[O.T.] NON VOTARE AI REFERENDUM
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Romeo, io ho smesso di scrivere perchè credo di avere già detto il mio pensiero dalla A alla Z.
Mi ha fatto piacere conoscere il vostro, non mi avete convinta peró so con certezza che le motivazioni che avete espresso sono assolutamente comprensibili, seppur non riesco a condividerle.
L'unica cosa che non condivido, ne qui, ne dall'altre parti, è la mancanza di rispetto per chi non è d'accordo con gli altri. Le "frecciatine" e altre ironie sono fuori luogo.
La seconda cosa, le MIE decisioni le prendo IO, non Dulbecco o altri nobel. La responsabilità (in questo caso relativa alla responsabilità morale per ovvi motivi) ma la prenderó io. Quindi, senza presumere di avere ragione, dico la MIA opinione.
Mi ha fatto piacere conoscere il vostro, non mi avete convinta peró so con certezza che le motivazioni che avete espresso sono assolutamente comprensibili, seppur non riesco a condividerle.
L'unica cosa che non condivido, ne qui, ne dall'altre parti, è la mancanza di rispetto per chi non è d'accordo con gli altri. Le "frecciatine" e altre ironie sono fuori luogo.
La seconda cosa, le MIE decisioni le prendo IO, non Dulbecco o altri nobel. La responsabilità (in questo caso relativa alla responsabilità morale per ovvi motivi) ma la prenderó io. Quindi, senza presumere di avere ragione, dico la MIA opinione.
Nova,
certo che rispetto la tua opinione.
Pero' leggi questo link, sono persone che ci capiscono veramente:
http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200 ... 02027.html
certo che rispetto la tua opinione.
Pero' leggi questo link, sono persone che ci capiscono veramente:
http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200 ... 02027.html
- Kaisersoze
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- Località: Una galassia lontana lontana...
Ecco un'intervista molto interessante, specie per chi è indeciso:
La dottoressa Clementina Peris, tra i pochi ginecologi italiani ancora operanti ad essersi occupata di cura della sterilità sia prima sia dopo l’avvento delle tecniche di riproduzione assistita, afferma: «Chi si rivolge a noi per essere aiutato ad avere un figlio – dice – è convinto che la tecnica di riproduzione assistita sia l’unica vera risposta al suo problema, e che solo attraverso provette e stimolazioni si possa ottenere la gravidanza. Da trent’anni lavoro in questo settore, e posso dire che non c’è niente di più fuorviante». Trent’anni, aggiungiamo, tutti spesi nell’Ospedale ostetrico-ginecologico Sant’Anna di Torino dove ha seguito da vicino l’avvento e il perfezionarsi delle tecniche di riproduzione assistita. E delle alternative. E oggi, che nel centro ospedaliero torinese è responsabile della "Prevenzione e terapia della sterilità di coppia ", è tra le persone giuste per dare uno sguardo realistico – nè emotivo nè ideologico – al mondo della provetta italiana e di chi vi si rivolge.
Dopo tanti anni di esperienza sul campo, che cambiamenti osserva?
«Questa corsa alla fecondazione artificiale è influenzata dalla mentalità consumistica prevalente: si cerca un prodotto e lo si vuole subito, anche se si tratta di un figlio. Tocca allora a noi medici spiegare che ci sono molti casi risolvibili in maniera più semplice. Ad esempio, una nostra paziente aveva già compiuto vanamente – non presso questo Centro – due cicli di fertilizzazione assistita: erano convinti che ci fosse un grave problema di sterilità del marito. Mi sono limitata a consigliare alla signora di aumentare di due chili, e dopo 40 giorni di peso aumentato è rimasta incinta. Un successo, certo, ma intanto la paziente aveva già dovuto subire ripetute stimolazioni, prelievo degli ovociti, reinserimento, attesa, speranza, delusione... La diagnosi di sterilità non è una cosa semplice, nè va banalizzata».
Quante coppie con problemi riescono ad arrivare al figlio?
«àˆ evidente che alla base di tutto va posta la diagnosi, e la legge 40 ha ben presente qual è il problema e come va affrontato: un intero articolo, il quarto, è dedicato all’accesso alle tecniche, proprio perchè queste vengano usate solo da chi puó averne un reale beneficio, minimizzando quindi i rischi per tutti. Così un 25% delle coppie sterili arriva alla gravidanza con tecniche semplici, ad esempio cercando di potenziare l’ovulazione».
Perchè allora tanta insistenza nel voler eliminare, tra le altre, anche la gradualità delle terapie?
«Si sta cercando di far pensare che la scienza possa tutto, ma non è così. Sono abbastanza "vecchia" del mestiere per aver visto come si è evoluta la terapia della sterilità : io sono in grado di trattarla, ma si tratta di una competenza che va scomparendo perchè ormai tutti pensano solo alla soluzione tecnica della provetta. Non ci si pone il dubbio fondamentale: la fecondazione assistita corrisponde alle reali necessità della coppia e dei bambini che nasceranno, oppure no? Siamo sicuri che un ricorso più massiccio a queste tecniche non si trasformi in un boomerang?».
Perchè tanta prudenza, se la tecnica "funziona"?
«Lo stesso padre di quella tecnica che consiste nell’iniezione dello spermatozoo nell’ovulo (la cosiddetta Icsi), Van Steirteghem, ha messo per iscritto che per sapere quali saranno gli esiti di questa tecnica bisognerà aspettare la terza generazione... Questo vuol dire che nè Van Steirteghem nè noi ne vedremo le conseguenze reali, che speriamo buone ma con sicurezza non lo sappiamo. Se lui stesso dice che non si puó sapere cosa accadrà , credo che la procreazione medicalmente assistita andrebbe proposta con molta cautela. Di certo già sappiamo che i rischi di anomalie aumentano. E magnificare la tecnica presumendo che non abbia alcuna conseguenza – non solo sui figli, ma anche sulle madri – è un errore anche dal punto di vista scientifico. Ovviamente non dico che non vi si debba ricorrere, ma che la provetta va presa in considerazione solo dopo che si è fatto il possibile per curare la sterilità in modi meno invasivi: chi vi si sottopone deve saper bene cosa "costa", e non solo in termini economici. Il buonsenso suggerisce la massima prudenza».
Quanto ai "costi", le donne devono sottoporsi all’iperstimolazione ovarica. Non se ne è parlato poco?
«Non se ne parla a sufficienza perchè l’iperstimolazione ovarica è la condizione posta a priori per qualsiasi tecnica di riproduzione assistita soprattutto di secondo livello, quelle più impegnative . Si somministrano farmaci per aumentare la produzione di ovuli da parte dell’aspirante madre. Cosa ne facciamo di questi ovuli? Oggi o si congelano o si fecondano e gli embrioni così ottenuti, come prevede la legge 40, vengono impiantati. Ma l’iperstimolazione fa bene alle donne, agli embrioni, ai bambini che poi nascono? Per quello che conosciamo la risposta giusta è "no grazie". Per quanto riguarda la salute delle donne, oltre ai seri rischi legati alle ipestimolazioni severe, di accertato finora c’è solo un’anticipazione nella manifestazione di tumori al seno già presenti, per il resto invece sappiamo che all’interno di ovociti generati da iperstimolazione ovarica si riscontrano anomalie cromosomiche in una percentuale che va dal 50 al 60% degli ovociti. àˆ la conseguenza del volerne tanti. Per ridurre i rischi, dunque, meno ne otteniamo meglio è, più ci avviciniamo a ció che la natura normalmente produce (un solo ovocita), meno "errori" si riscontrano negli ovociti. Ecco perchè sono meglio le stimolazioni "soffici" che producono meno ovociti».
Quindi il tetto di tre embrioni fissato dalla legge 40 è una garanzia per la salute della donna, al pari del divieto conseguente di congelamento di embrioni "avanzati": se ne produce un massimo di tre, e si impiantano tutti...
«Anche sulla crioconservazione posso contribuire con l’esperienza: il nostro Centro, all’epoca non diretto da me, aveva richiesto, nell’86, al Ministero della sanità il permesso di effettuare una sperimentazione sulla crioconservazione degli embrioni. Chiese anche il parere del comitato etico della Regione Piemonte che rispose:"no". Ma la direzione dell’ospedale, poichè il parere non era vincolante, diede il permesso di procedere con il test. Quindi dall’87 c’è la crioconservazione degli embrioni all’ospedale Sant’Anna. Ma dall’entrata in vigore della legge 40, s’è proceduto alla crioconservazione solo quando si manifestino problemi di salute nella donna. Gli embrioni crioconservati qui oggi, sono meno di trecento, e quasi nessuno risulta abbandonato: i genitori possono venire a riprenderli. Per la gente comune gli embrioni sono bambini, vite umane. Nessuno di loro mette in dubbio che siano tali, semmai il problema è se li vogliono o no. àˆ inevitabile che la crioconservazione degli embrioni susciti problemi psicologici, legali, bioetici. Per esempio: di chi è l’embrione, nel caso la coppia si separi, o se uno dei due o entrambi vengono a mancare? àˆ difficile dare risposte...
Ci sono alternative?
Si sta affermando un’altra tecnica che mi vede molto favorevole, anche se sono consapevole della sua difficoltà , quella della crioconservazione degli ovociti, dunque non più degli embrioni ma delle cellule uovo femminili. àˆ una tecnica molto più umana che dà discreti risultati e evita i problemi: quell’ovulo è della signora che l’ha prodotto, e basta. Da solo non puó far niente. Ma c’è chi, parteggiando per la crioconservazione degli embrioni, definisce quella degli ovociti "sperimentale" con una sfumatura che la gente percepisce come dispregiativa. àˆ sicuramente sperimentale, ma sentir discriminare una tecnica per questo, proprio da coloro che sostengono la libertà assoluta di sperimentazione, non è logico».
E allora?
«Mi viene il sospetto che qualcuno tra quelli che premono per creare gli embrioni, usarli, metterli a disposizione della ricerca e magari denigrano il congelamento degli ovociti abbia lo scopo secondario di ricavare le famose cellule staminali embrionali... Mi permetto di ricordare che la letteratura medica si è già espressa sulle conseguenze cosiddette "epigenetiche" delle staminali da embrione. Sono difetti trasmissibili da una generazione all’altra, non riguardano il codice genetico ma la sua programmazione. Ebbene: l’iperstimolazione ovarica, la manipolazione degli embrioni, i terreni di coltura in cui essi vivono le prime fasi di sviluppo possono alterare la programmazione dell’embrione stesso. Questa alterazione potrebbe essere molto negativa per tutti i tessuti che discendono da quell’embrione. Dunque potrebbero esserci errori nelle cellule staminali embrionali: di qui le possibili differenziazioni in senso tumorale».
Anche lei è a favore del ricorso alle staminali adulte per nuove terapie, senza toccare gli embrioni?
«C’è un fatto, mi limito a quello: tutti i risultati ottenuti finora sono da cellule staminali adulte. Mi chiedo: perchè non approfondire lo studio di queste, invece di fissarsi sulle embrionali? Non sarà perchè con le embrionali si puó dare origine a "pacchetti terapeutici" brevettati, con costi elevati, che verranno fatti pagare agli ammalati che vorranno servirsene? Se un malato per guarire ricorre alle proprie cellule staminali, non gliele puó vendere nessuno: sono sue. Io credo che questo ragionamento, che nulla toglie alla ricerca, ma la indirizza solo lungo cammini economicamente meno redditizi ma dedicati alla salute di tutti, sia un ragionamento più che sufficiente per non desiderare che sia abrogata anche solo in parte la legge 40».
La dottoressa Clementina Peris, tra i pochi ginecologi italiani ancora operanti ad essersi occupata di cura della sterilità sia prima sia dopo l’avvento delle tecniche di riproduzione assistita, afferma: «Chi si rivolge a noi per essere aiutato ad avere un figlio – dice – è convinto che la tecnica di riproduzione assistita sia l’unica vera risposta al suo problema, e che solo attraverso provette e stimolazioni si possa ottenere la gravidanza. Da trent’anni lavoro in questo settore, e posso dire che non c’è niente di più fuorviante». Trent’anni, aggiungiamo, tutti spesi nell’Ospedale ostetrico-ginecologico Sant’Anna di Torino dove ha seguito da vicino l’avvento e il perfezionarsi delle tecniche di riproduzione assistita. E delle alternative. E oggi, che nel centro ospedaliero torinese è responsabile della "Prevenzione e terapia della sterilità di coppia ", è tra le persone giuste per dare uno sguardo realistico – nè emotivo nè ideologico – al mondo della provetta italiana e di chi vi si rivolge.
Dopo tanti anni di esperienza sul campo, che cambiamenti osserva?
«Questa corsa alla fecondazione artificiale è influenzata dalla mentalità consumistica prevalente: si cerca un prodotto e lo si vuole subito, anche se si tratta di un figlio. Tocca allora a noi medici spiegare che ci sono molti casi risolvibili in maniera più semplice. Ad esempio, una nostra paziente aveva già compiuto vanamente – non presso questo Centro – due cicli di fertilizzazione assistita: erano convinti che ci fosse un grave problema di sterilità del marito. Mi sono limitata a consigliare alla signora di aumentare di due chili, e dopo 40 giorni di peso aumentato è rimasta incinta. Un successo, certo, ma intanto la paziente aveva già dovuto subire ripetute stimolazioni, prelievo degli ovociti, reinserimento, attesa, speranza, delusione... La diagnosi di sterilità non è una cosa semplice, nè va banalizzata».
Quante coppie con problemi riescono ad arrivare al figlio?
«àˆ evidente che alla base di tutto va posta la diagnosi, e la legge 40 ha ben presente qual è il problema e come va affrontato: un intero articolo, il quarto, è dedicato all’accesso alle tecniche, proprio perchè queste vengano usate solo da chi puó averne un reale beneficio, minimizzando quindi i rischi per tutti. Così un 25% delle coppie sterili arriva alla gravidanza con tecniche semplici, ad esempio cercando di potenziare l’ovulazione».
Perchè allora tanta insistenza nel voler eliminare, tra le altre, anche la gradualità delle terapie?
«Si sta cercando di far pensare che la scienza possa tutto, ma non è così. Sono abbastanza "vecchia" del mestiere per aver visto come si è evoluta la terapia della sterilità : io sono in grado di trattarla, ma si tratta di una competenza che va scomparendo perchè ormai tutti pensano solo alla soluzione tecnica della provetta. Non ci si pone il dubbio fondamentale: la fecondazione assistita corrisponde alle reali necessità della coppia e dei bambini che nasceranno, oppure no? Siamo sicuri che un ricorso più massiccio a queste tecniche non si trasformi in un boomerang?».
Perchè tanta prudenza, se la tecnica "funziona"?
«Lo stesso padre di quella tecnica che consiste nell’iniezione dello spermatozoo nell’ovulo (la cosiddetta Icsi), Van Steirteghem, ha messo per iscritto che per sapere quali saranno gli esiti di questa tecnica bisognerà aspettare la terza generazione... Questo vuol dire che nè Van Steirteghem nè noi ne vedremo le conseguenze reali, che speriamo buone ma con sicurezza non lo sappiamo. Se lui stesso dice che non si puó sapere cosa accadrà , credo che la procreazione medicalmente assistita andrebbe proposta con molta cautela. Di certo già sappiamo che i rischi di anomalie aumentano. E magnificare la tecnica presumendo che non abbia alcuna conseguenza – non solo sui figli, ma anche sulle madri – è un errore anche dal punto di vista scientifico. Ovviamente non dico che non vi si debba ricorrere, ma che la provetta va presa in considerazione solo dopo che si è fatto il possibile per curare la sterilità in modi meno invasivi: chi vi si sottopone deve saper bene cosa "costa", e non solo in termini economici. Il buonsenso suggerisce la massima prudenza».
Quanto ai "costi", le donne devono sottoporsi all’iperstimolazione ovarica. Non se ne è parlato poco?
«Non se ne parla a sufficienza perchè l’iperstimolazione ovarica è la condizione posta a priori per qualsiasi tecnica di riproduzione assistita soprattutto di secondo livello, quelle più impegnative . Si somministrano farmaci per aumentare la produzione di ovuli da parte dell’aspirante madre. Cosa ne facciamo di questi ovuli? Oggi o si congelano o si fecondano e gli embrioni così ottenuti, come prevede la legge 40, vengono impiantati. Ma l’iperstimolazione fa bene alle donne, agli embrioni, ai bambini che poi nascono? Per quello che conosciamo la risposta giusta è "no grazie". Per quanto riguarda la salute delle donne, oltre ai seri rischi legati alle ipestimolazioni severe, di accertato finora c’è solo un’anticipazione nella manifestazione di tumori al seno già presenti, per il resto invece sappiamo che all’interno di ovociti generati da iperstimolazione ovarica si riscontrano anomalie cromosomiche in una percentuale che va dal 50 al 60% degli ovociti. àˆ la conseguenza del volerne tanti. Per ridurre i rischi, dunque, meno ne otteniamo meglio è, più ci avviciniamo a ció che la natura normalmente produce (un solo ovocita), meno "errori" si riscontrano negli ovociti. Ecco perchè sono meglio le stimolazioni "soffici" che producono meno ovociti».
Quindi il tetto di tre embrioni fissato dalla legge 40 è una garanzia per la salute della donna, al pari del divieto conseguente di congelamento di embrioni "avanzati": se ne produce un massimo di tre, e si impiantano tutti...
«Anche sulla crioconservazione posso contribuire con l’esperienza: il nostro Centro, all’epoca non diretto da me, aveva richiesto, nell’86, al Ministero della sanità il permesso di effettuare una sperimentazione sulla crioconservazione degli embrioni. Chiese anche il parere del comitato etico della Regione Piemonte che rispose:"no". Ma la direzione dell’ospedale, poichè il parere non era vincolante, diede il permesso di procedere con il test. Quindi dall’87 c’è la crioconservazione degli embrioni all’ospedale Sant’Anna. Ma dall’entrata in vigore della legge 40, s’è proceduto alla crioconservazione solo quando si manifestino problemi di salute nella donna. Gli embrioni crioconservati qui oggi, sono meno di trecento, e quasi nessuno risulta abbandonato: i genitori possono venire a riprenderli. Per la gente comune gli embrioni sono bambini, vite umane. Nessuno di loro mette in dubbio che siano tali, semmai il problema è se li vogliono o no. àˆ inevitabile che la crioconservazione degli embrioni susciti problemi psicologici, legali, bioetici. Per esempio: di chi è l’embrione, nel caso la coppia si separi, o se uno dei due o entrambi vengono a mancare? àˆ difficile dare risposte...
Ci sono alternative?
Si sta affermando un’altra tecnica che mi vede molto favorevole, anche se sono consapevole della sua difficoltà , quella della crioconservazione degli ovociti, dunque non più degli embrioni ma delle cellule uovo femminili. àˆ una tecnica molto più umana che dà discreti risultati e evita i problemi: quell’ovulo è della signora che l’ha prodotto, e basta. Da solo non puó far niente. Ma c’è chi, parteggiando per la crioconservazione degli embrioni, definisce quella degli ovociti "sperimentale" con una sfumatura che la gente percepisce come dispregiativa. àˆ sicuramente sperimentale, ma sentir discriminare una tecnica per questo, proprio da coloro che sostengono la libertà assoluta di sperimentazione, non è logico».
E allora?
«Mi viene il sospetto che qualcuno tra quelli che premono per creare gli embrioni, usarli, metterli a disposizione della ricerca e magari denigrano il congelamento degli ovociti abbia lo scopo secondario di ricavare le famose cellule staminali embrionali... Mi permetto di ricordare che la letteratura medica si è già espressa sulle conseguenze cosiddette "epigenetiche" delle staminali da embrione. Sono difetti trasmissibili da una generazione all’altra, non riguardano il codice genetico ma la sua programmazione. Ebbene: l’iperstimolazione ovarica, la manipolazione degli embrioni, i terreni di coltura in cui essi vivono le prime fasi di sviluppo possono alterare la programmazione dell’embrione stesso. Questa alterazione potrebbe essere molto negativa per tutti i tessuti che discendono da quell’embrione. Dunque potrebbero esserci errori nelle cellule staminali embrionali: di qui le possibili differenziazioni in senso tumorale».
Anche lei è a favore del ricorso alle staminali adulte per nuove terapie, senza toccare gli embrioni?
«C’è un fatto, mi limito a quello: tutti i risultati ottenuti finora sono da cellule staminali adulte. Mi chiedo: perchè non approfondire lo studio di queste, invece di fissarsi sulle embrionali? Non sarà perchè con le embrionali si puó dare origine a "pacchetti terapeutici" brevettati, con costi elevati, che verranno fatti pagare agli ammalati che vorranno servirsene? Se un malato per guarire ricorre alle proprie cellule staminali, non gliele puó vendere nessuno: sono sue. Io credo che questo ragionamento, che nulla toglie alla ricerca, ma la indirizza solo lungo cammini economicamente meno redditizi ma dedicati alla salute di tutti, sia un ragionamento più che sufficiente per non desiderare che sia abrogata anche solo in parte la legge 40».
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In un documento si auspica il successo dei referendum del 12 e 13 giugno
perchè "l'Italia deve essere in prima fila nella ricerca biomedica"
Fecondazione, gli scienziati europei
al fianco dei colleghi italiani per il Sì
Tra i firmatari le massime autorità nello studio delle staminali
e i nostri premi Nobel Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini
ROMA - Un documento di solidarietà verso i ricercatori italiani impegnati nel campo delle cellule staminali è stato sottoscritto dai più importanti studiosi europei in materia. Nel documento, che porta la firma anche dei premi Nobel Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, si auspica l'esito positivo del referendum del 12 e 13 giugno, ricordando l'importanza della ricerca in questo campo.
"L'Italia - si legge nel manifesto - deve essere in prima linea nella ricerca biomedica, in modo da ricevere pienamente i benefici derivati dalla scoperta di nuovi farmaci e trattamenti". Per questi motivi, sostengono i firmatari del documento, "auspichiamo vivamente che il referendum del 12-13 giugno porti un sì per il diritto dei nostri colleghi a condurre la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane. Sosteniamo, quindi, la loro azione decisiva in favore di questo risultato che interessa l'intera comunità scientifica".
Alla luce della legge sulla fecondazione artificiale, rilevano infatti i ricercatori nell'appello diffuso oggi, gli scienziati italiani rischiano di essere tagliati fuori dal circuito scientifico internazionale. "Compito degli scienziati - affermano - è studiare le cellule staminali embrionali e adulte in parallelo, con rigore metodologico e senza pregiudizi".
Di conseguenza, rilevano, "da un punto di vista scientifico non vi è alcuna giustificazione all'affermazione che la ricerca sulle cellule staminali embrionali e quella sulle cellule staminali adulte si escludano l'una con l'altra. Rifiutiamo quindi completamente l'affermazione che la ricerca sulle cellule staminali embrionali non sia indispensabile".
Tra i firmatari del documento, oltre ai due premi Nobel italiani, compaiono i nomi di personaggi di primo piano della ricerca mondiale in servizio presso centri scientifici di eccellenza come l'Università americana di Yale, gli atenei europei di Cambridge, Edimburgo, Lund, Bonn, Madrid e Zurigo, l'Istituto Pasteur, il Consiglio Nazionale delle Ricerche francese CNRS e l'Istituto europeo per le ricerche sul cervello (EBRI).
Tra le firme più illustri da citare quella di Ann McLaren, dell'istituto di Biologia dello sviluppo dell'università di Cambridge e membro del comitato europeo di Bioetica, quelle di autorevoli esperti della ricerca sulle cellule staminali e il sostegno dell'ex commissario europeo alla Ricerca Philippe Busquin.
perchè "l'Italia deve essere in prima fila nella ricerca biomedica"
Fecondazione, gli scienziati europei
al fianco dei colleghi italiani per il Sì
Tra i firmatari le massime autorità nello studio delle staminali
e i nostri premi Nobel Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini
ROMA - Un documento di solidarietà verso i ricercatori italiani impegnati nel campo delle cellule staminali è stato sottoscritto dai più importanti studiosi europei in materia. Nel documento, che porta la firma anche dei premi Nobel Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, si auspica l'esito positivo del referendum del 12 e 13 giugno, ricordando l'importanza della ricerca in questo campo.
"L'Italia - si legge nel manifesto - deve essere in prima linea nella ricerca biomedica, in modo da ricevere pienamente i benefici derivati dalla scoperta di nuovi farmaci e trattamenti". Per questi motivi, sostengono i firmatari del documento, "auspichiamo vivamente che il referendum del 12-13 giugno porti un sì per il diritto dei nostri colleghi a condurre la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane. Sosteniamo, quindi, la loro azione decisiva in favore di questo risultato che interessa l'intera comunità scientifica".
Alla luce della legge sulla fecondazione artificiale, rilevano infatti i ricercatori nell'appello diffuso oggi, gli scienziati italiani rischiano di essere tagliati fuori dal circuito scientifico internazionale. "Compito degli scienziati - affermano - è studiare le cellule staminali embrionali e adulte in parallelo, con rigore metodologico e senza pregiudizi".
Di conseguenza, rilevano, "da un punto di vista scientifico non vi è alcuna giustificazione all'affermazione che la ricerca sulle cellule staminali embrionali e quella sulle cellule staminali adulte si escludano l'una con l'altra. Rifiutiamo quindi completamente l'affermazione che la ricerca sulle cellule staminali embrionali non sia indispensabile".
Tra i firmatari del documento, oltre ai due premi Nobel italiani, compaiono i nomi di personaggi di primo piano della ricerca mondiale in servizio presso centri scientifici di eccellenza come l'Università americana di Yale, gli atenei europei di Cambridge, Edimburgo, Lund, Bonn, Madrid e Zurigo, l'Istituto Pasteur, il Consiglio Nazionale delle Ricerche francese CNRS e l'Istituto europeo per le ricerche sul cervello (EBRI).
Tra le firme più illustri da citare quella di Ann McLaren, dell'istituto di Biologia dello sviluppo dell'università di Cambridge e membro del comitato europeo di Bioetica, quelle di autorevoli esperti della ricerca sulle cellule staminali e il sostegno dell'ex commissario europeo alla Ricerca Philippe Busquin.
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lo appena vista a Ballaró!Kaisersoze ha scritto:Ecco un'intervista molto interessante, specie per chi è indeciso:
La dottoressa Clementina Peris, tra i pochi ginecologi italiani ancora operanti ad essersi occupata di cura della sterilità sia prima sia dopo l’avvento delle tecniche di riproduzione assistita, afferma: «Chi si rivolge a noi per essere aiutato ad avere un figlio – dice – è convinto che la tecnica di riproduzione assistita sia l’unica vera risposta al suo problema, e che solo attraverso provette e stimolazioni si possa ottenere la gravidanza. Da trent’anni lavoro in questo settore, e posso dire che non c’è niente di più fuorviante». Trent’anni, aggiungiamo, tutti spesi nell’Ospedale ostetrico-ginecologico Sant’Anna di Torino dove ha seguito da vicino l’avvento e il perfezionarsi delle tecniche di riproduzione assistita. E delle alternative. E oggi, che nel centro ospedaliero torinese è responsabile della "Prevenzione e terapia della sterilità di coppia ", è tra le persone giuste per dare uno sguardo realistico – nè emotivo nè ideologico – al mondo della provetta italiana e di chi vi si rivolge.
iderare che sia abrogata anche solo in parte la legge 40[/b]».
bellissimo avere sostenitore così idioti dell'astensione!
mi spiace solo che abbia un bel faccino, che vedrei bene con un bel facialone alla JJ....
lavora a Torino... chissà che...

- Kaisersoze
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.. a parte che quando sento la parola "bioetica" vicina a quella "clonazione" non so perchè mi viene da sorridereSuper Zeta ha scritto: Tra le firme più illustri da citare quella di Ann McLaren, dell'istituto di Biologia dello sviluppo dell'università di Cambridge e membro del comitato europeo di Bioetica.

..cmq! Questa Ann Mclaren è famosa anche perchè protagonista di una famosa gaffe scientifica: in quanto membro del Rapporto Warnock (Inghilterra, 1984), il consesso di studiosi che regolamentó gli studi sull'embrione e inventó il termine "pre-embrione" e la "teoria gradualista" (quella per spiegare che quella 'cosa' nei primi 14 giorni non è ancora un essere umano e quindi ci-potete-fare-quello-che-volete), questa Ann McLaren, in seguito, di fronte a contestazioni di altri biologi inglesi non presenti al "tavolo" confessó che la definizione del pre-embrione fù una leggerezza, frutto di una decisione sollecitata da fattori non definiti e cioè non "scientifici". In altre parole si è convenuto che "questa era un'area nella quale doveva essere presa qualche precisa decisione, al fine di acquietare la preoccupazione del pubblico". Questa teoria del pre-embrione ha perso oggi credito e non è stata accettata nè dal Consiglio d'Europa nelle sue raccomandazioni relative agli interventi sull'embrione del 1989 (n 1100), del 1986 (n. 1046), del 1982 (n. 934) e nella convenzione di bioetica del 1998, nè dal Parlamento Europeo nelle sue diverse raccomandazioni in questa materia.
- Super Zeta
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Chissà com'è che non l'hanno cacciata, Kaiser...tutti rincoglioniti a Cambridge e al comitato europeo di Bioetica, forse volevano te ma avevi troppo da afre sul forum
I tuoi esperti sono molto più esperti dei nostri
I tuoi motivi sono molto più motivi dei nostri
Astenersi per acciuffarsi il 30% dei voti senza muovere un dito è sacrosanto e correttissimo
La legge 40 è bellissima e favorirà la scienza, il superamento di malattie gravi e la nascita di molti bambini
Dio si astiene,sulla vita non si vota, nel sì alberga il demonio, la legge sull'aborto non è in discussione perchè assolutamente non in contrasto
Ora vai a nanna che la favola della buona notte te l'ho raccontata ok?
I tuoi esperti sono molto più esperti dei nostri
I tuoi motivi sono molto più motivi dei nostri
Astenersi per acciuffarsi il 30% dei voti senza muovere un dito è sacrosanto e correttissimo
La legge 40 è bellissima e favorirà la scienza, il superamento di malattie gravi e la nascita di molti bambini
Dio si astiene,sulla vita non si vota, nel sì alberga il demonio, la legge sull'aborto non è in discussione perchè assolutamente non in contrasto
Ora vai a nanna che la favola della buona notte te l'ho raccontata ok?

e poi
cari astensionisti
la vostra al limite e' non partecipazione al voto
astenersi e' andare a votare ed esprimere una terza opinione (scheda nulla o bianca)
questo dice la Costituzione (ora ci si appellano tutti quelli che la bastonano un giorno si e l'altro pure)
non andare a votare equivale a quelli che escono per far mancare il numero legale
normalmente si fa quando si sa di perdere...altro che il popolo non e' maturo per decidere sulla vita
fuori l'itaglia dal vaticano
fuori il vaticano dall'itaglia
cari astensionisti
la vostra al limite e' non partecipazione al voto
astenersi e' andare a votare ed esprimere una terza opinione (scheda nulla o bianca)
questo dice la Costituzione (ora ci si appellano tutti quelli che la bastonano un giorno si e l'altro pure)
non andare a votare equivale a quelli che escono per far mancare il numero legale
normalmente si fa quando si sa di perdere...altro che il popolo non e' maturo per decidere sulla vita
fuori l'itaglia dal vaticano
fuori il vaticano dall'itaglia
Avevo deciso di non scrivere molto... ma poi leggo e spesso non so resistere... Il tema della fecondazione assistita non mi tocca molto, almeno nei miei interessi personali (ho splendida prole, sterile non sono, non voglio essere curato se malato, ho la possibilita` di andare in olanda e prendere la nazionalita` olandese,... insomma potrei sbattermene)
Qualche settimana fa ad Amsterdam, all'American Book Center, ho comprato un libro dal simpatico titolo "How Mumbo-Jumbo Conquered The World". Il titolo e la copertina lo fanno sembrare un romanzetto divertente come il sequel dell'ultimo Uomo del Pleistocene... invece è un pamphlet su come il razionalismo sta perdendo la sua battaglia contro credenze, religioni, culti, superstizioni, pseudo-scienze... sembra divertente... in realta` è tragico.
Eccolo ritratto insieme ad altri della mia collezione. Belli vero? Sono solo alcuni che vi consiglio di leggere.

Sono rimasto sconvolto dal modo in cui pagina dopo pagina sono passati principi astratti e tecnicismi che hanno convinto anche persone intelligenti di questo forum all'astensione...
Ma ció che temo di più non è la perdita di questa battaglia in particolare ma dello Tsunami Anti Liberta` che sta montando sempre più mostruoso... e quest'episodio è molto molto grave...
Ho gia` detto che non considero il referendum il modo migliore per vincere questa battaglia. Raggiungere il quorum sara` molto difficile.
Penso che occorra comunque votare SI per mandare almeno un messaggio al parlamento e a chi ha scritto questa legge inaudita.
NON INGERITE IN VITE CHE NON SONO VOSTRE!!!
Sperando che ci mettano mano prima possibile.
Una nota non richiesta per Nova, Drogato, e altri che hanno cambiato idea sul forum.
Spero abbiate visto Ballaró. Ad ogni modo mi permetto di farvi osservare che temo siate rimasti intrappolati in concetti astratti e tecnicismi. L'unico modo di decidere cosa/come votare è sempre quello di pensare al proprio caso personale senza tentare di risolvere il problema universale perche' non se ne esce.
L'unica domanda che ha senso è: se mi trovassi in un caso di fecondazione assistita, la legge mi tutelerebbe o ingerirebbe nelle mie scelte di uomo/donna e sulla vita della mia prole? Fino a che punto sono disposto a rispettare tali vincoli in un caso reale? Che diritti/interessi la legge mi garantisce e quali mi toglie?
Se molte persone risponderanno onestamente a se stesse e lo diranno nel referendum avremo una speranza. Oggi è la procreazione assistita, domani sarà l'aborto, l'eutanasia... e tutte le libertà individuali che sono sotto attacco da un bel po' di tempo.
W LA LIBERTA'... come un tempo qualcuno scriveva romanticamente sui muri...
--B
Qualche settimana fa ad Amsterdam, all'American Book Center, ho comprato un libro dal simpatico titolo "How Mumbo-Jumbo Conquered The World". Il titolo e la copertina lo fanno sembrare un romanzetto divertente come il sequel dell'ultimo Uomo del Pleistocene... invece è un pamphlet su come il razionalismo sta perdendo la sua battaglia contro credenze, religioni, culti, superstizioni, pseudo-scienze... sembra divertente... in realta` è tragico.
Eccolo ritratto insieme ad altri della mia collezione. Belli vero? Sono solo alcuni che vi consiglio di leggere.
Sono rimasto sconvolto dal modo in cui pagina dopo pagina sono passati principi astratti e tecnicismi che hanno convinto anche persone intelligenti di questo forum all'astensione...
Ma ció che temo di più non è la perdita di questa battaglia in particolare ma dello Tsunami Anti Liberta` che sta montando sempre più mostruoso... e quest'episodio è molto molto grave...
Ho gia` detto che non considero il referendum il modo migliore per vincere questa battaglia. Raggiungere il quorum sara` molto difficile.
Penso che occorra comunque votare SI per mandare almeno un messaggio al parlamento e a chi ha scritto questa legge inaudita.
NON INGERITE IN VITE CHE NON SONO VOSTRE!!!
Sperando che ci mettano mano prima possibile.
Una nota non richiesta per Nova, Drogato, e altri che hanno cambiato idea sul forum.
Spero abbiate visto Ballaró. Ad ogni modo mi permetto di farvi osservare che temo siate rimasti intrappolati in concetti astratti e tecnicismi. L'unico modo di decidere cosa/come votare è sempre quello di pensare al proprio caso personale senza tentare di risolvere il problema universale perche' non se ne esce.
L'unica domanda che ha senso è: se mi trovassi in un caso di fecondazione assistita, la legge mi tutelerebbe o ingerirebbe nelle mie scelte di uomo/donna e sulla vita della mia prole? Fino a che punto sono disposto a rispettare tali vincoli in un caso reale? Che diritti/interessi la legge mi garantisce e quali mi toglie?
Se molte persone risponderanno onestamente a se stesse e lo diranno nel referendum avremo una speranza. Oggi è la procreazione assistita, domani sarà l'aborto, l'eutanasia... e tutte le libertà individuali che sono sotto attacco da un bel po' di tempo.
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Ich bin ein Berliner. JFK
berlino, quanto hai ragione...Berlino ha scritto:Avevo deciso di non scrivere molto... ma poi leggo e spesso non so resistere... Il tema della fecondazione assistita non mi tocca molto, almeno nei miei interessi personali (ho splendida prole, sterile non sono, non voglio essere curato se malato, ho la possibilita` di andare in olanda e prendere la nazionalita` olandese,... insomma potrei sbattermene)
Qualche settimana fa ad Amsterdam, all'American Book Center, ho comprato un libro dal simpatico titolo "How Mumbo-Jumbo Conquered The World". Il titolo e la copertina lo fanno sembrare un romanzetto divertente come il sequel dell'ultimo Uomo del Pleistocene... invece è un pamphlet su come il razionalismo sta perdendo la sua battaglia contro credenze, religioni, culti, superstizioni, pseudo-scienze... sembra divertente... in realta` è tragico.
Eccolo ritratto insieme ad altri della mia collezione. Belli vero? Sono solo alcuni che vi consiglio di leggere.
Sono rimasto sconvolto dal modo in cui pagina dopo pagina sono passati principi astratti e tecnicismi che hanno convinto anche persone intelligenti di questo forum all'astensione...
Ma ció che temo di più non è la perdita di questa battaglia in particolare ma dello Tsunami Anti Liberta` che sta montando sempre più mostruoso... e quest'episodio è molto molto grave...
Ho gia` detto che non considero il referendum il modo migliore per vincere questa battaglia. Raggiungere il quorum sara` molto difficile.
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qui le libertà pian pianino ce le tolgono tutte sul serio... complimenti per le letture (pero' la risoluzione del monitor potresti alzarla... sembra un 800x600

You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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Super Zeta ha scritto:Chissà com'è che non l'hanno cacciata, Kaiser...tutti rincoglioniti a Cambridge e al comitato europeo di Bioetica, forse volevano te ma avevi troppo da afre sul forum
I tuoi esperti sono molto più esperti dei nostri
I tuoi motivi sono molto più motivi dei nostri
Astenersi per acciuffarsi il 30% dei voti senza muovere un dito è sacrosanto e correttissimo
La legge 40 è bellissima e favorirà la scienza, il superamento di malattie gravi e la nascita di molti bambini
Dio si astiene,sulla vita non si vota, nel sì alberga il demonio, la legge sull'aborto non è in discussione perchè assolutamente non in contrasto
Ora vai a nanna che la favola della buona notte te l'ho raccontata ok?
Grande Superz !!!!
Applausi !!! (ci fosse l'icona...)
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è tutto giusto, devi solo togliere lo spazio prima di "opere"Piantadinoci ha scritto:Fecondazione eterologa.
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