Non ha aiutato poi la confusione nell’organizzare, la «Rivoluzione dei forconi 2014 edition» era fissata per il 5 dicembre, ma poi qualcuno ha fatto presente che c’è il ponte dell’Immacolata e la rivoluzione è stata spostata al 9, anniversario della riuscita protesta dell’anno scorso.
(OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, ecc.
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Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
Rivoluzione sì ma dopo il PONTE
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
StupendaDrogato_ di_porno ha scritto:io prima delle 2 del pomeriggio non riuscirei a fare rivoluzioni

Io prima delle 2 del pomeriggio non riuscirei a fare rivoluzioni ( Drogato di Porno )
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Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
Ti passo a prendere mercoledì verso le 17,30 ?Drogato_ di_porno ha scritto:io prima delle 2 del pomeriggio non riuscirei a fare rivoluzioni
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
17.30 è un buon orario per fare la Rivoluzione, però rientriamo verso le 20 perché voglio vedere la Roma in Champions
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Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
Eh, pur'io. Il Comando lo affidiamo a dostum.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
la destra si è imborghesita, meglio la comunione della rivoluzione
La “strategia” di Aquila Nera per prendere il potere
http://www.giornalettismo.com/archives/ ... il-potere/
Persino il capo, il grande Aquila Nera, ha tirato il pacco a una riunione «fondativa» nella quale si dovevano decidere le strategie del movimento, preferendo andare alla comunione della figlia, salvo poi millantare di essere stato fermato dai carabinieri per giustificare la sua assenza con un pretesto. Un uomo con dei sentimenti il capo del presunto manipolo golpista, pronto a insanguinare l’Italia con numerosissime stragi, ma pur sempre un uomo che rimanda la rivoluzione perché alla comunione della figlia non vuole o non può rinunciare.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
Nessuno ha mai fatto tanto quanto KRUKKA PIG per aiutarli
Crisi, è boom di fallimenti: da inizio anno oltre 11mila
Mai prima d'ora si era arrivati in doppia cifra a questo punto dell'anno. I dati del Cerved: tra luglio e settembre c'è stato un incremento del 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Nei primi nove mesi del 2014 il balzo è del 12% sull'anno prima
Crisi, è boom di fallimenti: da inizio anno oltre 11mila
MILANO - Non si arresta l'ascesa dei fallimenti. Tra luglio è settembre di quest'anno, fa sapere il Cerved, l'incremento è stato pari al 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Sommando le 3mila imprese del terzo trimestre a quelle fallite dall'inizio dell'anno, si arriva a superare quota 11mila.
"Si tratta di un aumento del 12% rispetto ai primi nove mesi del 2013 - commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved - e di un nuovo record negativo: per la prima volta dall'inizio della serie storica viene superata già a settembre quota 10mila. Senza un'inversione di tendenza del quadro macroeconomico è un processo destinato a proseguire anche nei prossimi trimestri".
Sono soprattutto le società di capitale a fallire, con 8.300 procedure aperte tra gennaio a settembre, e le realtà operanti nel settore dei servizi che, con 5.700 procedure registrano un incremento del 16,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. Il fenomeno aumenta in tutta la Penisola con tassi a due cifre, compresi tra il 13% e 14%, ad eccezione del Nord Est unica area in cui nei primi nove mesi tale aumento è più contenuto: +4,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.
L'analisi di Cerved stima che tra luglio e settembre 2014 siano 14.500 gli imprenditori italiani che hanno deciso di avviare la messa in liquidazione della propria azienda, in diminuzione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. E' il quarto trimestre consecutivo in cui si osserva un calo, portando così il totale delle liquidazioni tra gennaio e settembre 2014 a quota 45.500.
"Le liquidazioni sono diminuite del 10% rispetto ai primi nove mesi del 2013. Questo è un dato incoraggiante - prosegue De Bernardis - un segnale di migliorata fiducia se si considera che a chiudere volontariamente la propria azienda sono soprattutto imprenditori con basse attese di profitto".
Un focus sulle Pmi, società con un numero di addetti compresi tra 10 e 250 e un giro d'affari compreso tra 2 e 50 milioni di euro, evidenzia che il 9% di quelle attive nel 2007 sono fallite tra l'inizio del 2008 e la prima metà del 2014. Se si considerano anche le altre procedure concorsuali e le liquidazioni volontarie, emerge che sono 31mila le piccole e medie imprese - più di un quinto di quelle attive nel 2007 - interessate da almeno una di queste procedure. Il fenomeno è stato particolarmente duro in Campania, nelle Marche e in Puglia, regioni in cui un quarto di quelle attive nel 2007 sono fallite, hanno aperto procedure concorsuali o sono state chiuse volontariamente dall'imprenditore.
Crisi, è boom di fallimenti: da inizio anno oltre 11mila
Mai prima d'ora si era arrivati in doppia cifra a questo punto dell'anno. I dati del Cerved: tra luglio e settembre c'è stato un incremento del 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Nei primi nove mesi del 2014 il balzo è del 12% sull'anno prima

Crisi, è boom di fallimenti: da inizio anno oltre 11mila
Mai prima d'ora si era arrivati in doppia cifra a questo punto dell'anno. I dati del Cerved: tra luglio e settembre c'è stato un incremento del 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Nei primi nove mesi del 2014 il balzo è del 12% sull'anno prima
Crisi, è boom di fallimenti: da inizio anno oltre 11mila
MILANO - Non si arresta l'ascesa dei fallimenti. Tra luglio è settembre di quest'anno, fa sapere il Cerved, l'incremento è stato pari al 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Sommando le 3mila imprese del terzo trimestre a quelle fallite dall'inizio dell'anno, si arriva a superare quota 11mila.
"Si tratta di un aumento del 12% rispetto ai primi nove mesi del 2013 - commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved - e di un nuovo record negativo: per la prima volta dall'inizio della serie storica viene superata già a settembre quota 10mila. Senza un'inversione di tendenza del quadro macroeconomico è un processo destinato a proseguire anche nei prossimi trimestri".
Sono soprattutto le società di capitale a fallire, con 8.300 procedure aperte tra gennaio a settembre, e le realtà operanti nel settore dei servizi che, con 5.700 procedure registrano un incremento del 16,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. Il fenomeno aumenta in tutta la Penisola con tassi a due cifre, compresi tra il 13% e 14%, ad eccezione del Nord Est unica area in cui nei primi nove mesi tale aumento è più contenuto: +4,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.
L'analisi di Cerved stima che tra luglio e settembre 2014 siano 14.500 gli imprenditori italiani che hanno deciso di avviare la messa in liquidazione della propria azienda, in diminuzione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. E' il quarto trimestre consecutivo in cui si osserva un calo, portando così il totale delle liquidazioni tra gennaio e settembre 2014 a quota 45.500.
"Le liquidazioni sono diminuite del 10% rispetto ai primi nove mesi del 2013. Questo è un dato incoraggiante - prosegue De Bernardis - un segnale di migliorata fiducia se si considera che a chiudere volontariamente la propria azienda sono soprattutto imprenditori con basse attese di profitto".
Un focus sulle Pmi, società con un numero di addetti compresi tra 10 e 250 e un giro d'affari compreso tra 2 e 50 milioni di euro, evidenzia che il 9% di quelle attive nel 2007 sono fallite tra l'inizio del 2008 e la prima metà del 2014. Se si considerano anche le altre procedure concorsuali e le liquidazioni volontarie, emerge che sono 31mila le piccole e medie imprese - più di un quinto di quelle attive nel 2007 - interessate da almeno una di queste procedure. Il fenomeno è stato particolarmente duro in Campania, nelle Marche e in Puglia, regioni in cui un quarto di quelle attive nel 2007 sono fallite, hanno aperto procedure concorsuali o sono state chiuse volontariamente dall'imprenditore.
Crisi, è boom di fallimenti: da inizio anno oltre 11mila
Mai prima d'ora si era arrivati in doppia cifra a questo punto dell'anno. I dati del Cerved: tra luglio e settembre c'è stato un incremento del 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Nei primi nove mesi del 2014 il balzo è del 12% sull'anno prima

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
protesta dei pastori sardi
capisco la disperazione di chi vede vanificare il proprio lavoro e i propri sforzi e sono vicino a chi combatte per la propria famiglia sopratutto in questo periodo dove si protesta per cazzate e ci si indigna per sciocchezze.
Però non è nemmeno giusto che la comunità paghi sempre per le scelte personali delle persone.
Tralasciando la questione della poca produttività e degli alti costi delle micro imprese che non possono ottimizzare le spese e quindi hanno un costo materia prima più alto di un'impresa più grande e più strutturata, perchè questi pastori non hanno lanciato l'allarme l'anno scorso quando i caseifici sforavano la loro quota di formaggio causando una saturazione del mercato con conseguente crollo del prezzo?
si saranno accorti che conferivano molto più latte di quello che avrebbero dovuto conferire e che rischiavano che il gioco saltasse?
come sempre hanno taciuto o fatto finta di niente approfittando della situazione conveniente e adesso ne pagano le conseguenze
se non i singoli produttori almeno avrebbero dovuto allarmarsi le grandi associazioni o il ministero dell'agricoltura che proprio di monitorare e gestire hanno la funzione...
e i consumatori finali? perchè tutti gli indignati che adesso sono solidali ai pastori e che fanno la fila per prendere i llatte distribuito gratis non appoggiano i pastori COMPRANDO il latte e contribuendo personalmente al sostentamento di questa gente?
Per scelta o per necessità hanno fatto una scelta professionale, smettiamola di credere alla favoletta che basta farsi il culo al lavoro per avere ragione e per guadagnare; non basta avere volontà e tenacia, far sacrifici non è l'unica condizione valida, è necessario ma non sufficiente.
E come sempre chi alza la voce ha ragione... è già successo con tassisti e camionisti...
capisco la disperazione di chi vede vanificare il proprio lavoro e i propri sforzi e sono vicino a chi combatte per la propria famiglia sopratutto in questo periodo dove si protesta per cazzate e ci si indigna per sciocchezze.
Però non è nemmeno giusto che la comunità paghi sempre per le scelte personali delle persone.
Tralasciando la questione della poca produttività e degli alti costi delle micro imprese che non possono ottimizzare le spese e quindi hanno un costo materia prima più alto di un'impresa più grande e più strutturata, perchè questi pastori non hanno lanciato l'allarme l'anno scorso quando i caseifici sforavano la loro quota di formaggio causando una saturazione del mercato con conseguente crollo del prezzo?
si saranno accorti che conferivano molto più latte di quello che avrebbero dovuto conferire e che rischiavano che il gioco saltasse?
come sempre hanno taciuto o fatto finta di niente approfittando della situazione conveniente e adesso ne pagano le conseguenze
se non i singoli produttori almeno avrebbero dovuto allarmarsi le grandi associazioni o il ministero dell'agricoltura che proprio di monitorare e gestire hanno la funzione...
e i consumatori finali? perchè tutti gli indignati che adesso sono solidali ai pastori e che fanno la fila per prendere i llatte distribuito gratis non appoggiano i pastori COMPRANDO il latte e contribuendo personalmente al sostentamento di questa gente?
Per scelta o per necessità hanno fatto una scelta professionale, smettiamola di credere alla favoletta che basta farsi il culo al lavoro per avere ragione e per guadagnare; non basta avere volontà e tenacia, far sacrifici non è l'unica condizione valida, è necessario ma non sufficiente.
E come sempre chi alza la voce ha ragione... è già successo con tassisti e camionisti...
- Drogato_ di_porno
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Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
Pensate se Macron o qualche pezzo grosso francese fossero venuti in Italia ad incontrare i leader più estremisti dei forconi....cazzo avrebbero detto i grillini?
chi di forconi perisce di gilet gialli perisce?
chi di forconi perisce di gilet gialli perisce?
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
Tu sai bene che la lega ha sempre appoggiato i Cobas del latte... Anche a sto giro verrà fatto un bonifico ai produttori di latte e la protesta si chiuderàParakarro ha scritto:protesta dei pastori sardi
capisco la disperazione di chi vede vanificare il proprio lavoro e i propri sforzi e sono vicino a chi combatte per la propria famiglia sopratutto in questo periodo dove si protesta per cazzate e ci si indigna per sciocchezze.
Però non è nemmeno giusto che la comunità paghi sempre per le scelte personali delle persone.
Tralasciando la questione della poca produttività e degli alti costi delle micro imprese che non possono ottimizzare le spese e quindi hanno un costo materia prima più alto di un'impresa più grande e più strutturata, perchè questi pastori non hanno lanciato l'allarme l'anno scorso quando i caseifici sforavano la loro quota di formaggio causando una saturazione del mercato con conseguente crollo del prezzo?
si saranno accorti che conferivano molto più latte di quello che avrebbero dovuto conferire e che rischiavano che il gioco saltasse?
come sempre hanno taciuto o fatto finta di niente approfittando della situazione conveniente e adesso ne pagano le conseguenze
se non i singoli produttori almeno avrebbero dovuto allarmarsi le grandi associazioni o il ministero dell'agricoltura che proprio di monitorare e gestire hanno la funzione...
e i consumatori finali? perchè tutti gli indignati che adesso sono solidali ai pastori e che fanno la fila per prendere i llatte distribuito gratis non appoggiano i pastori COMPRANDO il latte e contribuendo personalmente al sostentamento di questa gente?
Per scelta o per necessità hanno fatto una scelta professionale, smettiamola di credere alla favoletta che basta farsi il culo al lavoro per avere ragione e per guadagnare; non basta avere volontà e tenacia, far sacrifici non è l'unica condizione valida, è necessario ma non sufficiente.
E come sempre chi alza la voce ha ragione... è già successo con tassisti e camionisti...
In Italia ci si riempe la bocca con la parola "mercato" ma solo quando fa comodo....
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
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Re: (OT) l'Italia s'è desta! forconi, proteste, sedizioni, e
finalmente è intervenuto l'antitrust: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/0 ... p/4973168/
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)