Ci mancava "Ebolino". Ecco perché non ne posso più di Beppe Grillo
Sono rimasto sbigottito dal solito post mattiniero e al veleno di Beppe Grillo, che è riuscito addirittura a speculare sull'epidemia di Ebola per definire Renzi "Ebolino" e far ridere i suoi quattro yesman chini al suo sacro blog, sempre pronti a difenderlo a spada tratta sempre e comunque.
Io, sinceramente, non ne posso più. Non ne posso più di leggere falsità su tutto, non ne posso più di questa spettacolarizzazione della politica finalizzata all'insulto, all'odio, alla tifoseria spicciola, non ne posso più dei troll che attaccano e non creano un vero e sano dibattito in rete e non ne posso più di Beppe Grillo, che continua ad arricchirsi e a fagocitare like e click sul suo blog, aumentando soltanto i suoi guadagni e rintuzzando un fuoco di ignoranza davvero pericoloso. Dove siamo arrivati, ma soprattutto: perché siamo arrivati a tanto? La Politica è qualcosa di straordinario, un immenso gesto di umanità, una missione, non è una caccia ai click, ai like, all'insulto verso chi non la pensa come noi. Questo scontro deve finire.
Questo riduzionismo spicciolo mi ha davvero stancato. Se fosse soltanto da parte sua non lo riterrei un pericolo, d'altronde - come ama ripetere lui - il suo lavoro principale è fare il comico, dunque dovrebbe far ridere le persone. E invece non è così. Sta coltivando un segmento di popolazione a suon di complotti fasulli, di menzogne su tutto, riducendo il dibattito e semplificando oltre ogni limite quello che dovrebbe essere l'onore più grande per un cittadino: servire il proprio Paese. Basti vedere le celeberrime battaglie del grano saraceno, delle sirene e dei microchip per farsi un'idea. Dove sta il problema? Queste "battaglie" vengono portate avanti da quelli che dovremmo chiamare "Onorevoli", esempi di come con trenta preferenze - il mio condominio - si possa entrare in Parlamento e far prendere aria alla bocca senza sapere nemmeno di cosa si stia parlando. (L'ultimo esempio è sull'Isis da parte del cittadino Di Stefano).
Dunque: la dirigenza pentastellata è preparata in maniera scandalosa e superficiale, sembra quasi che studino con Wikipedia e si fermino lì, come dei liceali affannati il giorno prima di un compito, il loro santone lancia razzi al vetriolo dal suo blog sfociando a volte nel vilipendio e si difende con la scusa "sono un comico, non un politico" e la loro base si gasa a vedere tutto questo? Io spero di no. Spero che capiscano a chi stanno dedicando il loro tempo, spero che rinsaviscano e alzino la testa, perché i click si possono anche costruire e creare con le macchine, ma le teste pensanti si formano con il dibattito e con lo studio, anzitutto.
Ultimo appello a Beppe: lascia stare il movimento, vattene, lascia il bastone da capovillaggio alla base del tuo movimento, che sono certo sia formato anche da persone intelligenti e che hanno davvero voglia di cambiare questo Paese e non di arricchirsi con i click, vai in pensione, concediti un ventennio di svago e vedrai che le cose miglioreranno al tuo ritorno. Fidati di me Beppe, vai via dal Movimento.
http://www.huffingtonpost.it/giulio-di- ... 77836.html