Gambo192 ha scritto:Trace ha scritto:pan ha scritto:Già la ricerca delle cause dell'omosessualità è un bias scientista. Non si comprende infatti perché nessuno cerca le cause dell'eterosessualità.
La distinzione tra gay visibili a occhio nudo con basi molecolari e quelli apparentemente eterosessuali con motivazioni psico-esistenziali, poi, supera di gran lunga il paragone gambiano tra omosessualità e miopia.
Ma che senso avrebbe cercare le cause dell'eterosessualità? L'eterosessualità è il modo naturale con il quale tutte le specie che si riproducono per via sessuale garantiscono la nascita delle generazioni successive.
Mentre l'omosessualità (che ovviamente non ha nulla di immorale, diseducativo o non etico o altre idiozie consimili degne di un oratorio) sul piano ESCLUSIVAMENTE biologico non è naturale.
Per dirla più semplicemente: alla natura gli omosessuali non servono perché non possono riprodursi e l'unico significato naturale (non nostro, come umani) del sesso è la riproduzione.
la "causa" del'eterosessualità si studia nel momento stesso in cui si studia l'omosessualità, e se ne riconoscono le basi e il momento in cui si vengono a distinguere
Sono contento che hai virgolettato "causa", visto che l'ultimo teorico della causazione e della rigida relazione discendente causa-effetto è morto il 7 marzo 1274. Altrove ribadisci il concetto già espresso da altro forumista che siamo un ammasso di molecole, atomi ecc. - Niente di più vero. Il problema è : cosa differenzia l'organizzazione che queste particelle assumono nell'Uomo rispetto al resto dell'esistente? Quando eri cattolico (tutti lo siamo stati) certamente avrai sentito contestare che l'Evoluzione sia difficilmente traslabile alla speciazione umana. Molte di quelle obiezioni sono tutt'altro che infondate e infatti mentre in Astrofisica l'Evoluzione è Legge, in campo biologico resta una Teoria, proprio per il problema Uomo.
Infatti, limitandoci alle altre forme di vita, l'idea di Darwin funziona ancora abbastanza, potendo contare su una classe di fenomeni comportamentali detti
istinti, che però tendono a indebolirsi salendo nella scala biologica, fino a scomparire del tutto nella specie umana. E questa è la condizione specifica del genere umano : non essere obbligato alla medesima risposta rispetto al medesimo stimolo.
Se prendiamo atto di questo, in un sol colpo ci liberiamo sia delle cause molecolari che di quelle sociali per andare dritti nel territorio di quello che la religione cristiana ha chiamato libero arbitrio, che insieme al fenomeno Coscienza, rende ragione del perché siamo qui a discutere con mezzi impressionanti. (I mezzi tecnologici, i nostri un po' meno

).
E' vero che le molecole contano, così come contano i contesti sociali, ma nella assunzione della soggettività specifica di ciascuno, ciò che ampiamente prevale è come l'individuo si gioca le relazioni con le molecole e con gli altri.
Ora è fuori dubbio che la maggior parte di noi nasce con un cazzo o una figa, ma quelli sono solo organi, ammassi molecolari, non etichette prestampate con le relative istruzioni per l'uso.
L'uso preferenziale che ne verrà fatto sarà raggiunto attraverso una sorta di scrittura storica -in un certo senso autobiografica- del soggetto riguardo all'evidenza dell'organo, agli statuti familiari e sociali, ma soprattutto alla imprevedibilità delle contingenze che gli si prospetteranno nel corso della vita. Esattamente come accade per diventare milanisti, gobbi o rossoblù come me, che pur retrocesso l'anno scorso, non smetto questa veste (ma potrei sempre farlo).
Io non accuso nessuno di niente in questa discussione, anzi, nel tuo caso, difendo il desiderio ardente giovanile di darsi -per poi dare- delle risposte, cosa che nel nostro lavoro è francamente essenziale, ma che ci torce un po' la mente verso corridoi semplificatori.