[O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
DRUGAT
Černyševskij considera gli uomini e le donne ideali del prossimo futuro, la realtà sociale che lentamente essi modificano e quella che sanno costruire attraverso le difficoltà rappresenta il suo sogno utopistico. Il cuore del romanzo consiste in una concezione radicalmente innovativa per l’epoca del rapporto uomo-donna, proprio perché l’autore lo considera il rapporto basilare su cui si fonda la società. Messe al bando convenienze ed ipocrisie, Černyševskij si fa portavoce della necessità di creare tra i due sessi un rapporto vantaggioso per entrambi, basato, prima di tutto, sull’amicizia, considerata ancora più importante dell’amore. Non si può quindi prescindere dall’uguaglianza assoluta tra i sessi, che si può raggiungere, considerate tutte le imposizioni sociali, solo attraverso piccoli, ma decisivi, atti rivoluzionari. Così esclama Vera Pavlovna, l’eroina del romanzo: “Solo questo so, che a nessuno voglio mai soggiacere, che voglio esser libera, che non voglio esser obbligata a chicchessia per non sentirmi dire: tu hai il dovere di far per me questo e quest’altro! Voglio fare esclusivamente quel che vorrò fare, e facciano pur gli altri allo stesso modo; a nessuno chiedo niente, di nessuno voglio costringere la libertà, e voglio, voglio, esser libera io stessa!”. E’ implicita, ma anche più volte espressa nelle pagine del romanzo, la critica alle convenzioni sociali dell’epoca. I personaggi di Černyševskij, soprattutto Vera Pavlovna, Lopukhov e Kirsanov, che la aiutano a liberarsi e a realizzarsi come persona, prima ancora che come donna, sono da considerarsi come modelli di una scelta rivoluzionaria, non tanto perché partecipano ad eventi o ad azioni politiche, che nel romanzo sono del tutto assenti, ma perché sanno assumere atteggiamenti innovatori e sanno sostenere e difendere con passione scelte di vita anticonvenzionali. Černyševskij sembra però consapevole del fatto che possedere l’istinto e il coraggio della libertà non sia sufficiente e che questo dono richieda invece continua attenzione, sensibilità e intelligenza, affinchè il proprio modo di vivere, la propria condotta personale, non ricadano negli errori del passato, non siano cioè nuovamente guidati dall’egoismo e dal desiderio di acquisire potere sugli altri. Ecco allora che i suoi personaggi si sottopongono a continui esami di coscienza e ad affettuose e reciproche critiche, al fine di verificare l’impostazione etico-sociale dei propri comportamenti. Altro tema fondamentale del romanzo, questo prettamente economico e sotto molti aspetti utopistico, riguarda l’organizzazione del lavoro, perché Vera, l’eroina emancipata, tra una presa di coscienza e l’altra, sarà in grado di organizzare e di gestire dei laboratori di sartoria, basati su una organizzazione produttiva di tipo cooperativistico, con distribuzione egualitaria dei profitti e processi educativi interni alla produzione stessa. Non manca in “Che fare?” una proiezione dello stesso autore, il personaggio di Rakmetov, dirigente rivoluzionario e, come se non bastasse, la stessa voce di Černyševskij, che interrompe più volte la narrazione e si rivolge direttamente al lettore, per discutere intorno alle sue supposte impressioni di lettura. Per quanto fin qui detto, è evidente che la fama del romanzo non è tanto legata al suo valore letterario, quanto ai suoi contenuti rivoluzionari. Ovviamente, date le condizioni della sua composizione e la condanna del suo autore, esso viene inizialmente conosciuto in Russia solo attraverso copie clandestine e viene pubblicato solo nel 1905. Da questo momento diventerà però un testo formativo della nuova generazione rivoluzionaria e lo stesso Lenin sceglierà addirittura il titolo di questo romanzo per il suo libro sulla concezione del partito bolscevico
Černyševskij considera gli uomini e le donne ideali del prossimo futuro, la realtà sociale che lentamente essi modificano e quella che sanno costruire attraverso le difficoltà rappresenta il suo sogno utopistico. Il cuore del romanzo consiste in una concezione radicalmente innovativa per l’epoca del rapporto uomo-donna, proprio perché l’autore lo considera il rapporto basilare su cui si fonda la società. Messe al bando convenienze ed ipocrisie, Černyševskij si fa portavoce della necessità di creare tra i due sessi un rapporto vantaggioso per entrambi, basato, prima di tutto, sull’amicizia, considerata ancora più importante dell’amore. Non si può quindi prescindere dall’uguaglianza assoluta tra i sessi, che si può raggiungere, considerate tutte le imposizioni sociali, solo attraverso piccoli, ma decisivi, atti rivoluzionari. Così esclama Vera Pavlovna, l’eroina del romanzo: “Solo questo so, che a nessuno voglio mai soggiacere, che voglio esser libera, che non voglio esser obbligata a chicchessia per non sentirmi dire: tu hai il dovere di far per me questo e quest’altro! Voglio fare esclusivamente quel che vorrò fare, e facciano pur gli altri allo stesso modo; a nessuno chiedo niente, di nessuno voglio costringere la libertà, e voglio, voglio, esser libera io stessa!”. E’ implicita, ma anche più volte espressa nelle pagine del romanzo, la critica alle convenzioni sociali dell’epoca. I personaggi di Černyševskij, soprattutto Vera Pavlovna, Lopukhov e Kirsanov, che la aiutano a liberarsi e a realizzarsi come persona, prima ancora che come donna, sono da considerarsi come modelli di una scelta rivoluzionaria, non tanto perché partecipano ad eventi o ad azioni politiche, che nel romanzo sono del tutto assenti, ma perché sanno assumere atteggiamenti innovatori e sanno sostenere e difendere con passione scelte di vita anticonvenzionali. Černyševskij sembra però consapevole del fatto che possedere l’istinto e il coraggio della libertà non sia sufficiente e che questo dono richieda invece continua attenzione, sensibilità e intelligenza, affinchè il proprio modo di vivere, la propria condotta personale, non ricadano negli errori del passato, non siano cioè nuovamente guidati dall’egoismo e dal desiderio di acquisire potere sugli altri. Ecco allora che i suoi personaggi si sottopongono a continui esami di coscienza e ad affettuose e reciproche critiche, al fine di verificare l’impostazione etico-sociale dei propri comportamenti. Altro tema fondamentale del romanzo, questo prettamente economico e sotto molti aspetti utopistico, riguarda l’organizzazione del lavoro, perché Vera, l’eroina emancipata, tra una presa di coscienza e l’altra, sarà in grado di organizzare e di gestire dei laboratori di sartoria, basati su una organizzazione produttiva di tipo cooperativistico, con distribuzione egualitaria dei profitti e processi educativi interni alla produzione stessa. Non manca in “Che fare?” una proiezione dello stesso autore, il personaggio di Rakmetov, dirigente rivoluzionario e, come se non bastasse, la stessa voce di Černyševskij, che interrompe più volte la narrazione e si rivolge direttamente al lettore, per discutere intorno alle sue supposte impressioni di lettura. Per quanto fin qui detto, è evidente che la fama del romanzo non è tanto legata al suo valore letterario, quanto ai suoi contenuti rivoluzionari. Ovviamente, date le condizioni della sua composizione e la condanna del suo autore, esso viene inizialmente conosciuto in Russia solo attraverso copie clandestine e viene pubblicato solo nel 1905. Da questo momento diventerà però un testo formativo della nuova generazione rivoluzionaria e lo stesso Lenin sceglierà addirittura il titolo di questo romanzo per il suo libro sulla concezione del partito bolscevico
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
chi è?
nell'avatar un caloroso saluto da Eveline Dellai.
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
La Vecchia Signora.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
E la minkiazza è di un certo Le roi. 

#ALLEGRIOUT(dal calcio) non è importante, è l'unica cosa che conta.
- Miss Spring
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
Io avrei detto Rufus... 

Hello cowgirl in the sand. Is this place at your command? Can I stay here for a while? Can I see your sweet sweet smile?
"La Miss sembra un attimo fuggente" (Drugo, 11-06-2013).
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
Eh vabbè Miss, quello era sottinteso e palese allo stesso tempo.
Dovresti sapere che noi maschietti la buttiamo sempre nel pallone...
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#ALLEGRIOUT(dal calcio) non è importante, è l'unica cosa che conta.
Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
Le immagini che posta Crackpot andrebbero messe sotto spoiler con la dicitura : se la guardi sai cosa ti aspetti
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
Crack e' unico !
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
An idle mind is the devil's playground/Si, ma la NATO?
"Nel lungo periodo saremo tutti morti" John Maynard Keynes
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
Fabri con il server S.Z.
ci ricorda che si potrebbe di tanto in tanto supportare

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Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
crack ste foto dove cazzo le trova? 

Do not speak, unless it improves on silence
Re: [O.T.] Ecco la vera identità dei forumisti
matteone


sta vita te sfreggia, primo nun se cazzeggia