[O.T.] Serie A e Champions League:fatti e misfatti

[SoTTO di nove]

Estemporaneo: e, dunque, quella cacata di logo/stemma spammato sulla maglia da trasferta è stata infine accettata dal popolo rossonero?!?!?!

Se hai Ibrahimovic che indossa una maglia con un logo che fa cagare te ne accorgi subito. Se quella maglia la indossa Mexes quello che noti è la merda più grossa.

[scb]

Estemporaneo: e, dunque, quella cacata di logo/stemma spammato sulla maglia da trasferta è stata infine accettata dal popolo rossonero?!?!?!

Io non accetto un cazzo di questa squadra e di questa società.

Ma noto ormai che il cd popolo rossonero, ossia noi rompicoglioni qui presenti che tanto molestano gli altri supporters, ha fatto subentrare alla rabbia la disillusione, ed a questa la rassegnazione.

Ora dalla rassegnazione stiamo rapidamente passando al menebattoilculo.

[dada]

Ah ah. Giusto, Sotto. Anche se (ho letto le tue disquisizioni sul transalpino) per me ci sono esempi più probanti.

Esse, forza e coraggio.

[Rand Al'Thor]

Me ne sono accorto (colpevolmente) solo durante l'ultima partita, che cazz rappresenterebbe?

[scb]

É il logo della fantastica Casa Milan

[Rand Al'Thor]

[Lonewolf]

Il logo...fosse solo il logo il problema...
Vedete, io amo il Milan più di ogni altra cosa al mondo, più della patria, di una divinità, di un icona sacra, più di ogni cazzo di cosa per cui popoli interi s'ammazzano e sbattono in guerre sante. Il Milan è una fede e un'ossessione.
Come ho mille volte detto, ho vissuto sulla pelle due retrocessioni e una Mitropa, in un'età in cui hai coscienza di come va il mondo, in cui hai smesso da un pezzo di credere a Babbo Natale, alla Befana e alla formichina dei denti. In un'età in cui i ragazzini sono bastardi coi perdenti e gli sconfitti, in cui ad andare a giocare al campetto con una maglietta in acrilico del Milan col 10 di Rivera cucito dalla mamma denotava o un'indole masochista o palle d'acciaio.
Dovrei essere impermeabile ad ogni delusione e rottura di coglioni, indistruttibile e imperturbabile come un uomo di kevlar. Invece mai come in questi ultimi due anni, la mia mente è attraversata dall'insano pensiero di mandare tutti a cagare e smettere di seguire Milan e calcio in generale. Poi rinsavisco, faccio un lungo respiro e ingoio il boccone, proseguendo nel delirio, ma già avere questi pensieri mi fa riflettere e capire che qualcosa si è rotto (o me lo stanno rompendo).

Tuttimodi, era difficile cannare in blocco tre maglie su tre, ma quest'anno ci sono riusciti. Sono una dirigenza da record, niente da dire...quando per fare una bella maglia con i nostri colori non ci vuole niente

[ramarro verde]

Dal mio punto di vista (da non tifoso Milanista) la cosa più preoccupante per il Milan, è il suo presidente (la società la costruisce il presidente, la squadra la fa la società).
Vedo un Berlusconi stanco, sia fisicamente che mentalmente, credo (ma mi posso sbagliare di molto) che un uomo come lui faccia molta fatica a liberarsi del Milan (venderlo), ma mi pare che, sia come uomo politico che come presidente di società di calcio abbia già dato tutto.
Quindi temo che fino a quando rimarrà lui alla guida (e intendo nella società) le cose non possano che andare in questo modo (intendo nel modo degli ultimi anni), poche soddisfazioni, tanta rabbia da parte del tifoso che soffre dei non risultati.

[Bola]

Al Milan serve un cambio di proprietà con qualcuno che sia disposto a spendere, almeno se non cambiano veramente le regole salariali nel calcio (non quella buffonata del fair play finanziario).
Oramai vince chi ha più soldi, o almeno uno di quelli che ha più soldi.
Si risolverebbe solo con un tetto massimo salariale e dei limiti uguali per tutti, ma non penso sia fattibile visti i personaggi in gioco.

Oppure si potrebbe esplorare un azionariato popolare, ma non so se sia fattibile e in che misura possa incidere.

[ramarro verde]

Azionariato popolare ? lo si potrebbe intendere già in essere, i tifosi che fanno l'abbonamento allo stadio, chi compera i biglietti per vedere le partite di calcio, chi compera magliette, ecc della squadra del cuore (in questo caso il Milan), abbonamenti ai canali che trasmettono le partite in diretta e che sono criptate.
Comunque la vedo dura, Berlusconi intende il Milan come una sua "creatura", dovrebbe succedere qualcosa che lo convinca a cedere il bastone di comando, e non vale se fa presidente sua figlia Barbara, o Galiani, continuerà comunque a comandare lui.

[Vinz Clortho]

Al Milan serve un cambio di proprietà con qualcuno che sia disposto a spendere, almeno se non cambiano veramente le regole salariali nel calcio (non quella buffonata del fair play finanziario).
Oramai vince chi ha più soldi, o almeno uno di quelli che ha più soldi.

scusa, ma questo discorso non varrebbe per qualunque squadra?

Si risolverebbe solo con un tetto massimo salariale e dei limiti uguali per tutti, ma non penso sia fattibile visti i personaggi in gioco.

si risolverebbe imponendo salary cap, un tetto di spesa e tante altre cosine che sono ampiamente usati negli sport professionistici americani e che infatti ne decretano una varietà che è impensabile in uno sport come il calcio in europa.
Se chiedi a un americano che ne pensa del calcio ti risponderà: "what's the point?". E non ha tutti i torti. Mmm chissà con quante giornate d'anticipo il Bayern vincerà il Meisterschale quest'anno, che emozione!
Si parla di crisi del calcio e, mi pare, si evita di rendersi conto che la prevedibilità del risultato è la causa della disaffezione del pubblico.

[Bola]

L'azionariato popolare è un po' diverso dal merchandising.
Stile Barcellona per intenderci (163.000 soci)

[Bola]

Al Milan serve un cambio di proprietà con qualcuno che sia disposto a spendere, almeno se non cambiano veramente le regole salariali nel calcio (non quella buffonata del fair play finanziario).
Oramai vince chi ha più soldi, o almeno uno di quelli che ha più soldi.

scusa, ma questo discorso non varrebbe per qualunque squadra?

Certo, ma qui si parlava di Milan e la proposta era a supporto di un suggerimento per un cambio di rotta campale, da califfato di Berlusconi a cooperativa del pallone.

Si risolverebbe solo con un tetto massimo salariale e dei limiti uguali per tutti, ma non penso sia fattibile visti i personaggi in gioco.

si risolverebbe imponendo salary cap, un tetto di spesa e tante altre cosine che sono ampiamente usati negli sport professionistici americani e che infatti ne decretano una varietà che è impensabile in uno sport come il calcio in europa.
Se chiedi a un americano che ne pensa del calcio ti risponderà: "what's the point?". E non ha tutti i torti. Mmm chissà con quante giornate d'anticipo il Bayern vincerà il Meisterschale quest'anno, che emozione!
Si parla di crisi del calcio e, mi pare, si evita di rendersi conto che la prevedibilità del risultato è la causa della disaffezione del pubblico.

Il famoso contratto collettivo, ovvero le regole per giocare davvero alla pari con tutti e far vincere il più bravo e non il più ricco.

http://www.sportando.com/it/usa/nba/535 ... retto.html

Esempio i recenti Brooklyn Nets, acquistati da tal Prokhorov (13.4 miliardi di dollari) hanno speso tantissimo, pagando tanta luxury tax e ora sbaraccano tutto vendendo le stelle perchè il massimo che hanno ottenuto è un primo turno di playoff.

http://www.sportando.com/it/usa/nba/144 ... lopez.html

[ramarro verde]

Già consideriamo la squadra del cuore in parte nostra cosa, se avessimo anche delle quote societarie diventerebbe ancora di più un legame forte.
Il problema diventa quando, io come piccolo azionario della società (ad esempio il Milan) non condivido le politiche di mercato, cosa posso fare per far valere il mio punto di vista ? niente visto che la mia piccola percentuale non sposta gli equilibri, ed all'ora cosa serve (spendere, investire, rischiare) dei soldi in tale impresa?
bo non lo so, non riesco a capire se la cosa possa incontrare il favore della gente.

[theinvoker]

non saprei se sperare che la Roma passi o no
Certo se dovessi solo pensare a Garcia e Totti direi subito di no,ma nn posso limitarmi a questo
Sarebbe molto meglio se la Roma andasse in Europa League per molti motivi:
-la già detta antipatia di alcuni personaggi
-il ranking UEFA,dove alla fine non conta la competizione ma il numero di vittorie e la Roma ne farebbe sicuramente di più in EL
-impegni infrasettimanali:l'EL ricomincia prima e ha 2 partita in più e spesso anche trasferte molto più scomode in Russia/Ucraina ecc
L'unico problema è che la Roma alla fine potrebbe pure vincere in EL mentre la Champion's no (ma pure noi non possiamo) quindi sarebbe un rischio.