alternativeone ha scritto:ma loro li accudiscono, mica li costringono in cattività
avranno sempre ragione loro
Molto semplicemente, ti risponderebbero che è preferibile un appartamento al canile. Conosco questo mondo perché conosco più di una persona vegana (io non lo sono neppure lontanamente), le accuse che vengono loro rivolte sono sempre le solite, così come le motivazioni che danno per spiegare l'origine delle loro scelte. Non se ne esce.
Il problema dei vegani non è la causa che portano avanti, giusta per più di un motivo, ma la profonda e presuntuosa convinzione di avere in tasca la verità sui mali del mondo e la precisa intenzione di convincere gli altri a fare come loro. Sempre e in ogni occasione, a ogni evento, in ogni discussione e in tutti i momenti dove è possibile parlare con gli altri si ricomincia con la solita solfa, ottenendo il risultato di appiattire altre discussioni o di far entrare il "go vegan" in qualsiasi contesto: se ci sono dei vegani a una fiera di porcellane antiche state tranquilli che un pochino si parlerà di tazzine o di cucchiaini rari, ma dopo un po' verrà tirato fuori lo sfruttamento delle anatre da cortile. Se andate a fare nuoto e nella piscina dividete la corsia con un vegano, appena vi fermate un attimo sul bordo per riposarvi con lui accanto a voi, per un po' la discussione sarà sul troppo cloro presente nell'acqua o magari sul culo di una che sta dall'altra parte, ma dopo 30 secondi partirà il loop sui gattini abbandonati che casualmente sono stati trovati lì vicino, proprio accanto alla reception. Se andate a cena con un vegano non è detto che faccia parte della categoria "mangia come ti dico io", ci sono anche quelli che tollerano gli amici carnivori (ma solo perché hanno già provato a convincervi e non ci sono riusciti, quindi alla fine rinunciano). Provate però, a quella cena, a portare con voi un amico nuovo, che non conoscono: ricomincia tutto dall'inizio, quindi il risultato sarà che a tavola parlerete solo e soltanto degli allevamenti intensivi e dell'ipocrisia di coloro che mangiano il salame o dei mostri che allevano galline per avere le uova (non vanno bene nemmeno loro, perché le galline quando sono vecchie non fanno più uova e ci si fa il brodo).
Io confesso che alcuni amici vegani ho smesso di chiamarli non perché mi hanno fatto qualcosa di male, ma solo per i soliti discorsi che non ho più voglia di sentire. Le persone monotematiche e invadenti le trovo noiose. Non sopporto i convinti che al Gay Pride devono per forza far sapere agli altri cosa fanno sotto le lenzuola e sbandierano il culo a tutti (e li stronco per certi versi anche contro il mio interesse, perché ne pago le conseguenze), figuriamoci se posso perder tempo ad ascoltare le prediche di persone che come scopo non hanno quello di scambiare opinioni, ma di fare proselitismo su cose che ho sentito 1000 volte. Bah...
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).