Un giovane ventenne, trentenne, quarantenne che per ragioni cronologiche (i primi) o altri motivi (l'ultimo) non è mai stato del PCI non è un comunista.
Seguite questo criterio e non potete fallire.
Ho avuto a che fare con gente inquadrata dal PCI (oramai anziani): la loro è una fede, un metodo di ragionare, un bagaglio di categorie mentali riguardanti potere, arte del governare, lavoro, ecc; un'ottusità su determinati punti acquisita dopo anni e anni e anni di frequentazione del partito.
Berlusconi non aveva torto parlando di comunisti, il probema "sono stati i popoli della libertà" (cit. Checco Zalone) che hanno fatto l'equazione elettore di sinistra=comunista. Ma quando lo zio Silvio parla di comunisti sa bene cosa intende. E su molti punti ha ragione, facendo un bilancio sono stata una piaga, un esercito di cavallette per l'Italia.
Montanelli diceva (e a ragione, come ho potuto verificare) che i seminari italiani e in generale l'organizzazione della Chiesa cattolica erano dei pivelli in confronto alla scuola di partito del PCI, riguardo l'indottrinamento e la disciplina.
Per tornare IT: Pan, come diceva una vecchia barzelletta un comunista non muore mai perché durante l'estrema unzione si fa (faceva) fare la tessera della DC, secondo la linea "Meglio un democristiano morto che un comunista"
