tecnica come se fosse un problema giuridico o morale, mentre in realtà la guerra in corso è fra lobbies scientifiche e economiche contrastanti?
"Le donne saranno costrette a farsi impiantare gli embrioni anche se malati". Non è vero. Le linee guida di applicazione della legge 40 specificano che, nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione, nessun atto invasivo è permesso senza il consenso dell'interessata.
"La legge 40 vieta la diagnosi preimpianto sugli embrioni, che permette di scoprire se l'embrione sia portatore di malattie genetiche".
La diagnosi preimpianto consiste nel prelievo (rischioso) di una cellula dall'embrione per analizzare la presenza di alcune malattie e scartare gli embrioni portatori. è una tecnica ancora imprecisa (il margine di errore del tre per cento costringe comunque ad una successiva amniocentesi), potrebbe funzionare solo in pochi casi di malattie monogeniche e non tiene conto di una elementare osservazione: molti di noi sono portatori di malattie che non si sviluppano nel corso della nostra vita perché anche i fattori ambientali hanno la loro importanza. Jacques Testart, uno scienziato francese molto progressista che pratica la fecondazione assistita, respinge anche la selezione embrionale sulla base della presenza di un solo gene, perché nulla sappiamo delle sue combinazioni con gli altri geni. E porta un esempio: nelle grandi pestilenze che in passato hanno afflitto l'umanità - e oggi nel caso dell'Aids - c'è una fetta di popolazione che rimane immune dalla malattia proprio perché portatrice di una mutazione genetica che la preserva. Con una diagnosi preimpianto gli embrioni portatori di un gene modificato sarebbero eliminati, impedendo alla natura di creare una riserva di persone resistenti alla malattia.
A noi sembra che la diagnosi preimpianto rischi di portarci verso un'eugenetica che non si basa più sulla selezione dei tratti somatici (che comunque già avviene in paesi in cui è legale, come gli Stati Uniti) ma su un presunto criterio di salute ottimale e arbitrariamente deciso sulla base delle attuali conoscenze che domani potrebbero essere smentite proprio dal progresso scientifico. Anche in questo caso invochiamo cautela e vogliamo mettere al bando le illusioni di avere un figlio perfetto. Il rischio è insito nella vita e nel dare la vita, le donne lo sanno. E' giusto fare prevenzione, ma è una follia far credere che la scienza possa controllare l'incontrollabile e che a questo scopo sia giusto pagare qualunque prezzo. Più studiamo questo argomento e più ci rendiamo conto che diagnosi preimpianto è un terreno molto complicato dal punto di vista scientifico e etico, che sarebbe opportuno affrontare presa di coscienza dei vantaggi e degli svantaggi.
"La legge 40 proibisce la ricerca sulle cellule staminali embrionali e blocca l'avanzamento di importanti ricerche per la cura di gravi malattie". Questa argomentazione ci indigna più di altre perché i cittadini vengono convinti che per ragioni misteriose la legge in vigore sbarri la strada alla cura certa e immediata di malattie come il diabete, il morbo di Parkinson e l'Alzehimer, diffuse e temute. Ma non è vero. Finora tutte le sperimentazioni con cellule staminali embrionali sugli animali hanno dato esiti negativi, eppure la sperimentazione viene già fatta sulla natura umana. A tuttoggi non esiste nessun protocollo di cura con cellule staminali embrionali e anche i fan più accaniti ammettono che è un traguardo incerto e molto lontano.
Ci chiediamo allora perché destinare fondi e personale di lavoro su una ricerca rischiosa e ancora agli inizi distraendoli da filoni già avviati. Cure con le staminali adulte sono già praticate - esistono 58 protocolli di cura - e proprio l'Italia ha ricercatori brillanti e internazionalmente riconosciuti in questo campo, tanto che la comunità scientifica stessa non è affatto compatta sui miracoli che vengono attribuiti alle staminali embrionali. (Leggi). Noi ci diciamo che l'embrione non sarà un soggetto separato dalla madre, ma indubbiamente è un potenziale di vita. Non è meglio, dunque, applicare un principio di precauzione e rispetto piuttosto che lasciare ad eventuali dottor Stranamore le briglie sul collo? Secondo noi sì.
"La legge 40 vieta la fecondazione eterologa , ma i genitori sono coloro che crescono i figli e non chi fornisce il materiale biologico". Non ci interessa la tutela della famiglia patriarcale né di quella biologica come vorrebbero i cattolici contrari all'eterologa. Ci piacciono tutte le combinazioni familiari, comprese quelle omosex. Ma siamo colpite dal fatto che quando si parla di eterologa la scena è dominata dallo sperma, mentre nessuno o quasi nomina la donazione di ovuli, che pure è la parte più complicata. [b:fa6325c222]Per donare gli ovuli bisogna fare apposite stimolazioni e un intervento ad hoc per asportarli. Proprio la maggiore complicazione fisica [size=18:fa6325c222]espone le più povere delle terra a diventare serbatoio di ovuli[/size:fa6325c222][/b:fa6325c222]. Esiste già un fiorente mercato, alimentato non solo dalle coppie sterili ma anche dalla scienza, che ha bisogno di un numero enorme di ovuli per le sperimentazioni.
Siamo inoltre fermamente contrarie all'anonimato del donatore di materiale biologico e l'esperienza della liberale Inghilterra dovrebbe insegnare qualcosa (da aprile, al compimento del 18 anno è possibile conoscere il proprio genitore biologico). Anche chi è adottato può non sapere delle sue origini ma nessuna legge gli impedisce di andarle a cercare. In Svezia l'eterologa è stata vietata di recente per ragioni molto laiche: il numero di separazioni tra chi l'aveva fatta erano il doppio che nelle altre coppie. Anche gli psicanalisti avvertono: l'ordine simbolico familiare è profondamente modificato e ricomporlo non è una faccenda risolvibile solo nelle relazioni private. E poi l'esperienza omosessuale di un desiderio di paternità e maternità , spesso citata come argomentazione a favore della liberalizzazione delle tecniche di Pma, è molto più complessa e interessante di quanto si creda. Molti e molte non si arrendono alla soluzione scientifica che viene loro proposta come unica possibilità , ma cercano altre vie. Conosciamo maschi gay che hanno stipulato in amicizia accordi con femmine gay, e hanno concepito figli a letto o con i kit fai-da-te, in modo che i bambini nascessero per vie naturali e sapendo chi sono i loro genitori. Un amico gay americano che desiderava un figlio ci ha raccontato che, di fronte al medico che gli proponeva di comperare un ovulo da una donna colombiana, fecondarlo con il suo sperma, reimpiantare l'embrione dentro la donatrice pagandola come utero in affitto, ha pensato: "Preferisco di gran lunga andare a letto con una mia amica e avere un bambino con lei", e così ha fatto.
Con questo scritto non vogliamo convincere nessuno a fare come noi ma testimoniare una passione politica e una posizione femminista, di minoranza, che non ha voce. Ci piacerebbe seminare qualche dubbio, ma soprattutto il desiderio di chiudere le orecchie alla propaganda del grande capitale biotech che ha incantato anche la sinistra italiana e di cercare, indagare, riflettere, parlare con le altre. In questi mesi abbiamo fatto una curiosa esperienza. Basta nominare questo argomento per essere subissate di domande. Tante donne e tanti uomini sentono che quel che la propaganda dice non è affidabile , che c'è di più e che la faccenda è di importanza cruciale. Lo sanno con il corpo, madri o non madri, padri o non padri che siano.
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- Iscritto il: 27/03/2001, 2:00
Sai perchè non replico a quanto scrivi Kaiser?
perchè ti ritengo falso e in malafede
Non ti riempire la bocca con un noi ci battiamo per la vita perchè di vite la tua bella legge non ne fa nascere un bel po'
Vallo a ripetere alla coppia con cui ero a cena questa sera che tu sei per la vita e loro no
Questa legge ha stroncato i loro tentativi e le loro possibilità di avere un figlio.
Sai com'è, non possono permettersi di andare in Spagna...
Rimando al mittente anche "la distruzione di vite umane" palesemente in malafede come il vostro slogan "sulla vita non si vota"
La legge 40 non è stata votata vero? è arrivata per diritto divino!
Una posizione per il no che rispetto è quella che ha espresso un collega di una persona che ci legge spesso
"andró a votare e voteró no perchè probabilmente se i miei genitori avessero potuto sapere cosa avrei avuto nascendo avrebbero scelto di non farmi nascere.
Al contempo sono perfettamente consapevole che solo la vittoria del sì potrebbe permettermi un giorno di ritornare a camminare"
perchè ti ritengo falso e in malafede
Non ti riempire la bocca con un noi ci battiamo per la vita perchè di vite la tua bella legge non ne fa nascere un bel po'
Vallo a ripetere alla coppia con cui ero a cena questa sera che tu sei per la vita e loro no
Questa legge ha stroncato i loro tentativi e le loro possibilità di avere un figlio.
Sai com'è, non possono permettersi di andare in Spagna...
Rimando al mittente anche "la distruzione di vite umane" palesemente in malafede come il vostro slogan "sulla vita non si vota"
La legge 40 non è stata votata vero? è arrivata per diritto divino!
Una posizione per il no che rispetto è quella che ha espresso un collega di una persona che ci legge spesso
"andró a votare e voteró no perchè probabilmente se i miei genitori avessero potuto sapere cosa avrei avuto nascendo avrebbero scelto di non farmi nascere.
Al contempo sono perfettamente consapevole che solo la vittoria del sì potrebbe permettermi un giorno di ritornare a camminare"
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-La legge 40 vieta la ricerca sulle cellule staminali embrionali, la più promettente per malattie oggi incurabili (come diabete, Parkinson, Alzheimer, sclerosi, infarti,...) che colpiscono in Italia milioni di persone.Se vincessero i sì su questo referendum i ricercatori italiani potrebbero utilizzare i circa 30 mila embrioni soprannumerari conservati nei centri per la fecondazione assistita e destinati ad essere eliminati.Potrebbero anche ricorrere alla clonazione terapeutica, che non ha nulla a che fare con la clonazione riproduttiva di esseri umani identici. Si porrebbe fine anche all’ipocrisia per la quale i ricercatori italiani possono utilizzare cellule staminali embrionali importate dall’estero, mentre finiscono in galera se le producono in patria.
-In Ungheria i ricercatori possono utilizzare degli embrioni soprannumerari conservati nei centri per la fecondazione assistita e destinati ad essere eliminati, e non finiscono in galera.
-La legge 40 obbliga il medico a trattamenti pericolosi per la salute della donna. Votando sì a questo referendum si elimina il divieto di congelamento degli embrioni e l’obbligo di impiantare tutti gli embrioni nell’utero della donna. Il divieto di congelare gli embrioni (crioconservazione) diminuisce notevolmente le probabilità di successo della fecondazione assistita, costringendo le donne a ripetuti trattamenti che aumentano il rischio di danni alla salute.L’obbligo di impiantare tutti gli embrioni aumenta le probabilità di gravidanze trigemellari, pericolosissime sia per la donna sia per il feto.
-In Ungheria esiste il congelamento degli embrioni, ma non c'è l'obbligo di impiantare tutti gli embrioni nell’utero della donna.
-La legge 40, inoltre, vieta la diagnosi preimpianto e l’accesso alle tecniche di procreazione assistita alle coppie portatrici di malattie genetiche, ma non sterili. Impedire la diagnosi preimpianto significa spingere molte coppie a non mettere al mondo un bambino, per evitare il rischio di trasmettergli una malattia ereditaria, oppure coere la donna all’aborto terapeutico in uno stadio avanzato della gravidanza.
-in ungheria qualsiasi donna che rimane in cinta fino alla 12esima settimana puೠabortire che spesso succede per i problemi di salute del feto o della madre...se scoprono dopo la 12esima settimana che l'embrione possa nascere con problemi di salute (deformazioni genetiche)possono fare l'aborto...come vedo la legge ungherese aiuta molto di piຠle donne ad ottenere figli...la chiesa ha pochissimo potere, poi nella vita giuridica quasi-quasi non c'entra, ma conta la salute della madre e dei figli ...
-La legge 40 stabilisce l’equivalenza tra embrione e persona. (!!??)Votando sì a questo referendum si elimina, oltre agli stessi articoli toccati dal referendum n° 1,quella parte della legge che introduce per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico il principio di equivalenza tra un ovulo fecondato ed un individuo umano titolare di diritti.
Quest’equivalenza è in palese contraddizione anche con la legge sull’aborto e rappresenta il primo tentativo da parte del Parlamento di rimettere in discussione quella legge, approvata dai cittadini con il referendum nel 1981.
-In ungheria fino alla 12esima settimana si parla del feto, è permesso l'aborto, poi dopo la 12esima settimana se c'è il dubbio o la certezza che l'embrione possa nascere con problemi di salute (deformazioni genetiche)possono fare l'aborto
- La legge 40 impedisce di avere un figlio quando entrambi, o uno dei due membri della coppia, siano completamente sterili. Questo referendum elimina il divieto di ricorrere alla fecondazione eterologa (la donazione dello sper ma o degli ovociti). Un divieto che impedisce, ad esempio, alle donne che a causa di un trattamento di chemioterapia sono diventate sterili di avere un bambino. Non esiste alcuna prova scientifica che la fecondazione eterologa provochi disturbi psicologici ai figli o alla coppia. Vietarla, significa discriminare sulla base di un problema di salute migliaia di persone, ed impedirgli di mettere al mondo dei figli, oppure obbligare le coppie che possono permetterselo ad andare all'estero per realizzare quello che è vietato in Italia.
-in ungheria tutto è regolato da molto tempo e le leggi aiutano le coppie e le donne SINGLE con vari problemi ad avere figli...
ho un allieva che ha problemi ginecologici... ha solo un'ovaia funzionante in cui si trova una cistite e c'è il pericolo che non possa avere figli...
lei à¡ SINGLE , ma ora fa una cura e probabilmente verso la fine di quest'anno comincerà¡ la terapia per la fecondazione artificiale senza problemi giuridici...
-In Ungheria i ricercatori possono utilizzare degli embrioni soprannumerari conservati nei centri per la fecondazione assistita e destinati ad essere eliminati, e non finiscono in galera.
-La legge 40 obbliga il medico a trattamenti pericolosi per la salute della donna. Votando sì a questo referendum si elimina il divieto di congelamento degli embrioni e l’obbligo di impiantare tutti gli embrioni nell’utero della donna. Il divieto di congelare gli embrioni (crioconservazione) diminuisce notevolmente le probabilità di successo della fecondazione assistita, costringendo le donne a ripetuti trattamenti che aumentano il rischio di danni alla salute.L’obbligo di impiantare tutti gli embrioni aumenta le probabilità di gravidanze trigemellari, pericolosissime sia per la donna sia per il feto.
-In Ungheria esiste il congelamento degli embrioni, ma non c'è l'obbligo di impiantare tutti gli embrioni nell’utero della donna.
-La legge 40, inoltre, vieta la diagnosi preimpianto e l’accesso alle tecniche di procreazione assistita alle coppie portatrici di malattie genetiche, ma non sterili. Impedire la diagnosi preimpianto significa spingere molte coppie a non mettere al mondo un bambino, per evitare il rischio di trasmettergli una malattia ereditaria, oppure coere la donna all’aborto terapeutico in uno stadio avanzato della gravidanza.
-in ungheria qualsiasi donna che rimane in cinta fino alla 12esima settimana puೠabortire che spesso succede per i problemi di salute del feto o della madre...se scoprono dopo la 12esima settimana che l'embrione possa nascere con problemi di salute (deformazioni genetiche)possono fare l'aborto...come vedo la legge ungherese aiuta molto di piຠle donne ad ottenere figli...la chiesa ha pochissimo potere, poi nella vita giuridica quasi-quasi non c'entra, ma conta la salute della madre e dei figli ...
-La legge 40 stabilisce l’equivalenza tra embrione e persona. (!!??)Votando sì a questo referendum si elimina, oltre agli stessi articoli toccati dal referendum n° 1,quella parte della legge che introduce per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico il principio di equivalenza tra un ovulo fecondato ed un individuo umano titolare di diritti.
Quest’equivalenza è in palese contraddizione anche con la legge sull’aborto e rappresenta il primo tentativo da parte del Parlamento di rimettere in discussione quella legge, approvata dai cittadini con il referendum nel 1981.
-In ungheria fino alla 12esima settimana si parla del feto, è permesso l'aborto, poi dopo la 12esima settimana se c'è il dubbio o la certezza che l'embrione possa nascere con problemi di salute (deformazioni genetiche)possono fare l'aborto
- La legge 40 impedisce di avere un figlio quando entrambi, o uno dei due membri della coppia, siano completamente sterili. Questo referendum elimina il divieto di ricorrere alla fecondazione eterologa (la donazione dello sper ma o degli ovociti). Un divieto che impedisce, ad esempio, alle donne che a causa di un trattamento di chemioterapia sono diventate sterili di avere un bambino. Non esiste alcuna prova scientifica che la fecondazione eterologa provochi disturbi psicologici ai figli o alla coppia. Vietarla, significa discriminare sulla base di un problema di salute migliaia di persone, ed impedirgli di mettere al mondo dei figli, oppure obbligare le coppie che possono permetterselo ad andare all'estero per realizzare quello che è vietato in Italia.
-in ungheria tutto è regolato da molto tempo e le leggi aiutano le coppie e le donne SINGLE con vari problemi ad avere figli...
ho un allieva che ha problemi ginecologici... ha solo un'ovaia funzionante in cui si trova una cistite e c'è il pericolo che non possa avere figli...
lei à¡ SINGLE , ma ora fa una cura e probabilmente verso la fine di quest'anno comincerà¡ la terapia per la fecondazione artificiale senza problemi giuridici...
"colui che cita una città slovacca rispondendo ad un' ungherese ha la fantasia di un gattino che si ingegna ad acchiappare il primo topolino della sua vita" (Donegal)
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Super Zeta ha scritto:Sai perchè non replico a quanto scrivi Kaiser?
perchè ti ritengo falso e in malafede
Non ti riempire la bocca con un noi ci battiamo per la vita perchè di vite la tua bella legge non ne fa nascere un bel po'
Vallo a ripetere alla coppia con cui ero a cena questa sera che tu sei per la vita e loro no
Questa legge ha stroncato i loro tentativi e le loro possibilità di avere un figlio.
Sai com'è, non possono permettersi di andare in Spagna...
Rimando al mittente anche "la distruzione di vite umane" palesemente in malafede come il vostro slogan "sulla vita non si vota"
La legge 40 non è stata votata vero? è arrivata per diritto divino!
Una posizione per il no che rispetto è quella che ha espresso un collega di una persona che ci legge spesso
"andró a votare e voteró no perchè probabilmente se i miei genitori avessero potuto sapere cosa avrei avuto nascendo avrebbero scelto di non farmi nascere.
Al contempo sono perfettamente consapevole che solo la vittoria del sì potrebbe permettermi un giorno di ritornare a camminare"
straquoto Superzeta....
io non vivo in italia, non sono italiana, ma so che per il bene dell'umanità¡ dovete votare SI 4 volte...
io non auguro a nessuno nulla di male, ma pensate di essere nella situazione di molte persone, coppie che hanno bisogno del vostro voto...
"colui che cita una città slovacca rispondendo ad un' ungherese ha la fantasia di un gattino che si ingegna ad acchiappare il primo topolino della sua vita" (Donegal)
Squirt... non ti lascio solo in questa battaglia... ma mi sa che stavolta la perdiamo...
Kaiser ha messo a segno un paio di colpi micidiali... che probabilmente hanno steso Drugat definitivamente... Nova ormai è andata... rimane inossidabile Zeta (che a questo punto ne fa una questione personale), Romeo e quella pazza di Pazza... anche gli altri si sono dileguati...
Il primo uppercut micidiale di Kaiser è la citazione dei Presidi di Medicina che hai notato anche tu:
... poichè l’incrocio genetico casuale da sempre rafforza la resistenza alle malattie... al quale si potrebbe forse rispondere e figuriamoci allora cosa potrebbe fare l'incrocio deterministico! che non ribalta del tutto l'argomento... ma è altrettanto inoppugnabile.
Comunque il lungo post delle donne a me è piaciuto... A te? Condivido anche molte delle cose che dicono. Sfugge loro (IMHO) pero` la portata della minaccia della ingerenza della politica etica nell'ordinamento configurando lo stato confessionale... che invece non fa nessuna paura a Kaiser... (sara` in buona fede? l'insinuazione di Zeta è legittima... ma qui se la vedono loro due... )
Ad ogni modo questa battaglia si puo` perdere e probabilmente la perderemo Squirt... mi auguro solo di non perdere le prossime che saranno anche piu` dure...
Ripeto la ragione fondamentale per votare SI è esprimere almeno quel minimo di dissenso verso questa legge che crea un precedente pericoloso aprendo allo stato Etico... Un basso numero di SI significherebbe molte altre cose... e temo verrebbe utilizzato per caricare le polveri per la il prossimo attacco a altre liberta`... E' una battaglia politica? Ovvio che si... Che non avrei voluto combattere... ma alla guerra come alla guerra...
Posto questa Horror Story tentando almeno di pareggiare... e` un colpo basso lo so... la fonte è quella che è e non la so nemmeno verificare... ma Kaiser è bravo... ammettiamolo... e noi mica possiamo tirare altre 30 pagine fino al 12 Giugno (almeno non io)
Il racconto è comunque plausibile... e unita alla vicenda della Donna di Catania presentata da Ballaro` dimostra con quanta violenza una legge etica puo` entrare nella vita delle persone.
TRATTO DA IT.POLITICA From Lela.
---------------------------------------------------------------------------
[...] Io sono una donna di 31 anni, che cerca un figlio da ben quattro anni.
Alla mia prima Fivet era già purtroppo, in vigore la legge 40: mi sono
stati prelevati tre ovociti e per mia sfortuna si sono formati tre embrioni.
Si, sfortuna, perch‚ se fossi una donna oltre i 35 anni o con problemi
ormonali, questa prospettiva sarebbe stata una manna con le restrizioni di
queste legge, ma per la mia giovane eta` clinica e la mia buona situazione
ormonale e` stato l'inizio della mia tragedia, perch‚ ora, per legge, c'e`
l'obbligo di impianto di tutti gli embrioni e non ho potuto chiedere di
tenermi crioconservato il terzo embrione per una prossima inseminazione. Ma
ora non si puo` piu` e quindi, mi sono stati inseriti tre embrioni, pensando
che tutto sarebbe andato bene. [...] Vado raggiante alla prima ecografia per
vedere quante camere gestazionali ho. Il dottore sbianca e mi dice: signora
ci sono ben tre camere gestazionali, lei ha una plurigemellarità .
Mio marito sbianca, io non so se essere felice o piangere, mi vengono spiegate tutte le conseguenze che comporta questa gravidanza, i rischi
per me e per i bambini, il mondo inizia piano piano a crollarmi sotto i
piedi. Mio marito non ne vuol sapere di farmi correre certi rischi, vuole
che io prenda una decisione, almeno per dare una sicurezza in più ai nostri
bimbi, vuole prendere la terribile decisione di ridurre gli embrioni. Io al
momento non ne voglio sapere, ma poi, tra alti e bassi, tra una crisi
isterica e l'altra, cedo e andiamo a parlane con il ginecologo, il quale
gentilmente mi fa notare che se anche la decisione è stata sofferta, dal
punto di vista della mia cartella clinica è stata la scelta più giusta e si
offre di cercare il centro italiano più idoneo per questa tecnica. Entrambi
chiamiamo gli ospedali per fare questa richiesta, telefoniamo da nord a sud
e tutti, ma proprio tutti, i centri ci dicono che da quando è in atto la
legge 40 questa tecnica è stata vietata per chi è rimasta incinta tramite
PMA e che l'unica scelta italiana è o abortirli tutti o nessuno. Un
ginecologo siciliano mi fa presente che una sua paziente tramite giudice è
riuscita a Cagliari a far praticare questa tecnica, ma a questo punto non me
la sento più, non riesco a sopportare anche il peso di dover andare in
tribunale, rendere pubblica la mia scelta molto sofferta, una scelta che, se
fosse stata permessa la crioconservazione, non avrei dovuto affrontare. A
questo punto io e mio marito decidiamo di lasciar perdere e di affidarci
alla provvidenza, sperare di essere una di quei rari casi in cui una donna
che ha più di 30 anni, riesca a portare a termine una plurigemellarità .
Tuttora mi vergogno e mi sento impotente di fronte a
queste scelte che ho dovuto affrontare, mi sono sentita vittima di questa
assurda legge, spogliata della mia dignità e della dignità dei miei bambini.
Purtroppo questa storia non finisce qui, alla fine della 12ma settimana muore uno dei tre gemelli.
Di solito, quando capita, viene riassorbito o espulso. Con me questo non accade, lui resta la`
per un mese intero e cosa fa? Inizia a imputridire: a questo punto si crea
un infezione che corrode i sacchi degli altri due fratellini. Alla 18ma
settimana si rompono le acque, corro in ospedale disperata, distrutta,
cercando dentro di me tutta la forza che devo avere per salvare questi due
bimbi, resto con le gambe all'aria e intanto prego, spero, ma loro non
riescono a richiudere i sacchi, l'acqua continua inesorabilmente a uscire
E i miei bimbi pian piano si trovano sempre più schiacciati dal loro sacco
vuoto. Alla 19ma settimana più 5 giorni, scopro il dolore del parto: inizia
un travaglio lungo quattro ore con tanto di doglie. Ma alla fine non ce
l'hanno fatta, sono nati troppo presto. Non vi dico il dolore e la rabbia,
se non mi avessero impiantato tre embrioni tutti in un colpo, questi rischi
non ci sarebbero stati, se avessi potuto fare quella terribile scelta alle
prime settimane dell'embrioriduzione, non ci sarebbe stata infezione.
Probabilmente era destino, ma almeno avrei avuto una possibilità in più che
questa legge mi ha negato. Ormai sono passati due mesi dall'aborto e credevo
di essere riuscita a superare un po' il mio dolore, quando vengo a sapere
che, in realtà , in Italia questa legge è ancora permessa, nel senso che
l'embrioriduzione non è vietata, ma che i dottori per mal interpretazione
della legge 40 non mi hanno permesso di praticarla, togliendomi l'unica
speranza di salvarne almeno due. Il peggio di tutta questa storia è che io
mi sento sbagliata, io mi sento sporca, io mi vergogno per tutto quello che
mi è accaduto, io mi sento violentata da questa legge, eppure tutti questi
sentimenti di sporcizia e vergogna dovrebbero provarli coloro che mi hanno
messo in una difficile scelta prima ed in una dura angoscia dopo. Io vorrei
chiedere a questi politici che si sentono superiori ai dottori nello
scegliere quanti embrioni devono essere inseriti e come e dove, senza
prestare attenzione alla cartella clinica di ogni singola paziente, dov'è la
loro coscienza: veramente riescono a dormire la notte sapendo che quello che
è accaduto a me potra` accadere a tante altre donne? Io ora voglio solo
girare pagina e andare avanti, i miei tre piccoli angeli sono in cielo, ma
non auguro a nessuno di soffrire di infertilità e di dover perdere una
gravidanza in questo modo a causa di questa legge che ha ucciso i miei
bambini.
Kaiser ha messo a segno un paio di colpi micidiali... che probabilmente hanno steso Drugat definitivamente... Nova ormai è andata... rimane inossidabile Zeta (che a questo punto ne fa una questione personale), Romeo e quella pazza di Pazza... anche gli altri si sono dileguati...
Il primo uppercut micidiale di Kaiser è la citazione dei Presidi di Medicina che hai notato anche tu:
... poichè l’incrocio genetico casuale da sempre rafforza la resistenza alle malattie... al quale si potrebbe forse rispondere e figuriamoci allora cosa potrebbe fare l'incrocio deterministico! che non ribalta del tutto l'argomento... ma è altrettanto inoppugnabile.
Comunque il lungo post delle donne a me è piaciuto... A te? Condivido anche molte delle cose che dicono. Sfugge loro (IMHO) pero` la portata della minaccia della ingerenza della politica etica nell'ordinamento configurando lo stato confessionale... che invece non fa nessuna paura a Kaiser... (sara` in buona fede? l'insinuazione di Zeta è legittima... ma qui se la vedono loro due... )
Ad ogni modo questa battaglia si puo` perdere e probabilmente la perderemo Squirt... mi auguro solo di non perdere le prossime che saranno anche piu` dure...
Ripeto la ragione fondamentale per votare SI è esprimere almeno quel minimo di dissenso verso questa legge che crea un precedente pericoloso aprendo allo stato Etico... Un basso numero di SI significherebbe molte altre cose... e temo verrebbe utilizzato per caricare le polveri per la il prossimo attacco a altre liberta`... E' una battaglia politica? Ovvio che si... Che non avrei voluto combattere... ma alla guerra come alla guerra...
Posto questa Horror Story tentando almeno di pareggiare... e` un colpo basso lo so... la fonte è quella che è e non la so nemmeno verificare... ma Kaiser è bravo... ammettiamolo... e noi mica possiamo tirare altre 30 pagine fino al 12 Giugno (almeno non io)
Il racconto è comunque plausibile... e unita alla vicenda della Donna di Catania presentata da Ballaro` dimostra con quanta violenza una legge etica puo` entrare nella vita delle persone.
TRATTO DA IT.POLITICA From Lela.
---------------------------------------------------------------------------
[...] Io sono una donna di 31 anni, che cerca un figlio da ben quattro anni.
Alla mia prima Fivet era già purtroppo, in vigore la legge 40: mi sono
stati prelevati tre ovociti e per mia sfortuna si sono formati tre embrioni.
Si, sfortuna, perch‚ se fossi una donna oltre i 35 anni o con problemi
ormonali, questa prospettiva sarebbe stata una manna con le restrizioni di
queste legge, ma per la mia giovane eta` clinica e la mia buona situazione
ormonale e` stato l'inizio della mia tragedia, perch‚ ora, per legge, c'e`
l'obbligo di impianto di tutti gli embrioni e non ho potuto chiedere di
tenermi crioconservato il terzo embrione per una prossima inseminazione. Ma
ora non si puo` piu` e quindi, mi sono stati inseriti tre embrioni, pensando
che tutto sarebbe andato bene. [...] Vado raggiante alla prima ecografia per
vedere quante camere gestazionali ho. Il dottore sbianca e mi dice: signora
ci sono ben tre camere gestazionali, lei ha una plurigemellarità .
Mio marito sbianca, io non so se essere felice o piangere, mi vengono spiegate tutte le conseguenze che comporta questa gravidanza, i rischi
per me e per i bambini, il mondo inizia piano piano a crollarmi sotto i
piedi. Mio marito non ne vuol sapere di farmi correre certi rischi, vuole
che io prenda una decisione, almeno per dare una sicurezza in più ai nostri
bimbi, vuole prendere la terribile decisione di ridurre gli embrioni. Io al
momento non ne voglio sapere, ma poi, tra alti e bassi, tra una crisi
isterica e l'altra, cedo e andiamo a parlane con il ginecologo, il quale
gentilmente mi fa notare che se anche la decisione è stata sofferta, dal
punto di vista della mia cartella clinica è stata la scelta più giusta e si
offre di cercare il centro italiano più idoneo per questa tecnica. Entrambi
chiamiamo gli ospedali per fare questa richiesta, telefoniamo da nord a sud
e tutti, ma proprio tutti, i centri ci dicono che da quando è in atto la
legge 40 questa tecnica è stata vietata per chi è rimasta incinta tramite
PMA e che l'unica scelta italiana è o abortirli tutti o nessuno. Un
ginecologo siciliano mi fa presente che una sua paziente tramite giudice è
riuscita a Cagliari a far praticare questa tecnica, ma a questo punto non me
la sento più, non riesco a sopportare anche il peso di dover andare in
tribunale, rendere pubblica la mia scelta molto sofferta, una scelta che, se
fosse stata permessa la crioconservazione, non avrei dovuto affrontare. A
questo punto io e mio marito decidiamo di lasciar perdere e di affidarci
alla provvidenza, sperare di essere una di quei rari casi in cui una donna
che ha più di 30 anni, riesca a portare a termine una plurigemellarità .
Tuttora mi vergogno e mi sento impotente di fronte a
queste scelte che ho dovuto affrontare, mi sono sentita vittima di questa
assurda legge, spogliata della mia dignità e della dignità dei miei bambini.
Purtroppo questa storia non finisce qui, alla fine della 12ma settimana muore uno dei tre gemelli.
Di solito, quando capita, viene riassorbito o espulso. Con me questo non accade, lui resta la`
per un mese intero e cosa fa? Inizia a imputridire: a questo punto si crea
un infezione che corrode i sacchi degli altri due fratellini. Alla 18ma
settimana si rompono le acque, corro in ospedale disperata, distrutta,
cercando dentro di me tutta la forza che devo avere per salvare questi due
bimbi, resto con le gambe all'aria e intanto prego, spero, ma loro non
riescono a richiudere i sacchi, l'acqua continua inesorabilmente a uscire
E i miei bimbi pian piano si trovano sempre più schiacciati dal loro sacco
vuoto. Alla 19ma settimana più 5 giorni, scopro il dolore del parto: inizia
un travaglio lungo quattro ore con tanto di doglie. Ma alla fine non ce
l'hanno fatta, sono nati troppo presto. Non vi dico il dolore e la rabbia,
se non mi avessero impiantato tre embrioni tutti in un colpo, questi rischi
non ci sarebbero stati, se avessi potuto fare quella terribile scelta alle
prime settimane dell'embrioriduzione, non ci sarebbe stata infezione.
Probabilmente era destino, ma almeno avrei avuto una possibilità in più che
questa legge mi ha negato. Ormai sono passati due mesi dall'aborto e credevo
di essere riuscita a superare un po' il mio dolore, quando vengo a sapere
che, in realtà , in Italia questa legge è ancora permessa, nel senso che
l'embrioriduzione non è vietata, ma che i dottori per mal interpretazione
della legge 40 non mi hanno permesso di praticarla, togliendomi l'unica
speranza di salvarne almeno due. Il peggio di tutta questa storia è che io
mi sento sbagliata, io mi sento sporca, io mi vergogno per tutto quello che
mi è accaduto, io mi sento violentata da questa legge, eppure tutti questi
sentimenti di sporcizia e vergogna dovrebbero provarli coloro che mi hanno
messo in una difficile scelta prima ed in una dura angoscia dopo. Io vorrei
chiedere a questi politici che si sentono superiori ai dottori nello
scegliere quanti embrioni devono essere inseriti e come e dove, senza
prestare attenzione alla cartella clinica di ogni singola paziente, dov'è la
loro coscienza: veramente riescono a dormire la notte sapendo che quello che
è accaduto a me potra` accadere a tante altre donne? Io ora voglio solo
girare pagina e andare avanti, i miei tre piccoli angeli sono in cielo, ma
non auguro a nessuno di soffrire di infertilità e di dover perdere una
gravidanza in questo modo a causa di questa legge che ha ucciso i miei
bambini.
Ich bin ein Berliner. JFK
[quote:50e94ac5d1="Berlino"]Squirt... non ti lascio solo in questa battaglia... ma mi sa che stavolta la perdiamo...
Kaiser ha messo a segno un paio di colpi micidiali... che probabilmente hanno steso Drugat definitivamente... Nova ormai è andata... rimane inossidabile Zeta (che a questo punto ne fa una questione personale), Romeo e quella pazza di Pazza... anche gli altri si sono dileguati...
Comunque il lungo post delle donne a me è piaciuto... A te? Condivido anche molte delle cose che dicono. Sfugge loro (IMHO) pero` la portata della minaccia della ingerenza della politica etica nell'ordinamento configurando lo stato confessionale... che invece non fa nessuna paura a Kaiser...
Ad ogni modo questa battaglia si puo` perdere e probabilmente la perderemo Squirt... mi auguro solo di non perdere le prossime che saranno anche piu` dure...
Ripeto la ragione fondamentale per votare SI è esprimere almeno quel minimo di dissenso verso questa legge che crea un precedente pericoloso aprendo allo stato Etico... Un basso numero di SI significherebbe molte altre cose... e temo verrebbe utilizzato per caricare le polveri per la il prossimo attacco a altre liberta`... E' una battaglia politica? Ovvio che si... Che non avrei voluto combattere... ma alla guerra come alla guerra...[/quote:50e94ac5d1]
berlino, anche io credo che la perderemo. ma sai, fino a lunedi' rimarro' nel dubbio. l'unica cosa buona è che le sparate del papa e della chiesa potrebbero forse, paradossalmente, sortire effetti insperati...tu capisci.
sulle "femministe libertarie e di sinistra": non mi convincono, tanto libertarie non mi sembrano, e soprattutto non condivido la loro visione del mondo. provo a spiegarti perchè:
[i:50e94ac5d1]Siamo turbate dall'attuale offensiva politica e scientifica che esaspera il desiderio di maternità e paternità come essenza dell'essere una donna e un uomo completi[/i:50e94ac5d1]
dove hanno letto che si dice che per essere donne e uomini "completi" bisogna fare figli? il fatto è che si vuole, punto e basta. e se la scienza lo consente, perchè non lasciar libere le persone di scegliere?
--
[i:50e94ac5d1]Le tecniche di fecondazione assistita sono pesanti, invasive, grezze, ancora poco sicure e ignote nelle conseguenze, consegnano la procreazione nelle mani della tecnica e la sottraggono nei fatti, nel simbolico e nell'immaginario, al potere femminile che la governa con amore e saggezza fin dagli inizi del mondo[/i:50e94ac5d1]
da quando l'uomo ha scoperto il principio del materiale piu' duro su quello meno duro, la specie umana dipende dalla tecnica. La specie umana E' tecnica, è quel che la contraddistingue. viviamo in tutti i climi, al freddo, al caldo, abitiamo ogni parte del globo, grazie al nostro essere tecnici.
il potere "femminile" che la governa con 'amore e saggezza' è ideologico. tra le altre cose con questa argomentazione dovrei negare alle coppie omosessuali di uomini di poter crescere figli. invece io credo debbano poterlo fare anche loro, se vogliono. possono dare amore e crescere un figlio in quanto "persone" e non "generi".
--
[i:50e94ac5d1]Medici e scienziati fanno di solito i loro interessi, non solo i nostri, e la procreazione medicalmente assistita è una potente chiave emotiva di un'operazione di marketing per far apparire le applicazioni dell'enorme business biotech soltanto un vantaggio e un progresso per l'umanità [/i:50e94ac5d1]
argomento populista, e demagogico. si puo' dire la stessa identica cosa di chi è dall'altra parte. "non si vota sulla vita" è allora una potente chiave emotiva di un'operazione di marketing per far apparire il cambiamento tecnologico e sociale come terrificante controllo delle perfide multinazionali su di noi. ricordo che anche grazie a quelle industrie oggi curiamo malattie gravissime. e non mi dicano che la dialisi esiste perchè qualcuno ha creato i malanni ai reni apposta, e che il cancro è stato creato per venderci i farmaci oncologici. questa è paranoia da vetero-marxismo poco illuminato e ben poco libertario.
--
[i:50e94ac5d1]a proposito di salute, basta spostare di poco l'attenzione dallo scontro elettorale, e magari dare una telefonata all'Istituto superiore di sanità , per scoprire che l'infertilità maschile e femminile è in crescita esponenziale, ma a nessuno - né ai legislatori né ai referendari - sembra importante intervenire sulle sue cause, che sono inquinamento, stress, problemi psicologici, lavori a rischio, malattie trasmesse per vie sessuale, sulla prevenzione, e sulle cure, che hanno alte possibilità di successo ma per le quali non ci sono investimenti di attenzione né di risorse pubbliche. Noi contestiamo questa logica totalmente allopatica, che cura i sintomi e ne perpetua le radici[/i:50e94ac5d1]
va bene, e allora? parliamo di una persona che ha il cancro: secondo questo ragionamento non deve pensare a curarsi ma a eliminare dal mondo l'inquinamento, le sostanze cancerogene, etc... ma diamine, è chiaro che l'inquinamento è dannoso e va contrastato, ma se permettete avrà anche diritto alle cure!? uno stato non puo' dire "ehi, dobbiamo rivedere la politica ambientale QUINDI per ora non ti curi"... ma siamo pazzi?
--
[i:50e94ac5d1]Non riusciamo a capire per quale ragione essere contrari alla manipolazione genetica del mais o dei pomodori e non a quella degli esseri umani.[/i:50e94ac5d1]
come al solito si mischiano cose diverse. sono "manipolazioni" diversissime, e spiace doverlo spiegare ancora. il mais transgenico mutato per non farsi attaccare dal parassita x, o i cibi "gonfiati" sono cose diverse da un embrione attentamente trattato. non esistono persone "gonfiate" per essere grossissime o 'modificate' per essere invulnerabili. questa è fantascienza. si tratta di cose ben diverse.
--
[i:50e94ac5d1]Come mai oggi, improvvisamente, non ci interessa la sorte degli embrioni? Siamo così ferme nel non volerli lasciare in custodia ai preti, ma ci sentiamo davvero tranquille nel permettere agli scienziati di scassinarli? I preti vogliono salvare le anime, gli scienziati ci raccontano di agire per il bene dell'umanità , ma sul bene dell'umanità lasceremo il monopolio a chi già fa crescere orecchie umane sui topi da laboratorio? [/i:50e94ac5d1]
altro ragionamento ideologico e volto al "terrore irrazionale". oltretutto oppone "preti" e "scienziati" secondo una logica ignorante e inutile. ricordo che ci sono preti per il SI e scienziati per il NO (e di entrambi gli schieramenti per l'astensione strumentale). gli schieramenti sono ben diversi, non si tratta di credenti contro non-credenti, e di nuovo, spiace doverlo spiegare ancora.
--
[i:50e94ac5d1]navighiamo nelle incertezze del mare aperto. Perché se abbiamo esperienza di gravidanza e di aborto, non ne abbiamo di procreazione medicalmente assistita. [/i:50e94ac5d1]
che furbata. e prima dell'invenzione del vaccino, non si aveva esperienza di vaccinazione. e prima dell'invenzione dell'aspirina, nessuno conosceva gli effetti dell'aspirina. e prima delle radiografie nessuno aveva fatto una radiografia, e poteva morire. continuiamo ?
--
[i:50e94ac5d1]la minaccia alla nostra libertà e alla nostra umanità si è spostata più avanti[/b], sulle frontiere del biotech, là dove l'embrione è fuori di noi e quindi lo si dichiara non nostro, aprendo una gara per la sua custodia. Se è vero che si spalanca uno scenario inevitabile e destinato a trasformare il modo di pensare alla vita e alla sua creazione, questo ci riguarda per prime. La scienza deve fare i conti con la nostra etica del limite, con la nostra sapienza sulla maternità e sul rifiuto o l'indifferenza verso la maternità .[/i:50e94ac5d1]
ancora una volta ideologico, perchè fonda la maternità come 'dogma'. ecco un femminismo che non riflette davvero su sè stesso. anche i padri hanno diritti, e anche gli omosessuali devono poter crescere figli. questo a molti spaventa, e anche molto. a me no, e sinceramente penso che l'amore lo possa dare chiunque, di qualsiasi sesso sia, qualsiasi preferenza sessuale abbia. l'argomento "non è naturale" lo rifiuto, la "naturalità " per la specie umana è la tecnica.
--
[i:50e94ac5d1]Vogliamo sapere quali conseguenze devono aspettarsi le donne sottoposte a pesanti stimolazioni ormonali, e che cosa succede alle coppie che affrontano questo percorso con successo o meno.[/i:50e94ac5d1]
lasciamo che siano loro a sceglierlo, e non qualche "femminista libertaria", che evidentemente tanto libertaria non è. o alle persone che scelgono liberamente di sottoporsi a dei nuovi trattamenti per una malattia dobbiamo dire che non possono farlo, perchè lo diciamo noi? scelgono in libertà cosa fare.
--
[i:50e94ac5d1]In tutto il mondo le leggi bioetiche vengono costantemente riviste, aggiornate, riscritte, discusse da capo, perché i cambiamenti sono molto veloci. Succederà anche in Italia, e speriamo che per quel giorno in campo non ci siano slogan ma opinioni libere e informate.[/i:50e94ac5d1]
no, in Italia è difficile che succederà . qui è vero il contrario...non si riesce a rivedere, aggiornare, riscrivere nulla. è il dogma (mascherato da 'cautela' o da 'terrore') che prevale. siamo prigionieri di una morale assurda e tutt'altro che proiettata al futuro. sugli slogan: speriamo davvero che scompaiano, come quel triste "non si vota sulla vita". allora non doveva neanche essere votata la Legge 40, no?
--
[i:50e94ac5d1]Ci preme dire con chiarezza che giudichiamo l'informazione sui quesiti un inganno: è una materia complessa, spinosa e difficile su cui, invece di creare consapevolezza, si è fatta propaganda. Da una parte e dall'altra si vuol vincere, non ragionare, discutere, capire. Dov'è la "battaglia di civiltà ", se è basata su un imbroglio e fa leva sulle paure e sulle debolezze delle persone?[/i:50e94ac5d1]
e non è far leva sulle paure parlare di "minaccia" alla maternità , enormi interessi economici che guideranno le nostre vite, e tutto il resto?
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[i:50e94ac5d1]La controinformazione è stata il nostro mestiere per tanti anni. Siamo giornaliste, veniamo l'una da "Noidonne" e "Avvenimenti" e l'altra da "il manifesto".[/i:50e94ac5d1]
ecco che vien fuori... come se "il manifesto" fosse simbolo di informazione corretta... stimo "il manifesto" per certi versi, ma proprio non si puo' dire che faccia sempre "controinformazione". spessissimo fa pura "disinformazione" (d'altronde è un quotidiano schieratissimo, "quotidiano comunista"). ricorderete la foto con il palestinese in secondo piano che tirava la pietra agli israeliani cancellato per lasciar vedere solo quello che si copriva impaurito? (stupendo esempio di stalinismo fotografico)
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[i:50e94ac5d1]A noi sembra che la diagnosi preimpianto rischi di portarci verso un'eugenetica che non si basa più sulla selezione dei tratti somatici (che comunque già avviene in paesi in cui è legale, come gli Stati Uniti) ma su un presunto criterio di salute ottimale e arbitrariamente deciso sulla base delle attuali conoscenze che domani potrebbero essere smentite proprio dal progresso scientifico. Anche in questo caso invochiamo cautela e vogliamo mettere al bando le illusioni di avere un figlio perfetto. Il rischio è insito nella vita e nel dare la vita, le donne lo sanno. E' giusto fare prevenzione, ma è una follia far credere che la scienza possa controllare l'incontrollabile e che a questo scopo sia giusto pagare qualunque prezzo.[/i:50e94ac5d1]
QUESTA è l'unica argomentazione che secondo me un mette davvero in luce un problema possibile. ed è quella che mi fa rimanere dubbioso su alcune cose.
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[i:50e94ac5d1]A tuttoggi non esiste nessun protocollo di cura con cellule staminali embrionali e anche i fan più accaniti ammettono che è un traguardo incerto e molto lontano.[/i:50e94ac5d1]
e allora? se in tutto il mondo si spendono miliardi in questo senso, credo che ci sia piu' di un motivo per ritenere che qualcosa verrà fuori... cos'è, le potentissime multinazionali sono diventate ora cosi' stupide da buttare i soldi su ricerche che non approderanno a nulla? ma non volevano venderci qualcosa di concreto per fregarci?
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[i:50e94ac5d1]Ci chiediamo allora perché destinare fondi e personale di lavoro su una ricerca rischiosa e ancora agli inizi distraendoli da filoni già avviati.[/i:50e94ac5d1]
mica spariscono. anzi, devono prosperare entrambi. se tutti avessero ragionato cosi', nella storia, oggi avremmo un decimo dei medicinali e delle cure mediche.
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[i:50e94ac5d1]Noi ci diciamo che l'embrione non sarà un soggetto separato dalla madre, ma indubbiamente è un potenziale di vita. Non è meglio, dunque, applicare un principio di precauzione e rispetto piuttosto che lasciare ad eventuali dottor Stranamore le briglie sul collo? Secondo noi sì.[/i:50e94ac5d1]
secondo me no.
non capisco la "precauzione". potrei essere cauto se domani potessi scoprire che l'embrione è vita. ma qui non si "scopre", lo si DECIDE per convinzione. tutti sappiamo di cosa è fatto l'embrione. se non gli attribuisco diritti di individuo, per cosa dovrei essere 'cauto'?
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[i:50e94ac5d1]Per donare gli ovuli bisogna fare apposite stimolazioni e un intervento ad hoc per asportarli. Proprio la maggiore complicazione fisica espone le più povere delle terra a diventare serbatoio di ovuli. Esiste già un fiorente mercato, alimentato non solo dalle coppie sterili ma anche dalla scienza, che ha bisogno di un numero enorme di ovuli per le sperimentazioni[/i:50e94ac5d1]
ancora la paura. basta regolarle le cose, le leggi servono a questo, non a chiudere ogni possibilità . sarebbe come dire "da oggi niente piu' trapianti perchè nei paesi poveri c'è gente che si vende gli organi per campare".
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[i:50e94ac5d1]Un amico gay americano che desiderava un figlio ci ha raccontato che, di fronte al medico che gli proponeva di comperare un ovulo da una donna colombiana, fecondarlo con il suo sperma, reimpiantare l'embrione dentro la donatrice pagandola come utero in affitto, ha pensato: "Preferisco di gran lunga andare a letto con una mia amica e avere un bambino con lei", e così ha fatto.[/i:50e94ac5d1]
in pratica, ci vuole una legge che dica "tutti devono fare come il nostro amico americano". ma per favore...
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[i:50e94ac5d1]Ci piacerebbe seminare qualche dubbio, ma soprattutto il desiderio di chiudere le orecchie alla propaganda del grande capitale biotech che [color=#ff0000:50e94ac5d1]ha incantato[/color:50e94ac5d1] anche la sinistra italiana e di cercare, indagare, riflettere, parlare con le altre.[/i:50e94ac5d1]
eh, per fortuna c'è sempre una persona o due (mai troppi, per carità , l'illusione di purezza verrebbe meno) che non si fa "incantare" ma sa cosa vuol dire avere un cervello...e usarlo. quanti sciocchi a sinistra, tutti come i marinai di ulisse...
Kaiser ha messo a segno un paio di colpi micidiali... che probabilmente hanno steso Drugat definitivamente... Nova ormai è andata... rimane inossidabile Zeta (che a questo punto ne fa una questione personale), Romeo e quella pazza di Pazza... anche gli altri si sono dileguati...
Comunque il lungo post delle donne a me è piaciuto... A te? Condivido anche molte delle cose che dicono. Sfugge loro (IMHO) pero` la portata della minaccia della ingerenza della politica etica nell'ordinamento configurando lo stato confessionale... che invece non fa nessuna paura a Kaiser...
Ad ogni modo questa battaglia si puo` perdere e probabilmente la perderemo Squirt... mi auguro solo di non perdere le prossime che saranno anche piu` dure...
Ripeto la ragione fondamentale per votare SI è esprimere almeno quel minimo di dissenso verso questa legge che crea un precedente pericoloso aprendo allo stato Etico... Un basso numero di SI significherebbe molte altre cose... e temo verrebbe utilizzato per caricare le polveri per la il prossimo attacco a altre liberta`... E' una battaglia politica? Ovvio che si... Che non avrei voluto combattere... ma alla guerra come alla guerra...[/quote:50e94ac5d1]
berlino, anche io credo che la perderemo. ma sai, fino a lunedi' rimarro' nel dubbio. l'unica cosa buona è che le sparate del papa e della chiesa potrebbero forse, paradossalmente, sortire effetti insperati...tu capisci.
sulle "femministe libertarie e di sinistra": non mi convincono, tanto libertarie non mi sembrano, e soprattutto non condivido la loro visione del mondo. provo a spiegarti perchè:
[i:50e94ac5d1]Siamo turbate dall'attuale offensiva politica e scientifica che esaspera il desiderio di maternità e paternità come essenza dell'essere una donna e un uomo completi[/i:50e94ac5d1]
dove hanno letto che si dice che per essere donne e uomini "completi" bisogna fare figli? il fatto è che si vuole, punto e basta. e se la scienza lo consente, perchè non lasciar libere le persone di scegliere?
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[i:50e94ac5d1]Le tecniche di fecondazione assistita sono pesanti, invasive, grezze, ancora poco sicure e ignote nelle conseguenze, consegnano la procreazione nelle mani della tecnica e la sottraggono nei fatti, nel simbolico e nell'immaginario, al potere femminile che la governa con amore e saggezza fin dagli inizi del mondo[/i:50e94ac5d1]
da quando l'uomo ha scoperto il principio del materiale piu' duro su quello meno duro, la specie umana dipende dalla tecnica. La specie umana E' tecnica, è quel che la contraddistingue. viviamo in tutti i climi, al freddo, al caldo, abitiamo ogni parte del globo, grazie al nostro essere tecnici.
il potere "femminile" che la governa con 'amore e saggezza' è ideologico. tra le altre cose con questa argomentazione dovrei negare alle coppie omosessuali di uomini di poter crescere figli. invece io credo debbano poterlo fare anche loro, se vogliono. possono dare amore e crescere un figlio in quanto "persone" e non "generi".
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[i:50e94ac5d1]Medici e scienziati fanno di solito i loro interessi, non solo i nostri, e la procreazione medicalmente assistita è una potente chiave emotiva di un'operazione di marketing per far apparire le applicazioni dell'enorme business biotech soltanto un vantaggio e un progresso per l'umanità [/i:50e94ac5d1]
argomento populista, e demagogico. si puo' dire la stessa identica cosa di chi è dall'altra parte. "non si vota sulla vita" è allora una potente chiave emotiva di un'operazione di marketing per far apparire il cambiamento tecnologico e sociale come terrificante controllo delle perfide multinazionali su di noi. ricordo che anche grazie a quelle industrie oggi curiamo malattie gravissime. e non mi dicano che la dialisi esiste perchè qualcuno ha creato i malanni ai reni apposta, e che il cancro è stato creato per venderci i farmaci oncologici. questa è paranoia da vetero-marxismo poco illuminato e ben poco libertario.
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[i:50e94ac5d1]a proposito di salute, basta spostare di poco l'attenzione dallo scontro elettorale, e magari dare una telefonata all'Istituto superiore di sanità , per scoprire che l'infertilità maschile e femminile è in crescita esponenziale, ma a nessuno - né ai legislatori né ai referendari - sembra importante intervenire sulle sue cause, che sono inquinamento, stress, problemi psicologici, lavori a rischio, malattie trasmesse per vie sessuale, sulla prevenzione, e sulle cure, che hanno alte possibilità di successo ma per le quali non ci sono investimenti di attenzione né di risorse pubbliche. Noi contestiamo questa logica totalmente allopatica, che cura i sintomi e ne perpetua le radici[/i:50e94ac5d1]
va bene, e allora? parliamo di una persona che ha il cancro: secondo questo ragionamento non deve pensare a curarsi ma a eliminare dal mondo l'inquinamento, le sostanze cancerogene, etc... ma diamine, è chiaro che l'inquinamento è dannoso e va contrastato, ma se permettete avrà anche diritto alle cure!? uno stato non puo' dire "ehi, dobbiamo rivedere la politica ambientale QUINDI per ora non ti curi"... ma siamo pazzi?
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[i:50e94ac5d1]Non riusciamo a capire per quale ragione essere contrari alla manipolazione genetica del mais o dei pomodori e non a quella degli esseri umani.[/i:50e94ac5d1]
come al solito si mischiano cose diverse. sono "manipolazioni" diversissime, e spiace doverlo spiegare ancora. il mais transgenico mutato per non farsi attaccare dal parassita x, o i cibi "gonfiati" sono cose diverse da un embrione attentamente trattato. non esistono persone "gonfiate" per essere grossissime o 'modificate' per essere invulnerabili. questa è fantascienza. si tratta di cose ben diverse.
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[i:50e94ac5d1]Come mai oggi, improvvisamente, non ci interessa la sorte degli embrioni? Siamo così ferme nel non volerli lasciare in custodia ai preti, ma ci sentiamo davvero tranquille nel permettere agli scienziati di scassinarli? I preti vogliono salvare le anime, gli scienziati ci raccontano di agire per il bene dell'umanità , ma sul bene dell'umanità lasceremo il monopolio a chi già fa crescere orecchie umane sui topi da laboratorio? [/i:50e94ac5d1]
altro ragionamento ideologico e volto al "terrore irrazionale". oltretutto oppone "preti" e "scienziati" secondo una logica ignorante e inutile. ricordo che ci sono preti per il SI e scienziati per il NO (e di entrambi gli schieramenti per l'astensione strumentale). gli schieramenti sono ben diversi, non si tratta di credenti contro non-credenti, e di nuovo, spiace doverlo spiegare ancora.
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[i:50e94ac5d1]navighiamo nelle incertezze del mare aperto. Perché se abbiamo esperienza di gravidanza e di aborto, non ne abbiamo di procreazione medicalmente assistita. [/i:50e94ac5d1]
che furbata. e prima dell'invenzione del vaccino, non si aveva esperienza di vaccinazione. e prima dell'invenzione dell'aspirina, nessuno conosceva gli effetti dell'aspirina. e prima delle radiografie nessuno aveva fatto una radiografia, e poteva morire. continuiamo ?
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[i:50e94ac5d1]la minaccia alla nostra libertà e alla nostra umanità si è spostata più avanti[/b], sulle frontiere del biotech, là dove l'embrione è fuori di noi e quindi lo si dichiara non nostro, aprendo una gara per la sua custodia. Se è vero che si spalanca uno scenario inevitabile e destinato a trasformare il modo di pensare alla vita e alla sua creazione, questo ci riguarda per prime. La scienza deve fare i conti con la nostra etica del limite, con la nostra sapienza sulla maternità e sul rifiuto o l'indifferenza verso la maternità .[/i:50e94ac5d1]
ancora una volta ideologico, perchè fonda la maternità come 'dogma'. ecco un femminismo che non riflette davvero su sè stesso. anche i padri hanno diritti, e anche gli omosessuali devono poter crescere figli. questo a molti spaventa, e anche molto. a me no, e sinceramente penso che l'amore lo possa dare chiunque, di qualsiasi sesso sia, qualsiasi preferenza sessuale abbia. l'argomento "non è naturale" lo rifiuto, la "naturalità " per la specie umana è la tecnica.
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[i:50e94ac5d1]Vogliamo sapere quali conseguenze devono aspettarsi le donne sottoposte a pesanti stimolazioni ormonali, e che cosa succede alle coppie che affrontano questo percorso con successo o meno.[/i:50e94ac5d1]
lasciamo che siano loro a sceglierlo, e non qualche "femminista libertaria", che evidentemente tanto libertaria non è. o alle persone che scelgono liberamente di sottoporsi a dei nuovi trattamenti per una malattia dobbiamo dire che non possono farlo, perchè lo diciamo noi? scelgono in libertà cosa fare.
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[i:50e94ac5d1]In tutto il mondo le leggi bioetiche vengono costantemente riviste, aggiornate, riscritte, discusse da capo, perché i cambiamenti sono molto veloci. Succederà anche in Italia, e speriamo che per quel giorno in campo non ci siano slogan ma opinioni libere e informate.[/i:50e94ac5d1]
no, in Italia è difficile che succederà . qui è vero il contrario...non si riesce a rivedere, aggiornare, riscrivere nulla. è il dogma (mascherato da 'cautela' o da 'terrore') che prevale. siamo prigionieri di una morale assurda e tutt'altro che proiettata al futuro. sugli slogan: speriamo davvero che scompaiano, come quel triste "non si vota sulla vita". allora non doveva neanche essere votata la Legge 40, no?
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[i:50e94ac5d1]Ci preme dire con chiarezza che giudichiamo l'informazione sui quesiti un inganno: è una materia complessa, spinosa e difficile su cui, invece di creare consapevolezza, si è fatta propaganda. Da una parte e dall'altra si vuol vincere, non ragionare, discutere, capire. Dov'è la "battaglia di civiltà ", se è basata su un imbroglio e fa leva sulle paure e sulle debolezze delle persone?[/i:50e94ac5d1]
e non è far leva sulle paure parlare di "minaccia" alla maternità , enormi interessi economici che guideranno le nostre vite, e tutto il resto?
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[i:50e94ac5d1]La controinformazione è stata il nostro mestiere per tanti anni. Siamo giornaliste, veniamo l'una da "Noidonne" e "Avvenimenti" e l'altra da "il manifesto".[/i:50e94ac5d1]
ecco che vien fuori... come se "il manifesto" fosse simbolo di informazione corretta... stimo "il manifesto" per certi versi, ma proprio non si puo' dire che faccia sempre "controinformazione". spessissimo fa pura "disinformazione" (d'altronde è un quotidiano schieratissimo, "quotidiano comunista"). ricorderete la foto con il palestinese in secondo piano che tirava la pietra agli israeliani cancellato per lasciar vedere solo quello che si copriva impaurito? (stupendo esempio di stalinismo fotografico)
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[i:50e94ac5d1]A noi sembra che la diagnosi preimpianto rischi di portarci verso un'eugenetica che non si basa più sulla selezione dei tratti somatici (che comunque già avviene in paesi in cui è legale, come gli Stati Uniti) ma su un presunto criterio di salute ottimale e arbitrariamente deciso sulla base delle attuali conoscenze che domani potrebbero essere smentite proprio dal progresso scientifico. Anche in questo caso invochiamo cautela e vogliamo mettere al bando le illusioni di avere un figlio perfetto. Il rischio è insito nella vita e nel dare la vita, le donne lo sanno. E' giusto fare prevenzione, ma è una follia far credere che la scienza possa controllare l'incontrollabile e che a questo scopo sia giusto pagare qualunque prezzo.[/i:50e94ac5d1]
QUESTA è l'unica argomentazione che secondo me un mette davvero in luce un problema possibile. ed è quella che mi fa rimanere dubbioso su alcune cose.
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[i:50e94ac5d1]A tuttoggi non esiste nessun protocollo di cura con cellule staminali embrionali e anche i fan più accaniti ammettono che è un traguardo incerto e molto lontano.[/i:50e94ac5d1]
e allora? se in tutto il mondo si spendono miliardi in questo senso, credo che ci sia piu' di un motivo per ritenere che qualcosa verrà fuori... cos'è, le potentissime multinazionali sono diventate ora cosi' stupide da buttare i soldi su ricerche che non approderanno a nulla? ma non volevano venderci qualcosa di concreto per fregarci?
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[i:50e94ac5d1]Ci chiediamo allora perché destinare fondi e personale di lavoro su una ricerca rischiosa e ancora agli inizi distraendoli da filoni già avviati.[/i:50e94ac5d1]
mica spariscono. anzi, devono prosperare entrambi. se tutti avessero ragionato cosi', nella storia, oggi avremmo un decimo dei medicinali e delle cure mediche.
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[i:50e94ac5d1]Noi ci diciamo che l'embrione non sarà un soggetto separato dalla madre, ma indubbiamente è un potenziale di vita. Non è meglio, dunque, applicare un principio di precauzione e rispetto piuttosto che lasciare ad eventuali dottor Stranamore le briglie sul collo? Secondo noi sì.[/i:50e94ac5d1]
secondo me no.

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[i:50e94ac5d1]Per donare gli ovuli bisogna fare apposite stimolazioni e un intervento ad hoc per asportarli. Proprio la maggiore complicazione fisica espone le più povere delle terra a diventare serbatoio di ovuli. Esiste già un fiorente mercato, alimentato non solo dalle coppie sterili ma anche dalla scienza, che ha bisogno di un numero enorme di ovuli per le sperimentazioni[/i:50e94ac5d1]
ancora la paura. basta regolarle le cose, le leggi servono a questo, non a chiudere ogni possibilità . sarebbe come dire "da oggi niente piu' trapianti perchè nei paesi poveri c'è gente che si vende gli organi per campare".
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[i:50e94ac5d1]Un amico gay americano che desiderava un figlio ci ha raccontato che, di fronte al medico che gli proponeva di comperare un ovulo da una donna colombiana, fecondarlo con il suo sperma, reimpiantare l'embrione dentro la donatrice pagandola come utero in affitto, ha pensato: "Preferisco di gran lunga andare a letto con una mia amica e avere un bambino con lei", e così ha fatto.[/i:50e94ac5d1]
in pratica, ci vuole una legge che dica "tutti devono fare come il nostro amico americano". ma per favore...
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[i:50e94ac5d1]Ci piacerebbe seminare qualche dubbio, ma soprattutto il desiderio di chiudere le orecchie alla propaganda del grande capitale biotech che [color=#ff0000:50e94ac5d1]ha incantato[/color:50e94ac5d1] anche la sinistra italiana e di cercare, indagare, riflettere, parlare con le altre.[/i:50e94ac5d1]
eh, per fortuna c'è sempre una persona o due (mai troppi, per carità , l'illusione di purezza verrebbe meno) che non si fa "incantare" ma sa cosa vuol dire avere un cervello...e usarlo. quanti sciocchi a sinistra, tutti come i marinai di ulisse...
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
- Kaisersoze
- Nuovi Impulsi
- Messaggi: 323
- Iscritto il: 20/12/2003, 13:16
- Località: Una galassia lontana lontana...
Super Zeta ha scritto:Sai perchè non replico a quanto scrivi Kaiser?
perchè ti ritengo falso e in malafede
Non ti riempire la bocca con un noi ci battiamo per la vita perchè di vite la tua bella legge non ne fa nascere un bel po'
Vallo a ripetere alla coppia con cui ero a cena questa sera che tu sei per la vita e loro no
Questa legge ha stroncato i loro tentativi e le loro possibilità di avere un figlio.
Sai com'è, non possono permettersi di andare in Spagna...
Rimando al mittente anche "la distruzione di vite umane" palesemente in malafede come il vostro slogan "sulla vita non si vota"
La legge 40 non è stata votata vero? è arrivata per diritto divino!
affrontare 7 anni di ricerche, dibattiti, commissioni di esperti, DUE maggioranze parlamentari di destra e di sinistra e infine ottenere una maggioranza SLEGATA da steccati partitici e ideologici secondo te è UGUALE a mettere 4 crocette? E' uguale a decidere seccamente tra un Sì e un No?
Se davvero lo pensi ti invido e pure molto, non ho le certezze che hai tu, ho solo dubbi, tanti dubbi ma per me è offensivo che si cerchi di distruggere una delle poche leggi decenti di questa legislatura in nome di una zoppicante idea di libertà .
Molte, moltissime persone resteranno indecise fino alla fine perchè NON POSSONO DECIDERE "X O Y" come vorreste voi sostenitori del referendum, non ne hanno la possibilità , e alla fine si asterranno.
Ho sempre scritto poco in questo forum perchè mi divertivo a leggere ma non avevo molta capacità di intervenire, peró queste 33 pagine di dibattiti anche aspri mi sono piaciute, perchè ho trovato interlocutori che avevano voglia di dibattere, anche di sfottere e scontrarsi duramente.
Tu no, non ti sei abbassato. Che ti devo dire? Contento te
Adios amigos, buon (non) voto a tutti
- Super Zeta
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 16418
- Iscritto il: 27/03/2001, 2:00
Kaiser scrive: affrontare 7 anni di ricerche, dibattiti, commissioni di esperti, DUE maggioranze parlamentari di destra e di sinistra e infine ottenere una maggioranza SLEGATA da steccati partitici e ideologici secondo te è UGUALE a mettere 4 crocette?
Confermo quanto detto:sei in malafede perchè fingi di ignorare che i parlamentari votano leggi che non conoscono e non a caso molti parlamentari che hanno votato la legge 40 ora sono per la sua abrogazione
Le commissioni di esperti a cosa avrebbero portato?Ci sono eserciti di scienziati che sostengono che la legge 40 sia il medioevo, ma ovviamente, come sempre i tuoi scienziati sono sempre molto più scienziati dei nostri
Evidenzi la slegatura del voto parlamentare?Succede anche adesso a parti invertite ma questo, essendo in malafede, lo ometti
Complimenti per il rispetto dell'espressione popolare ridotto a"quattro crocette"
Su un terrendo di confronto si dibatte ad armi pari, voi vi siete annessi chi non la pensa come voi e chi non la pensa proprio in nessun modo
Il motivo è semplice:ad armi pari perdevate
Confermo quanto detto:sei in malafede perchè fingi di ignorare che i parlamentari votano leggi che non conoscono e non a caso molti parlamentari che hanno votato la legge 40 ora sono per la sua abrogazione
Le commissioni di esperti a cosa avrebbero portato?Ci sono eserciti di scienziati che sostengono che la legge 40 sia il medioevo, ma ovviamente, come sempre i tuoi scienziati sono sempre molto più scienziati dei nostri
Evidenzi la slegatura del voto parlamentare?Succede anche adesso a parti invertite ma questo, essendo in malafede, lo ometti
Complimenti per il rispetto dell'espressione popolare ridotto a"quattro crocette"
Su un terrendo di confronto si dibatte ad armi pari, voi vi siete annessi chi non la pensa come voi e chi non la pensa proprio in nessun modo
Il motivo è semplice:ad armi pari perdevate