OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Sempre + Democrazia
Assalto al Parlamento libico, due feriti
Uomini armati hanno fatto irruzione nella sede del Congresso generale nazionale. Due deputati feriti. La protesta contro il prolungamento del mandato, scaduto il 7 febbraio
02 marzo 2014
A tre anni dalla fine della primavera araba in Libia, il Paese è ancora scosso da violenze. Una folla di manifestanti inferociti ha invaso i locali del Congresso generale nazionale (Cng), la maggiore autorità politica in Libia, imbracciando armi da fuoco e gridando "Dimettetevi, dimettetevi". Due deputati sono rimasti feriti e il portavoce del Congresso, Omar Hmidane, ha riferito che gli assalitori hanno anche distrutto le auto di alcuni parlamentari.
Le ragioni della protesta
I manifestanti pretendevano le dimissioni del Congresso - che di recente ha prolungato il proprio mandato invece di indire nuove elezioni parlamentari - e protestavano contro quello che hanno definito "il rapimento" di altri dimostranti, che partecipavano ad un sit-in davanti alla loro sede nel centro di Tripoli. Alcuni tra i manifestanti ritengono invece che i rapitori - che hanno anche incendiato le tende dei partecipanti al sit-in - appartengano a "Cellule di operazioni di rivoluzionari in Libia", un gruppo di ex ribelli agli ordini del Congresso. In un breve comunicato, il ministero della Giustizia ha denunciato il sequestro di "giovani venuti a esprimere la loro opinione", volendo con ciò escludere che la vicenda sia stata orchestrata dal governo.
A Bengasi giornata di sangue: 7 morti
Sono morte almeno sette persone, a Bengasi. Tra loro anche un
un ingegnere francese, assassinato da un commando, e un ufficiale delle forze speciali libiche, caduto in un agguato. Delle altre vittime, tutte uccise da colpi di arma da fuoco, non è ancora stata rivelata l'identità.-
Assalto al Parlamento libico, due feriti
Uomini armati hanno fatto irruzione nella sede del Congresso generale nazionale. Due deputati feriti. La protesta contro il prolungamento del mandato, scaduto il 7 febbraio
02 marzo 2014
A tre anni dalla fine della primavera araba in Libia, il Paese è ancora scosso da violenze. Una folla di manifestanti inferociti ha invaso i locali del Congresso generale nazionale (Cng), la maggiore autorità politica in Libia, imbracciando armi da fuoco e gridando "Dimettetevi, dimettetevi". Due deputati sono rimasti feriti e il portavoce del Congresso, Omar Hmidane, ha riferito che gli assalitori hanno anche distrutto le auto di alcuni parlamentari.
Le ragioni della protesta
I manifestanti pretendevano le dimissioni del Congresso - che di recente ha prolungato il proprio mandato invece di indire nuove elezioni parlamentari - e protestavano contro quello che hanno definito "il rapimento" di altri dimostranti, che partecipavano ad un sit-in davanti alla loro sede nel centro di Tripoli. Alcuni tra i manifestanti ritengono invece che i rapitori - che hanno anche incendiato le tende dei partecipanti al sit-in - appartengano a "Cellule di operazioni di rivoluzionari in Libia", un gruppo di ex ribelli agli ordini del Congresso. In un breve comunicato, il ministero della Giustizia ha denunciato il sequestro di "giovani venuti a esprimere la loro opinione", volendo con ciò escludere che la vicenda sia stata orchestrata dal governo.
A Bengasi giornata di sangue: 7 morti
Sono morte almeno sette persone, a Bengasi. Tra loro anche un
un ingegnere francese, assassinato da un commando, e un ufficiale delle forze speciali libiche, caduto in un agguato. Delle altre vittime, tutte uccise da colpi di arma da fuoco, non è ancora stata rivelata l'identità.-
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
L'hanno estradato, dalle stelle alle stalle. Certo pensare a come viveva e a come vivrà (se vivrà) fa un certo effetto.
http://www.lastampa.it/2014/03/06/ester ... agina.html
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Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
per chi ha vissuto nell'edonismo fra festini ed escort dev'essere atroce doverne fare a meno
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Ormai gli USA rifornisco sfacciatamente gli Jihadisti in Siria
Syrian opposition fighters obtain U.S.-made TOW antitank missiles
http://www.washingtonpost.com/world/nat ... story.html
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Ancora più Democrazia
Libia, ex generale golpista lancia offensiva contro le milizie islamiche a Bengasi
Gli uomini fedeli al generale Khalifa Haftar, vecchio comandante della ribellione anti Gheddafi del 2011, hanno attaccato, anche con raid aerei, le postazioni delle milizie islamiche Ansar al Sharia e Brigate 17 febbraio a Bengasi. Il bilancio degli scontri è arrivato a 24 morti e 150 feriti. In precedenza 2 soldati e un imam moderato erano stati uccisi dagli estremisti. Le tribù della zona appoggiano Haftar
Bengasi, 15 maggio 2014 - Quello in corso in queste ore a Bengasi è “un vero e proprio golpe”. A dirlo è il capo di Stato maggiore della Difesa libica, generale Abdel Salam al Obeidi, dopo che stamane gli uomini fedeli al generale golpista Khalifa Haftar hanno lanciato una vasta offensiva contro le milizie islamiste di Ansar al Sharia e contro le Brigate 17 febbraio a Bengasi, nella regione orientale della Cirenaica, godendo del sostegno di alcuni reparti aerei dell’aviazione.
L’ex generale Khalifa Haftar che è deciso a “eliminare” dalla seconda città libica i “gruppi terroristici”. Haftar, vecchio comandante della ribellione che ha rovesciato il regime di Muammar Gheddafi nel 2011, è stato protagonista, lo scorso 14 febbraio, di un tentato golpe dai contorni mai chiariti.
I caccia libici, forze aeree dell’esercito entrate a far parte del gruppo di Haftar, hanno condotto nuovi raid contro anche nel pomeriggio contro le basi delle milizie islamiche di Bengasi. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa libica “al Tadhamoun”, si continua a combattere tra le forze di Haftar e quelle della caserma Rafallah al Sahati, di tendenza islamista.
E’ salito il bilancio deggli scontri: è di 24 morti e 150 feriti. Lo hanno riferito fonti mediche libiche all’emittente televisiva “al Arabiya”.
Intanto in una nota diffusa alla stampa libica, le tribù della zona di Agedabia hanno annunciato di sostenere la campagna militare di Hafter, promettendo di inviare i propri uomini al fianco di quelli del generale golpista.
TRIPOLI NON INTERVERRA': COLPO DI STATO - L’operazione lanciata a Bengasi, nell’est della Libia, dalle truppe al commando del generale Khalifa Hifter contro due milizie influenti sono un “colpo di Stato”. Lo ha detto il capo dello Stato maggiore dell’esercito libico, Abdel-Salam Gadallah al-Obeidi, aggiungendo che non autorizzerà altre unità delle forze federali di entrare a Bengasi per unirsi a Hifter. Il primo ministro ad interim, Abdullah al-Thani, ha detto successivamente che un caccia dell’esercito e circa 120 soldati hanno attaccato le basi delle due milizie, la Rafallah al-Sahati e una nota come ‘17 febbraio’. “Si tratta - ha affermato - di un tentativo di sfruttare l’attuale situazione di sicurezza per schierarsi contro la rivoluzione. L’era dei golpi è finita”.
Le forze di Hifter avevano sparato missili contro una base del gruppo 17 febbraio, mentre altri scontri sono scoppiati nei pressi di una fabbrica di cemento. Mohammed al-Hegazi, portavoce di Hifter, ha detto all’emittente Al-Ahrar che alcune unità dell’esercito libico si sono riunite al generale nella lotta contro le milizie islamiche. L’operazione, ha riferito l’uomo, è stata battezza ‘Dignità della Libia’ e vi prendono parte forze aeree e unità speciali.
Attualmente, ha aggiunto, le forze di Hifter controllano le basi delle due milizie. “I combattimenti - ha spiegato al-Hegazi - non si fermeranno finché non saranno raggiunti gli obiettivi dell’operazione”.
Parlando da Bengasi, un comandate della milizia Rafallah al-Sahati, Ismail al-Salabi, ha definito l’attacco un golpe e ha smentito che le basi dei due gruppi armati siano state prese dagli uomini di Hifter.
Un altro comandante, Fathi al-Obeidi, ha definito l’operazione lanciata dal generale come “una ribellione contro i rivoluzionari, lo Stato e la rivolta legittima”. L’agenzia di stampa libica Lana ha citato Milad al-Zowi, portavoce delle forze speciali libiche, il quale ha smentito che i soldati dell’unità siano coinvolti nei combattimenti.
BENGASI, UCCISI UN IMAN E DUE SOLDATI - Due soldati e un imam moderato sono stati uccisi oggi a Bengasi, nell’est della Libia. Secondo fonti della sicurezza, uomini armati hanno esploso colpi di arma da fuco contro l’imam, noto per le sue posizioni contro gli estremisti, all’uscita di una moschea nel centro della città libica, uccidendolo sul colpo. I due soldati sono stati assassinati all’uscita dalla loro caserma. Ad Ajdabiya, 160 chilometri a ovest di Bengasi, una bomba è esplosa nei pressi del tribunale, senza causare vittime. Dalla caduta del regime di Muammar Gheddafi nel 2011, Bengasi è teatro di attacchi contro esercito e polizia quasi ogni giorno. Diversi attentati sono stati messi a segno anche contro tribunali e magistrati.
CHIUSO L'AEROPORTO DI BENGASI - Le autorità libiche hanno chiuso l’aeroporto di Bengasi, capoluogo turbolento della Cirenaica, dopo che nella città si sono registrati almeno 24 morti e oltre 150 feriti. “Abbiamo chiuso l’aeroporto per la sicurezza dei passeggeri perché ci sono scontri in città e riaprirà solo quando le condizioni lo consentiranno”, ha riferito Ibrahim Farkash, direttore dello scalo Benina di Bengasi.
ALGERIA CHIUDE AMBASCIATA A TRIPOLI: MINACCIA IMMINENTE - Il governo algerino ha deciso di chiudere l’ambasciata in Libia a causa di una “minaccia reale e imminente”. Le autorità di Algeri, con un volo militare e forze speciali, hanno evacuato da Tripoli l’ambasciatore, Mohammed Mokhtar Ahmed Mazen, insieme allo staff. Secondo quanto ha riferito l’emittente televisiva “Echourouk”, proprio ieri l’ambasciatore è sfuggito a un sequestro di persona: un gruppo armato ha tentato di assaltare la sede dell’ambasciata di Algeri. Almeno 8 diplomatici stranieri, tra cui quello tunisino, giordano ed egiziano, sono stati rapiti in Libia negli ultimi mesi da miliziani che cercano ostaggi da scambiare con combattenti detenuti all’estero.

Libia, ex generale golpista lancia offensiva contro le milizie islamiche a Bengasi
Gli uomini fedeli al generale Khalifa Haftar, vecchio comandante della ribellione anti Gheddafi del 2011, hanno attaccato, anche con raid aerei, le postazioni delle milizie islamiche Ansar al Sharia e Brigate 17 febbraio a Bengasi. Il bilancio degli scontri è arrivato a 24 morti e 150 feriti. In precedenza 2 soldati e un imam moderato erano stati uccisi dagli estremisti. Le tribù della zona appoggiano Haftar
Bengasi, 15 maggio 2014 - Quello in corso in queste ore a Bengasi è “un vero e proprio golpe”. A dirlo è il capo di Stato maggiore della Difesa libica, generale Abdel Salam al Obeidi, dopo che stamane gli uomini fedeli al generale golpista Khalifa Haftar hanno lanciato una vasta offensiva contro le milizie islamiste di Ansar al Sharia e contro le Brigate 17 febbraio a Bengasi, nella regione orientale della Cirenaica, godendo del sostegno di alcuni reparti aerei dell’aviazione.
L’ex generale Khalifa Haftar che è deciso a “eliminare” dalla seconda città libica i “gruppi terroristici”. Haftar, vecchio comandante della ribellione che ha rovesciato il regime di Muammar Gheddafi nel 2011, è stato protagonista, lo scorso 14 febbraio, di un tentato golpe dai contorni mai chiariti.
I caccia libici, forze aeree dell’esercito entrate a far parte del gruppo di Haftar, hanno condotto nuovi raid contro anche nel pomeriggio contro le basi delle milizie islamiche di Bengasi. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa libica “al Tadhamoun”, si continua a combattere tra le forze di Haftar e quelle della caserma Rafallah al Sahati, di tendenza islamista.
E’ salito il bilancio deggli scontri: è di 24 morti e 150 feriti. Lo hanno riferito fonti mediche libiche all’emittente televisiva “al Arabiya”.
Intanto in una nota diffusa alla stampa libica, le tribù della zona di Agedabia hanno annunciato di sostenere la campagna militare di Hafter, promettendo di inviare i propri uomini al fianco di quelli del generale golpista.
TRIPOLI NON INTERVERRA': COLPO DI STATO - L’operazione lanciata a Bengasi, nell’est della Libia, dalle truppe al commando del generale Khalifa Hifter contro due milizie influenti sono un “colpo di Stato”. Lo ha detto il capo dello Stato maggiore dell’esercito libico, Abdel-Salam Gadallah al-Obeidi, aggiungendo che non autorizzerà altre unità delle forze federali di entrare a Bengasi per unirsi a Hifter. Il primo ministro ad interim, Abdullah al-Thani, ha detto successivamente che un caccia dell’esercito e circa 120 soldati hanno attaccato le basi delle due milizie, la Rafallah al-Sahati e una nota come ‘17 febbraio’. “Si tratta - ha affermato - di un tentativo di sfruttare l’attuale situazione di sicurezza per schierarsi contro la rivoluzione. L’era dei golpi è finita”.
Le forze di Hifter avevano sparato missili contro una base del gruppo 17 febbraio, mentre altri scontri sono scoppiati nei pressi di una fabbrica di cemento. Mohammed al-Hegazi, portavoce di Hifter, ha detto all’emittente Al-Ahrar che alcune unità dell’esercito libico si sono riunite al generale nella lotta contro le milizie islamiche. L’operazione, ha riferito l’uomo, è stata battezza ‘Dignità della Libia’ e vi prendono parte forze aeree e unità speciali.
Attualmente, ha aggiunto, le forze di Hifter controllano le basi delle due milizie. “I combattimenti - ha spiegato al-Hegazi - non si fermeranno finché non saranno raggiunti gli obiettivi dell’operazione”.
Parlando da Bengasi, un comandate della milizia Rafallah al-Sahati, Ismail al-Salabi, ha definito l’attacco un golpe e ha smentito che le basi dei due gruppi armati siano state prese dagli uomini di Hifter.
Un altro comandante, Fathi al-Obeidi, ha definito l’operazione lanciata dal generale come “una ribellione contro i rivoluzionari, lo Stato e la rivolta legittima”. L’agenzia di stampa libica Lana ha citato Milad al-Zowi, portavoce delle forze speciali libiche, il quale ha smentito che i soldati dell’unità siano coinvolti nei combattimenti.
BENGASI, UCCISI UN IMAN E DUE SOLDATI - Due soldati e un imam moderato sono stati uccisi oggi a Bengasi, nell’est della Libia. Secondo fonti della sicurezza, uomini armati hanno esploso colpi di arma da fuco contro l’imam, noto per le sue posizioni contro gli estremisti, all’uscita di una moschea nel centro della città libica, uccidendolo sul colpo. I due soldati sono stati assassinati all’uscita dalla loro caserma. Ad Ajdabiya, 160 chilometri a ovest di Bengasi, una bomba è esplosa nei pressi del tribunale, senza causare vittime. Dalla caduta del regime di Muammar Gheddafi nel 2011, Bengasi è teatro di attacchi contro esercito e polizia quasi ogni giorno. Diversi attentati sono stati messi a segno anche contro tribunali e magistrati.
CHIUSO L'AEROPORTO DI BENGASI - Le autorità libiche hanno chiuso l’aeroporto di Bengasi, capoluogo turbolento della Cirenaica, dopo che nella città si sono registrati almeno 24 morti e oltre 150 feriti. “Abbiamo chiuso l’aeroporto per la sicurezza dei passeggeri perché ci sono scontri in città e riaprirà solo quando le condizioni lo consentiranno”, ha riferito Ibrahim Farkash, direttore dello scalo Benina di Bengasi.
ALGERIA CHIUDE AMBASCIATA A TRIPOLI: MINACCIA IMMINENTE - Il governo algerino ha deciso di chiudere l’ambasciata in Libia a causa di una “minaccia reale e imminente”. Le autorità di Algeri, con un volo militare e forze speciali, hanno evacuato da Tripoli l’ambasciatore, Mohammed Mokhtar Ahmed Mazen, insieme allo staff. Secondo quanto ha riferito l’emittente televisiva “Echourouk”, proprio ieri l’ambasciatore è sfuggito a un sequestro di persona: un gruppo armato ha tentato di assaltare la sede dell’ambasciata di Algeri. Almeno 8 diplomatici stranieri, tra cui quello tunisino, giordano ed egiziano, sono stati rapiti in Libia negli ultimi mesi da miliziani che cercano ostaggi da scambiare con combattenti detenuti all’estero.

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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
fare un golpe per onor di patria mi riesce difficile da credere (tranne quelli turchi dei bei tempi andati) ma se è vero che si sta muovendo per ripulire la Libia dalle merde integraliste ha la mia stima
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 7159.shtml
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è sempre amore!
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
LADY MACBETH
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Dobbiamo dire grazie ad Obama,Sarkozy e Cameron
- Enrico Pallazzo
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
mi autoquoto correggendo il tiro: se è mandato dagli yankee non è mai una cosa positiva.Enrico Pallazzo ha scritto:fare un golpe per onor di patria mi riesce difficile da credere (tranne quelli turchi dei bei tempi andati) ma se è vero che si sta muovendo per ripulire la Libia dalle merde integraliste ha la mia stima
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/E ... 7159.shtml
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Drogato_ di_porno ha scritto:Ormai gli USA rifornisco sfacciatamente gli Jihadisti in Siria
Syrian opposition fighters obtain U.S.-made TOW antitank missiles
http://www.washingtonpost.com/world/nat ... story.html
non credo
saranno turchia o arabia saudita, più probabile.
In libia bene tutto basta levino dalle balle i barboni col turbnate...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Pakistan, donna incinta lapidata a morte: aveva sposato l'uomo che amava!
http://www.repubblica.it/esteri/2014/05 ... ef=HREC1-4
E' stata la famiglia ad aggredire la giovane e il marito con pietre e bastoni. L'episodio è accaduto martedì scorso dinanzi all'Alta Corte di Lahore e a una folla di curiosi. In passato il padre aveva già tentato di ostacolare la coppia e denunciato il genero per rapimento.
LAHORE - Una donna pachistana incinta di tre mesi è stata lapidata a morte dalla sua famiglia perché aveva sposato l'uomo che amava. A riferirlo sono la polizia locale e l'avvocato difensore. L'episodio sarebbe avvenuto martedì scorso dinanzi a un Alto Tribunale pachistano. Il funzionario di polizia Naseem Butt ha raccontato che circa 20 esponenti della famiglia della donna, tra i quali il padre e i fratelli, hanno aggredito lei e suo marito con pietre e bastoni in pieno giorno. Tutto sarebbe accaduto dinanzi all'Alta Corte di Lahore e dinanzi a una folla di curiosi. Sempre secondo il racconto di Butt, la donna, una 25enne di nome Farzana Parveen, era convolata a nozze con Mohammed Iqbal con cui era fidanzata da anni nonostante l'opposizione della famiglia di lei. E aspettava un bambino.
L'avvocato di Farzana, Mustafa Kharal, ha detto inoltre che il padre della giovane aveva anche presentato una denuncia di rapimento della figlia, denuncia che puntava il dito contro Mohammed. La coppia, però, aveva sempre contestato questa tesi. Farzana ha trovato la morte proprio mentre andava in tribunale per raccontare al giudice la sua verità, per dire che aveva sposato Mohammed per libera scelta. Ma in Pakistan i matrimoni combinati rappresentano la norma, mentre quelli "per amore" sono visti come una trasgressione. E come Farzana, ogni anno centinaia di donne vengono uccise per aver osato "disonorare" la famiglia.
http://www.repubblica.it/esteri/2014/05 ... ef=HREC1-4
E' stata la famiglia ad aggredire la giovane e il marito con pietre e bastoni. L'episodio è accaduto martedì scorso dinanzi all'Alta Corte di Lahore e a una folla di curiosi. In passato il padre aveva già tentato di ostacolare la coppia e denunciato il genero per rapimento.
LAHORE - Una donna pachistana incinta di tre mesi è stata lapidata a morte dalla sua famiglia perché aveva sposato l'uomo che amava. A riferirlo sono la polizia locale e l'avvocato difensore. L'episodio sarebbe avvenuto martedì scorso dinanzi a un Alto Tribunale pachistano. Il funzionario di polizia Naseem Butt ha raccontato che circa 20 esponenti della famiglia della donna, tra i quali il padre e i fratelli, hanno aggredito lei e suo marito con pietre e bastoni in pieno giorno. Tutto sarebbe accaduto dinanzi all'Alta Corte di Lahore e dinanzi a una folla di curiosi. Sempre secondo il racconto di Butt, la donna, una 25enne di nome Farzana Parveen, era convolata a nozze con Mohammed Iqbal con cui era fidanzata da anni nonostante l'opposizione della famiglia di lei. E aspettava un bambino.
L'avvocato di Farzana, Mustafa Kharal, ha detto inoltre che il padre della giovane aveva anche presentato una denuncia di rapimento della figlia, denuncia che puntava il dito contro Mohammed. La coppia, però, aveva sempre contestato questa tesi. Farzana ha trovato la morte proprio mentre andava in tribunale per raccontare al giudice la sua verità, per dire che aveva sposato Mohammed per libera scelta. Ma in Pakistan i matrimoni combinati rappresentano la norma, mentre quelli "per amore" sono visti come una trasgressione. E come Farzana, ogni anno centinaia di donne vengono uccise per aver osato "disonorare" la famiglia.
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
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Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Però adesso cè libertà di stampa
Orrore in Libia, giornalista uccisa da milizie con taglio alla gola
Nasib Karnaf, questo era il suo nome, lavorava per l'emittente Al-Wataniya a Sabah, 640 kilometri a sud di Tripoli. Pochi giorni fa assassinato un altro giornalista
Orrore in Libia, giornalista uccisa da milizie con taglio alla gola
TRIPOLI - Da mesi ormai la Libia è un paese nel caos, a causa della grave instabilità politica e dello strapotere delle milizie locali. Un Paese che, dopo la cacciata di Muhamar Gheddafi, non riesce a trovare pace: solo pochi giorni fa è stato sventato un colpo di stato del generale Khalifa Haftar e la violenza dilaga da nord a sud. In questo quadro particolarmente difficile, sta diventando una "missione impossibile" esercitare il mestiere del giornalista. Questa notte l'ennesimo omicidio: una giovane giornalista dell'emittente Al-Wataniya è stata uccisa la notte scorsa da esponenti di una delle bande armate che seminano il terrore nel Paese.
La giovane reporter, Nasib Karnaf, era stata rapita giovedì pomeriggio a Sabah, una città 640 chilometri a sud di Tripoli, poco dopo essere uscita dalla redazione. Il suo cadavere è stato ritrovato nella notte in un vicolo. A dare la notizia è stato il Sindacato generale dei giornalisti libici, che ha esplicitamente accusato "gruppi terroristici" dell'uccisione e ha "esortato il Congresso nazionale ed il governo ad interim ad adottare le misure necessarie per la protezione dei giornalisti". Pochi giorni fa analoga sorte era toccata a Meftah Bouzid, giornalista che più volte aveva criticato le milizie islamiche attive in Libia, assassinato a Bengasi.

Orrore in Libia, giornalista uccisa da milizie con taglio alla gola
Nasib Karnaf, questo era il suo nome, lavorava per l'emittente Al-Wataniya a Sabah, 640 kilometri a sud di Tripoli. Pochi giorni fa assassinato un altro giornalista
Orrore in Libia, giornalista uccisa da milizie con taglio alla gola
TRIPOLI - Da mesi ormai la Libia è un paese nel caos, a causa della grave instabilità politica e dello strapotere delle milizie locali. Un Paese che, dopo la cacciata di Muhamar Gheddafi, non riesce a trovare pace: solo pochi giorni fa è stato sventato un colpo di stato del generale Khalifa Haftar e la violenza dilaga da nord a sud. In questo quadro particolarmente difficile, sta diventando una "missione impossibile" esercitare il mestiere del giornalista. Questa notte l'ennesimo omicidio: una giovane giornalista dell'emittente Al-Wataniya è stata uccisa la notte scorsa da esponenti di una delle bande armate che seminano il terrore nel Paese.
La giovane reporter, Nasib Karnaf, era stata rapita giovedì pomeriggio a Sabah, una città 640 chilometri a sud di Tripoli, poco dopo essere uscita dalla redazione. Il suo cadavere è stato ritrovato nella notte in un vicolo. A dare la notizia è stato il Sindacato generale dei giornalisti libici, che ha esplicitamente accusato "gruppi terroristici" dell'uccisione e ha "esortato il Congresso nazionale ed il governo ad interim ad adottare le misure necessarie per la protezione dei giornalisti". Pochi giorni fa analoga sorte era toccata a Meftah Bouzid, giornalista che più volte aveva criticato le milizie islamiche attive in Libia, assassinato a Bengasi.

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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Primavera araba figlia della “frustrazione sessuale”: la tesi di “Sesso e Sharia”
La frustrazione sessuale come causa scatenante della Primavera araba. Questa la tesi sostenuta dallo studioso franco-tunisino Mathieu Guidère nel libro "Sexe et Charia", "Sesso e Shari'a"
Per limitare questo fenomeno, la sessualità dei giovani è stata nuovamente repressa e sono stati elencati i comportamenti ammessi dalla Sharia e quelli vietati, come ad esempio il sesso orale.
Con la scusante della religione, gli islamisti cercherebbero di sfruttare sessualmente le donne. Guidère sostiene che in Nigeria, la setta di Boko Haram, userebbe le donne per ridurre la frustrazione sessuale degli uomini e la religione per soddisfare i loro bisogni più segreti e nascosti.
http://www.blitzquotidiano.it/photogall ... a-1881487/
La frustrazione sessuale come causa scatenante della Primavera araba. Questa la tesi sostenuta dallo studioso franco-tunisino Mathieu Guidère nel libro "Sexe et Charia", "Sesso e Shari'a"
Per limitare questo fenomeno, la sessualità dei giovani è stata nuovamente repressa e sono stati elencati i comportamenti ammessi dalla Sharia e quelli vietati, come ad esempio il sesso orale.
Con la scusante della religione, gli islamisti cercherebbero di sfruttare sessualmente le donne. Guidère sostiene che in Nigeria, la setta di Boko Haram, userebbe le donne per ridurre la frustrazione sessuale degli uomini e la religione per soddisfare i loro bisogni più segreti e nascosti.
http://www.blitzquotidiano.it/photogall ... a-1881487/
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Però adesso difendono i diritti umani
Uccisa in Libia l’avvocato per
i diritti umani Salwa Bugaighis
In prima fila nella difesa dei prigionieri politici durante il regime di Gheddafi,
è stata tra gli organizzatori delle manifestazioni a Bengasi del febbraio 2011. L'amasciatrice americana Safira Deborah: «Atto codardo e vile»
Un atto «codardo, deprecabile e vergognoso contro una donna coraggiosa e una patriota libica»: così l’ambasciatore americano in Libia Safira Deborah commentando l’uccisione a Bengasi dell’avvocato per i diritti umani Salwa Bugaighis.
La donna, in prima fila nella difesa dei prigionieri politici durante il regime di Gheddafi, era stata insignita nel 2012 di un premio della “Vital Voices Global Leadership Awards”, una fondazione molto vicina ad Hillary Clinton.
La signora Bugaighis è stata tra gli organizzatori delle manifestazioni a Bengasi del 17 febbraio 2011 considerate l’atto di nascita della rivoluzione contro il rais. L’avvocato era poi entrata a far parte del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) il governo dei ribelli libici.
Dopo tre mesi però arrivarono clamorose dimissioni: «Sanno che le donne hanno avuto un ruolo decisivo nella rivoluzione, ma ora pensano che il potere sia da destinare agli uomini», disse polemicamente, criticando la scarsa presenza femminile negli organismi della nuova Libia.

Uccisa in Libia l’avvocato per
i diritti umani Salwa Bugaighis
In prima fila nella difesa dei prigionieri politici durante il regime di Gheddafi,
è stata tra gli organizzatori delle manifestazioni a Bengasi del febbraio 2011. L'amasciatrice americana Safira Deborah: «Atto codardo e vile»
Un atto «codardo, deprecabile e vergognoso contro una donna coraggiosa e una patriota libica»: così l’ambasciatore americano in Libia Safira Deborah commentando l’uccisione a Bengasi dell’avvocato per i diritti umani Salwa Bugaighis.
La donna, in prima fila nella difesa dei prigionieri politici durante il regime di Gheddafi, era stata insignita nel 2012 di un premio della “Vital Voices Global Leadership Awards”, una fondazione molto vicina ad Hillary Clinton.
La signora Bugaighis è stata tra gli organizzatori delle manifestazioni a Bengasi del 17 febbraio 2011 considerate l’atto di nascita della rivoluzione contro il rais. L’avvocato era poi entrata a far parte del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) il governo dei ribelli libici.
Dopo tre mesi però arrivarono clamorose dimissioni: «Sanno che le donne hanno avuto un ruolo decisivo nella rivoluzione, ma ora pensano che il potere sia da destinare agli uomini», disse polemicamente, criticando la scarsa presenza femminile negli organismi della nuova Libia.

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VE LA MERITATE GEGGIA
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